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L’Arca
I trentaquattro lavori sono altrettanti momenti d’incontro tra l’artista e l’animale o la bestia che dir si voglia, attimi di simpatia, di colloquio di identificazione con un compiacimento plastico per la forma vivente che solo l’animale suggerisce
Comunicato stampa
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Joseph Brodsky concludendo la sua prefazione alla consegna del premio Nobel, prevede che solo la poesia salverà il mondo. Noi aggiungiamo che solo la felicità di un gioco aiuterà l’animale-uomo.
Un po’ per gioco, un po’ per amore abbiamo costruito una mostra dedicata al mondo animale - animali sperduti sulla superficie terrestre salvati secondo la leggenda da un’ARCA divenuta simbolo della sopravvivenza.
Sembra attuale proporsi giocosamente nella rappresentazione di un futuro affidato alla Provvidenza madre benigna di tutti i buoni eventi.
La realizzazione di questo progetto tuttavia non si riduce ad uno scherzo. Abbiamo praticato quell’impegno e quel rigore nella ricerca delle opere che si usa sempre mettere in ogni mostra che si rispetti, destinata a sguardi esperti ed interessati.
I lavori che singolarmente sono di qualità, tutti insieme formano un serraglio assai curioso - un caos estetico. I trentaquattro lavori sono altrettanti momenti d’incontro tra l’artista e l’animale o la bestia che dir si voglia, attimi di simpatia, di colloquio di identificazione con un compiacimento plastico per la forma vivente che solo l’animale suggerisce.
L’idea originaria è l’Arca unico mezzo traghettatore delle specie animali più disparate - unico propositore delle più autonome espressioni artistiche. Tanto arbitrario è l’impiego di materiali usati quanto differenti sono le date di realizzazione delle opere. Non meraviglierà vedere una lumaca più grande del cavallo, foto degli anni ’70 insieme ad altre recentissime, una volpe vezzosa accanto ad una sfinge muta che non offre altra risposta che la sua identità.
Tra questi animali s’intrecciano piccole storie di convivenza.
Alla fine tutti cercano e trovano il loro spazio tra questi bianchi muri che li contengono nel loro attuale indirizzo nell’ARCA della Galleria Bonomo.
Un po’ per gioco, un po’ per amore abbiamo costruito una mostra dedicata al mondo animale - animali sperduti sulla superficie terrestre salvati secondo la leggenda da un’ARCA divenuta simbolo della sopravvivenza.
Sembra attuale proporsi giocosamente nella rappresentazione di un futuro affidato alla Provvidenza madre benigna di tutti i buoni eventi.
La realizzazione di questo progetto tuttavia non si riduce ad uno scherzo. Abbiamo praticato quell’impegno e quel rigore nella ricerca delle opere che si usa sempre mettere in ogni mostra che si rispetti, destinata a sguardi esperti ed interessati.
I lavori che singolarmente sono di qualità, tutti insieme formano un serraglio assai curioso - un caos estetico. I trentaquattro lavori sono altrettanti momenti d’incontro tra l’artista e l’animale o la bestia che dir si voglia, attimi di simpatia, di colloquio di identificazione con un compiacimento plastico per la forma vivente che solo l’animale suggerisce.
L’idea originaria è l’Arca unico mezzo traghettatore delle specie animali più disparate - unico propositore delle più autonome espressioni artistiche. Tanto arbitrario è l’impiego di materiali usati quanto differenti sono le date di realizzazione delle opere. Non meraviglierà vedere una lumaca più grande del cavallo, foto degli anni ’70 insieme ad altre recentissime, una volpe vezzosa accanto ad una sfinge muta che non offre altra risposta che la sua identità.
Tra questi animali s’intrecciano piccole storie di convivenza.
Alla fine tutti cercano e trovano il loro spazio tra questi bianchi muri che li contengono nel loro attuale indirizzo nell’ARCA della Galleria Bonomo.
15
marzo 2008
L’Arca
Dal 15 marzo al 30 aprile 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARILENA BONOMO
Bari, Via Nicolò Dall'Arca, 19, (Bari)
Bari, Via Nicolò Dall'Arca, 19, (Bari)
Orario di apertura
lun-sab ore 11 – 13 e ore 17 – 20.30
Vernissage
15 Marzo 2008, ore 19
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