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L’arte a Firenze nell’età di Dante. 1250 – 1300
Un bilancio degli studi sulla pittura, la scultura e l’architettura e sulla produzione d’oggetti d’arte del periodo di formazione del linguaggio artistico fiorentino.
Comunicato stampa
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L’arte a Firenze nell’età di Dante
1250 - 1300
Galleria dell’Accademia, Firenze, 1 giugno – 29 agosto 2004
La mostra, organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino e dalla Galleria dell’Accademia con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, per la prima volta, propone un bilancio degli studi sulla pittura, la scultura e l’architettura e sulla produzione d’oggetti d’arte del periodo di formazione del linguaggio artistico fiorentino.
Si presenteranno straordinari manufatti stranieri, come il fondamentale crocefisso da Santa Maria Novella, di produzione inglese e dalla rara iconografia cristiana, oppure la spada vichinga giunta per tragitti complessi in Toscana da Costantinopoli, o ancora la Croce Santa donata da Luigi IX di Francia a Fra Mansueto del convento francescano di Castiglion Fiorentino, capolavoro dell’oreficeria dell’Ile de France.
Da queste presenze, la tradizione locale, che in pittura già nel secolo precedente aveva mostrato i suoi caratteri peculiari e inequivocabilmente “fiorentini”, trasse nuova linfa ed aggiornamento che la condussero ai vertici della produzione artistica europea nel volgere di un cinquantennio.
Per il vasto pubblico sarà una piacevole rivelazione constatare il livello qualitativo, l’omogeneità di indirizzo stilistico, segno inequivocabile di una ‘scuola pittorica’ pienamente affermata sul territorio alcuni decenni prima della comparsa del genio di Giotto, che a sua volta derivò anche da questo ambito elementi determinanti per il rinnovamento dell’arte italiana.
Né si può mancare di sottolineare lo straordinario ‘fulgore cromatico’ dell’arte sia pittorica che architettonica o delle arti suntuarie, che distingue questo momento felice di affermazione dei nuovi principi gotici in contiguità con il sontuoso linguaggio iconografico e simbolico di matrice bizantina.
Sarà indubbiamente una rivelazione per tutti la molteplicità e varietà di opere che la Chiesa e la tutela dello Stato hanno conservato sino ad ora.
La superlativa caratura artigianale di quanto esisteva a Firenze in quegli anni darà ragione dell’affermarsi di una tradizione mai spentasi, ancora oggi espressa dall’arte e dall’artigianato fiorentino.
Capolavori assoluti come la Annunciazione, dal Victoria & Albert Museum di Londra, che lascia la capitale inglese per la prima volta, parti inedite dell’antico complesso di Santa Maria del Fiore, e di Santa Croce, identificate nei fondi della neo acquisita raccolta Bardini, testimonieranno del genio innovatore di Arnolfo di Cambio nella statuaria e nell’architettura.
Il Dossale di Parigi del Maestro della Maddalena, il trittico del Metropolitan Museum di New York dello stesso artista, il trittico di Grifo di Tancredi conservato nei Musei di Berlino, torneranno per la prima volta a Firenze nel contesto delle opere della città e di un territorio, anch’esso scrigno di memorie e tesori gelosamente difesi, ma poco frequentati.
Personalità sinora non evidenziate, come il Maestro della formella di Costa San Giorgio o l’autore della Maestà del Carmine, degne di stare al pari dei più grandi contemporanei, non lasceranno indifferenti pubblico e studiosi anche a confronto delle tavole di Cimabue e Giotto. Un vasto panorama che include i maestri campanai, gli orafi, e i grandi miniatori le cui opere vengono offerte al godimento generale per la prima volta.
Grazie alla collaborazione di enti e istituzioni quali la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le province di Firenze, Pistoia e Prato, l’Opificio delle Pietre Dure, il Comune di Firenze, l’Opera del Duomo, l’Opera di Santa Maria Novella, l’Arcidiocesi di Firenze e le Diocesi di Fiesole e San Miniato e le Università toscane, che hanno prontamente recepito l’invito a contribuire variamente alla manifestazione, si proporrà un affresco di smagliante efficacia di un’epoca tra le più prolifiche della Repubblica fiorentina. Fondamento di un mito che a tutto oggi si protrae.
1250 - 1300
Galleria dell’Accademia, Firenze, 1 giugno – 29 agosto 2004
La mostra, organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino e dalla Galleria dell’Accademia con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, per la prima volta, propone un bilancio degli studi sulla pittura, la scultura e l’architettura e sulla produzione d’oggetti d’arte del periodo di formazione del linguaggio artistico fiorentino.
