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L’arte del lavoro, il lavoro dell’arte
In occasione del centenario della CGIL, la Camera del Lavoro della Spezia ha promosso la realizzazione di un’ampia e articolata esposizione
Comunicato stampa
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In occasione del centenario della CGIL, la Camera del Lavoro della Spezia ha promosso la realizzazione di un’ampia e articolata esposizione dall’emblematico titolo L’arte del lavoro, il lavoro dell’arte. Cent’anni d’Italia. Ideatore del progetto scientifico e curatore della mostra è Bruno Corà, direttore artistico del CAMeC, il quale ha inteso “rispondere nei due sensi ai temi del lavoro e dell’arte, così strettamente intrecciati in questa occasione da rispecchiare reciprocamente sia l’etica che nel lavoro umano si manifesta, sia la tensione estetica che nell’azione artistica si compie, in quanto energia scaturita dalla stessa fonte.”
Riguardo a questa iniziativa il segretario della Camera del Lavoro della Spezia Federico Vesigna ha dichiarato:
“Con questa mostra celebriamo cento anni della nostra storia, una storia di lotta, di conquiste, di vita vissuta fuori e dentro i luoghi di lavoro immortalata nelle tele di 80 artisti. L’obbiettivo è sottolineare, anche attraverso l’arte, la centralità del lavoro come elemento fondante dell’identità individuale e collettiva. Il lavoro nelle sue molteplici accezioni e quindi anche il lavoro nella produzione artistica e culturale, arte come luogo della memoria , ma anche come stimolo alla creatività, l’occasione per riflettere sulla nostra storia e ripensare alle sfide future”
“Storia della città, storia del lavoro e storia del movimento dei lavoratori – ha sottolineato il sindaco Giorgio Pagano - alla Spezia si intrecciano a tal punto, sono così intimamente legate che non si può in alcun modo parlare di alcuni momenti cruciali della vita della nostra città prescindendo dalla storia del suo tessuto produttivo e dalla storia dei suoi lavoratori. E’ questo un patrimonio di memoria e di valori fondamentale che ci ha consentito, anche nella storia più recente, di affrontare e lasciarci alle spalle i momenti più bui. Se la nostra città ha imboccato con decisione una nuova strada di sviluppo e si sta cimentando con le sfide del presente è stato perché istituzioni, mondo del lavoro, città tutta, hanno saputo camminare uniti. Non è un caso, dunque, che questa mostra sia allestita proprio al CAMeC, simbolo di una città che ha recuperato l’orgoglio della propria storia e della propria identità e si è aperta con coraggio e fiducia al futuro”.
La mostra è suddivisa in tre nuclei e raccoglie 80 opere.
Il primo, diversamente rappresentativo della storia dell’arte italiana del secondo dopoguerra, raccoglie 24 lavori realizzati da artisti aderenti alla CGIL; si tratta di opere pittoriche e plastiche concesse in prestito dalla CGIL (Attardi, Berti, Calabria, Fasce, Governato, Manzù, Mastroianni, Matta, Mirabella), cui si affiancano un autorevole estratto delle raccolte civiche del CAMeC (Brunori, Calabria, Capogrossi, Cassinari, Morlotti, Natili, Novelli, Perilli, Pizzinato, Scroppo, Turcato, Vedova, Vespignani, Zigaina) ed un magnifico Guttuso, appartenente al ciclo delle “Acciaierie di Terni”, concesso in prestito dalla Cassa di Risparmio della Spezia.
Il secondo segmento della mostra è rappresentato dal contributo di 34 artisti contemporanei. “In questa sezione, non meno che nelle altre due, si è proceduto ad una scelta di autori le cui opere, oltre a possedere un obiettivo valore estetico, ben esemplificassero l’articolazione a tutto campo delle esperienze linguistiche maturate o in atto del lavoro artistico in Italia” (Bruno Corà). Assai diversificata la messe di apporti, dall’opera pittorica, a quella plastica, all’installazione, compresi significativi lavori di maestri arcinoti, quali Carla Accardi, Getulio Alviani, Agostino Bonalumi, Luciano Fabro, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Rotella. Inediti e particolarmente interessanti quattro grandi bozzetti per la realizzazione di un manifesto per la CGIL di Modena, diverse interpretazioni del tema realizzate nel ’91 da Marco Gastini, Paolo Icaro, Giuseppe Spagnulo e Gilberto Zorio.
La terza sezione infine sarà dedicata agli autori che, nel tempo, hanno collaborato con il Sindacato Artisti CGIL operante nella provincia della Spezia. Si tratta di 20 nomi molto conosciuti ed amati nel territorio, qui rappresentati da pezzi insoliti e inediti, frutto di un’accurata selezione.
Al CAMeC verranno raccolti inoltre alcuni dei più significativi documenti della storia del Sindacato alla Spezia (manifesti, pubblicazioni etc.).
