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Landscape and Structures. Un inventario personale di Jürg Conzett fotografato da Martin Linsi
La mostra presenta un ricco repertorio di infrastrutture del territorio Svizzero, selezionate negli anni da Jürg Conzett e documentate assieme al fotografo Martin Linsi, tutte contraddistinte dal fatto di aver instaurato un forte legame col proprio paesaggio di riferimento
Comunicato stampa
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Il 12 aprile apre al pubblico la mostra “Landscape and Structures - Un inventario personale di Jürg Conzett, fotografato da Martin Linsi” presso il Teatro dell'architettura di Mendrisio progettato da Mario Botta. Curata da Jürg e Lydia Conzett la mostra è ospitata dall’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana.
La mostra itinerante, che con le sue sezioni tematiche occupa i tre piani del Teatro dell’architettura, presenta un ricco repertorio di infrastrutture del territorio Svizzero, selezionate negli anni da Jürg Conzett e documentate assieme al fotografo Martin Linsi, tutte contraddistinte dal fatto di aver instaurato un forte legame col proprio paesaggio di riferimento. Si tratta di ponti, passerelle, gallerie, muri di sostegno e passaggi, tutte opere che fungono da comunicazione e trapasso. L’interesse si rivolge principalmente a opere di ingegneria costruite che rivelano ambizioni architettoniche, si tratta di manufatti che, se da un lato si confrontano con questioni squisitamente tecniche e di redditività, nel contempo suscitano determinate sensazioni e riflessioni estetico-architettoniche in chi le osserva. La rassegna, pensata originariamente per il Padiglione Svizzero della 12. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, dal 2010 ad oggi è stata via via integrata da nuovi soggetti, come nel caso della sezione dedicata al progetto del „Trutg dil Flem“, un nuovo sentiero escursionistico che si snoda lungo il torrente Flembach a Flims, per il quale Jürg Conzett ha contribuito a definire il tracciato ed ha concepito e realizzato una serie di ponti pedonali. La mostra è inoltre arricchita per la prima volta da una serie di 22 modelli lignei dei ponti realizzati da Jürg Conzett durante la sua carriera di ingegnere progettista.
Le 180 fotografie in bianco e nero di grande formato presenti in mostra sono il risultato di una serie di escursioni attraverso la Svizzera portate a termine dai due autori grigionesi nell’arco di diversi anni. La mostra è suddivisa in più di 20 „stanze“, la cui sequenza è ordinata secondo l’ordine cronologico delle campagne fotografiche: dal paesaggio invernale del Sittertobel tra San Gallo e Herisau alle immagini scattate all’inizio dell’estate successiva al Sustenpass.
In ciascuna di quelle “stanze”, differenti per argomento, sono presenti riflessioni ricorrenti: ad esempio il fatto che l’immagine di una città acquisisce una certa importanza nel momento in cui l’osservatore/utente si avvicina ad essa attraversando un ponte che la domina, come nel caso della Fürstenlandbrücke a San Gallo, e della Aarebrücke ad Aarburg. Ricorrente anche la documentazione che testimonia del continuo “dialogo” tra le istanze di tutela e conservatrici promosse dall’Heimatschutz e le necessità legate alla costruzione di opere ingegneristiche, di cui il Sitterviadukt delle Ferrovie Federali, il viadotto realizzato con grandi arcate in cemento armato rivestite in pietra, è un’ottima e raffinata testimonianza.
La pratica di ricorrere a materiali locali e a tecniche costruttive artigianali e tradizionali è presente anche nella „Dorfbrücke” di Vals, una vera e propria estensione della piazza del paese, realizzata in lastre di Gneis del vallese e cemento armato sapientemente utilizzati nella loro funzione, assieme portante ed estetica. Progettata da Jürg Conzett con la consulenza di Peter Zumthor, La „Dorfbrücke” introduce uno degli argomenti centrali della mostra, e cioè come l’opera ingegneristica possa trarre ispirazione nel costante confronto con la propria tradizione disciplinare, progettuale e costruttiva, in relazione col paesaggio che la ospita.
