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L’Alètheia dell’Eros
Il disvelamento della sfera dell’Eros nella sua completezza e l’origine naturale dell’omosessualità: il multiverso di tre artisti emergenti che creano, attraverso linguaggi differenti, una rivoluzione prospettica nell’era dell’incomunicabilità ipermediale
Comunicato stampa
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Mutare weltanschauung attraverso un cambiamento di prospettiva. Reinterpretare in chiave post-moderna il mito dell’androgino, narrato da Platone nel “Simposio”, per giungere ad una visione più completa di Eros, dell’Amore che unisce gli uomini al di là dal genere cui appartengono.
Nella società post-fordista, che Zygmunt Baumann definisce “liquida”, i valori della politica nell’accezione originaria di partecipazione e lotta per il bene comune e dell’organizzazione sociale conseguente, si dissolvono per dare spazio a una società priva di punti di riferimento. Anche il campo sovrastrutturale dell’arte, di conseguenza, registra la precarietà di un’epoca di transizione, caratterizzata da una società ipermediale, che porta al paradosso dell’incomunicabilità e alla morte della realtà, inghiottita dall’iperrealtà virtuale di “baudrillardiana” memoria. Vengono infatti costantemente riciclate idee del passato, senza la spinta verso l’originalità della creazione. Nell’ “era dell’accesso”, la nuova fase del capitalismo così denominata da Jeremy Rifkin, in cui l’economia del mercato e della proprietà privata muta in economia dominata dalla cultura e dall’informazione (comunque controllate dal sistema), è intrinseco infatti il pericolo di un appiattimento del reale nel mondo virtuale. Baudrillard lo insegna nel “Delitto Perfetto” attraverso il concetto di iperrealtà: i nuovi media stanno uccidendo la realtà, in quanto vi è un “annullamento della differenza tra mondo reale e immagine mediata”. “Ciò che caratterizza i mezzi di comunicazione” - affermava il filosofo francese - “è il fatto che impediscono ogni comunicazione: essi sono intransitivi”. In questo quadro d’incomunicabilità e “monadizzazione” dell’uomo, s’inserisce la volontà di costruire un nuovo mondo possibile, partendo dalla piena consapevolezza dell’epoca attuale. A partire da una rilettura del vero valore dell’Eros, dell’Amore che è la vera felicità dell’uomo. A prescindere dal genere a cui si appartiene. La libertà di esprimere Amore dovrebbe rientrare nei diritti di ciascun cittadino del mondo, e non implica certo un danno ai propri simili.
La lotta contro l’omofobia e l’affermazione della libertà di espressione, costituiscono dei diritti che dovrebbero essere patrimonio culturale di tutti i cittadini. E’ questa una lotta di civiltà che dovrebbe includere tutti i cittadini, contro pregiudizi sociali ancora radicati nella società attuale, nonostante il progresso tecnologico tanto vantato dal sistema capitalista.
Nasce da queste premesse filosofiche, “L’Alètheia dell’Eros” mostra collaterale al primo Gay Pride di Lecce, in programma il prossimo 28 giugno. Protagonisti della collettiva, che sarà inaugurata il 18 giugno alla sede dell’Arcigay Lecce, tre giovani artisti emergenti: Enrico Carpinello, Hernàn Chavar, Pierpaolo Miccolis.
Fulcro tematico della mostra, curata da Cecilia Pavone, è il disvelamento della sfera dell’Eros, che è completa nel momento in cui si accetta l’alterità e l’Amore verso individui dello stesso sesso, sconfiggendo i pregiudizi alienanti, micragnosi e legati a visioni ristrette della realtà che condizionano la libertà di pensiero individuale. Alètheia è infatti un termine greco formato da alfa privativo e lètheia che deriva dal verbo lanthano, che significa nascondere. Il significato è quindi disvelamento, ciò che non è nascosto. La verità filosofica, come i greci la intendevano: ciò che si svela a chi la ricerca incessantemente attraverso la conoscenza.
