Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Lamberto Correggiari / Antonio Stagnoli – Le maschere dell’arte a Bagolino
in mostra il Carnevale con un’esposizione di opere degli artisti Lamberto Correggiari e Antonio Stagnoli dal titolo Le maschere dell’arte a Bagolino curata da Mario Zanetti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Brescia, 17 febbraio 2011 – Da sabato 5 marzo lo Studio d’Arte Zanetti mette in mostra il Carnevale con un’esposizione di opere degli artisti Lamberto Correggiari e Antonio Stagnoli dal titolo Le maschere dell’arte a Bagolino curata da Mario Zanetti.
Mario Zanetti ha chiesto ai due artisti, diversissimi tra loro, un’interpretazione del Carnevale: da un lato Antonio Stagnoli, che fin dall’infanzia respira l’aria del carnevale bagosso e da sempre ne ha fatto parte rilevante della sua produzione artistica, dall’altro il bolognese Correggiari, milanese d’adozione, che non aveva mai sperimentato la tradizione di Bagolino.
Per la mostra Correggiari, assorbito da una realtà per lui affascinante e nuova, ha creato con inventiva vitalità una grande varietà di situazioni e oggetti, mentre Stagnoli ha dipinto il Carnevale con grande energia e il suo inconfondibile tratto ruvido e cupo. Il Carnevale di Antonio Stagnoli lascia poco spazio al movimento gioioso di questa festa, la sua cupa energia lo porta infatti a disegnare volti sofferenti, animaleschi e senza età. Il clima giocoso della festa arriva quando l’artista rappresenta strumenti musicali o altri oggetti come le maschere o i cappelli dei Ballerini che gli abitanti di Bagolino cuciono e custodiscono con cura per il giorno atteso del Carnevale.
Lamberto Correggiari crea invece un fantasioso teatro carnevalesco con un allestimento in cui appaiono vari personaggi, alcuni come veri e propri attori colorati: i vasi-pupazzi, i pupazzi-totem, la piccola folla di sedici vasi mascherati posti lungo una parete e ben visibili, capaci di coinvolgere lo spettatore come in un gioco. Vasi con teste multicolori come tappi asportabili, oggetti che ti guardano beffardi come clown, che ti mostrano la lingua irriverenti o ti puntano gli occhi addosso. L’artista con entusiasmo afferma “Via via che lavoravo venivo sommerso da una materia vivente che entrava nei materiali scelti per le opere, li vivificava come in un gioco di specchi. Ogni immagine ne rimandava un’altra in un inanellarsi di visioni. Le maschere diventavano musica di colori, le melodie musicali immagini, idee e giochi di parole si concretizzavano in opere bidimensionali e tridimensionali”.
Lo Studio d’Arte Zanetti non vuole viaggiare su terreni facili, ma su quelli accidentati di un progetto culturale di ampio respiro che sappia conciliare e alimentare i valori del territorio con la forza espressiva della vera arte, arte visiva e arte della parola. È quindi normale per Mario Zanetti collegarsi ad una tradizione depositata nei secoli, il carnevale bagosso di origine cinquecentesca che conserva intatto il suo spirito indipendente e l’originalità del suo complesso cerimoniale. Ci sono le eleganti figure dei “balarì”, i ballerini con i loro cappelli ricoperti di fettuccia rossa, nastri colorati e gioielli e poi ci sono i grotteschi “maschèr”, che travestiti da vecchi e vecchie e con la voce in falsetto, si divertono a provocare senza mai farsi riconoscere, caratterizzati da gesti e simbolismi riconducibili ad un antico cerimoniale di corteggiamento.
Particolarità dell’esposizione è l’idea sviluppata dallo Studio d’Arte Zanetti di produrre, in cinquanta esemplari a tiratura limitata, due edizioni raffinate su carta Hahnemuhle, una per ciascun artista, denominate “Leporello”: quella dedicata a Lamberto Correggiari contiene due sue acqueforti e una poesia di Franco Loi, mentre quella di Stagnoli racchiude una sua acquaforte e una vernice molle maniera matita, accompagnate da una poesia di Maurizio Cucchi.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito dalla Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori, con testi di Lamberto Correggiari, del poeta Maurizio Cucchi, dello storico locale Nerio Richiedei, che traccia la storia del Carnevale di Bagolino, di Italo Sciuto, docente di Filosofia all’Università di Verona.
