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L’altra sorgente
Il progetto curatoriale di Maura Pozzati vedrà esposti in galleria vecchi e nuovi lavori, tra cui alcune opere inedite realizzata ad hoc per l’occasione: dal video alla fotografia, dalla scultura alla pittura, dall’installazione al disegno.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’altra sorgente
Marion Baruch
Suzanne Lacy
Sabrina Mezzaqui
Maria Nepomuceno
Sabrina Casadei
a cura di Maura Pozzati
03/02 2024 – 04/05/ 2024
Inaugurazione sabato 3 febbraio 2024, ore 19 - 24
La Galleria Enrico Astuni è lieta di presentare la mostra collettiva L’altra sorgente, a cura di Maura Pozzati, visibile dal 3 febbraio 2024, in occasione della notte bianca di Art City Bologna e Arte Fiera.
Il progetto curatoriale di Maura Pozzati vedrà esposti in galleria vecchi e nuovi lavori, tra cui alcune opere inedite realizzata ad hoc per l’occasione: dal video alla fotografia, dalla scultura alla pittura, dall’installazione al disegno.
Il titolo L’altra sorgente è, nel suo significato letterale ma soprattutto metaforico, legato al femminile, alla capacità di scorrere nelle profondità della terra, di trapassare la materia oscura e di tornare in superficie portando con sé nuove energie. Dall’idea di acqua che scaturisce dal sottosuolo si passa infatti al suo significato simbolico: come principio vitale che rappresenta il femminile per eccellenza, in quanto adattabile e ricettiva, e capace di aggirare gli ostacoli che incontra nel suo cammino, in quel continuo processo di trasformazione che è la sua grande forza.
L’altra sorgente diventa il titolo di una mostra che mette in dialogo cinque artiste molto diverse tra loro che parlano di femminile, di lavoro collettivo, di pratica partecipativa, di arte performativa socialmente impegnata, di rapporto con la natura, di quotidianità, di sacralità, di connessioni ancestrali e di energia vitale, ognuna con la propria voce, cultura, esperienza e metodologia di lavoro.
Le artiste invitate a partecipare al progetto sono Marion Baruch, nata a Timisoara in Romania nel 1929, pittrice e scultrice interdisciplinare, si approccia all’opera d’arte in una maniera unica e originale, restituendo vita a qualcosa che altrimenti andrebbe perduto e sprecato come il tessuto di scarto. I temi cardini della sua poetica sono la questione del pieno e del vuoto, e del rapporto con il proprio corpo e con quello degli altri, creando legami tra le persone e tra le diverse culture. Suzanne Lacy, nata a Wasco, California nel 1945, artista performativa femminista della prima ondata, nota per le sue opere pubbliche e politiche su larga scala, produce performance, film, scrittura e creazioni di arte pubblica toccando temi sensibili quali la violenza, lo stupro, il femminismo, l’invecchiamento e le problematiche urbane. Nella sua carriera ha realizzato numerose iniziative per combattere la violenza sulla donna, tema purtroppo di attualità in questi tempi recenti. Sabrina Mezzaqui, nata a Bologna nel 1964, artista versatile che utilizza differenti linguaggi, crea installazioni in cui spesso compare la scrittura, mettendo in gioco il fare manuale e sperimentando il lavoro collettivo. Concentrandosi su situazioni esistenziali abituali, ripetitive, usuali, semplici il suo lavoro è una riflessione sulla quotidianità e sulla misurazione del tempo: un tempo da ritagliare, da disegnare, da vivere con silenzio meditativo e introspezione. Maria Nepomuceno, nata a Rio de Janeiro nel 1976, scultrice e installatrice, costruisce assemblaggi viscerali, colorati, pulsanti, stravaganti, permeati di abbondanti riferimenti culturali al Brasile e di connessioni ancestrali. Utilizzando metodi tradizionali di tessitura a corda e di intreccio di paglia, le sue sculture cromaticamente ricche incorporano perline, forme ceramiche giocose e oggetti trovati di varie forme e dimensioni. Sabrina Casadei, nata a Roma nel 1985, pittrice pura, affronta la materia cromatica come unica protagonista: nelle sue tele, per questa occasione di grandi dimensioni, torna all’universo iconografico e segnico legato alla natura e al paesaggio inteso come atmosfera, energia e vibrazione, grazie a una grande sperimentazione tecnica, sia a livello cromatico che reattivo tra i diversi materiali utilizzati.
La curatrice Maura Pozzati, da tempo si occupa delle artiste nell’arte contemporanea sia dal punto di vista critico e saggistico che organizzando mostre in spazi pubblici e privati
La mostra inaugurerà sabato 3 febbraio 2024 e sarà accompagnata da un catalogo in italiano e in inglese con testi di Maura Pozzati, Fabio Cavallucci e Noah Stolz.
