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LABIRINTI ALCHEMICI
La mostra prevede l’esposizione di tre opere di grandi dimensioni incentrate sulla tematica del Labirinto, che rappresentano simbolicamente le tre fasi principali ed i colori dell’Opera Alchemica
Comunicato stampa
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LABIRINTI ALCHEMICI
Noi preferiamo le vie tortuose per arrivare alla verità
F. Nietzsche
ALESSANDRO MARCHETTI
STEFANO COMPAGNUCCI
HERNAN GABRIEL PAIS
DOMENICA 9 DICEMBRE 2012
Vernice Ore: 18.00
LANIFICIO 159 - Via di Pietralata, 159 Roma
Un tema che accompagna da sempre la storia dell’uomo, apparso in varie culture, epoche e luoghi della terra, è rappresentato dall’emblema del labirinto: un simbolo antichissimo che si manifesta attraverso una millenaria tradizione figurativa.
Il labirinto ha una forza di fascinazione quasi ipnotica che parla al profondo di ogni essere umano: con i suoi percorsi sinuosi e suscettibili di creare smarrimento ricorda il rinascere, la possibilità di rigenerarsi. Il percorso al suo interno diventa la materializzazione di una prova iniziatica, traducibile come pellegrinaggio che conduce al centro, meta e termine del viaggio.
Il labirinto è allora metafora della vita umana, del cammino dell’uomo sulla terra.
La lunghezza e la tortuosità del percorso alludono alle difficoltà di un cammino spirituale.
L’immagine del labirinto si offre come emblema dell’intero lavoro dell’Opera, con le sue due maggiori difficoltà: la strada da seguire per raggiungere il centro, ovvero il luogo sacro per eccellenza che esprime la speranza di una rinascita; e la strada che l’artista deve seguire per uscirne. A questo punto c’è bisogno del filo di Arianna, se non si vuole vagare tra i meandri dell’Opera senza riuscire a scoprirne l’uscita.
“Teseo che lotta nel labirinto del Minotauro è l’alchimista che combatte tra le difficoltà della Grande Opera, dalle quali si esce solo possedendo il filo di Arianna, ossia la necessaria conoscenza segreta che fornisce la chiave del lavoro da svolgere”. (Achille Bonito Oliva, Labirinto Contemporaneo)
Il labirinto come luogo di un itinerario mentale che accompagna l’uomo nel suo tortuoso percorso di conoscenza; il luogo dove, avanzando tenacemente e superando le percezioni ingannevoli, è impossibile perdersi.
Per aiutare il pubblico a perdersi nell’arte, la mostra sarà sonorizzata da Mamo Giovenco.
La mostra prevede l’esposizione di tre opere di grandi dimensioni incentrate sulla tematica del Labirinto, che rappresentano simbolicamente le tre fasi principali ed i colori dell’Opera Alchemica.
E’ vero senza menzogna di Alessandro Marchetti: dipinto di grande formato. L’opera è realizzata con tecnica mista, collage e acrilico su tela.
Macro-alchemico di Stefano Compagnucci: tre foto di colori nero, bianco, rosso. Ogni opera è divisa e composta da tre parti uguali che vanno a formare un’unica lastra. Le fotografie sono impresse direttamente su finissimo materiale dibond patinato.
Il Passaggio dei Sognatori di Hernann Gabriel Pais: scultura. L’opera si presenta come assemblaggio rigido di legno riciclato, colorato, in grande formato.
INFO: Lanificio159 - Via di Pietralata, 159 Roma 06/41780081 - info@lanificio1593com www.lanificio159.com
Alessandro Marchetti
Nasce a Roma il 11 luglio 1975.
Si laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Tor Vergata. Concentrando i suoi studi sulle varie discipline dell’antropologia culturale si avvicina alla pittura e allo studio della storia dell’arte da autodidatta, approfondendo i temi dell’Arte Contemporanea. Nel 2007 frequenta il Pastificio Cerere a San Lorenzo e collabora presso lo studio dell’artista Pietro Ruffo.
Ha esposto i suoi lavori presso diverse gallerie d’arte e spazi museali. Vive e lavora a Frascati.
Stefano Compagnucci
Nasce a Roma il 21 maggio del 1975.