Mario Zanetti ha chiesto ai due artisti, diversissimi tra loro, un’interpretazione del Carnevale: da un lato Antonio Stagnoli, che fin dall’infanzia respira l’aria del carnevale bagosso e da sempre ne ha fatto parte rilevante della sua produzione artistica, dall’altro il bolognese Correggiari, milanese d’adozione, che non aveva mai sperimentato la tradizione di Bagolino.
Per la mostra Correggiari, assorbito da una realtà per lui affascinante e nuova, ha creato con inventiva vitalità una grande varietà di situazioni e oggetti, mentre Stagnoli ha dipinto il Carnevale con grande energia e il suo inconfondibile tratto ruvido e cupo. Il Carnevale di Antonio Stagnoli lascia poco spazio al movimento gioioso di questa festa, la sua cupa energia lo porta infatti a disegnare volti sofferenti, animaleschi e senza età. Il clima giocoso della festa arriva quando l’artista rappresenta strumenti musicali o altri oggetti come le maschere o i cappelli dei Ballerini che gli abitanti di Bagolino cuciono e custodiscono con cura per il giorno atteso del Carnevale.
Lamberto Correggiari crea invece un fantasioso teatro carnevalesco con un allestimento in cui appaiono vari personaggi, alcuni come veri e propri attori colorati: i vasi-pupazzi, i pupazzi-totem, la piccola folla di sedici vasi mascherati posti lungo una parete e ben visibili, capaci di coinvolgere lo spettatore come in un gioco. Vasi con teste multicolori come tappi asportabili, oggetti che ti guardano beffardi come clown, che ti mostrano la lingua irriverenti o ti puntano gli occhi addosso. L’artista con entusiasmo afferma “Via via che lavoravo venivo sommerso da una materia vivente che entrava nei materiali scelti per le opere, li vivificava come in un gioco di specchi. Ogni immagine ne rimandava un’altra in un inanellarsi di visioni. Le maschere diventavano musica di colori, le melodie musicali immagini, idee e giochi di parole si concretizzavano in opere bidimensionali e tridimensionali”.
Lo Studio d’Arte Zanetti non vuole viaggiare su terreni facili, ma su quelli accidentati di un progetto culturale di ampio respiro che sappia conciliare e alimentare i valori del territorio con la forza espressiva della vera arte, arte visiva e arte della parola. È quindi normale per Mario Zanetti collegarsi ad una tradizione depositata nei secoli, il carnevale bagosso di origine cinquecentesca che conserva intatto il suo spirito indipendente e l’originalità del suo complesso cerimoniale. Ci sono le eleganti figure dei “balarì”, i ballerini con i loro cappelli ricoperti di fettuccia rossa, nastri colorati e gioielli e poi ci sono i grotteschi “maschèr”, che travestiti da vecchi e vecchie e con la voce in falsetto, si divertono a provocare senza mai farsi riconoscere, caratterizzati da gesti e simbolismi riconducibili ad un antico cerimoniale di corteggiamento.
Particolarità dell’esposizione è l’idea sviluppata dallo Studio d’Arte Zanetti di produrre, in cinquanta esemplari a tiratura limitata, due edizioni raffinate su carta Hahnemuhle, una per ciascun artista, denominate “Leporello”: quella dedicata a Lamberto Correggiari contiene due sue acqueforti e una poesia di Franco Loi, mentre quella di Stagnoli racchiude una sua acquaforte e una vernice molle maniera matita, accompagnate da una poesia di Maurizio Cucchi.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito dalla Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori, con testi di Lamberto Correggiari, del poeta Maurizio Cucchi, dello storico locale Nerio Richiedei, che traccia la storia del Carnevale di Bagolino, di Italo Sciuto, docente di Filosofia all’Università di Verona.
05
marzo 2011
Lamberto Correggiari / Antonio Stagnoli – Le maschere dell’arte a Bagolino
Dal 05 marzo al 26 giugno 2011
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE ZANETTI
Bagolino, Via F. Moreschi, 2, (Brescia)
Bagolino, Via F. Moreschi, 2, (Brescia)
Orario di apertura
da mercoledì a venerdì 10.30/12.00 – 16.00/19.00
sabato e domenica 10.00/12.30 – 15.30/19.30
chiuso lunedì e martedì, si riceve anche su appuntamento
aperto lunedì 1 novembre e martedì 7 dicembre
Vernissage
5 Marzo 2011, ore 17.30
Autore