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LAB.Oratorio – Nuvola Ravera
Fondazione Made in Cloister presenta l’apertura del nuovo spazio espositivo LAB.Oratorio con la mostra Soap opera di Nuvola Ravera.
Comunicato stampa
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La Fondazione Made in Cloister è lieta di annunciare l’apertura della mostra Soap Opera dell’artista Nuvola Ravera (Genova, 1984) a cura di Chiara Pirozzi e realizzata in collaborazione con l’architetto Giuseppe Ricupero. Il progetto è ospitato nello spazio Lab. Oratorio che la Fondazione dedica alla ricerca, alla sperimentazione e all’esposizione della giovane scena artistica contemporanea.
La mostra è stata realizzata grazie al sostegno del MiBAC e di SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina - Copia privata per i giovani, per la cultura”.
Soap Opera è una mostra in linea con la missione del progetto di riconversione di Made in Cloister, partito con il recupero dell’ex Chiostro abbandonato all’interno del complesso del Lanificio borbonico, per trasformarlo in un luogo espositivo e performativo in cui gli artisti si possono confrontare con le antiche tradizioni in un più ampio progetto di rigenerazione urbana.
Nuvola Ravera ha concepito un’installazione site specific dopo un periodo di ricerca sul territorio e di produzione realizzata con le maestranze napoletane specializzate nella saponificazione artigianale. Da queste premesse l’artista ha interpretato lo spazio espositivo come fosse un luogo di ritrovamenti archeologici e, al contempo, un tappeto domestico-urbano. Nuvola Ravera traccia un’infilata di stanze testimoniata, allo stato attuale, dai resti di una pavimentazione preesistente, in parte emersa e in parte andata perduta. La ricerca di Nuvola Ravera intreccia l’idea di bene comune e monumentale con le azioni di tutela e di conservazione, osservandone i limiti e le obbligazioni, ritrovando
nell’utilizzo di un materiale solubile come il sapone la chiave simbolica di un equilibrio sensibile e sempre interpretabile. Se tali suggestioni giungono all’artista a partire da uno studio della storia e della quotidianità del Complesso del Lanificio di Porta Capuana, un ulteriore stimolo proviene dalla lettura del paesaggio della città di Napoli, dalle sue stratificazioni, dagli intrecci architettonici, dagli odori, come quello di sapone proveniente dalle abitazioni, che connettono l’interno con l’esterno, tracciando una geografia percettiva dello spazio urbano.
In Soap Opera l’artista sviluppa una narrazione longitudinale che mina lo spazio espositivo, disegnandone un percorso costantemente interrotto e frastagliato, in sparizione, che attraversa temporalmente luoghi fisici e strati di memoria, fotografando i resti di un’epoca non ancora passata, da liberare dalla febbre di custodia del bene culturale, parallelamente intrisa di un’intimità, privata e domestica, in continua trasformazione.
La ricerca di Nuvola Ravera, che spesso collega la dimensione biografica a una lettura psichica dei luoghi attraverso la creazione di dispositivi effimeri, si combina perfettamente alla dimensione sperimentale e mobile che uno spazio come Lab. Oratorio vuole avere.
Sabato 16 febbraio dalle ore 11.00 negli spazi dell’Art concept hotel SuperOtium si terrà un incontro con Nuvola Ravera, insieme con Giuseppe Ricupero e Chiara Pirozzi, durante il quale sarà possibile approfondire la ricerca dell’artista e la mostra.
Nuvola Ravera è nata a Genova nel 1984. Ha studiato al dipartimento di Pittura presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti – Genova, frequentato un master di fotografia contemporanea alla Cfp Bauer- Milano, Cinema e video all’Accademia di Belle Arti di Brera e all’Hochschule für Grafik und Buchkunst- Lipsia. Ha affiancato svariati artisti nella produzione di selezionati progetti tra cui Armin Linke a Berlino, Bouchra Khalili a Genova e Giorgio Andreotta Calò. Vive e lavora a Venezia dove nel 2016/17 ha partecipato al programma di residenza di Bevilacqua La Masa e attualmente sta concludendo l’università IUAV presso il dipartimento di Arti visive. Ha esposto e collaborato con diverse istituzioni tra cui: Museo di Arte Contemporanea Villa Croce, Genova; Castel Sant’Elmo, Napoli; Fondazione Bevilacqua La Masa; Museo di Aveiro; Atelierhaus Salzamt, Linz; Fabbrica del Vapore, Milano; Fondazione Pistoletto, Biella; Biennale di Venezia. É apparsa nelle pubblicazioni: Lady Dior, as seen by a new generation of italian artists, Mousse Publishing; Genova Ventimiglia Genova, Humboldt Books. È stata nominata dal magazine Artribune come migliore giovane artista italiana per il 2017.
