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L’arte della fuga
La mostra, promossa nel contesto della collezione comunale d’arte contemporanea, presenta alcune opere provenienti dai depositi di Casa Masaccio, tra cui alcune probabili nuove acquisizioni della collezione comunale d’arte contemporanea.
Comunicato stampa
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La mostra, promossa nel contesto della collezione comunale d’arte contemporanea, presenta alcune opere provenienti dai depositi di Casa Masaccio, tra cui alcune probabili nuove acquisizioni della collezione comunale d’arte contemporanea.
Una mostra che risponde alla missione e alle finalità del Museo Casa Masaccio, “centro” pubblico per l’arte contemporanea, e dei suoi rapporti con il territorio, finalizzata alla documentazione, alla conservazione, alla valorizzazione e alla promozione dell’ arte e della cultura contemporanea.
In Casa Masaccio un’ esposizione di un nucleo di opere, provenienti in parte dalla cessazione dell’ attività di una galleria privata del territorio, alcune donate alla collezione comunale altre semplicemente in deposito. Una mostra che presenta e attualizza, lo stato della ricerca dei singoli artisti invitati. Un intervento del Museo Casa Masaccio sul territorio a sostegno e a tutela degli artisti e delle opere presenti nelle disponibilità della galleria; un’ inevitabile e probabile ”fuga” da una realtà privata ad una collezione pubblica, in una situazione di crisi culturale, sociale, economica e politica prolungata.
La fuga può essere un'arte. Forse deve esserlo, visto che bene o male tutti, prima o poi, ci troviamo in questa situazione: in fuga da una vita che non va come vorremmo, da un lavoro oppressivo, da una città troppo grande, o troppo piccola, da un amore che continua a perseguitarci in sogno. Una Fuga come atto di libertà, come qualcosa di salutare, perché, come insegnava Demostene, "l'uomo che fugge può combattere di nuovo."
Una mostra che intende essere un luogo aperto sull’arte dei nostri giorni, in cui sia possibile realizzare il desiderio di scambiare esperienze, idee, riflessioni, così come di provocarle.
Una mostra che parli di intensità e non di categorie, guardando solamente alle opere. Un’esposizione che evidenzia l’attività degli artisti invitati, che lavorano a idee specifiche sull’arte e sulla vita di oggi, presentando in alcune occasioni atteggiamenti affini per intensità e qualità ossessiva. Una mostra che indaga quei temi che inquietano e preoccupano la società attuale, e che le opere degli artisti esprimono in maniera reale, poetica e spesso visionaria. Opere che permettono allo spettatore di poter ricreare la propria esperienza estetica; il tempo lento dell’esperienza vissuta. Gli artisti di oggi, in un momento di apparente uniformità globalizzante, non condividono uno stile ma il tentativo di costruirsi personali universi estetici di difendere il proprio spazio e la propria percezione del mondo, di sostenere le proprie necessità formali e di fabbricarsi una nuova realtà dando luogo a un’arte che abbia senso nel nuovo contesto determinatosi.
Una mostra che risponde alla missione e alle finalità del Museo Casa Masaccio, “centro” pubblico per l’arte contemporanea, e dei suoi rapporti con il territorio, finalizzata alla documentazione, alla conservazione, alla valorizzazione e alla promozione dell’ arte e della cultura contemporanea.
In Casa Masaccio un’ esposizione di un nucleo di opere, provenienti in parte dalla cessazione dell’ attività di una galleria privata del territorio, alcune donate alla collezione comunale altre semplicemente in deposito. Una mostra che presenta e attualizza, lo stato della ricerca dei singoli artisti invitati. Un intervento del Museo Casa Masaccio sul territorio a sostegno e a tutela degli artisti e delle opere presenti nelle disponibilità della galleria; un’ inevitabile e probabile ”fuga” da una realtà privata ad una collezione pubblica, in una situazione di crisi culturale, sociale, economica e politica prolungata.
La fuga può essere un'arte. Forse deve esserlo, visto che bene o male tutti, prima o poi, ci troviamo in questa situazione: in fuga da una vita che non va come vorremmo, da un lavoro oppressivo, da una città troppo grande, o troppo piccola, da un amore che continua a perseguitarci in sogno. Una Fuga come atto di libertà, come qualcosa di salutare, perché, come insegnava Demostene, "l'uomo che fugge può combattere di nuovo."
Una mostra che intende essere un luogo aperto sull’arte dei nostri giorni, in cui sia possibile realizzare il desiderio di scambiare esperienze, idee, riflessioni, così come di provocarle.
Una mostra che parli di intensità e non di categorie, guardando solamente alle opere. Un’esposizione che evidenzia l’attività degli artisti invitati, che lavorano a idee specifiche sull’arte e sulla vita di oggi, presentando in alcune occasioni atteggiamenti affini per intensità e qualità ossessiva. Una mostra che indaga quei temi che inquietano e preoccupano la società attuale, e che le opere degli artisti esprimono in maniera reale, poetica e spesso visionaria. Opere che permettono allo spettatore di poter ricreare la propria esperienza estetica; il tempo lento dell’esperienza vissuta. Gli artisti di oggi, in un momento di apparente uniformità globalizzante, non condividono uno stile ma il tentativo di costruirsi personali universi estetici di difendere il proprio spazio e la propria percezione del mondo, di sostenere le proprie necessità formali e di fabbricarsi una nuova realtà dando luogo a un’arte che abbia senso nel nuovo contesto determinatosi.
15
settembre 2012
L’arte della fuga
Dal 15 settembre al 21 ottobre 2012
arte contemporanea
Location
CASA MASACCIO
San Giovanni Valdarno, Corso Italia, 83, (Arezzo)
San Giovanni Valdarno, Corso Italia, 83, (Arezzo)
Orario di apertura
feriali 15-19, festivi 10-12/15-19, lunedi chiuso
Vernissage
15 Settembre 2012, ore 19.00
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