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L’altro Annigoni / Nel segno di Cristo
due mostre per inaugurare il nuovo spazio polifunzionale che si sviluppa in 3000 metri quadri a Marcon
Comunicato stampa
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La famiglia di collezionisti Orler, che da molti anni è presente nel mercato dell’arte nazionale, ha inaugurato il 7 ottobre 2006, con la presenza di Antonio Paolucci, ex Ministro dei Beni Culturali, il nuovo spazio polifunzionale che si sviluppa in 3000 metri quadri a Marcon, nell’entroterra veneziano, in un contesto dove sorge una sviluppata area commerciale. Questa struttura si configura nel territorio come una fra le più interessanti offerte di diffusione e promozione dell’arte. I collezionisti Orler insediandosi nella terraferma con locali adeguati alla grande quantità di opere d’arte di loro proprietà, potranno finalmente renderle disponibili alla fruizione, diventando così, una interessante presenza museale produttrice di stimoli e ricca di spunti. In esposizione permanente ci sarà una cospicua offerta di opere contemporanee, icone russe (provenienti da vari centri iconografici) che vanno dal XV al XIX secolo, tappeti orientali, antichi e moderni. Un’ampia area è stata destinata a SPAZIOEVENTI nel quale sono previsti convegni, filmati d’archivio, corsi, ma la finalità è soprattutto quella di divenire una presenza interessante in grado di stimolare e di avvicinare all’arte, fasce d’utenza poco raggiungibili. Infatti, la sua localizzazione strategica, vicina allo snodo autostradale, alla futura stazione del treno di superficie che unirà le principali città del Veneto e all’aeroporto, faciliterà l’utilizzo di questo nuovo contenitore che, nel corso del tempo, ambirà a divenire una sorta di “laboratorio” continuamente aperto all’ascolto degli spunti provenienti dall’esterno e impegnato nella loro realizzazione.
Le mostre che inaugurano l’evento sono: L’altro Annigoni – Tra metafisica ed esistenzialismo
Progetto scientifico e cura: Antonio Paolucci e Giampaolo Trotta, catalogo Giorgio Mondadori Editore; Nel segno di Cristo – capolavori veneti, toscani e russi a confronto, a cura di Licia Bertani, Catalogo Biblos.
Per molti anni, Pietro Annigoni è stato considerato dall’immaginario collettivo, il “ritrattista delle regine”, maestro di un realismo anacronistico, che poco si armonizzava con le forti ondate di polemica, tipiche delle avanguardie del ‘900. Resta, comunque, un punto fermo il canone estetico in cui si muove, egli, non prescinde mai dal “bello”, da quella buona pittura, che da sempre ha connotato i grandi Maestri. Questo mostra, vuole però offrire l’opportunità di conoscere quella componente intimistica di Annigoni, molto meno nota, attraverso la quale egli indaga l’uomo “moderno” portando alla superficie visioni oniriche, che ben s’addicono, alle interpretazioni freudiane. Sono le opere della solitudine, dell’introspezione, che parlano dell’inquietudine sul destino dell’uomo, sono i suoi capolavori assoluti.
Nel segno di Cristo – capolavori veneti, toscani e russi a confronto intende fornire un contributo di conoscenza sul rapporto fra tavole e sculture lignee venete e toscane dal XIV al XVI secolo e la produzione russa, di ascendenza bizantina.
Sono stati infatti messi a confronto, attraverso alcuni esempi, la tarda produzione di imitazione ottocentesca e primo-novecentesca toscana (come l’opera di Icilio Federico Joni ed una neogotica di proprietà privata) con quella delle icone russe sette-ottocentesche. La ‘rivisitazione’ dei fondi oro tra Otto e Novecento, infatti, verrà considerata nel diverso spirito che fu alla base di questo ritorno all’antico: rivaivalistico, nell’ottica di un dotto storicismo neomedievale, ancorato al mondo dei mercanti, in Italia e segnatamente in Toscana, con una committenza anche straniera (inglese e americana); di fede, mirante a riprodurre un’arte ‘divina’ immutabile nel tempo, in Russia, alla base della propria identità religiosa.
