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Lampi di stampa. Libri riviste manifesti futuristi dalla collezione Longo
Organizzata in tredici sezioni tematiche che coprono l’intero sviluppo del Futurismo, la mostra presenta oltre sessanta pezzi tra libri, riviste e manifesti futuristi provenienti dalla Collezione Longo
Comunicato stampa
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LAMPI DI STAMPA.
Libri riviste e manifesti futuristi
dalla collezione Longo
Le raccolte di volumi futuristi che hanno avuto modo di essere conosciute dal grande
pubblico in Italia non sono molte. Nonostante la progressiva rivalutazione della quale il movimento
ha goduto negli ultimi decenni, e in particolare a partire dalla grandi mostre: Ricostruzione futurista
dell’universo (Torino, 1980) e Futurismo & futurismi (Venezia, 1986), il libro ha sempre giocato
negli eventi espositivi un ruolo minore. Anche tra le innumerevoli iniziative organizzate in
occasione del centenario dell’avanguardia artistica, ricorrenza che si è celebrata nel 2009, si sono
potute vedere poche mostre interamente dedicate all’editoria. Questo nonostante il fatto che la
letteratura – dalla narrativa alla saggistica, dalla poesia all’originalissimo genere del manifesto – sia
stata una delle arti più frequentate dai seguaci di Marinetti. Tra le esposizioni realizzate vale la pena
di ricordare Bulloni, grazie & bastoni. Il libro futurista, rassegna itinerante tenutasi a Cagliari,
Brescia e Reggio Calabria, che ha visto tra i prestatori proprio la collezione Longo, esposta in parte
per la prima volta al pubblico in quest’occasione.
La produzione a stampa dei futuristi, fatta non solo di libri, ma anche da centinaia di riviste,
che sono state pubblicate nel corso dei ben 35 anni di vita del movimento in ogni angolo di Italia, e
di fogli programmatici, è in realtà uno strumento fondamentale per capire lo spirito, i principi e la
complessità del movimento. Marinetti, prima di tutto uomo di lettere e grande comunicatore, aveva
infatti affidato alla carta stampata il compito di diffondere il verbo futurista in ogni angolo del
Paese, a tal fine aveva fondato le Edizioni futuriste di “Poesia”, e anche all’estero, dove aveva fatto
in modo che venissero tradotti e pubblicati diversi libri e manifesti.
Il ruolo delle edizioni futuriste è stato determinante non solo all’interno del panorama
letterario italiano ma pure, più in generale, per il rinnovamento della scrittura e della tipografia
d’avanguardia a livello internazionale. Nonostante ciò, non sono molte in Italia le istituzioni
pubbliche che custodiscono delle collezioni che rendano conto della vastità della produzione del
movimento. In diverse Biblioteche nazionali sono conservati volumi futuristi che si possono
consultare ma non delle vere e proprie raccolte organiche. Alcune eccezioni di importanti collezioni
facilmente accessibili al pubblico sono quella dell’attore Sergio Reggi, acquistata da APICE -
Archivi della Parola dell’immagine e della Comunicazione Editoriale dell’Università degli Studi di
Milano, quella dell’Archivio di Nuova scrittura, creato da Paolo della Grazia e da lui depositato
presso il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, quella del Centro studi
della Wolfsoniana di Genova e quella del Kunsthistorischen Institutes di Firenze.
L’esposizione Lampi di stampa. Libri riviste manifesti futuristi dalla collezione Longo è
pensata non solo per mostrare, nel corso dei mesi in cui sarà visitabile, parte del prezioso materiale
ora depositato dal collezionista presso il Comune di Salò, ma soprattutto per offrire un’idea
dell’entità del patrimonio del quale in futuro, dopo un’accurata catalogazione, studiosi e
appassionati potranno fruire. La collezione, pazientemente costituita con passione e dedizione da
Enzo Longo nel corso degli anni, rappresenterà infatti per gli specialisti e gli amanti dell’arte,
un’occasione unica di approfondimento: questa infatti non si limita a documentare l’epopea
futurista ma la contestualizza, attraverso un’accurata selezione di pubblicazioni, nel panorama
artistico e letterario del periodo, testimoniando anche la sua influenza sulle espressioni del
dopoguerra. All’interno della raccolta è infatti ampiamente documentata l’esperienza del libro
d’artista negli anni Sessanta e Settanta, con un particolare riguardo alle sperimentazioni verbo
visuali e concrete, ulteriore dimostrazione della consapevolezza delle scelte bibliografiche del
collezionista e del valore culturale della raccolta.
