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L’Arte & il Sorriso
Nelle sale del museo saranno esposte dodici tele appartenenti all’Ospedale di Circolo, con particolare attenzione alle opere mai presentate al pubblico. Un patrimonio artistico importante rimasto fino ad ora nascosto: si tratta infatti di una raccolta di ritratti dei benefattori che nel corso dei secoli hanno fatto la storia di Varese e che con la loro liberalità hanno contribuito ad assistere i bisognosi e all’edificazione dell’Ospedale. Opere dall’indiscusso valore culturale, ma soprattutto testimonianza simbolica dei legami che intercorrono tra l’assistenza, la beneficenza e la città giardino.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’arte a servizio della città. In questo caso a favore del futuro Ospedale del bambino, il “Ponte del Sorriso”. La mostra “L’Arte & il Sorriso” – organizzata dal Comune di Varese e dall’Ospedale di Circolo Fondazione Macchi, con il patrocinio e il contributo del Consiglio regionale della Lombardia, della Provincia di Varese e della Camera di Commercio, in collaborazione con Il Ponte del Sorriso Comitato Tutela Bambino in Ospedale, la Fondazione Giacomo Ascoli e Varesevive – ha l’obiettivo di contribuire alla crescita di un progetto fondamentale per Varese.
L’esposizione a carattere benefico, curata da Daniele Cassinelli e Serena Contini, con la collaborazione di Giuseppe Armocida, sarà inaugurata sabato 24 aprile e sarà aperta al pubblico, nella prestigiosa cornice del Castello di Masnago, sede del Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, fino al 31 maggio.
Nelle sale del museo saranno esposte dodici tele appartenenti all’Ospedale di Circolo, con particolare attenzione alle opere mai presentate al pubblico. Un patrimonio artistico importante rimasto fino ad ora nascosto: si tratta infatti di una raccolta di ritratti dei benefattori che nel corso dei secoli hanno fatto la storia di Varese e che con la loro liberalità hanno contribuito ad assistere i bisognosi e all’edificazione dell’Ospedale. Opere dall’indiscusso valore culturale, ma soprattutto testimonianza simbolica dei legami che intercorrono tra l’assistenza, la beneficenza e la città giardino.
L’ingresso è libero: i visitatori potranno dare il loro contributo mediante l’acquisto del catalogo della mostra, del materiale promozionale e dei gadget appositamente studiati per l’evento, oltre alla frequentazione di appositi laboratori didattici per i più piccoli. Saranno anche organizzate, in collaborazione con l’ Associazione Varesevive, l’ Ospedale di Circolo Fondazione Macchi, il Comitato Tutela Bambino in Ospedale e l’ Associazione Giacomo Ascoli, iniziative collaterali quali conferenze, presentazioni ed eventi ludici volti a divulgare il contenuto della mostra e a sostenere la causa benefica.
“La mostra – spiega il sindaco Attilio Fontana – ha un duplice scopo: valorizzare da un lato la collezione di ritratti di proprietà dell’ospedale, con una valenza artistica e culturale notevole, mostrandola ai varesini e alla città, e dall’altro sostenere la nascita e lo sviluppo del polo ospedaliero infantile, un tassello di eccellenza nel mosaico sanitario regionale e nazionale. L’amministrazione ha voluto sin dalle fase iniziali condividere il progetto del Ponte del Sorriso con i cittadini: abbiamo organizzato gli stati generali della sanità per far conoscere e discutere il piano, abbiamo coinvolto il consiglio comunale. Ora con un’iniziativa promossa dal Museo di Masnago con l’aiuto dell’azienda ospedaliera, delle associazioni di volontariato che operano al Del Ponte, dei vari sponsor che ringrazio per la generosità, cerchiamo di dare una mano concreta al nuovo polo ospedaliero”.