Già a partire dal 2007 è previsto un ricco calendario, si inizia con una “grande mostra” FUTURISMO, PRODROMO DI UN CENTENARIO che sarà visitabile gratuitamente, che sarà l’occasione per proporre alle scuole laboratori didattici studiati per tutti i livelli di scolarizzazione.
Nel corso dei prossimi anni anche Venezia diventerà uno degli obiettivi; infatti, con le più preziose icone della Collezione Orler, nascerà la Fondazione che darà vita, in questa città d’arte così amata da mondo intero, ad uno scrigno prezioso nel quale, fondi dorati e immagini sacre, si fonderanno al rumore dei passi nelle calli.
Le mostre che inaugurano l’evento sono: L’altro Annigoni – Tra metafisica ed esistenzialismo
Progetto scientifico e cura: Antonio Paolucci e Giampaolo Trotta, catalogo Giorgio Mondadori Editore; Nel segno di Cristo – capolavori veneti, toscani e russi a confronto, a cura di Licia Bertani, Catalogo Biblos.
Per molti anni, Pietro Annigoni è stato considerato dall’immaginario collettivo, il “ritrattista delle regine”, maestro di un realismo anacronistico, che poco si armonizzava con le forti ondate di polemica, tipiche delle avanguardie del ‘900. Resta, comunque, un punto fermo il canone estetico in cui si muove, egli, non prescinde mai dal “bello”, da quella buona pittura, che da sempre ha connotato i grandi Maestri. Questo mostra, vuole però offrire l’opportunità di conoscere quella componente intimistica di Annigoni, molto meno nota, attraverso la quale egli indaga l’uomo “moderno” portando alla superficie visioni oniriche, che ben s’addicono, alle interpretazioni freudiane. Sono le opere della solitudine, dell’introspezione, che parlano dell’inquietudine sul destino dell’uomo, sono i suoi capolavori assoluti.
Nel segno di Cristo – capolavori veneti, toscani e russi a confronto intende fornire un contributo di conoscenza sul rapporto fra tavole e sculture lignee venete e toscane dal XIV al XVI secolo e la produzione russa, di ascendenza bizantina.
Sono stati infatti messi a confronto, attraverso alcuni esempi, la tarda produzione di imitazione ottocentesca e primo-novecentesca toscana (come l’opera di Icilio Federico Joni ed una neogotica di proprietà privata) con quella delle icone russe sette-ottocentesche. La ‘rivisitazione’ dei fondi oro tra Otto e Novecento, infatti, verrà considerata nel diverso spirito che fu alla base di questo ritorno all’antico: rivaivalistico, nell’ottica di un dotto storicismo neomedievale, ancorato al mondo dei mercanti, in Italia e segnatamente in Toscana, con una committenza anche straniera (inglese e americana); di fede, mirante a riprodurre un’arte ‘divina’ immutabile nel tempo, in Russia, alla base della propria identità religiosa.
Già a partire dal 2007 è previsto un ricco calendario, si inizia con una “grande mostra” FUTURISMO, PRODROMO DI UN CENTENARIO che sarà visitabile gratuitamente, che sarà l’occasione per proporre alle scuole laboratori didattici studiati per tutti i livelli di scolarizzazione.
Nel corso dei prossimi anni anche Venezia diventerà uno degli obiettivi; infatti, con le più preziose icone della Collezione Orler, nascerà la Fondazione che darà vita, in questa città d’arte così amata da mondo intero, ad uno scrigno prezioso nel quale, fondi dorati e immagini sacre, si fonderanno al rumore dei passi nelle calli.
07
ottobre 2006
L’altro Annigoni / Nel segno di Cristo
Dal 07 ottobre al 07 novembre 2006
arte antica
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
SPAZIOEVENTI ORLER
Marcon, Via Porta Est, 9, (Venezia)
Marcon, Via Porta Est, 9, (Venezia)
Orario di apertura
9,30/13,00 – 15,00/19,30
Autore