Nel 1999 si diploma in Fotografia, ed inizia la sua carriera professionale. Conducendo inizialmente lavori di ricerca nel campo della ritrattistica e specializzandosi poi nel campo della fotografia pubblicitaria. Ha collaborato nella realizzazione di diverse campagne nazionali ed internazionali lavorando con varie agenzie di pubblicità, tra le quali: McCann Erikson, Young&Rubicam, J.W. Thompson, Ogilvy&Mather, Saathci&Saathci, Leo Burnett, Armando Testa.
Ha esposto i suoi lavori in molte gallerie italiane ed estere, tra le quali:
2007 Galletria Social Gallery, Firenze
2008 Galleria Minima di Roma
2009 Museo Diffuso del Vino di Monte Porzio Catone
2010 Fototeca di Veracruz, Messico
2010 Scuderie Aldobrandini, Frascati
2011 Scuderie Aldobrandini, Frascati
Nel 2006 diventa docente presso la Scuola Romana di Fotografia dove tuttora insegna. Nel 2008 pubblica il libro fotografico “75Cl” dedicato al mondo del vino e della viticultura dei Castelli Romani. Nel 2008 all’interno del circuito del Festival della Letteratura di Viaggio fa parte della giuria per la lettura dei portfoli aperta a fotografi presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma. Per l’anno accademico 2008-2009 è il Vicedirettore della Scuola Romana di Fotografia.
Hernann Gabriel Pais
Nasce a Buenos Aires il 2 settembre 1975.
Ottiene un diploma in Tecnologie Industriali e una laurea in Geografia presso l’Università di Roma La Sapienza nel 2004, dove frequenta anche un biennio di Filosofia. Segue, dall’infanzia, diversi corsi serali di tecniche artistiche (disegno, modellato, scultura) a Buenos Aires e Roma. Dal 2004 al 2006 lavora come tecnico alla scenografia per la Compagnia Kitomb – Extreme Theatre Company. Con loro lavora anche alla realizzazione del Luxometro (istallazione luminosa al Gazometro di Roma) in agosto e settembre del 2006. Sempre nel 2006 lavora con Sergio Tummiello su calchi e volumi in gesso e in vetroresina per campagne pubblicitarie. Nel 2007, si iscrive all’Ecole Superieure d’Artes Plastiques di Genoble, dove approfondisce il disegno, l’incisione e l’installazione ed inizia ad esporre le sue opere. Nel 2008 è selezionato per il progetto UCD- Distributeur Aromatique de Multiples d’Arts di Grenoble. Nel febbraio 2009 si trasferisce a Parigi, dove attualmente vive, lavora ed espone. Dallo stesso anno è iscritto alla Maison des Artistes. Ha collaborato e lavorato con alcuni collettivi d’artisti di Grenoble e Parigi: Briseglace, un Certain Detachement, Atelier des Artistes de Belville, Ateliers de Menilmontant.
Mamo Giovenco
Promoter, musicista, e creative executive, nella sua carriera ha collaborato con musicisti ed orchestre internazionali, organizzato ed ideato rassegne di musica ed arte contemporanee. Ultima in ordine di tempo, la rassegna musicale “Chorde (Suoni tra cielo e terra)” alla sua seconda edizione, che ospita artisti internazionali come i Balanescu Quartet, Fink e Ben Frost, Nils Frahm, Tim Hecker e molti altri.
E’ socio e cura la direzione artistica del Lanificio 159 di Roma, da anni fucina di arti performative e punto di riferimento per la cultura “underground” della città. Nel 2012 fonda con Carlo Alfano il progetto artistico Notfromearth, che li coinvolge nella la composizione delle musiche per lo spettacolo di danza contemporanea della Spellbound Dance Company di Mauro Astolfi dal titolo “Le relazioni pericolose”, in un tour teatrale internazionale da Marzo 2012.
Per “Labirinti Alchemici” proporrà la creazione originale “Labirintrack”. Un percorso sonoro con strade da scegliere fatto di archi, pianoforti, paesaggi sonori mescolati dalla casualità che solo l’elettronica riesce a dare. Una colonna sonora legata alle opere in esposizione che darà, ancor di più, la percezione del labirinto alchemico in cui perdersi.