Ne “L’Alètheia dell’Eros”, in cui saranno esposte 19 opere, i tre artisti creano, attraverso linguaggi differenti, una rivoluzione prospettica nell’era dell’incomunicabilità ipermediale, con i loro multiversi dirompenti e provocatori. E interpretano lo sberleffo della fantasia e della creatività alle regole e ai pregiudizi che il sistema pone esprimono libertà di espressione e d’Amore, componente fondamentale della sfera dell’Eros.
La visione estetica del fotografo leccese Enrico Carpinello (enricocarpinello.tumbler.com; https://www.facebook.com/pages/Enrico-CP-Carpinello/721698347874438?fref=ts), scelto per l’ultima campagna pubblicitaria dell’azienda di abbigliamento “Meltin Pot”, è caratterizzata dalle atmosfere patinate e nel contempo underground di mondi notturni e trasgressivi, feste alcoliche e situazioni da backstage di concerti rock, tra borchie, birra e sudore. Donne sexy e discinte, uomini tatuati e ribelli, vengono ritratti attraverso un linguaggio artistico sopra le righe, permeato da un uso sapientemente “violent o” del flash: una tecnica, questa, mutuata da Dido Fontana, ma resa originale dallo sguardo di Carpinello, che pone in estremo risalto il soggetto con cui l’artista si identifica e traspone la sua anima focosa, trasgressiva e musicale.
Il “tripudio folkloristico” di Hernàn Chavar ( http://birdhouseboy.blogspot.it/ ), pittore marchigiano originario di Buenos Aires, è uno shock estetico di colori intensi e linee morbide che ritraggono esseri enigmatici e metamorfici, ironici mostri mitologico-esoterici in linea diretta con l’inconscio collettivo. Immagini vivide, conturbanti e inquetanti, che sintetizzano il cosmopolitismo dell’artista, influenzato da diverse culture, e che aprono una “finestra sull’impossibile”, smuovendo il livello percettivo dello spettatore e sottolineando le contraddizioni dell’esistente e la libertà che si libra nella fantasia. Una visione artistica, quella di Hernàn, che scopre il mondo con ironia e senza mezze misure, ritraendolo nelle sue infinite possibilità di visione.
L’armonia, la levità del colore e la simbologia di corpi animali, ritratti in sperimentazioni anatomiche metamorfiche nell’ottica di una visione onirica, contraddistinguono il percorso di ricerca di Pierpaolo Miccolis (http://www.pierpaolomiccolis.com/ ), che si è distinto a livello nazionale e internazionale per i suoi lavori. La soavità delle sfumature, la levità del colore, la ricercatezza del tratto, la delicatezza degli accostamenti cromatici costituiscono gli elementi basilari dello stile dell’artista barese, che si esprime soprattutto attraverso una poetica impressionista dell’immagine, utilizzando eleganti acquerelli su carta.
L’affermazione di un valore su cui basare l’esistenza umana, intrinsecamente “mancante di” e “progetto gettato nell’esistente” ma libero di “colorare la vita” - come affermava Sartre nell’ “Essere e il Nulla” – vuol essere affermazione di un valore non certo assoluto, ma sempre nietzschianamente inteso come frutto della necessaria illusione umana. Tuttavia, senza cadere in un eccessivo relativismo etico e assumendo come principio il rispetto della libertà inalienabile di ogni essere umano ad esprimersi e ad essere senza danneggiare l’altrui eguale diritto alla libertà, è possibile costruire un altro mondo possibile, anche partendo dal multi verso dell’arte. Si riconosce infatti all’arte una potenzialità rivoluzionaria della coscienza collettiva, anche se sovrastrutturale.
Scriveva invece Platone nel “Simposio”: “Mi sembra che gli uomini non si rendano assolutamente conto della potenza dell'Eros. Se se ne rendessero conto, certamente avrebbero elevato templi e altari a questo dio, e dei più magnifici, e gli offrirebbero i più splendidi sacrifici. Non sarebbe affatto come è oggi, quando nessuno di questi omaggi gli viene reso. E invece niente sarebbe più importante, perché è il dio più amico degli uomini: viene in loro soccorso, porta rimedio ai mali la cui guarigione è forse per gli uomini la più grande felicità”.