La sua ricerca mescola il perseguimento di “apparizioni” quasi magiche o superstizioni con l’alternanza di comparse dal mondo della scienza. Sperimenta diversi tipi di decostruzione percettiva discutendo l’eccesso di domesticazione necessario al funzionamento di società sovraffollate attraverso la problematizzazione del significato di cura, comunità e conservazione della memoria. É interessata a diversi ambiti disciplinari dei quali si avvale per sviluppare dispositivi che tentano di far emergere la psiche dei luoghi e di costruire mondi plastici che stressano la norma e gli ordini del tessuto umano in relazione all’ambiente.
Il progetto della Fondazione Made in Cloister è partito nel 2012 con il restauro del chiostro cinquecentesco della Chiesa di Santa Caterina a Formiello – raro esempio del Rinascimento napoletano e archeologia industriale – che versava in uno stato di totale abbandono. La storia del luogo e la sua posizione hanno definito il progetto di riconversione: recuperare una parte del patrimonio culturale della Città di Napoli per destinarla al rilancio delle tradizioni artigianali rinnovandole con spirito contemporaneo attraverso la realizzazione di progetti con artisti e designers internazionali. Il progetto Made in Cloister si articola su tre pilastri:
– Recupero e riconversione del patrimonio artistico per uno sviluppo coerente con la vocazione del territorio;
– Rilancio del “fare artigianale” attraverso l’interazione tra maestri artigiani ed artisti e designers internazionali;
– Rigenerazione urbana e l’impatto sociale di un progetto culturale.
SuperOtium è un nuovo modello di ospitalità per vivere arte e design ed entrare in contatto con la parte più creativa di Napoli. Un art hotel che, grazie ad un programma di residenze per artisti e creativi, che vogliano farsi inspirare da Napoli, e un calendario di eventi culturali, vuole diventare riferimento a livello internazionale per viaggiatori, artisti, curatori, creativi, scrittori ed amanti della cultura. SuperOtium nasce per dare al sempre crescente turismo un luogo di ospitalità legato all’arte, la cultura e la creatività per stimolare un’immagine di Napoli che, andando oltre quella folcloristica legata alla gastronomia ed al paesaggio, racconti di una città ricca di cultura ed innovazione in grado di stimolare la creazione di nuovi progetti e idee. Un hub di collegamento fra i suoi ospiti e la città per farsi ispirare nella creazione di nuove opere, per scoprire cosa si nasconde dietro la cartolina, per vivere l’equilibrio di un mutevole rapporto fra tradizione e innovazione.
La mostra è stata realizzata grazie al sostegno del MiBAC e di SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina - Copia privata per i giovani, per la cultura”.
Soap Opera è una mostra in linea con la missione del progetto di riconversione di Made in Cloister, partito con il recupero dell’ex Chiostro abbandonato all’interno del complesso del Lanificio borbonico, per trasformarlo in un luogo espositivo e performativo in cui gli artisti si possono confrontare con le antiche tradizioni in un più ampio progetto di rigenerazione urbana.
Nuvola Ravera ha concepito un’installazione site specific dopo un periodo di ricerca sul territorio e di produzione realizzata con le maestranze napoletane specializzate nella saponificazione artigianale. Da queste premesse l’artista ha interpretato lo spazio espositivo come fosse un luogo di ritrovamenti archeologici e, al contempo, un tappeto domestico-urbano. Nuvola Ravera traccia un’infilata di stanze testimoniata, allo stato attuale, dai resti di una pavimentazione preesistente, in parte emersa e in parte andata perduta. La ricerca di Nuvola Ravera intreccia l’idea di bene comune e monumentale con le azioni di tutela e di conservazione, osservandone i limiti e le obbligazioni, ritrovando
nell’utilizzo di un materiale solubile come il sapone la chiave simbolica di un equilibrio sensibile e sempre interpretabile. Se tali suggestioni giungono all’artista a partire da uno studio della storia e della quotidianità del Complesso del Lanificio di Porta Capuana, un ulteriore stimolo proviene dalla lettura del paesaggio della città di Napoli, dalle sue stratificazioni, dagli intrecci architettonici, dagli odori, come quello di sapone proveniente dalle abitazioni, che connettono l’interno con l’esterno, tracciando una geografia percettiva dello spazio urbano.
In Soap Opera l’artista sviluppa una narrazione longitudinale che mina lo spazio espositivo, disegnandone un percorso costantemente interrotto e frastagliato, in sparizione, che attraversa temporalmente luoghi fisici e strati di memoria, fotografando i resti di un’epoca non ancora passata, da liberare dalla febbre di custodia del bene culturale, parallelamente intrisa di un’intimità, privata e domestica, in continua trasformazione.
