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Lamberto Teotino – Dark Natural Meetings
Un progetto site-specific dell’artista Lamberto Teotino. Teotino è uno degli artisti emergenti più interessanti del panorama artistico italiano nell’uso del mezzo fotografico.
Comunicato stampa
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Negli spazi napoletani di via Chiatamone, la galleria Changing Role – Move Over Gallery presenta un progetto site-specific dell’artista Lamberto Teotino.
Teotino è uno degli artisti emergenti più interessanti del panorama artistico italiano nell’uso del mezzo fotografico. Non è solamente un fotografo ma un esteta della fotografia che realizza ogni opera con cura mentale e maniacale, attraverso passaggi ed espedienti formali che lui solo conosce e che costituiscono un procedimento al limite della paranoia.
La nuova personale dell’artista, intitolata dark natural meetings, presenta al pubblico una decina di lavori inediti, oltre a una suggestiva installazione di forte impatto emozionale, che farà affluire nel vuoto centrale dello spazio espositivo uno sciame di mosche vive libere di muoversi nell’aria.
La successione delle fotografie in mostra, che alterna opere di grande formato (Tenebrah) con pezzi di piccole dimensioni racchiusi in cornice (Il male di Gaudio), sembrerebbe ripercorrere i tre macrogeneri fotografici della natura morta, del ritratto e del paesaggio per arrivare ad affermare un’aporia senza consistenza dei termini iniziali. L’autore è infatti convinto che ogni fotografia possieda valori che non possono essere distinti in funzione dei generi, ma che ognuno di essi possieda “un’area di senso” che rende ogni lavoro unico e autonomo, eppure parte di un complesso sistema di corrispondenze.
Ritagliando un frammento di realtà, che rimane così sospeso al riparo da ogni eventuale minaccia, la fotografia di Teotino rivela di cogliere molto di più di quanto non si creda. Anche quando si limita a delineare, seguire e circoscrivere mobili retrò dalle sagomature barocche (Sarchophaga, Rehum A), egli si rende conto che sta lavorando sulla pelle di un essere pitturale insolito, diverso da qualsiasi ambiente conosciuto, su cui si aprono fenditure buie e anomale attraverso cui si percepisce la presenza di una dimensione altra, tra ciò che non è più un futuro e quello che non è ancora un passato.
Da un lato, attraverso i dettagli stessi e il modo in cui appaiono, emerge un’idea diversa delle presenze e delle masse, che appaiono così come sono, nella loro forma più semplice e sintetica; dall’altro lato, la scomparsa dell’oggetto protagonista, nella sua veste di indizio, si innalza fino a raggiungere un’intensità fin lì sconosciuta, nella quale si individua il marchio di una contemporaneità raggiunta, dove i valori di realtà e irrealtà dell’immagine si equilibrano in una specie di unità massiva e fantomatica.
Nella costruzione di questo processo, la fotografia di Teotino non ha mai perso quel legame indissolubile che esiste tra l’operazione, resa possibile da una serie interminabile di perfezionamenti della techné, e un fattore magico innegabile, che presiede alla natura delle cose e al montaggio dall’artista.
Chiara Canali
Lamberto Teotino è nato a Napoli nel 1974. Vive e lavora tra Vicenza, Milano e Roma.
Ha partecipato a fiere ed esposizioni nazionali ed internazionali (Espacio Liquido, Madrid; Art Brussels, Brussels; Fiac, Parigi) e nel 2008 è stato selezionato come finalista nei Premi Terna, Celeste Prize e Cedefop al Thessaloniki Museum of Photography Award, Grecia.
Teotino è uno degli artisti emergenti più interessanti del panorama artistico italiano nell’uso del mezzo fotografico. Non è solamente un fotografo ma un esteta della fotografia che realizza ogni opera con cura mentale e maniacale, attraverso passaggi ed espedienti formali che lui solo conosce e che costituiscono un procedimento al limite della paranoia.
La nuova personale dell’artista, intitolata dark natural meetings, presenta al pubblico una decina di lavori inediti, oltre a una suggestiva installazione di forte impatto emozionale, che farà affluire nel vuoto centrale dello spazio espositivo uno sciame di mosche vive libere di muoversi nell’aria.
La successione delle fotografie in mostra, che alterna opere di grande formato (Tenebrah) con pezzi di piccole dimensioni racchiusi in cornice (Il male di Gaudio), sembrerebbe ripercorrere i tre macrogeneri fotografici della natura morta, del ritratto e del paesaggio per arrivare ad affermare un’aporia senza consistenza dei termini iniziali. L’autore è infatti convinto che ogni fotografia possieda valori che non possono essere distinti in funzione dei generi, ma che ognuno di essi possieda “un’area di senso” che rende ogni lavoro unico e autonomo, eppure parte di un complesso sistema di corrispondenze.
Ritagliando un frammento di realtà, che rimane così sospeso al riparo da ogni eventuale minaccia, la fotografia di Teotino rivela di cogliere molto di più di quanto non si creda. Anche quando si limita a delineare, seguire e circoscrivere mobili retrò dalle sagomature barocche (Sarchophaga, Rehum A), egli si rende conto che sta lavorando sulla pelle di un essere pitturale insolito, diverso da qualsiasi ambiente conosciuto, su cui si aprono fenditure buie e anomale attraverso cui si percepisce la presenza di una dimensione altra, tra ciò che non è più un futuro e quello che non è ancora un passato.
Da un lato, attraverso i dettagli stessi e il modo in cui appaiono, emerge un’idea diversa delle presenze e delle masse, che appaiono così come sono, nella loro forma più semplice e sintetica; dall’altro lato, la scomparsa dell’oggetto protagonista, nella sua veste di indizio, si innalza fino a raggiungere un’intensità fin lì sconosciuta, nella quale si individua il marchio di una contemporaneità raggiunta, dove i valori di realtà e irrealtà dell’immagine si equilibrano in una specie di unità massiva e fantomatica.
Nella costruzione di questo processo, la fotografia di Teotino non ha mai perso quel legame indissolubile che esiste tra l’operazione, resa possibile da una serie interminabile di perfezionamenti della techné, e un fattore magico innegabile, che presiede alla natura delle cose e al montaggio dall’artista.
Chiara Canali
Lamberto Teotino è nato a Napoli nel 1974. Vive e lavora tra Vicenza, Milano e Roma.
Ha partecipato a fiere ed esposizioni nazionali ed internazionali (Espacio Liquido, Madrid; Art Brussels, Brussels; Fiac, Parigi) e nel 2008 è stato selezionato come finalista nei Premi Terna, Celeste Prize e Cedefop al Thessaloniki Museum of Photography Award, Grecia.
13
marzo 2009
Lamberto Teotino – Dark Natural Meetings
Dal 13 marzo al 06 maggio 2009
arte contemporanea
Location
CHANGING ROLE – MOVE OVER GALLERY
Napoli, Via Chiatamone, 26, (Napoli)
Napoli, Via Chiatamone, 26, (Napoli)
Orario di apertura
dal Lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Vernissage
13 Marzo 2009, ore 19.00
Autore
Curatore