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LatinoLatino. Los Carpinteros
In occasione della mostra collettiva LatinoLatino a staffetta per sette città nel Sud Italia in un arco di 9 mesi, si mostra la scultura Granada de Mano dei Los Carpinteros: installazione potente all´interno di un luogo storico nel centro di Lecce, nel Sedile dove un tempo sedeva il governo
Comunicato stampa
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La scultura Granada de Mano dei Los Carpinteros esposta all´interno della storica cornice del Sedile di Piazza Sant´Oronzo, rappresenta una parafrasi degli strumenti che circondano il nostro presente.
La presenza imponente di un solo elemento va visto quale spunto metaforico per capire il senso dell´impresa artistica di veri e propri carpentieri in grado di coniugare la forza del messaggio minato di una bomba a mano con la funzionalita´ di una cassettiera, finemente levigata.
Il nome collettivo Los Carpinteros, risale al 1994. Le decine di committenze culturali fin qui affrontate per esporre due volte alla Biennale dell´Havana e alla Biennale di Venezia, affrontano la situazione politica e sociale con opere esploranti i confini tra l´aspetto decorativo e la sua sublimazione. Attraverso la doppia valenza semantica del lavoro esposto prende spunto una forzata modifica della pura funzione originaria.
Il senso del paradosso e´ il dato essenziale del multiforme repertorio dei Los Carpinteros, affermato duo cubano conteso dai musei nel mondo. Formatosi nel 1991 inizialmente con la partecipazione di Alexandre Arrechea (b. 1970), dopo il suo distacco da 4 anni i Los Carpinteros sono Marco Castillo (b. 1971) e Dagoberto Rodriguez (b. 1969). Ospiti di varie istituzioni dopo la partecipazione alla 51°Biennale di Venezia presso l'Istituto Italo-Latino Americano, in Europa alla Fondazione Calder e nella prestigiosa T-B A21 Thyssen-Bornemisza Art Contemporary - Space in Progress e a febbraio 2008 hanno inaugurato una mostra personale nella Galleria Sean Kelly a New York. Sono nelle collezioni permanenti del County Museum a Los Angeles, Nacional Centro de Arte Reina Sofia a Madrid, Museo de Bellas Artes all´Havana, Centro Cultural de Arte Contemporaneo a Mexico City, Art in General, Guggenheim, Moma e P.S.1 a New York.
Gli artisti dagli esordi amplificano le problematiche all´interno del sistema e le semplificano attraverso strumenti eloquenti opportunamente ribaltati di senso. La suggestione dei lavori passa per una immediata riconoscibilita´ subito smentita dalla nuova forma che contraddice la logica dell´utilizzo primario. Nel loro immaginario gli oggetti aderiscono a schemi nuovi di ordine discordante, con ambiguo riferimento alla situazione politica e ai contrasti in corso nel paese, suggeriscono agli astanti la natura differente del lato piu´ ovvio delle questioni e mettono in dubbio il dato piu´ scontato.
La traduzione letterale dei titoli delle opere spesso stride con il fatto che la costruzione sia in realtà un fantastico episodio ludico. Nel caso della piscina-portaerei chiamata portaaviones di qualche anno fa emergeva una psico-scultura misteriosa, al contempo vessillo di guerra e accessorio lussuoso di uso domestico. Secondo Carol S. Eliel, Curatore del Museo di Arte Moderna e Contemporanea al Los Angeles County Museum of Art, il gruppo attualmente esplora non soltanto quello di cui l´arte è fisicamente costruita, ma esplora argomenti che hanno a che vedere con l´esistenza dell´essere umano all´inizio del XXI secolo. Dopo la 7° Biennale di Havana Los Carpinteros hanno esposto Ciudad Transportable (Transportable City), installazione di tende fatte di nylon e tubi da costruzione, prima mostra di una serie di interventi poi transitata al P.S.1, poi al Museo di Honolulu e a San Francisco. Ogni tenda allude ad un tipo di costruzione diverso, ad esempio una chiesa, un duomo, una fabbrica, un carcere. Nella visione degli artisti rappresenta il minimo indispensabile perché una società possa funzionare. L´idea è quella di una cellula primordiale di cio che una città dovrebbe essere. La Città Portatile, che resta la loro opera più esposta è vista come un fenomeno globale che trascende luoghi o nazioni. L´installazione approfondisce l´attualità del fenomeno di una sempre più frequente diaspora, ovvero racconta la natura itinerante del mondo moderno, laddove fenomeni innarrestabili come le catastrofi naturali o le guerre forzano il disperdersi di intere popolazioni. Per gli artisti la portabilità suggerisce inoltre che la tenda possa funzionare anche per sollevare dalla nostalgia. Castillo spiega che quando le persone devono lasciare il proprio habitat, di solito pensano all´edificio che si sono lasciati alle spalle. Se puoi portare con te la struttura evocante il luogo dove abitavi non hai più bisogno di pensarci. Se puoi trasformare una granata in un oggetto di utilizzo quotidiano suggerisci l´assurdita´ del suo scopo reale e tenti di esorcizzarlo.
Dopo la preview nel Salento a novembre 2007, dal 6 al 18 maggio viene esposta l´opera Granada De mano dei Los Carpinteros. A cura di Raffaella Guidobono AKA curatorial projects con il coordinamento di Alessandra Pomarico / Loop House si apre la quarta parte della mostra LatinoLatino per abbracciare fino a settembre 2008 tutto il Sud Italia, con il patrocinio del Comune di Lecce e della Provincia di Lecce, in collaborazione con Istituto di Culture Mediterranee, Scuola Superiore Isufi, Loop House e con il supporto di Vodafone, Bartolini, Vestas Hotel.