In base al mito dell’androgino, che Platone fa narrare ad Aristofane nel “Simposio”, gli esseri umani erano anticamente esseri perfetti e vi erano tre sessi: gli uomini, le donne e gli ermafroditi, in loro entrambi i sessi. Ma la loro “hybris”, la loro tracotanza che li spingeva a sfidare gli dei indusse Zeus a tagliarli a metà per indebolirli, e da lì, dagli uomini divisi a metà, nacque il desiderio di ritrovare “l’altra metà della mela” e quindi l’Amore. Gli uomini originari tagliati a metà cercavano l’altra metà maschile, le donne originarie l’altra metà femminile e gli ermafroditi cercavano la metà complementare con sesso diverso dal loro. Da questo mito deriva l’origine naturale dell’omosessualità secondo i Greci, che, come è noto, attribuivano valore pedagogico all’Amore omosessuale, come completamento dell’educazione anche come iniziazione alle virtù virili. Senza condannarlo come malattia o devianza, così come oggi si fa in nome di un concetto fascista e limitato o cattolico della famiglia, quando si obietta che l’Amore fisico abbia il solo fine della procreazione. La famiglia, invece, è pur sempre una cellula funzionale alla società capitalista, perché l’essere umano non è per natura certo monogamo, come affermava Herbert Marcuse nel “Saggio sulla Liberazione”.
L’Alètheia dell’Eros intesa dunque come visione vera e completa della sfera dell’Eros, dell’Amore, della libertà di scelta, della lotta contro la ghettizzazione, l’ignoranza, il pregiudizio in un’ottica di comprensione dell’alterità che a sua volta non dovrebbe nemmeno essere considerata tale tanto è naturale come diritto.
“Se dunque - scrive Platone nel Simposio - vogliamo elogiare con un inno il dio che ci può far felici, è ad Eros che dobbiamo elevare il nostro canto: ad Eros, che nella nostra infelicità attuale ci viene in aiuto facendoci innamorare della persona che ci è più affine; ad Eros, che per l'avvenire può aprirci alle più grandi speranze. Sarà lui che, se seguiremo gli dèi, ci riporterà alla nostra natura d'un tempo: egli promette di guarire la nostra ferita, di darci gioia e felicità”.
Cenni biografici:
Enrico Carpinello
Assistente del fotografo Bruno Barillari , ha collaborato con il Cinema del Reale edizione 2013 e ha realizzando tutta la documentazione fotografica dell’evento;
ha contribuito a curare la campagna pubblicitaria 2014 dell’azienda di abbigliamento “Melting Pot” ;
aprile 2014: “Wow wow wow wow” , prima personale di grande successo al Bar Moro di Lecce.
Siti web:
enricocarpinello.tumbler.com
https://www.facebook.com/pages/Enrico-CP-Carpinello/721698347874438?fref=ts
Hernàn Chavar
Hernàn Chavar è nato a Buenos Aires (Argentina) nel 1979; si è trasferito in Italia nei primi anni '80 vive e lavora a Porto Recanati in provincia di Macerata.
Ha frequentato l'Istituto Statale d'Arte e l'Accademia di belle Arti di Macerata conseguendo il diploma con il massimo dei voti.
