-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
La via dell’arte 2003 – Filigrane
Il termine “filigrana”, come recitano tutti i dizionari, sta ad indicare due tecniche: la lavorazione dell’oro e dell’argento con sottili fili – già conosciuta dalle antiche civiltà mediterranee, dagli Egei agli Etruschi, dagli Egizi ai Greci – e quell’impronta, ottenuta con un filo metallico, lasciata nella carta e visibile in trasparenza (quella italiana più antica risale al sec. XIII). Il termine poi è passato in architettura per definire certe lavorazioni lapidee particolarmente elaborate.
Così, superando i significati letterali, con alcune mediazioni concettuali, ci siamo serviti del termine “filigrana” per designare, da un lato, alcuni procedimenti eseguiti con una insolita cura e, da un altro, ciò che sta sotto, dietro, a quello che si vede; in più, dato che la filigrana dà alla carta un valore aggiunto, rendendola preziosa se la carta è di uso individuale e ponendosi addirittura come fondamento di autenticità se si tratta di cartamoneta o di francobolli, potremmo intendere quel “sotto” e quel “dietro” come vero e proprio fondamento dell’oggetto artistico.
In tal modo abbiamo articolato una mostra in cui gli artisti invitati presentano opere che sono relazionabili a quel concetto nelle sue varie e possibili declinazioni.
La via dell’arte 2003 – Filigrane
Alassio, Via Adelasia, 10, (Savona)