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L’Aratro e il Calamo. Benedettini e Cistercensi sul Monte Pisano
Dieci anni di archeologia a San Michele alla Verruca
Comunicato stampa
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La mostra è frutto di una campagna di scavo intorno al sito archeologico San Michele Arcangelo alla Verruca sul Monte Grande nel Comune di Vicopisano. I lavori hanno riportato alla luce i resti di quello che fu un importante centro religioso, culturale e produttivo dal X al XV secolo, composto dalla chiesa abbaziale, il chiostro e gli ambienti annessi, abitato dai Benedettini già nel 996 e dai Cistercensi a partire dal 1260.
Vicopisano è uno splendido borgo medievale incastonato nel verde del Monte Pisano. Eccezionale è la ricchezza del suo patrimonio artistico: la Rocca del Brunelleschi, le fortificazione medievale, il Palazzo Pretorio con le carceri, gli stemmi e le stanze dei Vicari; la Pieve di Santa Maria splendidamente conservata con al suo interno affreschi e la Deposizione lignea databili all’XII secolo. E poi torri, palazzi, case-torri e suggestivi vicoli in un contesto di calma e tranquillità che rende ancora più affascinante una visita a Vicopisano.
Questa la cornice nella quale si apre la Mostra “L’Aratro e il Calamo” organizzata dal Comune di Vicopisano e dall’Università Ca’ Foscari di Venezia dopo dieci anni di archeologia a San Michele Arcangelo alla Verruca che hanno riportato alla luce i resti di quello che fu un importante centro religioso, culturale e produttivo dal X al XV secolo.
San Michele alla Verruca rappresenta il luogo di una delle più lunghe esperienze archeologiche che abbiano interessato un sito dell’Italia medievale e, sicuramente, il primo monastero estesamente indagato di tutta quanta la Tuscia. Gli scavi archeologici diretti dall’Università Ca’ Foscari hanno permesso di individuare l’area occupata dal complesso monastico e di mettere in evidenza i resti della chiesa abbaziale, del chiostro e degli ambienti annessi. Fra l’oggettistica ritrovata ceramiche e utensili vari, medaglioni classificati in quelli che portavano i pellegrini di Santiago di Compostela; anelli preziosi ritenuti ex-voto, monete di epoca fiorentina che risalgono al periodo in cui il monastero fu chiuso e Firenze ne fece una sua caserma. Dagli studi delle ossa umane ritrovate e dalle analisi delle strutture murarie, così come dalle tecniche di costruzione dei manufatti, si è potuto capire il tipo di vita condotta nel monastero.
Da qui, una mostra che vuole andare al di là della semplice elencazione ed esposizione dei reperti, per raccontare anche fatti e storie, descrivere comportamenti e fenomeni ricostruendo il nesso tra il territorio e le “cose”.
“L’Aratro e il Calamo” ha il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Pisa e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico, per le Province di Pisa e Livorno.
Vicopisano è uno splendido borgo medievale incastonato nel verde del Monte Pisano. Eccezionale è la ricchezza del suo patrimonio artistico: la Rocca del Brunelleschi, le fortificazione medievale, il Palazzo Pretorio con le carceri, gli stemmi e le stanze dei Vicari; la Pieve di Santa Maria splendidamente conservata con al suo interno affreschi e la Deposizione lignea databili all’XII secolo. E poi torri, palazzi, case-torri e suggestivi vicoli in un contesto di calma e tranquillità che rende ancora più affascinante una visita a Vicopisano.
Questa la cornice nella quale si apre la Mostra “L’Aratro e il Calamo” organizzata dal Comune di Vicopisano e dall’Università Ca’ Foscari di Venezia dopo dieci anni di archeologia a San Michele Arcangelo alla Verruca che hanno riportato alla luce i resti di quello che fu un importante centro religioso, culturale e produttivo dal X al XV secolo.
San Michele alla Verruca rappresenta il luogo di una delle più lunghe esperienze archeologiche che abbiano interessato un sito dell’Italia medievale e, sicuramente, il primo monastero estesamente indagato di tutta quanta la Tuscia. Gli scavi archeologici diretti dall’Università Ca’ Foscari hanno permesso di individuare l’area occupata dal complesso monastico e di mettere in evidenza i resti della chiesa abbaziale, del chiostro e degli ambienti annessi. Fra l’oggettistica ritrovata ceramiche e utensili vari, medaglioni classificati in quelli che portavano i pellegrini di Santiago di Compostela; anelli preziosi ritenuti ex-voto, monete di epoca fiorentina che risalgono al periodo in cui il monastero fu chiuso e Firenze ne fece una sua caserma. Dagli studi delle ossa umane ritrovate e dalle analisi delle strutture murarie, così come dalle tecniche di costruzione dei manufatti, si è potuto capire il tipo di vita condotta nel monastero.
Da qui, una mostra che vuole andare al di là della semplice elencazione ed esposizione dei reperti, per raccontare anche fatti e storie, descrivere comportamenti e fenomeni ricostruendo il nesso tra il territorio e le “cose”.
“L’Aratro e il Calamo” ha il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Pisa e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico, per le Province di Pisa e Livorno.
25
giugno 2005
L’Aratro e il Calamo. Benedettini e Cistercensi sul Monte Pisano
Dal 25 giugno 2005 al 15 gennaio 2006
arte antica
Location
PALAZZO PRETORIO
Vicopisano, Via Del Pretorio, (Pisa)
Vicopisano, Via Del Pretorio, (Pisa)
Biglietti
intero 5 euro; ridotto 3 euro (studenti, over 65, gruppi minimo 10 persone); gratuito bambini fino a 6 anni
Biglietto cumulativo: biglietto mostra più visita alla Rocca del Brunelleschi: intero 8 euro; ridotto 4 euro; gratuito bambini fino a 6 anni
Orario di apertura
il sabato e la domenica dalle ore 9.00 alle 20.00; nel mese di Luglio anche il venerdì dalle ore 21.00 alle 24.00; gli altri giorni su prenotazione