sito web: http://birdhouseboy.blogspot.it/
Le principali mostre personali:
2007 “Hernan Chavar Vs l’uomo gamberetto” Mostra Personale Corridonia (MC)
2009 “Project H” Mostra Personale Presso Il Caffe’ Del Viale Macerata
2009 “Hunters in the Snow” Mostra Personale Presso i locali espositivi del ristorante Borgo Antico Grottammare (AP)
2011 “Il Sacerdote” Mostra Personale San Benedetto Del Tronto (AP)
2012 "Mute Azioni" Majazzin house gallery Altamura (BA)
2013 "I Pittori della Domenica" San Benedetto del Tronto
2013 "Non sparate al Pittore" San Benedetto del Tronto
2013 "Hernàn viene a prendere un te allo spazio 1627" Spazio 1627 Fermo
2014 "hernàn chavar - mostra personale" presso studio di tatuaggi San Salvo CH
2014 "hernan chavar - mostra personale" presso spazio Nova Dea - Ascoli piceno
.Le principali mostre collettive
2008 Mostra Collettiva “Artika” Recanati
2009 “Maf Maf Festival” Mostra Collettiva presso Sant’Elpidio a Mare
2009 “Mare Mostrum” Mostra Collettiva Festival “Adriatico-Mediterraneo” Ancona
2010 “Pop up” Ancona
2010 “Mostra Collettiva” Bari Lowart Gallery
2010 “Mostra Collettiva Secondo Allestimento” Bari Lowart Gallery
2011 “Artika Festival” Recanati
2011 "All'Estimento" Roma
2012 "SEGNI" presso la galleria "come se" Roma
2012 "Micro-macro Inside-outside" Berlino
2012 "151 Macerata-Milano" Milano
2012 "OZIO" presso la galleria "Art & Arts" Lecce
2012 "Agguati" presso lo spazio Mohoc di Monteprandone (AP)
2012 "Micro-macro Inside-outside" Berlino
2013 "Ozio-Abitare" Matera
2013 "Tutti su Ventura" Majazzin house gallery Altamura (BA)
2013 "Sintomi contemporanei" Perugia
2013 " Crossways" Marche centro d' Arte - san Benedetto del tronto
2013 "Urban Play- stanze d'artista" Monte Urano
2013 " Home -Cyclopedia" festival borgo futuro - Ripe San Ginesio
2014 "marche centro d'arte" organizzato dalla Galleria Marconi - San Benedetto del Tronto
2014 2sinonimi di buio" Legatoria Librare Ancona
Ha inoltre pubblicato in collaborazione con altri due artisti il libro serigrafico "ABC" nel 2010 presentato presso le rilegatoria "Librare" di Ancona. Ha inoltre pubblicato in collaborazione con altri artisti il libro serigrafico "TREKKING" nel 2014
Pierpaolo Miccolis
Pierpaolo Miccolis (Noci, Ba - 1985) inizia il suo percorso di studi diplomandosi in Tecnico e Stilista di moda e, successivamente, in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Bari.
Sito web: http://birdhouseboy.blogspot.it/
Tra le recenti esposizioni personali:
"Fame d'aria", 2013, a cura di Simona Gavioli, Spazio Blue, Bologna.
"La natura non ha progetti",2013, a cura di Roberto Lacarbonara, Complesso di Sant'Anna, Locorotondo (BA)
"Nella coda sta il veleno", 2013, a cura di Isabella Battista e Rosalba Branà, Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare (BA)
“Fame d’aria”, 2012, a cura di Giuseppe Bellini, Galleria BLUorg, Bari
“Signora Hinkle, lei per caso è pazza?”, 2012, a cura di Marinilde Giannandrea, Senso Plurimo 3, Cantieri Teatrali Coreja, Lecce
Artefiera-Bologna,“Afrodita”, 2012, a cura di Simona Gavioli, Alcenero, Bologna
“L’accordo”, 2011, a cura di Roberto Lacarbonara, Galleria Studio 7, Rieti
Collettive:
“L’idea e la materia”, 2013, Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare, (BA)
"I solerti agenti del caos”, 2013, galleria L'Osanna, Nardò (LE)
“ARTE E NATURA SONO UN DIO BIFRONTE”, 2013, Dialogo tra arte e natura nel Parco Botanico “Lama degli ulivi", Monopoli (BA)
"NATURA", 2013, galleria SMAC, Roma
“Dialoghi est/ovest”, 2012, la Fondazione Museo Pino Pascali in Montenegro, Museo Nazionale del Montenegro, Cetinje.
“Ouverture”, 2012, Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare (BA)
“stART HUB _ Reveries”, 2012, Galleria Il Bracolo, Roma
“stART HUB _ Reveries”, 2012, Arte Accessibile, Milano
“stART HUB – Reveries”, 2012, Spazio Meme, Carpi, (MO)
“Affrordable art fair”, 2012, Orizzonti Arte Contemporanea, Milano.
