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Lapo Simeoni – Böcklin Project
Il progetto è incentrato sulla rivisitazione da parte di Lapo Simeoni di un ciclo di lavori di Arnold Böcklin che hanno risvegliato in lui ricordi particolarmente intimi ed emozionali. Attraverso un’identificazione con il maestro, Simeoni realizza opere che hanno grande libertà di tratto pittorico.
Comunicato stampa
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Lo spazio per le arti contemporanee Intragallery è lieta di annunciare la ripresa della nuova stagione espositiva con la mostra BÖCKLIN PROJECT di Lapo Simeoni, seconda personale dell’artista ospitata in galleria.
Il progetto è incentrato sulla rivisitazione da parte del Simeoni, di un ciclo di lavori di Arnold Böcklin, che hanno risvegliato in lui ricordi di paesaggi/passaggi particolarmente intimi ed emozionali.
Nel febbraio 1850 Böcklin si stabilì a Roma, percependovi finalmente quella linfa artistica che sarà da impulso incessante per tutta la sua carriera da pittore. Nell’Urbe, infatti, Böcklin venne a contatto con le leggendarie tradizioni dell’Antichità e del Medioevo e con il ricchissimo patrimonio artistico del Rinascimento. Ancora più forte, tuttavia, fu l’impatto con i paesaggi del tedesco Franz Dreber, all’epoca residente a Roma, e con la maestosa natura laziale.
Roma gli stimolò anche un radicale mutamento stilistico: se prima infatti Böcklin era solito idealizzare i paesaggi, sull’esempio di Lorrain e Poussin, dalla fine degli anni 1850 egli iniziò a concedere spazi progressivamente più ampi alle suggestioni evocative del proprio inconscio.
È attraverso questa apertura al mondo del “senzatempo" che Simeoni trova la spinta per intraprendere un viaggio di identificazione col suo maestro, tanto da imbastire un “museo immaginario” dove i paesaggi di Böcklin abbiano idealmente attraversato le fasi artistiche di ogni epoca fino a quella contemporanea.
A tal proposito, le opere in mostra non trattengono che l’intenzione degli originali, per poi fluttuare nella libertà di un tratto pittorico a volte più realistico, altre più astratto ed etereo, fino a toccare le punte della sublimazione nei suoi “Mental Landscape”.
Nella sala principale della galleria, saranno presentati una selezione di lavori pittorici su tavola e su tela inspirati ai paesaggi più suggestivi di Böcklin, primo su tutti quello dei “Colli Albani”, un quadro di grandi dimensioni accompagnato da frammenti/dettagli dello stesso paesaggio in vari formati minori. “A mio parere è uno dei quadri più importanti e intensi di A. Böcklin. Credo che le luci ed i colori mi ricordino una parte di quella Roma e campagna che rimarranno per sempre nella mia memoria a prescindere dal tempo e dagli avvenimenti” (Cit. Lapo Simeoni).
Il colore selezionato dall’artista per le pareti dell’ambiente principale è lo stesso nel quale la Alte Nationalgalerie di Berlino ha allestito la terza versione de “L’Isola dei morti”.
Così come tre saranno le reinterpretazioni contemporanee di quest’opera al quale viene assegnato lo spazio più sacro della stanza. La scelta della cripta per l’installazione delle isole rivela un sapiente parallelismo con le suggestive necropoli etrusche, luoghi di grande ispirazione a Böcklin stesso. Ed è qui, dove la penombra si rende complice di un gioco di luci al confine con un mondo ultraterreno, che avviene l’incontro con lei, “L’Isola” in tutta la solennità delle tre dimensioni; una scultura monocromatica e riflettente, un’opera ambivalente, dal sapore eterno, ammaliatrice come una sirena e guardiana inflessibile dell’aldilà.
Il progetto è incentrato sulla rivisitazione da parte del Simeoni, di un ciclo di lavori di Arnold Böcklin, che hanno risvegliato in lui ricordi di paesaggi/passaggi particolarmente intimi ed emozionali.
Nel febbraio 1850 Böcklin si stabilì a Roma, percependovi finalmente quella linfa artistica che sarà da impulso incessante per tutta la sua carriera da pittore. Nell’Urbe, infatti, Böcklin venne a contatto con le leggendarie tradizioni dell’Antichità e del Medioevo e con il ricchissimo patrimonio artistico del Rinascimento. Ancora più forte, tuttavia, fu l’impatto con i paesaggi del tedesco Franz Dreber, all’epoca residente a Roma, e con la maestosa natura laziale.
Roma gli stimolò anche un radicale mutamento stilistico: se prima infatti Böcklin era solito idealizzare i paesaggi, sull’esempio di Lorrain e Poussin, dalla fine degli anni 1850 egli iniziò a concedere spazi progressivamente più ampi alle suggestioni evocative del proprio inconscio.
È attraverso questa apertura al mondo del “senzatempo" che Simeoni trova la spinta per intraprendere un viaggio di identificazione col suo maestro, tanto da imbastire un “museo immaginario” dove i paesaggi di Böcklin abbiano idealmente attraversato le fasi artistiche di ogni epoca fino a quella contemporanea.
A tal proposito, le opere in mostra non trattengono che l’intenzione degli originali, per poi fluttuare nella libertà di un tratto pittorico a volte più realistico, altre più astratto ed etereo, fino a toccare le punte della sublimazione nei suoi “Mental Landscape”.
Nella sala principale della galleria, saranno presentati una selezione di lavori pittorici su tavola e su tela inspirati ai paesaggi più suggestivi di Böcklin, primo su tutti quello dei “Colli Albani”, un quadro di grandi dimensioni accompagnato da frammenti/dettagli dello stesso paesaggio in vari formati minori. “A mio parere è uno dei quadri più importanti e intensi di A. Böcklin. Credo che le luci ed i colori mi ricordino una parte di quella Roma e campagna che rimarranno per sempre nella mia memoria a prescindere dal tempo e dagli avvenimenti” (Cit. Lapo Simeoni).
Il colore selezionato dall’artista per le pareti dell’ambiente principale è lo stesso nel quale la Alte Nationalgalerie di Berlino ha allestito la terza versione de “L’Isola dei morti”.
Così come tre saranno le reinterpretazioni contemporanee di quest’opera al quale viene assegnato lo spazio più sacro della stanza. La scelta della cripta per l’installazione delle isole rivela un sapiente parallelismo con le suggestive necropoli etrusche, luoghi di grande ispirazione a Böcklin stesso. Ed è qui, dove la penombra si rende complice di un gioco di luci al confine con un mondo ultraterreno, che avviene l’incontro con lei, “L’Isola” in tutta la solennità delle tre dimensioni; una scultura monocromatica e riflettente, un’opera ambivalente, dal sapore eterno, ammaliatrice come una sirena e guardiana inflessibile dell’aldilà.
22
settembre 2021
Lapo Simeoni – Böcklin Project
Dal 22 settembre al 22 novembre 2021
arte contemporanea
Location
INTRAGALLERY
Napoli, Via Della Cavallerizza a Chiaia, 57, (Napoli)
Napoli, Via Della Cavallerizza a Chiaia, 57, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 17-20 e sabato su appuntamento
Vernissage
22 Settembre 2021, dalle 11.00 alle 21.00
Autore
Autore testo critico