Noi preferiamo le vie tortuose per arrivare alla verità
F. Nietzsche
ALESSANDRO MARCHETTI
STEFANO COMPAGNUCCI
HERNAN GABRIEL PAIS
DOMENICA 9 DICEMBRE 2012
Vernice Ore: 18.00
LANIFICIO 159 - Via di Pietralata, 159 Roma
Un tema che accompagna da sempre la storia dell’uomo, apparso in varie culture, epoche e luoghi della terra, è rappresentato dall’emblema del labirinto: un simbolo antichissimo che si manifesta attraverso una millenaria tradizione figurativa.
Il labirinto ha una forza di fascinazione quasi ipnotica che parla al profondo di ogni essere umano: con i suoi percorsi sinuosi e suscettibili di creare smarrimento ricorda il rinascere, la possibilità di rigenerarsi. Il percorso al suo interno diventa la materializzazione di una prova iniziatica, traducibile come pellegrinaggio che conduce al centro, meta e termine del viaggio.
Il labirinto è allora metafora della vita umana, del cammino dell’uomo sulla terra.
La lunghezza e la tortuosità del percorso alludono alle difficoltà di un cammino spirituale.
L’immagine del labirinto si offre come emblema dell’intero lavoro dell’Opera, con le sue due maggiori difficoltà: la strada da seguire per raggiungere il centro, ovvero il luogo sacro per eccellenza che esprime la speranza di una rinascita; e la strada che l’artista deve seguire per uscirne. A questo punto c’è bisogno del filo di Arianna, se non si vuole vagare tra i meandri dell’Opera senza riuscire a scoprirne l’uscita.
“Teseo che lotta nel labirinto del Minotauro è l’alchimista che combatte tra le difficoltà della Grande Opera, dalle quali si esce solo possedendo il filo di Arianna, ossia la necessaria conoscenza segreta che fornisce la chiave del lavoro da svolgere”. (Achille Bonito Oliva, Labirinto Contemporaneo)
Il labirinto come luogo di un itinerario mentale che accompagna l’uomo nel suo tortuoso percorso di conoscenza; il luogo dove, avanzando tenacemente e superando le percezioni ingannevoli, è impossibile perdersi.
Per aiutare il pubblico a perdersi nell’arte, la mostra sarà sonorizzata da Mamo Giovenco.
La mostra prevede l’esposizione di tre opere di grandi dimensioni incentrate sulla tematica del Labirinto, che rappresentano simbolicamente le tre fasi principali ed i colori dell’Opera Alchemica.
E’ vero senza menzogna di Alessandro Marchetti: dipinto di grande formato. L’opera è realizzata con tecnica mista, collage e acrilico su tela.
Macro-alchemico di Stefano Compagnucci: tre foto di colori nero, bianco, rosso. Ogni opera è divisa e composta da tre parti uguali che vanno a formare un’unica lastra. Le fotografie sono impresse direttamente su finissimo materiale dibond patinato.
Il Passaggio dei Sognatori di Hernann Gabriel Pais: scultura. L’opera si presenta come assemblaggio rigido di legno riciclato, colorato, in grande formato.
INFO: Lanificio159 - Via di Pietralata, 159 Roma 06/41780081 - info@lanificio1593com www.lanificio159.com
Alessandro Marchetti
Nasce a Roma il 11 luglio 1975.
Si laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università di Tor Vergata. Concentrando i suoi studi sulle varie discipline dell’antropologia culturale si avvicina alla pittura e allo studio della storia dell’arte da autodidatta, approfondendo i temi dell’Arte Contemporanea. Nel 2007 frequenta il Pastificio Cerere a San Lorenzo e collabora presso lo studio dell’artista Pietro Ruffo.
Ha esposto i suoi lavori presso diverse gallerie d’arte e spazi museali. Vive e lavora a Frascati.
Stefano Compagnucci
Nasce a Roma il 21 maggio del 1975.
Nel 1999 si diploma in Fotografia, ed inizia la sua carriera professionale. Conducendo inizialmente lavori di ricerca nel campo della ritrattistica e specializzandosi poi nel campo della fotografia pubblicitaria. Ha collaborato nella realizzazione di diverse campagne nazionali ed internazionali lavorando con varie agenzie di pubblicità, tra le quali: McCann Erikson, Young&Rubicam, J.W. Thompson, Ogilvy&Mather, Saathci&Saathci, Leo Burnett, Armando Testa.