“Blooms of Daphne”, 2011/2012, FabricaFluxus Art Gallery, Bari
"Buon compleanno, Italia", 2011, a cura di Lia De Venere, in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura, Stuttgart, Rathaus (GER)
”BLOOOM – the creative industries art show”, 2011, FabricaFluxus Art Gallery, Colonia (GER)
Nella società post-fordista, che Zygmunt Baumann definisce “liquida”, i valori della politica nell’accezione originaria di partecipazione e lotta per il bene comune e dell’organizzazione sociale conseguente, si dissolvono per dare spazio a una società priva di punti di riferimento. Anche il campo sovrastrutturale dell’arte, di conseguenza, registra la precarietà di un’epoca di transizione, caratterizzata da una società ipermediale, che porta al paradosso dell’incomunicabilità e alla morte della realtà, inghiottita dall’iperrealtà virtuale di “baudrillardiana” memoria. Vengono infatti costantemente riciclate idee del passato, senza la spinta verso l’originalità della creazione. Nell’ “era dell’accesso”, la nuova fase del capitalismo così denominata da Jeremy Rifkin, in cui l’economia del mercato e della proprietà privata muta in economia dominata dalla cultura e dall’informazione (comunque controllate dal sistema), è intrinseco infatti il pericolo di un appiattimento del reale nel mondo virtuale. Baudrillard lo insegna nel “Delitto Perfetto” attraverso il concetto di iperrealtà: i nuovi media stanno uccidendo la realtà, in quanto vi è un “annullamento della differenza tra mondo reale e immagine mediata”. “Ciò che caratterizza i mezzi di comunicazione” - affermava il filosofo francese - “è il fatto che impediscono ogni comunicazione: essi sono intransitivi”. In questo quadro d’incomunicabilità e “monadizzazione” dell’uomo, s’inserisce la volontà di costruire un nuovo mondo possibile, partendo dalla piena consapevolezza dell’epoca attuale. A partire da una rilettura del vero valore dell’Eros, dell’Amore che è la vera felicità dell’uomo. A prescindere dal genere a cui si appartiene. La libertà di esprimere Amore dovrebbe rientrare nei diritti di ciascun cittadino del mondo, e non implica certo un danno ai propri simili.
La lotta contro l’omofobia e l’affermazione della libertà di espressione, costituiscono dei diritti che dovrebbero essere patrimonio culturale di tutti i cittadini. E’ questa una lotta di civiltà che dovrebbe includere tutti i cittadini, contro pregiudizi sociali ancora radicati nella società attuale, nonostante il progresso tecnologico tanto vantato dal sistema capitalista.
Nasce da queste premesse filosofiche, “L’Alètheia dell’Eros” mostra collaterale al primo Gay Pride di Lecce, in programma il prossimo 28 giugno. Protagonisti della collettiva, che sarà inaugurata il 18 giugno alla sede dell’Arcigay Lecce, tre giovani artisti emergenti: Enrico Carpinello, Hernàn Chavar, Pierpaolo Miccolis.
Fulcro tematico della mostra, curata da Cecilia Pavone, è il disvelamento della sfera dell’Eros, che è completa nel momento in cui si accetta l’alterità e l’Amore verso individui dello stesso sesso, sconfiggendo i pregiudizi alienanti, micragnosi e legati a visioni ristrette della realtà che condizionano la libertà di pensiero individuale. Alètheia è infatti un termine greco formato da alfa privativo e lètheia che deriva dal verbo lanthano, che significa nascondere. Il significato è quindi disvelamento, ciò che non è nascosto. La verità filosofica, come i greci la intendevano: ciò che si svela a chi la ricerca incessantemente attraverso la conoscenza.
Ne “L’Alètheia dell’Eros”, in cui saranno esposte 19 opere, i tre artisti creano, attraverso linguaggi differenti, una rivoluzione prospettica nell’era dell’incomunicabilità ipermediale, con i loro multiversi dirompenti e provocatori. E interpretano lo sberleffo della fantasia e della creatività alle regole e ai pregiudizi che il sistema pone esprimono libertà di espressione e d’Amore, componente fondamentale della sfera dell’Eros.
