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L’arte del gioco – Da Klee a Boetti
L’iniziativa, dal taglio inedito, ripercorre un tema così ricco di significati attraverso 200 opere tra dipinti, sculture, installazioni, fotografie, video e videogiochi provenienti da alcune delle maggiori collezioni pubbliche e private italiane e internazionali. La lista dei prestatori comprende, tra l’altro, lo Sprengel Museum di Hannover, la Fondation Maeght di Saint-Paul de Vence, il Bauhaus-Museum di Weimar, il Museo Jean Tinguely di Basilea, il Mart di Trento e Rovereto, la Fondazione Margherite Arp di Locarno, la Fondazione Mazzotta e la Fondazione Mudima di Milano.
Il percorso espositivo, diviso in 13 sezioni che si sviluppa sui due piani del Museo, parte dalle esperienze delle avanguardie, in particolare il futurismo, il dadaismo, il surrealismo il Bauhaus e Fluxus, per giungere sino all’interpretazione del gioco nell’arte contemporanea attraverso la presenza, tra gli altri, di Mike Kelley, Cindy Sherman, Haim Steinbach, Pipilotti Rist e Maurizio Cattelan. Gli artisti in mostra sono 70 e consentono di affrontare il gioco in tutte le sue differenti sfaccettature interpretando, così in maniera eterodossa e a tratti provocatori la rivoluzione artistica del Novecento che accoglie al suo interno fattori di casualità, precarietà, dimensione dell’inconscio e della fantasia, tutti elementi che si rintracciano nell’attività ludica. “Se la funzione dell’arte è quella di rimettere in discussione le regole costituite ponendosi come voce critica all’interno del sistema”, spiega Alberto Fiz, “ecco che il gioco diventa l’elemento essenziale per raggiungere la consapevolezza e sviluppare nuovi spazi di creatività”.
L’arte del gioco – Da Klee a Boetti
Aosta, Piazza Pietro Leonardo Roncas, 12, (Aosta)