“La mostra allestita al Castello di Masnago – spiega il direttore generale dell’Ospedale di Circolo Walter Bergamaschi - rappresenta un’occasione importante per ridare vita alla tradizione del ritratto gratulatorio e, contestualmente, per riproporre il modello della partecipazione collettiva alla crescita dell’ospedale adattandola ai nuovi tempi: il Ponte del Sorriso, l’ambizioso progetto che coinvolge l’Ospedale Del Ponte trasformandolo in un centro di riferimento per l’area materno-infantile, sta per diventare realtà. Un traguardo che si potrà varcare grazie al fondamentale apporto offerto dalla cittadinanza tutta. La galleria di ritratti dell’Ospedale di Circolo non è una sequenza di volti giustapposti ma una grande narrazione che si snoda per oltre tre secoli”.
IL PERCORSO
La rassegna si apre con la grande pala d’altare secentesca di Innocenzo Torriani, con il Ritratto di Carlo Giuseppe Veratti di Giuseppe Bonino e con Luigia della Concezione Sanvito Silvestro del pittore attivo tra Ottocento e Novecento Pietro Bouvier. Di seguito un nucleo di ritratti gratulatori risalenti al secolo scorso corredati da un ampio apparato didattico che permetterà al pubblico non solo di apprezzare la qualità artistica delle opere esposte, ma anche di approfondire le vicende biografiche dei personaggi raffigurati e del loro legame con il territorio. Di questi pittori saranno presentati alcuni pezzi di grande impegno, quali il Ritratto di Paolo Bianchi di Romeo Pellegata, dove lo sfondo è occupato da una splendida veduta della Città giardino, come avviene ne I coniugi Dansi di Giuseppe Montanari nel capolavoro di Giuseppe Amisani, Ritratto di Emma e Silvio Macchi e in un ovale di Mario Ornati, ritrattista noto in ambito milanese, raffigurante una bambina della famiglia Mentasti con la veduta del lago di Varese. Ad un’epoca più recente risalgono le tele di Giuseppe Talamoni e Giuseppe Didone che documentano l’aggiornamento in chiave moderna della quadreria ospedaliera.
La quadreria dei benefattori dell’Ospedale di Varese ebbe origine durante il XVII secolo. Nel Settecento il perpetuarsi della tradizione del ritratto gratulatorio, sul modello di quanto avveniva in tutta la Lombardia, diede modo all’Ospedale di Varese di chiamare al lavoro Giuseppe Bonino, ritrattista locale prediletto da Francesco III d’Este che ricerche recenti hanno permesso di collocare al fianco di un pittore del calibro di Giuseppe Ceruti per l’alta qualità pittorica delle sue esecuzioni. L’Ottocento nella collezione ospedaliera è contrassegnato dalla presenza di alcuni artisti locali, ma anche di pittori di levatura nazionale come Eliseo Sala e Pietro Bouvier. Tra il terzo quarto decennio del XX secolo Varese si dotò, tramite la realizzazione del padiglione per le cure dei tubercolotici edificato grazie alla beneficenza di Silvio Macchi, del primo nucleo edilizio della moderna struttura che ha attraversato tutto il XX secolo. In quegli anni sono attivi in città, e furono ingaggiati dall’Ospedale, ritrattisti di grande qualità come Luigi Conconi, Giuseppe Montanari e Federico Gariboldi, oltre a comprimari degni di interesse quale Romeo Pellegata, cui si aggiunge la preziosa presenza in collezione di un dipinto di un artista a quell’epoca “di gran moda” presso la borghesia milanese come Giuseppe Amisani.
Ai primi anni del XX secolo risale il vasto lavoro di ricerca documentaria svolta da Luigi Borri, che nel suo volume dedicato a Lo Spedale dei poveri di Varese. Notizie e documenti (1909), riuscì a fornire una prima ricostruzione delle biografie dei donatori. Allo stesso modo, la connessione stretta che collega la quadreria ospedaliera alla città emerge nel volume del 1930 dedicato ai primi sette secoli di vita dell’Ospedale di Varese. L’Opera curata del direttore de La Prealpina G. Bagaini, fu finanziata da uno dei protagonisti della vita finanziaria e sociale di quegli anni, l’industriale calzaturiero Ermenegildo Trolli, e si avvalse della professionalità di un fotografo notissimo di Varese come Alfredo Morbelli.
