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L’arte di rivelare l’arte: Il caso Jef Cornelis #7
Ciclo di incontri e proiezioni dedicati ai documentari di Jef Cornelis a cura di Francesco Bernardelli
Comunicato stampa
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L'arte di rivelare l’arte: Il caso Jef Cornelis
sabato 30 aprile, Teatro, ore 17
Ciclo di incontri e proiezioni dedicati ai documentari di Jef Cornelis a cura di Francesco Bernardelli.
Ingresso libero
LITTLE SPARTA, et in Arcadia ego (1988)
colore, sonoro, 41'45"
Ian Hamilton Finlay e la sua opera d'arte totale: il parco d'arte di Lanark, presso la sua residenza nella campagna fuori Edimburgo, in Scozia, opera di una vita intera.
Artista di paesaggio, poeta, scultore e pittore, Ian Hamilton Finlay (1925 - 2006) è spesso ricordato anche per il particolare e visionario progetto che riguardò la trasformazione della sua residenza di campagna a Lanark, nei dintorni di Edimburgo, Scozia, un'attività che egli intraprese fin dalla metà degli anni Sessanta. La sua residenza diventò così una repubblica (in "miniatura") ricca di sculture simboliche, tempietti e installazioni d'arte concettuale - meditazioni sui grandi temi filosofici, morali e storici di cui la pratica artistica e poetica di Finlay si è nutrita per decenni, venendo ad intrecciarsi - in questo particolare contesto - con il tessuto floreale e vegetale (nonché dei rivi e laghetti) del parco appositamente concepito dall'artista.
Nato nel 1925, dopo i primi anni dedicati all'attività di poeta e animatore di una rivista di poesia indipendente (Poor. Old. Tired. Horse.) dal 1962 al 1968, Ian Hamilton Finlay attraversò un forte interesse che lo portò dalla poesia in rima alla poesia concreta. Nel 1964 partecipa alla prima edizione dell'International Exhibition of Concrete and Kinetic Poetry, a Cambridge, e l'anno successivo alla mostra all'ICA Between Poetry and Painting. Nel 1966, trasferitosi a Stonypath (presso Pentland Hills, nelle zone dei Southern uplands scozzesi), comincia a lavorare attorno a quello che diventerà il suo lavoro più famoso - il parco/giardino. Le graduali trasformazioni dell'area (e di parte dell'architettura lì pre-esistente) - il fabbricato del Garden Temple, ad esempio, sono all'origine delle vere e proprie battaglie legali (e non solo..) che Finlay inizia a condurre con il locale Region Council di Strathclyde (che gli rifiutò ogni collaborazione e permesso). La tensione e lo scontro portati avanti fino a coinvolgere lo Scottish Arts Council iniziano poi dal 1978 e diventeranno noti come la sua Little Spartan War (la "piccola guerra spartana" dal nome che egli aveva adottato reintitolando Stonypath quale Little Sparta). La vera e propria "guerra" si protrasse per anni in una serie di schermaglie ed azioni che inclusero anche in diverse azioni e "battaglie" lo Scottish Art Council ed il gruppo di sostenitori di Finlay poi noto come i Saint-Just Vigilantes. Molte di queste azioni e situazioni furono quindi testimoniate e trasformate in tema di lavori artistici in buona parte del lavoro scultoreo e stampato dello stesso Finlay.
Il documentario/reportage di Jef Cornelis (sviluppato in collaborazione con Chris Dercon) testimonia un prezioso momento all'indomani di alcuni aspri confronti e contrasti. Fin dalle prime immagini e dal particolare utilizzo della colonna sonora del film sono evocate le atmosfere del cinema thriller. L'artista è poi ritratto mentre conduce il team dei realizzatori nel suo tempio e nel suo giardino, che - al momento preciso delle riprese - risultava grigio, triste e solitario come sanno essere soltanto i lunghi mesi invernali al Nord.
sabato 30 aprile, Teatro, ore 17
Ciclo di incontri e proiezioni dedicati ai documentari di Jef Cornelis a cura di Francesco Bernardelli.