La visione estetica del fotografo leccese Enrico Carpinello (enricocarpinello.tumbler.com; https://www.facebook.com/pages/Enrico-CP-Carpinello/721698347874438?fref=ts), scelto per l’ultima campagna pubblicitaria dell’azienda di abbigliamento “Meltin Pot”, è caratterizzata dalle atmosfere patinate e nel contempo underground di mondi notturni e trasgressivi, feste alcoliche e situazioni da backstage di concerti rock, tra borchie, birra e sudore. Donne sexy e discinte, uomini tatuati e ribelli, vengono ritratti attraverso un linguaggio artistico sopra le righe, permeato da un uso sapientemente “violent o” del flash: una tecnica, questa, mutuata da Dido Fontana, ma resa originale dallo sguardo di Carpinello, che pone in estremo risalto il soggetto con cui l’artista si identifica e traspone la sua anima focosa, trasgressiva e musicale.
Il “tripudio folkloristico” di Hernàn Chavar ( http://birdhouseboy.blogspot.it/ ), pittore marchigiano originario di Buenos Aires, è uno shock estetico di colori intensi e linee morbide che ritraggono esseri enigmatici e metamorfici, ironici mostri mitologico-esoterici in linea diretta con l’inconscio collettivo. Immagini vivide, conturbanti e inquetanti, che sintetizzano il cosmopolitismo dell’artista, influenzato da diverse culture, e che aprono una “finestra sull’impossibile”, smuovendo il livello percettivo dello spettatore e sottolineando le contraddizioni dell’esistente e la libertà che si libra nella fantasia. Una visione artistica, quella di Hernàn, che scopre il mondo con ironia e senza mezze misure, ritraendolo nelle sue infinite possibilità di visione.
L’armonia, la levità del colore e la simbologia di corpi animali, ritratti in sperimentazioni anatomiche metamorfiche nell’ottica di una visione onirica, contraddistinguono il percorso di ricerca di Pierpaolo Miccolis (http://www.pierpaolomiccolis.com/ ), che si è distinto a livello nazionale e internazionale per i suoi lavori. La soavità delle sfumature, la levità del colore, la ricercatezza del tratto, la delicatezza degli accostamenti cromatici costituiscono gli elementi basilari dello stile dell’artista barese, che si esprime soprattutto attraverso una poetica impressionista dell’immagine, utilizzando eleganti acquerelli su carta.
L’affermazione di un valore su cui basare l’esistenza umana, intrinsecamente “mancante di” e “progetto gettato nell’esistente” ma libero di “colorare la vita” - come affermava Sartre nell’ “Essere e il Nulla” – vuol essere affermazione di un valore non certo assoluto, ma sempre nietzschianamente inteso come frutto della necessaria illusione umana. Tuttavia, senza cadere in un eccessivo relativismo etico e assumendo come principio il rispetto della libertà inalienabile di ogni essere umano ad esprimersi e ad essere senza danneggiare l’altrui eguale diritto alla libertà, è possibile costruire un altro mondo possibile, anche partendo dal multi verso dell’arte. Si riconosce infatti all’arte una potenzialità rivoluzionaria della coscienza collettiva, anche se sovrastrutturale.
Scriveva invece Platone nel “Simposio”: “Mi sembra che gli uomini non si rendano assolutamente conto della potenza dell'Eros. Se se ne rendessero conto, certamente avrebbero elevato templi e altari a questo dio, e dei più magnifici, e gli offrirebbero i più splendidi sacrifici. Non sarebbe affatto come è oggi, quando nessuno di questi omaggi gli viene reso. E invece niente sarebbe più importante, perché è il dio più amico degli uomini: viene in loro soccorso, porta rimedio ai mali la cui guarigione è forse per gli uomini la più grande felicità”.
