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L’arte bonifica del territorio
mostra collettiva
Comunicato stampa
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L’arte, bonifica del territorio
Nola, dicembre 2010 - aprile 2012
Obiettivo principale di questo progetto è quello di aprire la Città di Nola, pregna di storia e di memorie artistiche, ai processi evolutivi dell’arte contemporanea. Omaggio al passato? Pura espressione fantastica? Ricerca di nuove strade? Le domande, davanti ad un’operazione, così complessa ed affascinante, che vede strettamente connessi gli sperimentalismi della modernità e le memorie del passato, possono essere tante. Certamente sarà utile a dare un contributo alla querelle della definizione dell’arte, come poetica e come tecnica in flagranza del convivere di una gioiosa originalità, che non si ferma davanti a nulla, mettendo in discussione se stessa e tutto, in nome di una emozionalità, sempre in sovra codice, di continua trasformazione, in questa nostra epoca di modernità avanzata, liquida, capace di confrontarsi con tutte le espressioni dell’attività umane, con creatività e spirito di adattamento che nessuna altra epoca ha posseduto, in questa misura.
È una delle dimostrazioni del fatto che noi siamo espressione della cultura mediterranea in perenne situazione di crisi, vissuta nella povertà e nella ricchezza, nella molteplicità e nel pericolo. In questo momento di cambiamenti disordinati, sollecitati dalla crisi economica e istituzionale, dalla spettacolarità della moda, che sono diventati ineliminabili componenti del sistema della cultura. Un ciclo di mostre evocato da questa traccia introduttiva, per proporre l’evoluzione delle tecniche artistiche, storiche, a contatto con i bisogni e le esigenze d’oggi. Una serie di mostre/evento fatte di artisti i cui nomi meritano un’appendice non di maniera, ma assolutamente sentita e necessaria, per una traccia del passato e dell’oggi, a futura memoria. Salvatore Emblema, Renato Mambor, Hidetoshi Nagasawa, Peppe Capasso, Hermann Nitsch, Luca Maria Patella, Pablo Picasso, Vettor Pisani, Fabio Donato, Aniello Barone, Raffaele Canoro, Mario Franco, Guglielmo Longobardo: sono i nomi degli eredi di una tradizione che affonda le proprie radici nel tempo della storia e trova in queste occasioni la possibilità di lavorare sul nuovo, rinsanguando la propria qualità, al di fuori di una ripetizione prestigiosa sicuramente, ma in imminente pericolo di monotonia. L’esito sarà ogni volta inaspettato, dimostrando che in arte, non si volta mai pagina, ma si prende e si dà, senza intermissione, perché ogni invenzione non può fare a meno di un passato, del passato come essenzialità e metafisica del linguaggio, che traduce l’invisibile o il possibile in trama e ordito del nuovo, del fantastico reale.
Questo perché l’arte non è tecnica e basta, ma emblema della civiltà materiale, sublimazione del visibile, nel nome di un progetto artistico di alto profilo, come questo che propongono il Comune di Nola e l’Associazione Museopossibile. Tutto si tiene, come sempre, nel concerto della diversità, della particolarità che è una incommensurabile risorsa ed energia, che esprime un movimento multi direzionale, orientato alla ricerca della qualità, il tutto tenuto insieme nella regia ferma e discreta del curatore, Pasquale Lettieri, il cui pregio maggiore è la trasparenza, la leggerezza, che si mette in scena e mette a disposizione degli altri il proprio effetto di padronanza, che è delicato, rispettoso, armonizzante, quanto deciso e risolutivo.
Nola, dicembre 2010 - aprile 2012
Obiettivo principale di questo progetto è quello di aprire la Città di Nola, pregna di storia e di memorie artistiche, ai processi evolutivi dell’arte contemporanea. Omaggio al passato? Pura espressione fantastica? Ricerca di nuove strade? Le domande, davanti ad un’operazione, così complessa ed affascinante, che vede strettamente connessi gli sperimentalismi della modernità e le memorie del passato, possono essere tante. Certamente sarà utile a dare un contributo alla querelle della definizione dell’arte, come poetica e come tecnica in flagranza del convivere di una gioiosa originalità, che non si ferma davanti a nulla, mettendo in discussione se stessa e tutto, in nome di una emozionalità, sempre in sovra codice, di continua trasformazione, in questa nostra epoca di modernità avanzata, liquida, capace di confrontarsi con tutte le espressioni dell’attività umane, con creatività e spirito di adattamento che nessuna altra epoca ha posseduto, in questa misura.
È una delle dimostrazioni del fatto che noi siamo espressione della cultura mediterranea in perenne situazione di crisi, vissuta nella povertà e nella ricchezza, nella molteplicità e nel pericolo. In questo momento di cambiamenti disordinati, sollecitati dalla crisi economica e istituzionale, dalla spettacolarità della moda, che sono diventati ineliminabili componenti del sistema della cultura. Un ciclo di mostre evocato da questa traccia introduttiva, per proporre l’evoluzione delle tecniche artistiche, storiche, a contatto con i bisogni e le esigenze d’oggi. Una serie di mostre/evento fatte di artisti i cui nomi meritano un’appendice non di maniera, ma assolutamente sentita e necessaria, per una traccia del passato e dell’oggi, a futura memoria. Salvatore Emblema, Renato Mambor, Hidetoshi Nagasawa, Peppe Capasso, Hermann Nitsch, Luca Maria Patella, Pablo Picasso, Vettor Pisani, Fabio Donato, Aniello Barone, Raffaele Canoro, Mario Franco, Guglielmo Longobardo: sono i nomi degli eredi di una tradizione che affonda le proprie radici nel tempo della storia e trova in queste occasioni la possibilità di lavorare sul nuovo, rinsanguando la propria qualità, al di fuori di una ripetizione prestigiosa sicuramente, ma in imminente pericolo di monotonia. L’esito sarà ogni volta inaspettato, dimostrando che in arte, non si volta mai pagina, ma si prende e si dà, senza intermissione, perché ogni invenzione non può fare a meno di un passato, del passato come essenzialità e metafisica del linguaggio, che traduce l’invisibile o il possibile in trama e ordito del nuovo, del fantastico reale.
Questo perché l’arte non è tecnica e basta, ma emblema della civiltà materiale, sublimazione del visibile, nel nome di un progetto artistico di alto profilo, come questo che propongono il Comune di Nola e l’Associazione Museopossibile. Tutto si tiene, come sempre, nel concerto della diversità, della particolarità che è una incommensurabile risorsa ed energia, che esprime un movimento multi direzionale, orientato alla ricerca della qualità, il tutto tenuto insieme nella regia ferma e discreta del curatore, Pasquale Lettieri, il cui pregio maggiore è la trasparenza, la leggerezza, che si mette in scena e mette a disposizione degli altri il proprio effetto di padronanza, che è delicato, rispettoso, armonizzante, quanto deciso e risolutivo.
30
gennaio 2011
L’arte bonifica del territorio
Dal 30 gennaio al 30 aprile 2011
arte contemporanea
Location
CHIESA SCONSACRATA SS. APOSTOLI
Nola, Via San Felice, (Napoli)
Nola, Via San Felice, (Napoli)
Autore
Curatore