La ricerca di Nuvola Ravera, che spesso collega la dimensione biografica a una lettura psichica dei luoghi attraverso la creazione di dispositivi effimeri, si combina perfettamente alla dimensione sperimentale e mobile che uno spazio come Lab. Oratorio vuole avere.
Sabato 16 febbraio dalle ore 11.00 negli spazi dell’Art concept hotel SuperOtium si terrà un incontro con Nuvola Ravera, insieme con Giuseppe Ricupero e Chiara Pirozzi, durante il quale sarà possibile approfondire la ricerca dell’artista e la mostra.
Nuvola Ravera è nata a Genova nel 1984. Ha studiato al dipartimento di Pittura presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti – Genova, frequentato un master di fotografia contemporanea alla Cfp Bauer- Milano, Cinema e video all’Accademia di Belle Arti di Brera e all’Hochschule für Grafik und Buchkunst- Lipsia. Ha affiancato svariati artisti nella produzione di selezionati progetti tra cui Armin Linke a Berlino, Bouchra Khalili a Genova e Giorgio Andreotta Calò. Vive e lavora a Venezia dove nel 2016/17 ha partecipato al programma di residenza di Bevilacqua La Masa e attualmente sta concludendo l’università IUAV presso il dipartimento di Arti visive. Ha esposto e collaborato con diverse istituzioni tra cui: Museo di Arte Contemporanea Villa Croce, Genova; Castel Sant’Elmo, Napoli; Fondazione Bevilacqua La Masa; Museo di Aveiro; Atelierhaus Salzamt, Linz; Fabbrica del Vapore, Milano; Fondazione Pistoletto, Biella; Biennale di Venezia. É apparsa nelle pubblicazioni: Lady Dior, as seen by a new generation of italian artists, Mousse Publishing; Genova Ventimiglia Genova, Humboldt Books. È stata nominata dal magazine Artribune come migliore giovane artista italiana per il 2017.
La sua ricerca mescola il perseguimento di “apparizioni” quasi magiche o superstizioni con l’alternanza di comparse dal mondo della scienza. Sperimenta diversi tipi di decostruzione percettiva discutendo l’eccesso di domesticazione necessario al funzionamento di società sovraffollate attraverso la problematizzazione del significato di cura, comunità e conservazione della memoria. É interessata a diversi ambiti disciplinari dei quali si avvale per sviluppare dispositivi che tentano di far emergere la psiche dei luoghi e di costruire mondi plastici che stressano la norma e gli ordini del tessuto umano in relazione all’ambiente.
Il progetto della Fondazione Made in Cloister è partito nel 2012 con il restauro del chiostro cinquecentesco della Chiesa di Santa Caterina a Formiello – raro esempio del Rinascimento napoletano e archeologia industriale – che versava in uno stato di totale abbandono. La storia del luogo e la sua posizione hanno definito il progetto di riconversione: recuperare una parte del patrimonio culturale della Città di Napoli per destinarla al rilancio delle tradizioni artigianali rinnovandole con spirito contemporaneo attraverso la realizzazione di progetti con artisti e designers internazionali. Il progetto Made in Cloister si articola su tre pilastri:
– Recupero e riconversione del patrimonio artistico per uno sviluppo coerente con la vocazione del territorio;
– Rilancio del “fare artigianale” attraverso l’interazione tra maestri artigiani ed artisti e designers internazionali;
– Rigenerazione urbana e l’impatto sociale di un progetto culturale.
SuperOtium è un nuovo modello di ospitalità per vivere arte e design ed entrare in contatto con la parte più creativa di Napoli. Un art hotel che, grazie ad un programma di residenze per artisti e creativi, che vogliano farsi inspirare da Napoli, e un calendario di eventi culturali, vuole diventare riferimento a livello internazionale per viaggiatori, artisti, curatori, creativi, scrittori ed amanti della cultura. SuperOtium nasce per dare al sempre crescente turismo un luogo di ospitalità legato all’arte, la cultura e la creatività per stimolare un’immagine di Napoli che, andando oltre quella folcloristica legata alla gastronomia ed al paesaggio, racconti di una città ricca di cultura ed innovazione in grado di stimolare la creazione di nuovi progetti e idee. Un hub di collegamento fra i suoi ospiti e la città per farsi ispirare nella creazione di nuove opere, per scoprire cosa si nasconde dietro la cartolina, per vivere l’equilibrio di un mutevole rapporto fra tradizione e innovazione.
15
febbraio 2019
LAB.Oratorio – Nuvola Ravera
Dal 15 febbraio al 30 marzo 2019
arte contemporanea
Location
MADE IN CLOISTER
Napoli, Piazza Enrico De Nicola, 46, (Napoli)
Napoli, Piazza Enrico De Nicola, 46, (Napoli)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 10.00 alle 19.00 - dom / lun – chiuso
Vernissage
15 Febbraio 2019, h 18.30
Autore
Curatore