In base al mito dell’androgino, che Platone fa narrare ad Aristofane nel “Simposio”, gli esseri umani erano anticamente esseri perfetti e vi erano tre sessi: gli uomini, le donne e gli ermafroditi, in loro entrambi i sessi. Ma la loro “hybris”, la loro tracotanza che li spingeva a sfidare gli dei indusse Zeus a tagliarli a metà per indebolirli, e da lì, dagli uomini divisi a metà, nacque il desiderio di ritrovare “l’altra metà della mela” e quindi l’Amore. Gli uomini originari tagliati a metà cercavano l’altra metà maschile, le donne originarie l’altra metà femminile e gli ermafroditi cercavano la metà complementare con sesso diverso dal loro. Da questo mito deriva l’origine naturale dell’omosessualità secondo i Greci, che, come è noto, attribuivano valore pedagogico all’Amore omosessuale, come completamento dell’educazione anche come iniziazione alle virtù virili. Senza condannarlo come malattia o devianza, così come oggi si fa in nome di un concetto fascista e limitato o cattolico della famiglia, quando si obietta che l’Amore fisico abbia il solo fine della procreazione. La famiglia, invece, è pur sempre una cellula funzionale alla società capitalista, perché l’essere umano non è per natura certo monogamo, come affermava Herbert Marcuse nel “Saggio sulla Liberazione”.
L’Alètheia dell’Eros intesa dunque come visione vera e completa della sfera dell’Eros, dell’Amore, della libertà di scelta, della lotta contro la ghettizzazione, l’ignoranza, il pregiudizio in un’ottica di comprensione dell’alterità che a sua volta non dovrebbe nemmeno essere considerata tale tanto è naturale come diritto.
“Se dunque - scrive Platone nel Simposio - vogliamo elogiare con un inno il dio che ci può far felici, è ad Eros che dobbiamo elevare il nostro canto: ad Eros, che nella nostra infelicità attuale ci viene in aiuto facendoci innamorare della persona che ci è più affine; ad Eros, che per l'avvenire può aprirci alle più grandi speranze. Sarà lui che, se seguiremo gli dèi, ci riporterà alla nostra natura d'un tempo: egli promette di guarire la nostra ferita, di darci gioia e felicità”.
Cenni biografici:
Enrico Carpinello
Assistente del fotografo Bruno Barillari , ha collaborato con il Cinema del Reale edizione 2013 e ha realizzando tutta la documentazione fotografica dell’evento;
ha contribuito a curare la campagna pubblicitaria 2014 dell’azienda di abbigliamento “Melting Pot” ;
aprile 2014: “Wow wow wow wow” , prima personale di grande successo al Bar Moro di Lecce.
Siti web:
enricocarpinello.tumbler.com
https://www.facebook.com/pages/Enrico-CP-Carpinello/721698347874438?fref=ts
Hernàn Chavar
Hernàn Chavar è nato a Buenos Aires (Argentina) nel 1979; si è trasferito in Italia nei primi anni '80 vive e lavora a Porto Recanati in provincia di Macerata.
Ha frequentato l'Istituto Statale d'Arte e l'Accademia di belle Arti di Macerata conseguendo il diploma con il massimo dei voti.
sito web: http://birdhouseboy.blogspot.it/
Le principali mostre personali:
2007 “Hernan Chavar Vs l’uomo gamberetto” Mostra Personale Corridonia (MC)
2009 “Project H” Mostra Personale Presso Il Caffe’ Del Viale Macerata
2009 “Hunters in the Snow” Mostra Personale Presso i locali espositivi del ristorante Borgo Antico Grottammare (AP)
2011 “Il Sacerdote” Mostra Personale San Benedetto Del Tronto (AP)
2012 "Mute Azioni" Majazzin house gallery Altamura (BA)
2013 "I Pittori della Domenica" San Benedetto del Tronto
2013 "Non sparate al Pittore" San Benedetto del Tronto
2013 "Hernàn viene a prendere un te allo spazio 1627" Spazio 1627 Fermo
2014 "hernàn chavar - mostra personale" presso studio di tatuaggi San Salvo CH
2014 "hernan chavar - mostra personale" presso spazio Nova Dea - Ascoli piceno
