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L’art reproduit
La possibilità di riproduzione in serie è l’elemento conduttore delle opere in mostra: si tratta prevalentemente di lavori su carta a tiratura limitata, appartenenti ad un arco di tempo che spazia dagli anni ’70 agli ’80, realizzati con varie tecniche.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
GALLERIA UGO FERRANTI
“L’ART REPRODUIT”
Inaugurazione martedì 30 novembre 2010 ore 19.00
CHRISTIAN BOLTANSKY - ALBERTO BURRI - CHRISTO - LUCIO FONTANA - BRICE MARDEN - GIULIO PAOLINI - RICHARD TUTTLE - JANNIS KOUNELLIS - ROBERT BARRY - GIUSEPPE UNCINI - ARMAN - MAN RAY - DAMIEN HIRST - ENRICO CASTELLANI - TOTI SCIALOJA
La possibilità di riproduzione in serie è l’elemento conduttore delle opere in mostra: una rassegna dedicata ai multipli, opere preventivamente realizzate per essere prodotte in serie in più esemplari, sia con tecniche artigianali, sia con modalità tipiche dell'industrial design, in modo che ogni esemplare sia assolutamente identico agli altri. Il multiplo è, tra le riproduzioni d'arte, il più prossimo all'oggetto industriale seriale. Tuttavia una forma d'arte standardizzata come il multiplo si presta ad un margine di personalizzazione più o meno spinto: l’artista può, con dettagli unici, rendere esclusiva ogni singola immagine e ogni multiplo diverso dagli altri, esprimendo così una molteplicità ed una varietà di stati d'animo.
Verranno esposte opere di artisti diversi tra loro e appartenenti a movimenti differenti che hanno prodotto multipli secondo le loro idee e i loro scopi: tra i lavori in mostra troveremo litografie, acquetinte, cretti, collages, oggetti artigianali e industriali.
“In linea di principio, l’opera d’arte è sempre stata riproducibile. Una cosa fatta dagli uomini ha sempre potuto essere rifatta da uomini […] La riproduzione tecnica dell’opera d’arte è invece qualcosa di nuovo, che si afferma nella storia a intermittenza, a ondate spesso lontane l’una dall’altra, e tuttavia con una crescente intensità”. ( Walter Benjamin, L’Opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, 1935).
La riproducibilità ha significato la possibilità, per le opere d’arte, di avere una sorta di “ubiquità”, ovvero di divenire delle “fonti” i cui effetti possono essere avvertiti ovunque. In questo aumentato potere di diffondere le opere, risiede la “condizione essenziale della resa estetica più elevata”, ossia la possibilità di sganciare la fruizione dell’opera d’arte dall’ hic et nunc della sua collocazione materiale o della sua esecuzione per renderla accessibile nel momento spirituale più favorevole e fecondo; e per rendere la loro presenza o la loro restituzione immediata in qualsiasi momento in cui essa venga richiesta.
Come la società in cui si sviluppa, l'arte dagli anni ’60 in poi vive in funzione dei mezzi di diffusione e di comunicazione di massa, ne rispecchia le modalità espressive, denuncia le incertezze di un sistema in continuo cambiamento nel quale la molteplicità distrugge i riferimenti certi, immutabili e unici del nostro immaginario collettivo: il concetto di multiplo d'arte, inteso come ripetitività di un'opera in un numero imprecisato di copie, si lega inevitabilmente dunque, per contrasto, a quello dell'unicità dell'opera d'arte, destinata a scomparire forse definitivamente per le profonde mutazioni che coinvolgono ancora oggi lo stesso concetto di arte, ed è l'esempio più chiaro di come nella moderna società l'oggetto artistico possa essere visto principalmente come oggetto da sfruttare economicamente e commercialmente.
Appare evidente uno scontro dialettico fra unicità e serialità, non necessariamente alternative o conflittuali tra loro, ma convergenti nell'oggetto che riunisce progetto, idea, stile, bisogno, tendenza, unendo la libertà inutile dell'arte ed il rigore oggettivo di un progetto serializzato per una diffusione sociale allargata al complesso e stratificato universo dell'onnivoro consumatore moderno.