Marion Baruch
Suzanne Lacy
Sabrina Mezzaqui
Maria Nepomuceno
Sabrina Casadei
a cura di Maura Pozzati
03/02 2024 – 04/05/ 2024
Inaugurazione sabato 3 febbraio 2024, ore 19 - 24
La Galleria Enrico Astuni è lieta di presentare la mostra collettiva L’altra sorgente, a cura di Maura Pozzati, visibile dal 3 febbraio 2024, in occasione della notte bianca di Art City Bologna e Arte Fiera.
Il progetto curatoriale di Maura Pozzati vedrà esposti in galleria vecchi e nuovi lavori, tra cui alcune opere inedite realizzata ad hoc per l’occasione: dal video alla fotografia, dalla scultura alla pittura, dall’installazione al disegno.
Il titolo L’altra sorgente è, nel suo significato letterale ma soprattutto metaforico, legato al femminile, alla capacità di scorrere nelle profondità della terra, di trapassare la materia oscura e di tornare in superficie portando con sé nuove energie. Dall’idea di acqua che scaturisce dal sottosuolo si passa infatti al suo significato simbolico: come principio vitale che rappresenta il femminile per eccellenza, in quanto adattabile e ricettiva, e capace di aggirare gli ostacoli che incontra nel suo cammino, in quel continuo processo di trasformazione che è la sua grande forza.
L’altra sorgente diventa il titolo di una mostra che mette in dialogo cinque artiste molto diverse tra loro che parlano di femminile, di lavoro collettivo, di pratica partecipativa, di arte performativa socialmente impegnata, di rapporto con la natura, di quotidianità, di sacralità, di connessioni ancestrali e di energia vitale, ognuna con la propria voce, cultura, esperienza e metodologia di lavoro.
Le artiste invitate a partecipare al progetto sono Marion Baruch, nata a Timisoara in Romania nel 1929, pittrice e scultrice interdisciplinare, si approccia all’opera d’arte in una maniera unica e originale, restituendo vita a qualcosa che altrimenti andrebbe perduto e sprecato come il tessuto di scarto. I temi cardini della sua poetica sono la questione del pieno e del vuoto, e del rapporto con il proprio corpo e con quello degli altri, creando legami tra le persone e tra le diverse culture. Suzanne Lacy, nata a Wasco, California nel 1945, artista performativa femminista della prima ondata, nota per le sue opere pubbliche e politiche su larga scala, produce performance, film, scrittura e creazioni di arte pubblica toccando temi sensibili quali la violenza, lo stupro, il femminismo, l’invecchiamento e le problematiche urbane. Nella sua carriera ha realizzato numerose iniziative per combattere la violenza sulla donna, tema purtroppo di attualità in questi tempi recenti. Sabrina Mezzaqui, nata a Bologna nel 1964, artista versatile che utilizza differenti linguaggi, crea installazioni in cui spesso compare la scrittura, mettendo in gioco il fare manuale e sperimentando il lavoro collettivo. Concentrandosi su situazioni esistenziali abituali, ripetitive, usuali, semplici il suo lavoro è una riflessione sulla quotidianità e sulla misurazione del tempo: un tempo da ritagliare, da disegnare, da vivere con silenzio meditativo e introspezione. Maria Nepomuceno, nata a Rio de Janeiro nel 1976, scultrice e installatrice, costruisce assemblaggi viscerali, colorati, pulsanti, stravaganti, permeati di abbondanti riferimenti culturali al Brasile e di connessioni ancestrali. Utilizzando metodi tradizionali di tessitura a corda e di intreccio di paglia, le sue sculture cromaticamente ricche incorporano perline, forme ceramiche giocose e oggetti trovati di varie forme e dimensioni. Sabrina Casadei, nata a Roma nel 1985, pittrice pura, affronta la materia cromatica come unica protagonista: nelle sue tele, per questa occasione di grandi dimensioni, torna all’universo iconografico e segnico legato alla natura e al paesaggio inteso come atmosfera, energia e vibrazione, grazie a una grande sperimentazione tecnica, sia a livello cromatico che reattivo tra i diversi materiali utilizzati.
La curatrice Maura Pozzati, da tempo si occupa delle artiste nell’arte contemporanea sia dal punto di vista critico e saggistico che organizzando mostre in spazi pubblici e privati
La mostra inaugurerà sabato 3 febbraio 2024 e sarà accompagnata da un catalogo in italiano e in inglese con testi di Maura Pozzati, Fabio Cavallucci e Noah Stolz.
03
febbraio 2024
L’altra sorgente
Dal 03 febbraio al 04 maggio 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA ENRICO ASTUNI
Bologna, Via Jacopo Barozzi Vignola, 3, (Bologna)
Bologna, Via Jacopo Barozzi Vignola, 3, (Bologna)
Orario di apertura
da lunedi a venerdì ore 10-13 e 15-19
Vernissage
3 Febbraio 2024, 19-24
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico