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Last – Opere recenti nella vita di JFK & JKO
In occasione del 50° anniversario dell’assassinio di JKF, Photology presenta una collettiva di artisti che con le loro opere ripercorrono gli ultimi anni della vita della coppia presidenziale.
Comunicato stampa
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JFK & JKO
JFK ( Brookline, 1917 – Dallas, 1963)
John Fitzgerald Kennedy nasce a Brookline, nello Stato del Massachusetts, il 29 Maggio 1917. Figlio di un ex ambasciatore, politico e imprenditore di origine irlandese, Joseph P. Kennedy, e di Rose Fitzgerald, primogenita dell’allora sindaco di Boston e membro del Congresso.
Studia all’Università di Harvard e all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1941, si arruola volontariamente nell’esercito, entrando in Marina, dove raggiunge il grado di Tenente di Vascello. Rientrato in patria inizia la sua carriera politica. Milita nel Partito Democratico, nel 1946 eletto deputato del Massachussets. Nel 1952 diviene senatore sconfiggendo il candidato repubblicano Henry Cabot Lodge. Nel luglio 1960, è candidato alla presidenza degli Stati Uniti e nel novembre successivo diviene il primo presidente cattolico del paese, battendo il repubblicano Richard Nixon. Da Presidente dovette fronteggiare numerose situazioni delicate, tra cui lo sbarco nella Baia dei porci, la crisi dei missili di Cuba, la costruzione del Muro di Berlino, la conquista dello spazio, gli antefatti della Guerra del Vietnam e l’affermarsi del movimento per i diritti civili degli afroamericani.
Il 22 novembre 1963, nel corso di un viaggio nel Texas, il presidente Kennedy fu ferito mortalmente da alcuni proiettili d’arma da fuoco, sparati mentre attraversava in automobile la città di Dallas. Le circostanze che portarono all’attentato sono ancor oggi avvolte nel mistero perché il presunto assassino fu ucciso poco dopo l’arresto. Nella sua vita privata, John Fitzgerald Kennedy sposò Jaqueline Bouvier, quando era ancora senatore e astro nascente del Partito Democratico. Dichiarò: “Non ho mai amato davvero nessuna donna, ma sono stato abbastanza interessato a un paio, tra cui mia moglie” ( J.F.K.).
JKO (Southhampton, 1929 – New York 1994)
Jacqueline Kennedy, vero nome Jacqueline Lee Bouvier, nasce a Southhampton il 28 luglio 1929 da una famiglia ricca, repubblicana e cattolica. Viene allevata in ambienti acculturati e di classe tra New York, Rhode Island e la Virginia.
Nel 1952 Jacqueline trova una sistemazione presso il giornale locale “Washington Times-Herald”, inizialmente come fotografa, poi come redattrice ed articolista. Le viene affidata l’opportunità di intervistare il senatore John F. Kennedy del Massachussetts, già accreditato dalla stampa nazionale come il più probabile successore del Presidente degli Stati Uniti. Ne rimase subito colpita e in seguito dichiarò: “Era un uomo gentile, conciliante, un signore, un uomo di gusto…” (NY Times, 1964). Tra i due fu un vero e proprio colpo di fulmine: si sposarono l’anno successivo.
Jacqueline colpì la famiglia Kennedy, con un modello di vita intellettuale, raffinato ed europeo. Dal loro rapporto nasceranno tre figli, Caroline (1957), John (1960) e Patrick, che purtroppo morì due giorni dopo la nascita.
In quel tragico 22 novembre 1963, Jackie è seduta accanto al marito quando questi viene assassinato a Dallas. Accompagna il suo corpo fino a Washington e vi cammina accanto durante la processione funebre. La sua reazione alla scioccante tragedia subita, piena di stoicismo e dignità, rimase iconograficamente l’immagine che passò alla storia di questo traumatico evento della storia americana. Il 20 ottobre del 1968 sposa Aristotele Onassis, ricchissimo armatore e uomo d’affari greco. Sul tema del matrimonio dichiarò: “La prima volta ci si sposa per amore, la seconda per denaro, la terza per compagnia”. Il matrimonio con Onassis fallisce, ma la coppia non divorzierà mai. Onassis morirà nel 1975. Dopo essere diventata per la seconda volta vedova, Jackie inizia a lavorare nell’editoria. Muore a New York il 19 maggio 1994.