Durante il corso della mostra, presso l’Auditorium si svolgeranno 5 congressi della CGIL dedicati a diverse tematiche.
Riguardo a questa iniziativa il segretario della Camera del Lavoro della Spezia Federico Vesigna ha dichiarato:
“Con questa mostra celebriamo cento anni della nostra storia, una storia di lotta, di conquiste, di vita vissuta fuori e dentro i luoghi di lavoro immortalata nelle tele di 80 artisti. L’obbiettivo è sottolineare, anche attraverso l’arte, la centralità del lavoro come elemento fondante dell’identità individuale e collettiva. Il lavoro nelle sue molteplici accezioni e quindi anche il lavoro nella produzione artistica e culturale, arte come luogo della memoria , ma anche come stimolo alla creatività, l’occasione per riflettere sulla nostra storia e ripensare alle sfide future”
“Storia della città, storia del lavoro e storia del movimento dei lavoratori – ha sottolineato il sindaco Giorgio Pagano - alla Spezia si intrecciano a tal punto, sono così intimamente legate che non si può in alcun modo parlare di alcuni momenti cruciali della vita della nostra città prescindendo dalla storia del suo tessuto produttivo e dalla storia dei suoi lavoratori. E’ questo un patrimonio di memoria e di valori fondamentale che ci ha consentito, anche nella storia più recente, di affrontare e lasciarci alle spalle i momenti più bui. Se la nostra città ha imboccato con decisione una nuova strada di sviluppo e si sta cimentando con le sfide del presente è stato perché istituzioni, mondo del lavoro, città tutta, hanno saputo camminare uniti. Non è un caso, dunque, che questa mostra sia allestita proprio al CAMeC, simbolo di una città che ha recuperato l’orgoglio della propria storia e della propria identità e si è aperta con coraggio e fiducia al futuro”.
La mostra è suddivisa in tre nuclei e raccoglie 80 opere.
Il primo, diversamente rappresentativo della storia dell’arte italiana del secondo dopoguerra, raccoglie 24 lavori realizzati da artisti aderenti alla CGIL; si tratta di opere pittoriche e plastiche concesse in prestito dalla CGIL (Attardi, Berti, Calabria, Fasce, Governato, Manzù, Mastroianni, Matta, Mirabella), cui si affiancano un autorevole estratto delle raccolte civiche del CAMeC (Brunori, Calabria, Capogrossi, Cassinari, Morlotti, Natili, Novelli, Perilli, Pizzinato, Scroppo, Turcato, Vedova, Vespignani, Zigaina) ed un magnifico Guttuso, appartenente al ciclo delle “Acciaierie di Terni”, concesso in prestito dalla Cassa di Risparmio della Spezia.
Il secondo segmento della mostra è rappresentato dal contributo di 34 artisti contemporanei. “In questa sezione, non meno che nelle altre due, si è proceduto ad una scelta di autori le cui opere, oltre a possedere un obiettivo valore estetico, ben esemplificassero l’articolazione a tutto campo delle esperienze linguistiche maturate o in atto del lavoro artistico in Italia” (Bruno Corà). Assai diversificata la messe di apporti, dall’opera pittorica, a quella plastica, all’installazione, compresi significativi lavori di maestri arcinoti, quali Carla Accardi, Getulio Alviani, Agostino Bonalumi, Luciano Fabro, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Rotella. Inediti e particolarmente interessanti quattro grandi bozzetti per la realizzazione di un manifesto per la CGIL di Modena, diverse interpretazioni del tema realizzate nel ’91 da Marco Gastini, Paolo Icaro, Giuseppe Spagnulo e Gilberto Zorio.
La terza sezione infine sarà dedicata agli autori che, nel tempo, hanno collaborato con il Sindacato Artisti CGIL operante nella provincia della Spezia. Si tratta di 20 nomi molto conosciuti ed amati nel territorio, qui rappresentati da pezzi insoliti e inediti, frutto di un’accurata selezione.
Al CAMeC verranno raccolti inoltre alcuni dei più significativi documenti della storia del Sindacato alla Spezia (manifesti, pubblicazioni etc.).
Durante il corso della mostra, presso l’Auditorium si svolgeranno 5 congressi della CGIL dedicati a diverse tematiche.
10
dicembre 2005
L’arte del lavoro, il lavoro dell’arte
Dal 10 dicembre 2005 all'otto gennaio 2006
arte contemporanea
Location
CAMEC – CENTRO ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
La Spezia, Piazza Cesare Battisti, 1, (La Spezia)
La Spezia, Piazza Cesare Battisti, 1, (La Spezia)
Biglietti
€ 6,00 intero, € 4,00 ridotto, € 3,00 ridotto speciale e scuole
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 / 15-19, domenica e festivi 11-19, chiuso lunedì
Vernissage
10 Dicembre 2005, ore 17.30
Autore
Curatore