La mostra testimonia di quei manufatti che hanno costituito un particolare significato nella formazione professionale di Jürg Conzett. In tal senso la selezione delle opere esposte è soggettiva e senza alcuna pretesa di ordine compilativo o esaustivo del panorama delle infrastrutture svizzere. La rassegna propone una documentazione su ponti realizzati dalla fine del ‘700 fino ad oggi e include le opere dei nomi della grande tradizione ingegneristico/costruttiva svizzera, da Karl Etzel a Robert Maillart, da Alexandre Sarrasin a Rino Tami e allo stesso studio Conzett-Bronzini-Gartmann di Coira.
Tra i singoli casi viene riscoperto anche il Ponte della Crotta in fondo alla Valle di Muggio nel Canton Ticino, attraversamento da tempo ormai dismesso, una gracile struttura in acciaio sospesa fra imponenti pilastri murati che, pur ricoperto dalla vegetazione, emana ancora oggi tutta la sua forza costruttiva e figurativa.
Completa la mostra un ricco portfolio consultabile che racchiude documenti tecnici, bollettini e articoli descrittivi e scientifici dedicati agli oggetti in mostra, raccolti sistematicamente da Jürg Conzett.
La mostra, pensata come contributo ufficiale della Svizzera in occasione della 12. Mostra Internazionale di Architettura, Biennale di Venezia 2010, è stata originariamente resa possibile grazie al sostegno dell’Ufficio federale della cultura della Confederazione Svizzera.
Catalogo
Disponibile in mostra il volume in lingua tedesca e inglese “Landschaft und Kunstbauten – Landscape and Structures”, Verlag Scheidegger & Spiess, Zurigo, 2010.
272 pp,
40 CHF/€
Indirizzo
Teatro dell’architettura
Via Turconi 25
6850 Mendrisio
Svizzera
La mostra itinerante, che con le sue sezioni tematiche occupa i tre piani del Teatro dell’architettura, presenta un ricco repertorio di infrastrutture del territorio Svizzero, selezionate negli anni da Jürg Conzett e documentate assieme al fotografo Martin Linsi, tutte contraddistinte dal fatto di aver instaurato un forte legame col proprio paesaggio di riferimento. Si tratta di ponti, passerelle, gallerie, muri di sostegno e passaggi, tutte opere che fungono da comunicazione e trapasso. L’interesse si rivolge principalmente a opere di ingegneria costruite che rivelano ambizioni architettoniche, si tratta di manufatti che, se da un lato si confrontano con questioni squisitamente tecniche e di redditività, nel contempo suscitano determinate sensazioni e riflessioni estetico-architettoniche in chi le osserva. La rassegna, pensata originariamente per il Padiglione Svizzero della 12. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, dal 2010 ad oggi è stata via via integrata da nuovi soggetti, come nel caso della sezione dedicata al progetto del „Trutg dil Flem“, un nuovo sentiero escursionistico che si snoda lungo il torrente Flembach a Flims, per il quale Jürg Conzett ha contribuito a definire il tracciato ed ha concepito e realizzato una serie di ponti pedonali. La mostra è inoltre arricchita per la prima volta da una serie di 22 modelli lignei dei ponti realizzati da Jürg Conzett durante la sua carriera di ingegnere progettista.
Le 180 fotografie in bianco e nero di grande formato presenti in mostra sono il risultato di una serie di escursioni attraverso la Svizzera portate a termine dai due autori grigionesi nell’arco di diversi anni. La mostra è suddivisa in più di 20 „stanze“, la cui sequenza è ordinata secondo l’ordine cronologico delle campagne fotografiche: dal paesaggio invernale del Sittertobel tra San Gallo e Herisau alle immagini scattate all’inizio dell’estate successiva al Sustenpass.
In ciascuna di quelle “stanze”, differenti per argomento, sono presenti riflessioni ricorrenti: ad esempio il fatto che l’immagine di una città acquisisce una certa importanza nel momento in cui l’osservatore/utente si avvicina ad essa attraversando un ponte che la domina, come nel caso della Fürstenlandbrücke a San Gallo, e della Aarebrücke ad Aarburg. Ricorrente anche la documentazione che testimonia del continuo “dialogo” tra le istanze di tutela e conservatrici promosse dall’Heimatschutz e le necessità legate alla costruzione di opere ingegneristiche, di cui il Sitterviadukt delle Ferrovie Federali, il viadotto realizzato con grandi arcate in cemento armato rivestite in pietra, è un’ottima e raffinata testimonianza.