Gli artisti e le opere in mostra
ALESSANDRO AMADUCCI – SHOOTING KENNEDY
In inglese “to shoot” significa sia sparare che riprendere con una cinepresa. Puntare, mirare: fuoco. La maggior parte della terminologia foto-cinematografica deriva da quella bellico-militare, quasi a dimostrare in maniera ancora più chiara che l’immagine (l’imago: la maschera funeraria) intraprende sempre un rapporto privilegiato con la morte, con l’ombra, con il riflesso di qualcosa che non c’è più.
Il filmato di Abraham Zapruder scava involontariamente in questo tema creando un labirinto di specchi nei quali le immagini “dal vivo” dell’attentato e della morte di un capo di Stato simbolo di un’epoca diventano la testimonianza immortale (sempre vivente) di un momento di morte. Il video elabora queste suggestioni aggiungendo al filmato originale delle elaborazioni che lo trasformano una sorta di danza macabra digitale.
DAVIDE BRAMANTE – JFK ARCHITETTURA/MONUMENTO e JFK IN TIME SQUARE
Le opere in mostra di Davide Bramante sono giocate sulla moltiplicazione infinita sia del volto di JFK che dello skyline delle metropoli americane.
Nell’opera JFK Architettura/Monumento, New York rappresenta sia la metropoli che il suo inferno nella dimensione ribaltata.
In JFK in Time Square si sviluppa invece l’idea dei grandi cartelloni pubblicitari che producono ed esportano immagini “Cult” dei prodotti tipicamente americani, come la Coca Cola, Mc Donald e Disney, nei quali si inserisce più volte quella di JFK, come a diventare anch’egli immagine “Cult”.
RON GALELLA – JACKIE KENNEDY, 26.08.1977 New York
L’ossessione di Ron Galella per JKO si ribalta in questa immagine eloquente nella quale Jackie pare terrorizzata dalla presenza del fotografo. L’immagine del tutto inedita è stata utilizzata da Galella con una particolare stampa emulsionata su tela. Un’opera unica per i cultori del genere noir-thriller. L’opera è di dimensioni 61 x 76 cm.
DEBORA HIRSCH – PAINT BOOTH
La ricerca dell’artista Debora Hirsch si concentra sul tempo che passa e trasforma le cose intorno a sé, sulla vulnerabilità delle persone e cose, sul lato meno evidente dei miti attraverso una visione soggettiva e aperta. L’opera in mostra propone la sua poetica pittorica di ricostruzione di immagini già esistenti favorendo però la lettura individuale e personale di chi le guarda. L’immagine che ha dato origine al lavoro è una fotografia giovanile 3×4 da fototessera di JFK e JKO nella loro purezza. Jackie è schiacciata, fatica a rimanere nell’inquadratura. JFK è presente nello splendore di chi avrà in mano un potere senza misura, ma da esso ancora non consumato. Nessuna evidenza del loro futuro, tutto è presente.
L’opera è un olio su tela di dimensioni 80 x 60 del 2013.
ALAIN JOSSEAU – JFK 2
Installazione di otto tele disposte in modo da ripercorrere visivamente la sequenza della sparatoria a JFK a Dallas. Josseau trae ispirazione dai celebri fotogrammi del video amatoriale di Every Zapruder. Le opere realizzate con la tecnica dell’olio su tela hanno una fortissima forza espressiva ed evocativa, rendendo il drammatico momento della morte di JFK ancora più potente. L’occhio dell’osservatore scorre veloce attraverso le tele divenendo partecipe anch’egli di quel fugace attimo che Josseau riesce a rendere senza tempo.
SPECIALE INSTALLAZIONE DI FOTOGRAFI D’AZIONE
15 opere fotografiche originali, vintage di vario formato disposte in modo da creare un’antologia dei momenti rubati e non della vita di JFK e JKO. Le opere forniscono una dettagliata panoramica della loro vita e del rapporto che li legava ai fotografi d’azione nazionali e internazionali.
La relazione tra i membri della famiglia presidenziale e i paparazzi non fu sempre idilliaca. Celebre l’ossessione di Ron Gallela per JKO, il paparazzo la seguiva ovunque, tanto da costringere la ex First Lady a fargli causa. Nel marzo del 1972, Jackie ottenne una dura condanna per Ron Galella: mai più un suo scatto. Se si fosse avvicinato ancora a lei, John o Caroline, avrebbe rischiato ventimila dollari e sette anni di carcere.
