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La vita fragile
Dipinti, Ambienti, Immagini di Martinitt, Stelline e Pio Albergo Trivulzio nella Milano del lungo Ottocento (1815-1915)
Comunicato stampa
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La mostra “La vita fragile” Dipinti, Ambienti, Immagini di Martinitt, Stelline e Pio Albergo Trivulzio nella Milano del lungo Ottocento (1815-1915) è organizzata dalla Azienda di Servizi alla Persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio, in collaborazione con la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e la Fondazione Stelline e con il Patrocinio del Comune di Milano, della Provincia di Milano e della Regione Lombardia.
L’esposizione rievoca la Milano ottocentesca - tra il 1815 e il 1915 - attraverso oltre cinquanta dipinti che rappresentano personaggi, scene di vita quotidiana e vedute della Milano del lungo Ottocento, opere di grandi maestri della tradizione pittorica lombarda e italiana, da Mosé Bianchi (1840-1904) a Filippo Carcano (1840-1914), Emilio Gola (1851-1923), Giuseppe Molteni (1800-1867), Angelo Morbelli (1853-1919), Giovanni Sottocornola (1855-1917), Eugenio Spreafico (1856-1919), per citarne solo alcuni.
Accanto alla suggestiva e ricca quadreria, una sequenza storico-documentaria di oggetti, arredi, fotografie, proiezioni, documenti originali, ricostruisce e racconta l’attività di tre delle più antiche e conosciute istituzioni assistenziali milanesi, i Martinitt, le Stelline e il Pio Albergo Trivulzio. Di particolare significato la scelta di ambientare la mostra negli spazi dell’ex refettorio delle Stelline (oggi Galleria Gruppo Credito Valtellinese), che un tempo accoglieva le “orfanelle” più amate di Milano.
Il percorso della mostra consente di cogliere gli elementi e le atmosfere di una “quotidianità” narrata attraverso immagini e ambientazioni che testimoniano e illustrano i luoghi dell’accoglienza e della cura, i momenti dell’educazione e dell’istruzione professionale all’interno degli orfanotrofi dei Martinitt e delle Stelline, le condizioni di vita dei “Vecchioni” alla “Baggina”, (appellativo dialettale del Pio Albergo Trivulzio). Un itinerario nel passato (..recente) che permette anche di cogliere aspetti della vita sociale e popolare dell’epoca attraverso ritratti di benefattori e personaggi di rilievo legati alla fondazione e alla storia dell’Istituzione, accanto a immagini che rappresentano luoghi, costumi, arti, mestieri di una Milano agli albori dei grandi mutamenti del XX secolo.
L’archivio racconta..
I materiali originali esposti in mostra - quadri, arredi, oggetti, documenti, fotografie - provengono in gran parte dal prezioso e vastissimo archivio storico dell’Istituzione, un patrimonio storico, documentario e artistico di grande valore, testimonianza di un’attività assistenziale e sociale ma anche culturale che affonda le proprie radici nel XVI secolo con San Girolamo Emiliani, fondatore dei Martinitt e San Carlo Borromeo, fondatore delle Stelline.
Una mostra “narrativa” che trae origine dalla suggestione che solo l’autenticità di documenti originali, reperti e testimonianze, custoditi e accuratamente conservati e ordinati in un archivio storico, può e riesce a trasmettere. “Ombre dal fondo” -come scrisse Maria Corti, grande saggista e filologa- che riprendono corpo e vita per recuperare e rinnovare la memoria storica, patrimonio sostanziale e irrinunciabile di qualsiasi popolo.
In occasione della mostra, l’Azienda di Servizi alla Persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio promuove il Convegno di studi “La vita fragile. Infanzia, disagi e assistenza nella Milano del lungo Ottocento (1815-1915)” (vedi scheda allegata) e il Concorso per le scuole “La vita fragile. Antiche e nuove povertà nella Milano di ieri e di oggi. Riflessioni, considerazioni e confronti sui valori dell’assistenza, della solidarietà e dell’integrazione sociale nella storia e nell’attualità: la metropoli del terzo millennio”.