La pratica di ricorrere a materiali locali e a tecniche costruttive artigianali e tradizionali è presente anche nella „Dorfbrücke” di Vals, una vera e propria estensione della piazza del paese, realizzata in lastre di Gneis del vallese e cemento armato sapientemente utilizzati nella loro funzione, assieme portante ed estetica. Progettata da Jürg Conzett con la consulenza di Peter Zumthor, La „Dorfbrücke” introduce uno degli argomenti centrali della mostra, e cioè come l’opera ingegneristica possa trarre ispirazione nel costante confronto con la propria tradizione disciplinare, progettuale e costruttiva, in relazione col paesaggio che la ospita.
La mostra testimonia di quei manufatti che hanno costituito un particolare significato nella formazione professionale di Jürg Conzett. In tal senso la selezione delle opere esposte è soggettiva e senza alcuna pretesa di ordine compilativo o esaustivo del panorama delle infrastrutture svizzere. La rassegna propone una documentazione su ponti realizzati dalla fine del ‘700 fino ad oggi e include le opere dei nomi della grande tradizione ingegneristico/costruttiva svizzera, da Karl Etzel a Robert Maillart, da Alexandre Sarrasin a Rino Tami e allo stesso studio Conzett-Bronzini-Gartmann di Coira.
Tra i singoli casi viene riscoperto anche il Ponte della Crotta in fondo alla Valle di Muggio nel Canton Ticino, attraversamento da tempo ormai dismesso, una gracile struttura in acciaio sospesa fra imponenti pilastri murati che, pur ricoperto dalla vegetazione, emana ancora oggi tutta la sua forza costruttiva e figurativa.
Completa la mostra un ricco portfolio consultabile che racchiude documenti tecnici, bollettini e articoli descrittivi e scientifici dedicati agli oggetti in mostra, raccolti sistematicamente da Jürg Conzett.
La mostra, pensata come contributo ufficiale della Svizzera in occasione della 12. Mostra Internazionale di Architettura, Biennale di Venezia 2010, è stata originariamente resa possibile grazie al sostegno dell’Ufficio federale della cultura della Confederazione Svizzera.
Catalogo
Disponibile in mostra il volume in lingua tedesca e inglese “Landschaft und Kunstbauten – Landscape and Structures”, Verlag Scheidegger & Spiess, Zurigo, 2010.
272 pp,
40 CHF/€
Indirizzo
Teatro dell’architettura
Via Turconi 25
6850 Mendrisio
Svizzera
10
aprile 2019
Landscape and Structures. Un inventario personale di Jürg Conzett fotografato da Martin Linsi
Dal 10 aprile al 07 luglio 2019
architettura
fotografia
fotografia
Location
TEATRO DELL’ARCHITETTURA
Mendrisio, Via Turconi, 25
Mendrisio, Via Turconi, 25
Biglietti
Intero: CHF/Euro 10.-
Ridotto: CHF/Euro 7.- (Studenti con tessera, FAI Italia, FAI Swiss, OTIA, AVS/AI)
Ingresso gratuito: tutti sotto i 18 anni, scuole del Cantone Ticino, studenti USI-SUPSI, Amici dell’Accademia di architettura di Mendrisio
Orario di apertura
mercoledì / venerdì / sabato / domenica: 12-18:00
giovedì: 14.00-20.00
Aperture straordinarie
domenica 21.04.2019: Pasqua
lunedì 22.04.2019: Lunedì di Pasqua
giovedì 30.05.2019: Ascensione
lunedì 10.06.2019: Lunedì di Pentecoste
giovedì 20.06.2019: Corpus Domini
sabato 29.06.2019: SS. Pietro e Paolo
Chiusure
venerdì 19.04.2019: Venerdì Santo
sabato 20.04.2019: Sabato Santo
mercoledì 0