Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
La Vita dell’Arte V
La mostra internazionale in Villa Venino.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si rinnova anche quest'anno, qui, all'interno delle sale dell'arte di Villa Venino nella città di Novate Milanese, l'esposizione dal titolo La Vita dell'Arte giunta alla quinta edizione, che raccoglie artisti italiani, greci, russi e cinesi. E' per noi un viaggio prezioso, questo: una mostra che vuole presentare attraverso opere di ieri e di oggi, i segni dell'arte attraverso un dialogo polifonico. Nel corso delle precedenti edizioni espositive all'interno delle sale storiche di Villa Venino, abbiamo voluto presentare opere provenienti da un tempo anche non vicino, esponendo fra le diverse testimonianze, disegni e dipinti a partire dal XVII secolo. Questa precisa posizione, attenta alla valorizzazione di opere antiche particolarmente espressive ha sempre voluto unire come in un "canto" corale, le voci di ieri a quelle di oggi: disegni, dipinti, sculture, incisioni, fotografie, video ed installazioni si rinnovano ogni anno attraverso la presenza di artisti sempre nuovi.
La Vita dell'Arte ha sempre voluto presentare ai visitatori opere capaci di riflettere sul tema della figura, dell'interno e dello spazio. Quest'anno il viaggio all'interno delle forme dell'arte ha privilegiato molto il tema della figura declinato in modi molto diversi in rapporto al tempo: dal XIX secolo fino ai nostri giorni sono raccolte qui testimonianze significative che raccontano storie intense.
È difficile rimanere indifferenti di fronte all'opera più antica presente all'interno dell'esposizione, realizzata alla fine dell'800 da Carlo Stragliati: la figura di un modello ci osserva con profondità e interrogativi. E' questo il racconto dell'esistenza dove le forme del corpo sono il simbolo della presenza del soggetto. Simile ma esasperata condizione espressiva ed esistenziale possiamo invece trovarla nel dipinto contemporaneo ad olio su tela di Stefano Cipollari, metafora schiacciante del nostro tempo. La giovane figura tatuata seduta su di un divano, indossa una inquietante maschera e ci osserva: ambiguità e contaminazione sono i segni impressi sulla sua pelle.
Per contrasto, la tela di Maurizio Pometti appare sospesa nel suo racconto figurale dove il corpo della pittura ed i colori appaiono in una sintesi poetica che è parola e silenzio, uniti in un dialogo segreto.
L'opera di Raffaele Capuana (artefice di infiniti disegni dedicati al tema dell'autoritratto), di Duilio Bartolini (creatore lirico e maestro del segno nel racconto ossessivo dell'incomunicabilità), di Anna Santinello (scultrice potente che annoda nei fili di ferro le trame della vita), di Anna Madia (raffinata ed espressiva pittrice), di Angelos Mavraidis (superbo l'autoritratto a matita qui presente) e Demetrios Asterion, pur nella loro diversità raccontano il tema del volto e della figura attraverso l'espressività del segno carico di tensione e lirismo.
Diversa è invece la declinazione surreale dei personaggi presenti nelle opere create da Fabrizio Riccardi (colpisce la figura del suo guerriero dalla spada spezzata, con in mano una colomba), di Enrico Baj (lirico e ironico) e Mirko Gualerzi (grande maestro italiano quasi dimenticato, creatore di disegni, dipinti e sculture di profonda denuncia), si contrappongono alla suggestiva tela del 1993 di Antonio Bucaro, così densa di rimandi Pop Art.
Stefano Spera, invece, racconta la vita dell'arte all'interno dello spazio di un museo ricco di presenze differenti mentre Francesco Damiani e Li Yaoze creano uno spazio tridimensionale che stimola il nostro pensiero. Nel paesaggio, invece, la figurazione di Luca Conca contrasta con il racconto informale di She Wenwen.
Come ormai ben sappiamo, La Vita dell'Arte ha sempre voluto presentare anche opere video che nella testimonianza legata alle nuove tecnologie, trova nei lavori di Zhang Wenzheng, Lu Weixin, Chen Jing, Alexandr Sokolov e Kaisar Salykov, espressive riflessioni fra storia e contemporaneità.
La Vita dell'Arte ha sempre voluto presentare ai visitatori opere capaci di riflettere sul tema della figura, dell'interno e dello spazio. Quest'anno il viaggio all'interno delle forme dell'arte ha privilegiato molto il tema della figura declinato in modi molto diversi in rapporto al tempo: dal XIX secolo fino ai nostri giorni sono raccolte qui testimonianze significative che raccontano storie intense.
È difficile rimanere indifferenti di fronte all'opera più antica presente all'interno dell'esposizione, realizzata alla fine dell'800 da Carlo Stragliati: la figura di un modello ci osserva con profondità e interrogativi. E' questo il racconto dell'esistenza dove le forme del corpo sono il simbolo della presenza del soggetto. Simile ma esasperata condizione espressiva ed esistenziale possiamo invece trovarla nel dipinto contemporaneo ad olio su tela di Stefano Cipollari, metafora schiacciante del nostro tempo. La giovane figura tatuata seduta su di un divano, indossa una inquietante maschera e ci osserva: ambiguità e contaminazione sono i segni impressi sulla sua pelle.
Per contrasto, la tela di Maurizio Pometti appare sospesa nel suo racconto figurale dove il corpo della pittura ed i colori appaiono in una sintesi poetica che è parola e silenzio, uniti in un dialogo segreto.
L'opera di Raffaele Capuana (artefice di infiniti disegni dedicati al tema dell'autoritratto), di Duilio Bartolini (creatore lirico e maestro del segno nel racconto ossessivo dell'incomunicabilità), di Anna Santinello (scultrice potente che annoda nei fili di ferro le trame della vita), di Anna Madia (raffinata ed espressiva pittrice), di Angelos Mavraidis (superbo l'autoritratto a matita qui presente) e Demetrios Asterion, pur nella loro diversità raccontano il tema del volto e della figura attraverso l'espressività del segno carico di tensione e lirismo.
Diversa è invece la declinazione surreale dei personaggi presenti nelle opere create da Fabrizio Riccardi (colpisce la figura del suo guerriero dalla spada spezzata, con in mano una colomba), di Enrico Baj (lirico e ironico) e Mirko Gualerzi (grande maestro italiano quasi dimenticato, creatore di disegni, dipinti e sculture di profonda denuncia), si contrappongono alla suggestiva tela del 1993 di Antonio Bucaro, così densa di rimandi Pop Art.
Stefano Spera, invece, racconta la vita dell'arte all'interno dello spazio di un museo ricco di presenze differenti mentre Francesco Damiani e Li Yaoze creano uno spazio tridimensionale che stimola il nostro pensiero. Nel paesaggio, invece, la figurazione di Luca Conca contrasta con il racconto informale di She Wenwen.
Come ormai ben sappiamo, La Vita dell'Arte ha sempre voluto presentare anche opere video che nella testimonianza legata alle nuove tecnologie, trova nei lavori di Zhang Wenzheng, Lu Weixin, Chen Jing, Alexandr Sokolov e Kaisar Salykov, espressive riflessioni fra storia e contemporaneità.
06
aprile 2024
La Vita dell’Arte V
Dal 06 al 20 aprile 2024
arte contemporanea
Location
VILLA VENINO
Novate Milanese, Largo A. Fumagalli, 5 , (Milano)
Novate Milanese, Largo A. Fumagalli, 5 , (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15-18.30
sabato ore 10-12 e 15-18.30
domenica chiuso
Sito web
Editore
A60 edizioni
Ufficio stampa
A60 International Art
Autore
Curatore
Autore testo critico