Ha esposto i suoi lavori in molte gallerie italiane ed estere, tra le quali:
2007 Galletria Social Gallery, Firenze
2008 Galleria Minima di Roma
2009 Museo Diffuso del Vino di Monte Porzio Catone
2010 Fototeca di Veracruz, Messico
2010 Scuderie Aldobrandini, Frascati
2011 Scuderie Aldobrandini, Frascati
Nel 2006 diventa docente presso la Scuola Romana di Fotografia dove tuttora insegna. Nel 2008 pubblica il libro fotografico “75Cl” dedicato al mondo del vino e della viticultura dei Castelli Romani. Nel 2008 all’interno del circuito del Festival della Letteratura di Viaggio fa parte della giuria per la lettura dei portfoli aperta a fotografi presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma. Per l’anno accademico 2008-2009 è il Vicedirettore della Scuola Romana di Fotografia.
Hernann Gabriel Pais
Nasce a Buenos Aires il 2 settembre 1975.
Ottiene un diploma in Tecnologie Industriali e una laurea in Geografia presso l’Università di Roma La Sapienza nel 2004, dove frequenta anche un biennio di Filosofia. Segue, dall’infanzia, diversi corsi serali di tecniche artistiche (disegno, modellato, scultura) a Buenos Aires e Roma. Dal 2004 al 2006 lavora come tecnico alla scenografia per la Compagnia Kitomb – Extreme Theatre Company. Con loro lavora anche alla realizzazione del Luxometro (istallazione luminosa al Gazometro di Roma) in agosto e settembre del 2006. Sempre nel 2006 lavora con Sergio Tummiello su calchi e volumi in gesso e in vetroresina per campagne pubblicitarie. Nel 2007, si iscrive all’Ecole Superieure d’Artes Plastiques di Genoble, dove approfondisce il disegno, l’incisione e l’installazione ed inizia ad esporre le sue opere. Nel 2008 è selezionato per il progetto UCD- Distributeur Aromatique de Multiples d’Arts di Grenoble. Nel febbraio 2009 si trasferisce a Parigi, dove attualmente vive, lavora ed espone. Dallo stesso anno è iscritto alla Maison des Artistes. Ha collaborato e lavorato con alcuni collettivi d’artisti di Grenoble e Parigi: Briseglace, un Certain Detachement, Atelier des Artistes de Belville, Ateliers de Menilmontant.
Mamo Giovenco
Promoter, musicista, e creative executive, nella sua carriera ha collaborato con musicisti ed orchestre internazionali, organizzato ed ideato rassegne di musica ed arte contemporanee. Ultima in ordine di tempo, la rassegna musicale “Chorde (Suoni tra cielo e terra)” alla sua seconda edizione, che ospita artisti internazionali come i Balanescu Quartet, Fink e Ben Frost, Nils Frahm, Tim Hecker e molti altri.
E’ socio e cura la direzione artistica del Lanificio 159 di Roma, da anni fucina di arti performative e punto di riferimento per la cultura “underground” della città. Nel 2012 fonda con Carlo Alfano il progetto artistico Notfromearth, che li coinvolge nella la composizione delle musiche per lo spettacolo di danza contemporanea della Spellbound Dance Company di Mauro Astolfi dal titolo “Le relazioni pericolose”, in un tour teatrale internazionale da Marzo 2012.
Per “Labirinti Alchemici” proporrà la creazione originale “Labirintrack”. Un percorso sonoro con strade da scegliere fatto di archi, pianoforti, paesaggi sonori mescolati dalla casualità che solo l’elettronica riesce a dare. Una colonna sonora legata alle opere in esposizione che darà, ancor di più, la percezione del labirinto alchemico in cui perdersi.
09
dicembre 2012
LABIRINTI ALCHEMICI
09 dicembre 2012
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
LANIFICIO
Roma, Via Di Pietralata, 159, (Roma)
Roma, Via Di Pietralata, 159, (Roma)
Vernissage
9 Dicembre 2012, ore 18
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