L’esposizione rievoca la Milano ottocentesca - tra il 1815 e il 1915 - attraverso oltre cinquanta dipinti che rappresentano personaggi, scene di vita quotidiana e vedute della Milano del lungo Ottocento, opere di grandi maestri della tradizione pittorica lombarda e italiana, da Mosé Bianchi (1840-1904) a Filippo Carcano (1840-1914), Emilio Gola (1851-1923), Giuseppe Molteni (1800-1867), Angelo Morbelli (1853-1919), Giovanni Sottocornola (1855-1917), Eugenio Spreafico (1856-1919), per citarne solo alcuni.
Accanto alla suggestiva e ricca quadreria, una sequenza storico-documentaria di oggetti, arredi, fotografie, proiezioni, documenti originali, ricostruisce e racconta l’attività di tre delle più antiche e conosciute istituzioni assistenziali milanesi, i Martinitt, le Stelline e il Pio Albergo Trivulzio. Di particolare significato la scelta di ambientare la mostra negli spazi dell’ex refettorio delle Stelline (oggi Galleria Gruppo Credito Valtellinese), che un tempo accoglieva le “orfanelle” più amate di Milano.
Il percorso della mostra consente di cogliere gli elementi e le atmosfere di una “quotidianità” narrata attraverso immagini e ambientazioni che testimoniano e illustrano i luoghi dell’accoglienza e della cura, i momenti dell’educazione e dell’istruzione professionale all’interno degli orfanotrofi dei Martinitt e delle Stelline, le condizioni di vita dei “Vecchioni” alla “Baggina”, (appellativo dialettale del Pio Albergo Trivulzio). Un itinerario nel passato (..recente) che permette anche di cogliere aspetti della vita sociale e popolare dell’epoca attraverso ritratti di benefattori e personaggi di rilievo legati alla fondazione e alla storia dell’Istituzione, accanto a immagini che rappresentano luoghi, costumi, arti, mestieri di una Milano agli albori dei grandi mutamenti del XX secolo.
L’archivio racconta..
I materiali originali esposti in mostra - quadri, arredi, oggetti, documenti, fotografie - provengono in gran parte dal prezioso e vastissimo archivio storico dell’Istituzione, un patrimonio storico, documentario e artistico di grande valore, testimonianza di un’attività assistenziale e sociale ma anche culturale che affonda le proprie radici nel XVI secolo con San Girolamo Emiliani, fondatore dei Martinitt e San Carlo Borromeo, fondatore delle Stelline.
Una mostra “narrativa” che trae origine dalla suggestione che solo l’autenticità di documenti originali, reperti e testimonianze, custoditi e accuratamente conservati e ordinati in un archivio storico, può e riesce a trasmettere. “Ombre dal fondo” -come scrisse Maria Corti, grande saggista e filologa- che riprendono corpo e vita per recuperare e rinnovare la memoria storica, patrimonio sostanziale e irrinunciabile di qualsiasi popolo.
In occasione della mostra, l’Azienda di Servizi alla Persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio promuove il Convegno di studi “La vita fragile. Infanzia, disagi e assistenza nella Milano del lungo Ottocento (1815-1915)” (vedi scheda allegata) e il Concorso per le scuole “La vita fragile. Antiche e nuove povertà nella Milano di ieri e di oggi. Riflessioni, considerazioni e confronti sui valori dell’assistenza, della solidarietà e dell’integrazione sociale nella storia e nell’attualità: la metropoli del terzo millennio”.
13
settembre 2007
La vita fragile
Dal 13 settembre al 27 ottobre 2007
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA GRUPPO CREDITO VALTELLINESE
Milano, Corso Magenta, 59, (Milano)
Milano, Corso Magenta, 59, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a sabato - ore 12.00-19.00 - chiuso domenica e festivi
Vernissage
13 Settembre 2007, ore 17
Autore