L’esposizione, dunque, testimonia anche il rapporto intriso di amore per il territorio delle famiglie varesine, con storie affascinanti. Storie come quelle degli Zonda che, sul finire dell’Ottocento, avviarono con i Mantegazza, poi imparentatisi coi Panza di Biumo, una fortunata attività di commercio di vini con numerose sedi tra Lombardia, Piemonte e Puglia condotta dapprima dal capostipite Ambrogio e poi dai figli Enrico ed Emilio, fratelli di Emma. E proprio Emma Zonda a Varese fu protagonista dell’ambiente culturale come committente di un artista del calibro di Lodovico Pogliaghi e si dedicò senza risparmio alla beneficenza, permettendo l’edificazione degli asili di Giubiano, Biumo Inferiore e Bobbiate, e poi, tramite il marito Silvio Macchi, del padiglione Macchi Zonda dell’Ospedale. E’ così che, tra le opere in mostra, troviamo il ritratto dei coniugi Emma Zonda e Silvio Macchi ad opera di Giuseppe Amisani. Oppure quello del Bonino , raffigurante Giuseppe Veratti, nato a Varese il 13 novembre 1759, che alla sua morte lasciò una tra le più cospicue eredità mai donate all’Ospedale di Varese.
Storie come si è detto affascinanti, che partono da lontano ma che proseguono nel corso del XX secolo, come documentano le donazioni di Paolo Bianchi, o di Armando e Laura Dansi e che si ritrovano anche ai giorni d’oggi.
La mostra continua nelle sale del Castello con una presentazione di alcuni elaborati di progetto del nuovo polo materno-pediatrico e “L’Ospedale: come lo vedo io”, esposizione dei disegni realizzati dai bambini delle scuole di Varese e provincia. Entrambe le iniziative sono curate dal Comitato Tutela Bambino in Ospedale.
INFO:
L’arte & il Sorriso
Opere in mostra
per “Il Ponte del Sorriso” di Varese
Dal 24 aprile al 31 maggio 2009
Castello Masnago
via Cola di Rienzo, 42 – Varese
Orari: martedì-domenica, 9.30-12.30/ 14.00-17.30
Terzo sabato del mese apertura fino alle ore 22.00
Chiusura: venerdì 1° maggio
INGRESSO LIBERO
Per informazioni: 0332 820409
L’amministrazione comunale ringrazia:
Varesevive
Edizioni Lativa Varese
Aon Broker di Assicurazione
Agenzia Formativa Provincia di Varese
Associazione Panificatori Provincia di Varese
L’esposizione a carattere benefico, curata da Daniele Cassinelli e Serena Contini, con la collaborazione di Giuseppe Armocida, sarà inaugurata sabato 24 aprile e sarà aperta al pubblico, nella prestigiosa cornice del Castello di Masnago, sede del Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, fino al 31 maggio.
Nelle sale del museo saranno esposte dodici tele appartenenti all’Ospedale di Circolo, con particolare attenzione alle opere mai presentate al pubblico. Un patrimonio artistico importante rimasto fino ad ora nascosto: si tratta infatti di una raccolta di ritratti dei benefattori che nel corso dei secoli hanno fatto la storia di Varese e che con la loro liberalità hanno contribuito ad assistere i bisognosi e all’edificazione dell’Ospedale. Opere dall’indiscusso valore culturale, ma soprattutto testimonianza simbolica dei legami che intercorrono tra l’assistenza, la beneficenza e la città giardino.
L’ingresso è libero: i visitatori potranno dare il loro contributo mediante l’acquisto del catalogo della mostra, del materiale promozionale e dei gadget appositamente studiati per l’evento, oltre alla frequentazione di appositi laboratori didattici per i più piccoli. Saranno anche organizzate, in collaborazione con l’ Associazione Varesevive, l’ Ospedale di Circolo Fondazione Macchi, il Comitato Tutela Bambino in Ospedale e l’ Associazione Giacomo Ascoli, iniziative collaterali quali conferenze, presentazioni ed eventi ludici volti a divulgare il contenuto della mostra e a sostenere la causa benefica.