.Le principali mostre collettive
2008 Mostra Collettiva “Artika” Recanati
2009 “Maf Maf Festival” Mostra Collettiva presso Sant’Elpidio a Mare
2009 “Mare Mostrum” Mostra Collettiva Festival “Adriatico-Mediterraneo” Ancona
2010 “Pop up” Ancona
2010 “Mostra Collettiva” Bari Lowart Gallery
2010 “Mostra Collettiva Secondo Allestimento” Bari Lowart Gallery
2011 “Artika Festival” Recanati
2011 "All'Estimento" Roma
2012 "SEGNI" presso la galleria "come se" Roma
2012 "Micro-macro Inside-outside" Berlino
2012 "151 Macerata-Milano" Milano
2012 "OZIO" presso la galleria "Art & Arts" Lecce
2012 "Agguati" presso lo spazio Mohoc di Monteprandone (AP)
2012 "Micro-macro Inside-outside" Berlino
2013 "Ozio-Abitare" Matera
2013 "Tutti su Ventura" Majazzin house gallery Altamura (BA)
2013 "Sintomi contemporanei" Perugia
2013 " Crossways" Marche centro d' Arte - san Benedetto del tronto
2013 "Urban Play- stanze d'artista" Monte Urano
2013 " Home -Cyclopedia" festival borgo futuro - Ripe San Ginesio
2014 "marche centro d'arte" organizzato dalla Galleria Marconi - San Benedetto del Tronto
2014 2sinonimi di buio" Legatoria Librare Ancona
Ha inoltre pubblicato in collaborazione con altri due artisti il libro serigrafico "ABC" nel 2010 presentato presso le rilegatoria "Librare" di Ancona. Ha inoltre pubblicato in collaborazione con altri artisti il libro serigrafico "TREKKING" nel 2014
Pierpaolo Miccolis
Pierpaolo Miccolis (Noci, Ba - 1985) inizia il suo percorso di studi diplomandosi in Tecnico e Stilista di moda e, successivamente, in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Bari.
Sito web: http://birdhouseboy.blogspot.it/
Tra le recenti esposizioni personali:
"Fame d'aria", 2013, a cura di Simona Gavioli, Spazio Blue, Bologna.
"La natura non ha progetti",2013, a cura di Roberto Lacarbonara, Complesso di Sant'Anna, Locorotondo (BA)
"Nella coda sta il veleno", 2013, a cura di Isabella Battista e Rosalba Branà, Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare (BA)
“Fame d’aria”, 2012, a cura di Giuseppe Bellini, Galleria BLUorg, Bari
“Signora Hinkle, lei per caso è pazza?”, 2012, a cura di Marinilde Giannandrea, Senso Plurimo 3, Cantieri Teatrali Coreja, Lecce
Artefiera-Bologna,“Afrodita”, 2012, a cura di Simona Gavioli, Alcenero, Bologna
“L’accordo”, 2011, a cura di Roberto Lacarbonara, Galleria Studio 7, Rieti
Collettive:
“L’idea e la materia”, 2013, Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare, (BA)
"I solerti agenti del caos”, 2013, galleria L'Osanna, Nardò (LE)
“ARTE E NATURA SONO UN DIO BIFRONTE”, 2013, Dialogo tra arte e natura nel Parco Botanico “Lama degli ulivi", Monopoli (BA)
"NATURA", 2013, galleria SMAC, Roma
“Dialoghi est/ovest”, 2012, la Fondazione Museo Pino Pascali in Montenegro, Museo Nazionale del Montenegro, Cetinje.
“Ouverture”, 2012, Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare (BA)
“stART HUB _ Reveries”, 2012, Galleria Il Bracolo, Roma
“stART HUB _ Reveries”, 2012, Arte Accessibile, Milano
“stART HUB – Reveries”, 2012, Spazio Meme, Carpi, (MO)
“Affrordable art fair”, 2012, Orizzonti Arte Contemporanea, Milano.
“Blooms of Daphne”, 2011/2012, FabricaFluxus Art Gallery, Bari
"Buon compleanno, Italia", 2011, a cura di Lia De Venere, in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura, Stuttgart, Rathaus (GER)
”BLOOOM – the creative industries art show”, 2011, FabricaFluxus Art Gallery, Colonia (GER)
18
giugno 2014
L’Alètheia dell’Eros
Dal 18 al 28 giugno 2014
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Lecce
Lecce, - , (Lecce)
Lecce, - , (Lecce)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì h 10-13 e 18-22; sabato e domenica h 20-22.
Vernissage
18 Giugno 2014, h 20.30
Autore
Curatore