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L’arte degli scacchi
La mostra ha come tema l’importanza culturale e il valore creativo del gioco degli scacchi dalle origini ai nostri giorni.
Comunicato stampa
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La Fondazione Culturale Hermann Geiger inaugura sabato 27 marzo 2010, alle ore 18, una mostra dal titolo “L’arte degli scacchi”, presso la propria sala espositiva di Corso Matteotti 47, in Cecina.
La mostra, curata dal direttore artistico della Fondazione, Vittorio Riguzzi, ha come tema l’importanza e il valore culturali del gioco degli scacchi dalle origini ai nostri giorni. Un “passatempo” antichissimo che nel corso dei secoli ha conosciuto fortune alterne, appassionando le più grandi menti dell’umanità tra artisti, scienziati, politici e protagonisti di ogni campo del sapere.
La funzione degli scacchi nella storia non è stata solo di svago e ricreazione, ma ha avuto grande rilievo politico e sociale, ha deciso di guerre e di costumi, è stato terreno di confronto fra legislatori e capi di stato, ha indirizzato le sorti di grandi antagonismi nazionali dal mondo antico fino alla Guerra Fredda. I suoi protagonisti sono stati spesso persone semplici eppure tutt’altro che comuni, intelligenze rigorose e personalità complesse, come quella di Duchamp e di Kasparov, di Benjamin Franklin e di Bobby Fischer, solo per fare alcuni esempi.
La letteratura teorica e scientifica sugli scacchi è pressoché sterminata, segno della complessità del gioco ma anche della sua universale accessibilità. Il gioco è divenuto nel tempo simbolo prediletto per l’arte e la cultura, per il cinema d’essai e la strategia militare.
Le regole, pochi movimenti e infinite combinazioni, possono facilmente essere apprese da tutti, e aprire la via a chiunque per una passione ardente e un universo mentale sconfinato. Non c’è sudoku, gioco enigmatico o “brain training” che regga il confronto: gli scacchi sono certamente il compendio delle possibilità intellettive umane e straordinaria metafora dell’esistenza.
Questa mostra vuole introdurre le persone che ancora non sono familiari con la scacchiera e i suoi pezzi a una nuova esperienza intellettuale e conoscitiva da non perdere: si illustreranno in modo semplice ma esaustivo le regole fondamentali e molti degli aspetti che hanno influenzato la nostra cultura e la nostra storia. Sarà possibile giocare nella sala espositiva con scacchi giganti, e sfidare il computer in modo interattivo. Nella sezione conclusiva della mostra sarà esposta una preziosa raccolta ottocentesca di scacchiere e scacchi in alabastro proveniente dalla collezione “Leonardo Giglioli” della famiglia Bessi di Volterra, con relative informazioni sull’estrazione dell’alabastro e la sua lavorazione.
Nell’aula didattica sono previste divertenti e istruttive proiezioni di documentari e altri materiali audiovisivi.
La mostra, curata dal direttore artistico della Fondazione, Vittorio Riguzzi, ha come tema l’importanza e il valore culturali del gioco degli scacchi dalle origini ai nostri giorni. Un “passatempo” antichissimo che nel corso dei secoli ha conosciuto fortune alterne, appassionando le più grandi menti dell’umanità tra artisti, scienziati, politici e protagonisti di ogni campo del sapere.
La funzione degli scacchi nella storia non è stata solo di svago e ricreazione, ma ha avuto grande rilievo politico e sociale, ha deciso di guerre e di costumi, è stato terreno di confronto fra legislatori e capi di stato, ha indirizzato le sorti di grandi antagonismi nazionali dal mondo antico fino alla Guerra Fredda. I suoi protagonisti sono stati spesso persone semplici eppure tutt’altro che comuni, intelligenze rigorose e personalità complesse, come quella di Duchamp e di Kasparov, di Benjamin Franklin e di Bobby Fischer, solo per fare alcuni esempi.
La letteratura teorica e scientifica sugli scacchi è pressoché sterminata, segno della complessità del gioco ma anche della sua universale accessibilità. Il gioco è divenuto nel tempo simbolo prediletto per l’arte e la cultura, per il cinema d’essai e la strategia militare.
Le regole, pochi movimenti e infinite combinazioni, possono facilmente essere apprese da tutti, e aprire la via a chiunque per una passione ardente e un universo mentale sconfinato. Non c’è sudoku, gioco enigmatico o “brain training” che regga il confronto: gli scacchi sono certamente il compendio delle possibilità intellettive umane e straordinaria metafora dell’esistenza.
Questa mostra vuole introdurre le persone che ancora non sono familiari con la scacchiera e i suoi pezzi a una nuova esperienza intellettuale e conoscitiva da non perdere: si illustreranno in modo semplice ma esaustivo le regole fondamentali e molti degli aspetti che hanno influenzato la nostra cultura e la nostra storia. Sarà possibile giocare nella sala espositiva con scacchi giganti, e sfidare il computer in modo interattivo. Nella sezione conclusiva della mostra sarà esposta una preziosa raccolta ottocentesca di scacchiere e scacchi in alabastro proveniente dalla collezione “Leonardo Giglioli” della famiglia Bessi di Volterra, con relative informazioni sull’estrazione dell’alabastro e la sua lavorazione.
Nell’aula didattica sono previste divertenti e istruttive proiezioni di documentari e altri materiali audiovisivi.
27
marzo 2010
L’arte degli scacchi
Dal 27 marzo al 09 maggio 2010
Location
FONDAZIONE HERMANN GEIGER
Cecina, Piazza Francesco Domenico Guerrazzi, 32, (Livorno)
Cecina, Piazza Francesco Domenico Guerrazzi, 32, (Livorno)
Orario di apertura
Martedì-domenica dalle 16 alle 20. Chiuso il lunedì
Vernissage
27 Marzo 2010, ore 18
Curatore