Si presenteranno straordinari manufatti stranieri, come il fondamentale crocefisso da Santa Maria Novella, di produzione inglese e dalla rara iconografia cristiana, oppure la spada vichinga giunta per tragitti complessi in Toscana da Costantinopoli, o ancora la Croce Santa donata da Luigi IX di Francia a Fra Mansueto del convento francescano di Castiglion Fiorentino, capolavoro dell’oreficeria dell’Ile de France.
Da queste presenze, la tradizione locale, che in pittura già nel secolo precedente aveva mostrato i suoi caratteri peculiari e inequivocabilmente “fiorentini”, trasse nuova linfa ed aggiornamento che la condussero ai vertici della produzione artistica europea nel volgere di un cinquantennio.
Per il vasto pubblico sarà una piacevole rivelazione constatare il livello qualitativo, l’omogeneità di indirizzo stilistico, segno inequivocabile di una ‘scuola pittorica’ pienamente affermata sul territorio alcuni decenni prima della comparsa del genio di Giotto, che a sua volta derivò anche da questo ambito elementi determinanti per il rinnovamento dell’arte italiana.
Né si può mancare di sottolineare lo straordinario ‘fulgore cromatico’ dell’arte sia pittorica che architettonica o delle arti suntuarie, che distingue questo momento felice di affermazione dei nuovi principi gotici in contiguità con il sontuoso linguaggio iconografico e simbolico di matrice bizantina.
Sarà indubbiamente una rivelazione per tutti la molteplicità e varietà di opere che la Chiesa e la tutela dello Stato hanno conservato sino ad ora.
La superlativa caratura artigianale di quanto esisteva a Firenze in quegli anni darà ragione dell’affermarsi di una tradizione mai spentasi, ancora oggi espressa dall’arte e dall’artigianato fiorentino.
Capolavori assoluti come la Annunciazione, dal Victoria & Albert Museum di Londra, che lascia la capitale inglese per la prima volta, parti inedite dell’antico complesso di Santa Maria del Fiore, e di Santa Croce, identificate nei fondi della neo acquisita raccolta Bardini, testimonieranno del genio innovatore di Arnolfo di Cambio nella statuaria e nell’architettura.
Il Dossale di Parigi del Maestro della Maddalena, il trittico del Metropolitan Museum di New York dello stesso artista, il trittico di Grifo di Tancredi conservato nei Musei di Berlino, torneranno per la prima volta a Firenze nel contesto delle opere della città e di un territorio, anch’esso scrigno di memorie e tesori gelosamente difesi, ma poco frequentati.
Personalità sinora non evidenziate, come il Maestro della formella di Costa San Giorgio o l’autore della Maestà del Carmine, degne di stare al pari dei più grandi contemporanei, non lasceranno indifferenti pubblico e studiosi anche a confronto delle tavole di Cimabue e Giotto. Un vasto panorama che include i maestri campanai, gli orafi, e i grandi miniatori le cui opere vengono offerte al godimento generale per la prima volta.
Grazie alla collaborazione di enti e istituzioni quali la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le province di Firenze, Pistoia e Prato, l’Opificio delle Pietre Dure, il Comune di Firenze, l’Opera del Duomo, l’Opera di Santa Maria Novella, l’Arcidiocesi di Firenze e le Diocesi di Fiesole e San Miniato e le Università toscane, che hanno prontamente recepito l’invito a contribuire variamente alla manifestazione, si proporrà un affresco di smagliante efficacia di un’epoca tra le più prolifiche della Repubblica fiorentina. Fondamento di un mito che a tutto oggi si protrae.
31
maggio 2004
L’arte a Firenze nell’età di Dante. 1250 – 1300
Dal 31 maggio al 26 settembre 2004
arte antica
Location
GALLERIA DELL’ACCADEMIA
Firenze, Via Ricasoli, 58-60, (Firenze)
Firenze, Via Ricasoli, 58-60, (Firenze)
Biglietti
Intero €. 9,50 (comprensivo dell’ingresso al museo)
Ridotto €. 4,75 per i cittadini della Comunità Europea tra i 18 e i 25 anni.
Gratuito per i cittadini della Comunità Europea sotto i 18 e sopra i 65 anni
Orario di apertura
Martedì – Domenica, ore 8.15 - 18.50
La biglietteria chiude alle 18.20
Chiude il lunedì
Vernissage
31 Maggio 2004, ore 17.30
Sito web
www.arteafirenzealtempodidante.it/