“La mostra – spiega il sindaco Attilio Fontana – ha un duplice scopo: valorizzare da un lato la collezione di ritratti di proprietà dell’ospedale, con una valenza artistica e culturale notevole, mostrandola ai varesini e alla città, e dall’altro sostenere la nascita e lo sviluppo del polo ospedaliero infantile, un tassello di eccellenza nel mosaico sanitario regionale e nazionale. L’amministrazione ha voluto sin dalle fase iniziali condividere il progetto del Ponte del Sorriso con i cittadini: abbiamo organizzato gli stati generali della sanità per far conoscere e discutere il piano, abbiamo coinvolto il consiglio comunale. Ora con un’iniziativa promossa dal Museo di Masnago con l’aiuto dell’azienda ospedaliera, delle associazioni di volontariato che operano al Del Ponte, dei vari sponsor che ringrazio per la generosità, cerchiamo di dare una mano concreta al nuovo polo ospedaliero”.
“La mostra allestita al Castello di Masnago – spiega il direttore generale dell’Ospedale di Circolo Walter Bergamaschi - rappresenta un’occasione importante per ridare vita alla tradizione del ritratto gratulatorio e, contestualmente, per riproporre il modello della partecipazione collettiva alla crescita dell’ospedale adattandola ai nuovi tempi: il Ponte del Sorriso, l’ambizioso progetto che coinvolge l’Ospedale Del Ponte trasformandolo in un centro di riferimento per l’area materno-infantile, sta per diventare realtà. Un traguardo che si potrà varcare grazie al fondamentale apporto offerto dalla cittadinanza tutta. La galleria di ritratti dell’Ospedale di Circolo non è una sequenza di volti giustapposti ma una grande narrazione che si snoda per oltre tre secoli”.
IL PERCORSO
La rassegna si apre con la grande pala d’altare secentesca di Innocenzo Torriani, con il Ritratto di Carlo Giuseppe Veratti di Giuseppe Bonino e con Luigia della Concezione Sanvito Silvestro del pittore attivo tra Ottocento e Novecento Pietro Bouvier. Di seguito un nucleo di ritratti gratulatori risalenti al secolo scorso corredati da un ampio apparato didattico che permetterà al pubblico non solo di apprezzare la qualità artistica delle opere esposte, ma anche di approfondire le vicende biografiche dei personaggi raffigurati e del loro legame con il territorio. Di questi pittori saranno presentati alcuni pezzi di grande impegno, quali il Ritratto di Paolo Bianchi di Romeo Pellegata, dove lo sfondo è occupato da una splendida veduta della Città giardino, come avviene ne I coniugi Dansi di Giuseppe Montanari nel capolavoro di Giuseppe Amisani, Ritratto di Emma e Silvio Macchi e in un ovale di Mario Ornati, ritrattista noto in ambito milanese, raffigurante una bambina della famiglia Mentasti con la veduta del lago di Varese. Ad un’epoca più recente risalgono le tele di Giuseppe Talamoni e Giuseppe Didone che documentano l’aggiornamento in chiave moderna della quadreria ospedaliera.
La quadreria dei benefattori dell’Ospedale di Varese ebbe origine durante il XVII secolo. Nel Settecento il perpetuarsi della tradizione del ritratto gratulatorio, sul modello di quanto avveniva in tutta la Lombardia, diede modo all’Ospedale di Varese di chiamare al lavoro Giuseppe Bonino, ritrattista locale prediletto da Francesco III d’Este che ricerche recenti hanno permesso di collocare al fianco di un pittore del calibro di Giuseppe Ceruti per l’alta qualità pittorica delle sue esecuzioni. L’Ottocento nella collezione ospedaliera è contrassegnato dalla presenza di alcuni artisti locali, ma anche di pittori di levatura nazionale come Eliseo Sala e Pietro Bouvier. Tra il terzo quarto decennio del XX secolo Varese si dotò, tramite la realizzazione del padiglione per le cure dei tubercolotici edificato grazie alla beneficenza di Silvio Macchi, del primo nucleo edilizio della moderna struttura che ha attraversato tutto il XX secolo. In quegli anni sono attivi in città, e furono ingaggiati dall’Ospedale, ritrattisti di grande qualità come Luigi Conconi, Giuseppe Montanari e Federico Gariboldi, oltre a comprimari degni di interesse quale Romeo Pellegata, cui si aggiunge la preziosa presenza in collezione di un dipinto di un artista a quell’epoca “di gran moda” presso la borghesia milanese come Giuseppe Amisani.