GALLERIA UGO FERRANTI, VIA DEI SOLDATI 25/A 00186 ROMA
TEL/FAX +39 06 68802146 DAL LUNEDI AL VENERDI H 11-13, 16-20
Mail. info@galleriaferranti.net
“L’ART REPRODUIT”
Inaugurazione martedì 30 novembre 2010 ore 19.00
CHRISTIAN BOLTANSKY - ALBERTO BURRI - CHRISTO - LUCIO FONTANA - BRICE MARDEN - GIULIO PAOLINI - RICHARD TUTTLE - JANNIS KOUNELLIS - ROBERT BARRY - GIUSEPPE UNCINI - ARMAN - MAN RAY - DAMIEN HIRST - ENRICO CASTELLANI - TOTI SCIALOJA
La possibilità di riproduzione in serie è l’elemento conduttore delle opere in mostra: una rassegna dedicata ai multipli, opere preventivamente realizzate per essere prodotte in serie in più esemplari, sia con tecniche artigianali, sia con modalità tipiche dell'industrial design, in modo che ogni esemplare sia assolutamente identico agli altri. Il multiplo è, tra le riproduzioni d'arte, il più prossimo all'oggetto industriale seriale. Tuttavia una forma d'arte standardizzata come il multiplo si presta ad un margine di personalizzazione più o meno spinto: l’artista può, con dettagli unici, rendere esclusiva ogni singola immagine e ogni multiplo diverso dagli altri, esprimendo così una molteplicità ed una varietà di stati d'animo.
Verranno esposte opere di artisti diversi tra loro e appartenenti a movimenti differenti che hanno prodotto multipli secondo le loro idee e i loro scopi: tra i lavori in mostra troveremo litografie, acquetinte, cretti, collages, oggetti artigianali e industriali.
“In linea di principio, l’opera d’arte è sempre stata riproducibile. Una cosa fatta dagli uomini ha sempre potuto essere rifatta da uomini […] La riproduzione tecnica dell’opera d’arte è invece qualcosa di nuovo, che si afferma nella storia a intermittenza, a ondate spesso lontane l’una dall’altra, e tuttavia con una crescente intensità”. ( Walter Benjamin, L’Opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, 1935).
La riproducibilità ha significato la possibilità, per le opere d’arte, di avere una sorta di “ubiquità”, ovvero di divenire delle “fonti” i cui effetti possono essere avvertiti ovunque. In questo aumentato potere di diffondere le opere, risiede la “condizione essenziale della resa estetica più elevata”, ossia la possibilità di sganciare la fruizione dell’opera d’arte dall’ hic et nunc della sua collocazione materiale o della sua esecuzione per renderla accessibile nel momento spirituale più favorevole e fecondo; e per rendere la loro presenza o la loro restituzione immediata in qualsiasi momento in cui essa venga richiesta.
Come la società in cui si sviluppa, l'arte dagli anni ’60 in poi vive in funzione dei mezzi di diffusione e di comunicazione di massa, ne rispecchia le modalità espressive, denuncia le incertezze di un sistema in continuo cambiamento nel quale la molteplicità distrugge i riferimenti certi, immutabili e unici del nostro immaginario collettivo: il concetto di multiplo d'arte, inteso come ripetitività di un'opera in un numero imprecisato di copie, si lega inevitabilmente dunque, per contrasto, a quello dell'unicità dell'opera d'arte, destinata a scomparire forse definitivamente per le profonde mutazioni che coinvolgono ancora oggi lo stesso concetto di arte, ed è l'esempio più chiaro di come nella moderna società l'oggetto artistico possa essere visto principalmente come oggetto da sfruttare economicamente e commercialmente.
Appare evidente uno scontro dialettico fra unicità e serialità, non necessariamente alternative o conflittuali tra loro, ma convergenti nell'oggetto che riunisce progetto, idea, stile, bisogno, tendenza, unendo la libertà inutile dell'arte ed il rigore oggettivo di un progetto serializzato per una diffusione sociale allargata al complesso e stratificato universo dell'onnivoro consumatore moderno.
GALLERIA UGO FERRANTI, VIA DEI SOLDATI 25/A 00186 ROMA
TEL/FAX +39 06 68802146 DAL LUNEDI AL VENERDI H 11-13, 16-20
Mail. info@galleriaferranti.net
30
novembre 2010
L’art reproduit
Dal 30 novembre 2010 al 20 gennaio 2011
disegno e grafica
Location
GALLERIA UGO FERRANTI
Roma, Via Dei Soldati, 25a, (Roma)
Roma, Via Dei Soldati, 25a, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 11-13 e 16-20
Vernissage
30 Novembre 2010, 0re 19
Autore