Prosegue la serie di mostre di arte contemporanea che condurranno sia la comunità monastica che tutta la cittadinanza del cassinate alle celebrazioni previste per il 2029 quando ricorrerà il 1500esimo anniversario della costruzione della Abbazia di Montecassino (529/2029).
Il progetto, iniziato nel 2019 dall’Abate Ogliari e continuato dall’Abate Fallica, prevede che ogni anno si tenga una mostra avente come titolo uno degli insegnamenti di San Benedetto da lui trasmessi e tramandati nella biografia scritta da San Gregorio Magno. In tali mostre le opere protagoniste delle esposizioni dovranno farsi interpreti dei messaggi del Santo a cui le mostre stesse si ispirano. Per il 2024 è stato invitato Raffaele Cioffi, che con trenta dipinti appositamente preparati interpreterà "La vita promessa", titolo dell’evento che si terrà nel Museo dell'Abbazia dal 25 maggio al primo settembre.
Le opere del famoso artista milanese andranno a contaminare le sale del Museo confrontandosi in maniera discreta con i dipinti antichi, con i reperti romanici, con le testimonianze fotografiche e con i resti del vecchio monastero creando una commistione artistica (l’antico con il moderno) molto forte.
Ma la vera protagonista della mostra sarà la natura trascendentale che accomuna e caratterizza i lavori di Cioffi. Sarà proprio questo, infatti, l’elemento che creando una sorta di spaesamento spirituale nei vari ambienti del Museo costringerà i visitatori a una continua riflessione molto intima e profonda sul significato delle apparenze. Tutte le opere in esposizione sono frutto di anni di sperimentazioni sulla luce da parte dell’artista, e nel caso dei dipinti esposti a Montecassino sarà proprio questa luce a far emergere la croce come segno di speranza e di fede nel futuro, alcune volte in maniera evidente, altre volte in maniera soffusa, andando così a interpretare “La Vita Promessa” di San Benedetto.
La mostra di quest’anno, peraltro, avrà un duplice obiettivo in quanto oltre a farsi messaggera della vita del Santo ricorderà anche l'80esimo anniversario della liberazione del monastero benedettino da parte delle forze alleate dalla occupazione tedesca avvenuta durante i tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale (18 maggio).
Le precedenti mostre hanno avuto come protagonisti Renato Mambor, Elio Marchegiani, Franca Pisani, Riccardo Guarneri, Alan Bee, Franco Marrocco, Alberto Gallingani, Paola Romano, Carlo Rea, Gioni David Parra i quali hanno rappresentato ognuno con il proprio stile gli episodi benedettini noti come “Abitò con sé stesso”, “Il Masso Inamovibile” e “Lavorare Insieme”.