JFK ( Brookline, 1917 – Dallas, 1963)
John Fitzgerald Kennedy nasce a Brookline, nello Stato del Massachusetts, il 29 Maggio 1917. Figlio di un ex ambasciatore, politico e imprenditore di origine irlandese, Joseph P. Kennedy, e di Rose Fitzgerald, primogenita dell’allora sindaco di Boston e membro del Congresso.
Studia all’Università di Harvard e all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1941, si arruola volontariamente nell’esercito, entrando in Marina, dove raggiunge il grado di Tenente di Vascello. Rientrato in patria inizia la sua carriera politica. Milita nel Partito Democratico, nel 1946 eletto deputato del Massachussets. Nel 1952 diviene senatore sconfiggendo il candidato repubblicano Henry Cabot Lodge. Nel luglio 1960, è candidato alla presidenza degli Stati Uniti e nel novembre successivo diviene il primo presidente cattolico del paese, battendo il repubblicano Richard Nixon. Da Presidente dovette fronteggiare numerose situazioni delicate, tra cui lo sbarco nella Baia dei porci, la crisi dei missili di Cuba, la costruzione del Muro di Berlino, la conquista dello spazio, gli antefatti della Guerra del Vietnam e l’affermarsi del movimento per i diritti civili degli afroamericani.
Il 22 novembre 1963, nel corso di un viaggio nel Texas, il presidente Kennedy fu ferito mortalmente da alcuni proiettili d’arma da fuoco, sparati mentre attraversava in automobile la città di Dallas. Le circostanze che portarono all’attentato sono ancor oggi avvolte nel mistero perché il presunto assassino fu ucciso poco dopo l’arresto. Nella sua vita privata, John Fitzgerald Kennedy sposò Jaqueline Bouvier, quando era ancora senatore e astro nascente del Partito Democratico. Dichiarò: “Non ho mai amato davvero nessuna donna, ma sono stato abbastanza interessato a un paio, tra cui mia moglie” ( J.F.K.).
JKO (Southhampton, 1929 – New York 1994)
Jacqueline Kennedy, vero nome Jacqueline Lee Bouvier, nasce a Southhampton il 28 luglio 1929 da una famiglia ricca, repubblicana e cattolica. Viene allevata in ambienti acculturati e di classe tra New York, Rhode Island e la Virginia.
Nel 1952 Jacqueline trova una sistemazione presso il giornale locale “Washington Times-Herald”, inizialmente come fotografa, poi come redattrice ed articolista. Le viene affidata l’opportunità di intervistare il senatore John F. Kennedy del Massachussetts, già accreditato dalla stampa nazionale come il più probabile successore del Presidente degli Stati Uniti. Ne rimase subito colpita e in seguito dichiarò: “Era un uomo gentile, conciliante, un signore, un uomo di gusto…” (NY Times, 1964). Tra i due fu un vero e proprio colpo di fulmine: si sposarono l’anno successivo.
Jacqueline colpì la famiglia Kennedy, con un modello di vita intellettuale, raffinato ed europeo. Dal loro rapporto nasceranno tre figli, Caroline (1957), John (1960) e Patrick, che purtroppo morì due giorni dopo la nascita.
In quel tragico 22 novembre 1963, Jackie è seduta accanto al marito quando questi viene assassinato a Dallas. Accompagna il suo corpo fino a Washington e vi cammina accanto durante la processione funebre. La sua reazione alla scioccante tragedia subita, piena di stoicismo e dignità, rimase iconograficamente l’immagine che passò alla storia di questo traumatico evento della storia americana. Il 20 ottobre del 1968 sposa Aristotele Onassis, ricchissimo armatore e uomo d’affari greco. Sul tema del matrimonio dichiarò: “La prima volta ci si sposa per amore, la seconda per denaro, la terza per compagnia”. Il matrimonio con Onassis fallisce, ma la coppia non divorzierà mai. Onassis morirà nel 1975. Dopo essere diventata per la seconda volta vedova, Jackie inizia a lavorare nell’editoria. Muore a New York il 19 maggio 1994.
Gli artisti e le opere in mostra
ALESSANDRO AMADUCCI – SHOOTING KENNEDY
In inglese “to shoot” significa sia sparare che riprendere con una cinepresa. Puntare, mirare: fuoco. La maggior parte della terminologia foto-cinematografica deriva da quella bellico-militare, quasi a dimostrare in maniera ancora più chiara che l’immagine (l’imago: la maschera funeraria) intraprende sempre un rapporto privilegiato con la morte, con l’ombra, con il riflesso di qualcosa che non c’è più.