Ingresso libero
LITTLE SPARTA, et in Arcadia ego (1988)
colore, sonoro, 41'45"
Ian Hamilton Finlay e la sua opera d'arte totale: il parco d'arte di Lanark, presso la sua residenza nella campagna fuori Edimburgo, in Scozia, opera di una vita intera.
Artista di paesaggio, poeta, scultore e pittore, Ian Hamilton Finlay (1925 - 2006) è spesso ricordato anche per il particolare e visionario progetto che riguardò la trasformazione della sua residenza di campagna a Lanark, nei dintorni di Edimburgo, Scozia, un'attività che egli intraprese fin dalla metà degli anni Sessanta. La sua residenza diventò così una repubblica (in "miniatura") ricca di sculture simboliche, tempietti e installazioni d'arte concettuale - meditazioni sui grandi temi filosofici, morali e storici di cui la pratica artistica e poetica di Finlay si è nutrita per decenni, venendo ad intrecciarsi - in questo particolare contesto - con il tessuto floreale e vegetale (nonché dei rivi e laghetti) del parco appositamente concepito dall'artista.
Nato nel 1925, dopo i primi anni dedicati all'attività di poeta e animatore di una rivista di poesia indipendente (Poor. Old. Tired. Horse.) dal 1962 al 1968, Ian Hamilton Finlay attraversò un forte interesse che lo portò dalla poesia in rima alla poesia concreta. Nel 1964 partecipa alla prima edizione dell'International Exhibition of Concrete and Kinetic Poetry, a Cambridge, e l'anno successivo alla mostra all'ICA Between Poetry and Painting. Nel 1966, trasferitosi a Stonypath (presso Pentland Hills, nelle zone dei Southern uplands scozzesi), comincia a lavorare attorno a quello che diventerà il suo lavoro più famoso - il parco/giardino. Le graduali trasformazioni dell'area (e di parte dell'architettura lì pre-esistente) - il fabbricato del Garden Temple, ad esempio, sono all'origine delle vere e proprie battaglie legali (e non solo..) che Finlay inizia a condurre con il locale Region Council di Strathclyde (che gli rifiutò ogni collaborazione e permesso). La tensione e lo scontro portati avanti fino a coinvolgere lo Scottish Arts Council iniziano poi dal 1978 e diventeranno noti come la sua Little Spartan War (la "piccola guerra spartana" dal nome che egli aveva adottato reintitolando Stonypath quale Little Sparta). La vera e propria "guerra" si protrasse per anni in una serie di schermaglie ed azioni che inclusero anche in diverse azioni e "battaglie" lo Scottish Art Council ed il gruppo di sostenitori di Finlay poi noto come i Saint-Just Vigilantes. Molte di queste azioni e situazioni furono quindi testimoniate e trasformate in tema di lavori artistici in buona parte del lavoro scultoreo e stampato dello stesso Finlay.
Il documentario/reportage di Jef Cornelis (sviluppato in collaborazione con Chris Dercon) testimonia un prezioso momento all'indomani di alcuni aspri confronti e contrasti. Fin dalle prime immagini e dal particolare utilizzo della colonna sonora del film sono evocate le atmosfere del cinema thriller. L'artista è poi ritratto mentre conduce il team dei realizzatori nel suo tempio e nel suo giardino, che - al momento preciso delle riprese - risultava grigio, triste e solitario come sanno essere soltanto i lunghi mesi invernali al Nord.
30
aprile 2011
L’arte di rivelare l’arte: Il caso Jef Cornelis #7
30 aprile 2011
incontro - conferenza
Location
CASTELLO DI RIVOLI – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
Rivoli, Piazza Mafalda Di Savoia, (Torino)
Rivoli, Piazza Mafalda Di Savoia, (Torino)
Vernissage
30 Aprile 2011, ore 17 Teatro
Autore
Curatore