Il laboratorio da verso. Letture e interazioni fra poesia e arti visive, progetto della Scuola di Grafica d'Arte dell'Accademia di Brera, curato dalle docenti Margherita Labbe e Anna Mariani e dal poeta Italo Testa, presenta un reading della poetessa Giovanna Frene, introdotto da Italo Testa, che si terrà mercoledì 30 marzo 2011 alle 10.30 presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, aula 25.


Giovanna Frene, alias Sandra Bortolazzo, nata ad Asolo (Treviso) nel dicembre 1968, vive a Padova. Ha studiato flauto traverso, si è diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia e si è laureata in Lettere a Padova con una tesi sul primo Zanzotto. Sempre a Padova ha conseguito con P.V. Mengaldo un dottorato su Metastasio.
Ha pubblicato le raccolte di poesie: Immagine di voce (Facchin, 1999), Spostamento. Poemetto per la memoria (LietoColle, 2000; Premio Montano 2002); Datità (con postfazione di A. Zanzotto, Manni, 2001), Stato apparente (LietoColle, 2004: comprende anche Immagine di voce); Sara Laughs (d'If, 2007, Premio Mazzacurati-Russo 2006). Con il nome di Federica Marte, ha pubblicato il prosimetro Orfeo è morto (Lieto Colle, 2002). Il noto, il nuovo è in corso di pubblicazione per Transeuropa.
È inclusa in varie antologie italiane (fra cui Parola plurale, Luca Sossella, 2005 e Nuovi poeti italiani, a cura di P. Zublena, «Nuova Corrente», n. 135, 2005) e spagnole (Jardines secretos. Joven poesía italiana, a cura di Emilio Coco, Sial/Contrapunto, 2008). E' redattrice delle riviste L'ozio letterario e d'Arte (Antonio Facchini, Roma) e L'Ulisse (Lietocolle). Artista multimediale, si dedica prevalentemente alle tecniche calcografiche, ed ha partecipato a rassegne nazionali d'incisione. Ha realizzato recentemente una Interpretazione dantesca per la società Dante Alighieri di Padova.
Marco Giovenale, nel recensire la sua ultima raccolta per Il manifesto, indica come tema centrale di Sara Laughs "la percezione fatta essa stessa corpo, il vedere e l'essere visto, il saluto ambiguo (di partenza? di arrivo? di aggressione?), la ferita, la perdita, una colpa imprecisata, l'impossibilità di uscirne, lo specchio tra esistere e non; e infine l'ironia delle cose viste e vedenti. Che, proprio mentre si annunciano si negano a una comprensione, allontanate, imprecisabili, interrogate inutilmente, come, appunto, le intenzioni di un nemico, di un'apparizione."