Il filmato di Abraham Zapruder scava involontariamente in questo tema creando un labirinto di specchi nei quali le immagini “dal vivo” dell’attentato e della morte di un capo di Stato simbolo di un’epoca diventano la testimonianza immortale (sempre vivente) di un momento di morte. Il video elabora queste suggestioni aggiungendo al filmato originale delle elaborazioni che lo trasformano una sorta di danza macabra digitale.
DAVIDE BRAMANTE – JFK ARCHITETTURA/MONUMENTO e JFK IN TIME SQUARE
Le opere in mostra di Davide Bramante sono giocate sulla moltiplicazione infinita sia del volto di JFK che dello skyline delle metropoli americane.
Nell’opera JFK Architettura/Monumento, New York rappresenta sia la metropoli che il suo inferno nella dimensione ribaltata.
In JFK in Time Square si sviluppa invece l’idea dei grandi cartelloni pubblicitari che producono ed esportano immagini “Cult” dei prodotti tipicamente americani, come la Coca Cola, Mc Donald e Disney, nei quali si inserisce più volte quella di JFK, come a diventare anch’egli immagine “Cult”.
RON GALELLA – JACKIE KENNEDY, 26.08.1977 New York
L’ossessione di Ron Galella per JKO si ribalta in questa immagine eloquente nella quale Jackie pare terrorizzata dalla presenza del fotografo. L’immagine del tutto inedita è stata utilizzata da Galella con una particolare stampa emulsionata su tela. Un’opera unica per i cultori del genere noir-thriller. L’opera è di dimensioni 61 x 76 cm.
DEBORA HIRSCH – PAINT BOOTH
La ricerca dell’artista Debora Hirsch si concentra sul tempo che passa e trasforma le cose intorno a sé, sulla vulnerabilità delle persone e cose, sul lato meno evidente dei miti attraverso una visione soggettiva e aperta. L’opera in mostra propone la sua poetica pittorica di ricostruzione di immagini già esistenti favorendo però la lettura individuale e personale di chi le guarda. L’immagine che ha dato origine al lavoro è una fotografia giovanile 3×4 da fototessera di JFK e JKO nella loro purezza. Jackie è schiacciata, fatica a rimanere nell’inquadratura. JFK è presente nello splendore di chi avrà in mano un potere senza misura, ma da esso ancora non consumato. Nessuna evidenza del loro futuro, tutto è presente.
L’opera è un olio su tela di dimensioni 80 x 60 del 2013.
ALAIN JOSSEAU – JFK 2
Installazione di otto tele disposte in modo da ripercorrere visivamente la sequenza della sparatoria a JFK a Dallas. Josseau trae ispirazione dai celebri fotogrammi del video amatoriale di Every Zapruder. Le opere realizzate con la tecnica dell’olio su tela hanno una fortissima forza espressiva ed evocativa, rendendo il drammatico momento della morte di JFK ancora più potente. L’occhio dell’osservatore scorre veloce attraverso le tele divenendo partecipe anch’egli di quel fugace attimo che Josseau riesce a rendere senza tempo.
SPECIALE INSTALLAZIONE DI FOTOGRAFI D’AZIONE
15 opere fotografiche originali, vintage di vario formato disposte in modo da creare un’antologia dei momenti rubati e non della vita di JFK e JKO. Le opere forniscono una dettagliata panoramica della loro vita e del rapporto che li legava ai fotografi d’azione nazionali e internazionali.
La relazione tra i membri della famiglia presidenziale e i paparazzi non fu sempre idilliaca. Celebre l’ossessione di Ron Gallela per JKO, il paparazzo la seguiva ovunque, tanto da costringere la ex First Lady a fargli causa. Nel marzo del 1972, Jackie ottenne una dura condanna per Ron Galella: mai più un suo scatto. Se si fosse avvicinato ancora a lei, John o Caroline, avrebbe rischiato ventimila dollari e sette anni di carcere.
21
novembre 2013
Last – Opere recenti nella vita di JFK & JKO
Dal 21 novembre 2013 al 31 gennaio 2014
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA PHOTOLOGY
Milano, Via Della Moscova, 25, (Milano)
Milano, Via Della Moscova, 25, (Milano)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 19.00
Vernissage
21 Novembre 2013, ore 17.00 - 21.00
Autore