Ai primi anni del XX secolo risale il vasto lavoro di ricerca documentaria svolta da Luigi Borri, che nel suo volume dedicato a Lo Spedale dei poveri di Varese. Notizie e documenti (1909), riuscì a fornire una prima ricostruzione delle biografie dei donatori. Allo stesso modo, la connessione stretta che collega la quadreria ospedaliera alla città emerge nel volume del 1930 dedicato ai primi sette secoli di vita dell’Ospedale di Varese. L’Opera curata del direttore de La Prealpina G. Bagaini, fu finanziata da uno dei protagonisti della vita finanziaria e sociale di quegli anni, l’industriale calzaturiero Ermenegildo Trolli, e si avvalse della professionalità di un fotografo notissimo di Varese come Alfredo Morbelli.
L’esposizione, dunque, testimonia anche il rapporto intriso di amore per il territorio delle famiglie varesine, con storie affascinanti. Storie come quelle degli Zonda che, sul finire dell’Ottocento, avviarono con i Mantegazza, poi imparentatisi coi Panza di Biumo, una fortunata attività di commercio di vini con numerose sedi tra Lombardia, Piemonte e Puglia condotta dapprima dal capostipite Ambrogio e poi dai figli Enrico ed Emilio, fratelli di Emma. E proprio Emma Zonda a Varese fu protagonista dell’ambiente culturale come committente di un artista del calibro di Lodovico Pogliaghi e si dedicò senza risparmio alla beneficenza, permettendo l’edificazione degli asili di Giubiano, Biumo Inferiore e Bobbiate, e poi, tramite il marito Silvio Macchi, del padiglione Macchi Zonda dell’Ospedale. E’ così che, tra le opere in mostra, troviamo il ritratto dei coniugi Emma Zonda e Silvio Macchi ad opera di Giuseppe Amisani. Oppure quello del Bonino , raffigurante Giuseppe Veratti, nato a Varese il 13 novembre 1759, che alla sua morte lasciò una tra le più cospicue eredità mai donate all’Ospedale di Varese.
Storie come si è detto affascinanti, che partono da lontano ma che proseguono nel corso del XX secolo, come documentano le donazioni di Paolo Bianchi, o di Armando e Laura Dansi e che si ritrovano anche ai giorni d’oggi.
La mostra continua nelle sale del Castello con una presentazione di alcuni elaborati di progetto del nuovo polo materno-pediatrico e “L’Ospedale: come lo vedo io”, esposizione dei disegni realizzati dai bambini delle scuole di Varese e provincia. Entrambe le iniziative sono curate dal Comitato Tutela Bambino in Ospedale.
INFO:
L’arte & il Sorriso
Opere in mostra
per “Il Ponte del Sorriso” di Varese
Dal 24 aprile al 31 maggio 2009
Castello Masnago
via Cola di Rienzo, 42 – Varese
Orari: martedì-domenica, 9.30-12.30/ 14.00-17.30
Terzo sabato del mese apertura fino alle ore 22.00
Chiusura: venerdì 1° maggio
INGRESSO LIBERO
Per informazioni: 0332 820409
L’amministrazione comunale ringrazia:
Varesevive
Edizioni Lativa Varese
Aon Broker di Assicurazione
Agenzia Formativa Provincia di Varese
Associazione Panificatori Provincia di Varese
24
aprile 2009
L’Arte & il Sorriso
Dal 24 aprile al 09 giugno 2009
arte antica
arte moderna
arte moderna
Location
CIVICO MUSEO D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – CASTELLO DI MASNAGO
Varese, Via Monguelfo, (Varese)
Varese, Via Monguelfo, (Varese)
Orario di apertura
martedì-domenica, 9.30-12.30/ 14.00-17.30
Terzo sabato del mese apertura fino alle ore 22.00
Chiusura: venerdì 1° maggio
Vernissage
24 Aprile 2009, ore 17.30
Autore
Curatore