MELANIA GAZZOTTI
Libri riviste e manifesti futuristi
dalla collezione Longo
Le raccolte di volumi futuristi che hanno avuto modo di essere conosciute dal grande
pubblico in Italia non sono molte. Nonostante la progressiva rivalutazione della quale il movimento
ha goduto negli ultimi decenni, e in particolare a partire dalla grandi mostre: Ricostruzione futurista
dell’universo (Torino, 1980) e Futurismo & futurismi (Venezia, 1986), il libro ha sempre giocato
negli eventi espositivi un ruolo minore. Anche tra le innumerevoli iniziative organizzate in
occasione del centenario dell’avanguardia artistica, ricorrenza che si è celebrata nel 2009, si sono
potute vedere poche mostre interamente dedicate all’editoria. Questo nonostante il fatto che la
letteratura – dalla narrativa alla saggistica, dalla poesia all’originalissimo genere del manifesto – sia
stata una delle arti più frequentate dai seguaci di Marinetti. Tra le esposizioni realizzate vale la pena
di ricordare Bulloni, grazie & bastoni. Il libro futurista, rassegna itinerante tenutasi a Cagliari,
Brescia e Reggio Calabria, che ha visto tra i prestatori proprio la collezione Longo, esposta in parte
per la prima volta al pubblico in quest’occasione.
La produzione a stampa dei futuristi, fatta non solo di libri, ma anche da centinaia di riviste,
che sono state pubblicate nel corso dei ben 35 anni di vita del movimento in ogni angolo di Italia, e
di fogli programmatici, è in realtà uno strumento fondamentale per capire lo spirito, i principi e la
complessità del movimento. Marinetti, prima di tutto uomo di lettere e grande comunicatore, aveva
infatti affidato alla carta stampata il compito di diffondere il verbo futurista in ogni angolo del
Paese, a tal fine aveva fondato le Edizioni futuriste di “Poesia”, e anche all’estero, dove aveva fatto
in modo che venissero tradotti e pubblicati diversi libri e manifesti.
Il ruolo delle edizioni futuriste è stato determinante non solo all’interno del panorama
letterario italiano ma pure, più in generale, per il rinnovamento della scrittura e della tipografia
d’avanguardia a livello internazionale. Nonostante ciò, non sono molte in Italia le istituzioni
pubbliche che custodiscono delle collezioni che rendano conto della vastità della produzione del
movimento. In diverse Biblioteche nazionali sono conservati volumi futuristi che si possono
consultare ma non delle vere e proprie raccolte organiche. Alcune eccezioni di importanti collezioni
facilmente accessibili al pubblico sono quella dell’attore Sergio Reggi, acquistata da APICE -
Archivi della Parola dell’immagine e della Comunicazione Editoriale dell’Università degli Studi di
Milano, quella dell’Archivio di Nuova scrittura, creato da Paolo della Grazia e da lui depositato
presso il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, quella del Centro studi
della Wolfsoniana di Genova e quella del Kunsthistorischen Institutes di Firenze.
L’esposizione Lampi di stampa. Libri riviste manifesti futuristi dalla collezione Longo è
pensata non solo per mostrare, nel corso dei mesi in cui sarà visitabile, parte del prezioso materiale
ora depositato dal collezionista presso il Comune di Salò, ma soprattutto per offrire un’idea
dell’entità del patrimonio del quale in futuro, dopo un’accurata catalogazione, studiosi e
appassionati potranno fruire. La collezione, pazientemente costituita con passione e dedizione da
Enzo Longo nel corso degli anni, rappresenterà infatti per gli specialisti e gli amanti dell’arte,
un’occasione unica di approfondimento: questa infatti non si limita a documentare l’epopea
futurista ma la contestualizza, attraverso un’accurata selezione di pubblicazioni, nel panorama
artistico e letterario del periodo, testimoniando anche la sua influenza sulle espressioni del
dopoguerra. All’interno della raccolta è infatti ampiamente documentata l’esperienza del libro
d’artista negli anni Sessanta e Settanta, con un particolare riguardo alle sperimentazioni verbo
visuali e concrete, ulteriore dimostrazione della consapevolezza delle scelte bibliografiche del
collezionista e del valore culturale della raccolta.
MELANIA GAZZOTTI
17
maggio 2014
Lampi di stampa. Libri riviste manifesti futuristi dalla collezione Longo
Dal 17 maggio al 04 novembre 2014
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
CENTRO CULTURALE SANTA GIUSTINA
Salò, Via Brunati, (Brescia)
Salò, Via Brunati, (Brescia)
Orario di apertura
da martedì a domenica dalle 16 alle 20, festivi dalle 10 alle 12, chiuso il lunedì
Vernissage
17 Maggio 2014, ore 11
Autore
Curatore