LATINOLATINO presenta una panoramica di artisti contemporanei latino-americani in sette città del centro e sud Italia (Napoli, Bari, Lecce, Maglie, Cosenza, Palermo e Trapani). La mostra è concepita come un unico evento diffuso nell'Italia centro-meridionale a presentare in luoghi e contesti diversi l'opera di artisti affermati e giovani emergenti il cui lavoro si è posto all'attenzione della critica internazionale per valenza estetica e attenzione alla dimensione sociale dell'arte, riflettendo gli orientamenti e le preoccupazioni della scena contemporanea centro-sudamericana, in Italia ancora poco conosciuta.
Una delle questioni poste dalla mostra riguarda la problematica della trasposizione di un'opera dal contesto locale da cui proviene a quello globale in cui viene presentata e fruita. Il titolo LATINOLATINO è una sorta di paradosso che vuole rimettere in questione la rappresentazione, spesso eccessivamente baroccheggiante e piena di luoghi comuni, con cui è rievocata la cultura latino-americana, per rintracciare una sensibilità concettuale che accomuni gli artisti contemporanei al di là dei clichè delle provenienze. Se non esiste differenza formale tra chi è rimasto nel paese di origine e chi vive all'estero, si evidenzia un comune sentire e una forte adesione a temi dalla portata universale, e una soggiacente tensione sociale, anche laddove questa si manifesta in una dimensione intima, domestica, personale.
Il Sedile, ex sede del governo, esempio di recupero di un sito archeologico nel rispetto dell'identità storica e architettonica originaria, i cui spazi riconvertiti ospitano eventi culturali, mostre e installazioni, ospita la scultura "Granada de Mano" del duo cubano Los Carpinteros.
LATINOLATINO raccoglie una polifonia di opere in cui si raffigurano situazioni quotidiane o di una straniante normalità, in cui si riflette sulla condizione e le conseguenze dell'esilio, sulla dimensione dello spazio, domestico e sociale, sullo sgretolamento delle ideologie e la trasformazione degli ideali, sul sentimento di impossibilità a gestire o produrre il cambiamento, sull'indifferenza, sulla disillusione creata dalla società globale in cui la cultura si amalgama, ma le differenze e i problemi restano.
Nella varietà dei media utilizzati e attraverso la cifra stilistica personale di ogni artista, le rappresentazioni tendono ad essere ora riflessive ora violente, a polarizzarsi tra il benessere o la povertà, l'aspettativa o la disillusione, la collera o l'euforia, sia quando si ascrivono a situazioni politiche, sia quando è il piano personale ad essere indagato. Ne emerge una rappresentazione lucida e appassionata della società contemporanea, del limbo in cui rischia di annegare lo spirito vitale dei molti che conservano uno slancio utopico, e dei tanti che invece vivono nel disincanto. In molte opere ritornano, pesanti, i fantasmi delle egemonie del passato, i trascorsi sociali e politici, mentre in altre è rintracciabile un senso di redenzione, rinascita e di riscatto individuale.
Attraverso pittura, scultura, performance, installazioni fotografia,video, disegno, murales, stampe e mixed media i luoghi espositivi, palazzi storici e fabbriche riconvertite, ospitano le opere di Rafael Lozano-Hemmer, Marcos Castro, Aldo Chaparro, Pavel Acosta, Albano Afonso, Assume Vivid Astro Focus, Hernain Bravo, Tania Bruguera, Los Carpinteros, Jorge Macchi, Oswaldo Macià, Los Super Elegantes, Jota Castro, Wilfredo Prieto, Patricia Carmo Baltazar Correa, John Espinosa, Mariana Ferratto, Carlos Garaicoa, Juan Pablo Maciàs, Manuela Ribadeneira, Diango Hernandez, Liset Castello, ConceptinProgress, Debora Hirsch, Sebastiano Mauri, Luis Molina-Pantin, Tatiana Musi, Os Gemeos, Tomas Saraceno per citarne solo alcuni esposti tra Lecce, Maglie, Palermo, Trapani, Bari, Cosenza e Napoli dal mese di novembre agli inizi di settembre 2008.
Le opere provengono da importanti musei, prestigiose gallerie, fondazioni e collezioni private, tra cui Museo del Barrio New York, Exit Art New York, Galleria Continua San Gimignano, Federico Luger di Milano, Sandroni Rey Los Angeles, Galeria Casa Triangulo Sao Paulo, Nogueras Blanchard Barcellona, Luis Adelantado Valencia, CasadoSantapau Madrid, Pinksummer Genova, Blow de la Barra Londra, Galleria Patricia Armocida Milano, Franco Soffiantino Torino, Maisterra Valbuena Madrid, 1/9 Unosunove Roma.
Nel giugno 2008 una mostra "sorella" di LATINOLATINO presenterà all'interno della Sala delle Antiche Terme Comunali a Ischia una selezione di artisti con recenti esperienze in Sud America: Desideria Burgio, Gea Casolaro, Isola&Norzi, Mario Lamberti, Sandro Mele, Pax Paloscia, Giada Ripa, Pietro Ruffo, Guendalina Salini, Paolo W. Tamburella, Lucia Uni.
ASSOCIAZIONE CULTURALE KROITNIJZ promuove dal '99 un approccio trasversale dell'arte contemporanea all'interno di spazi istituzionali e non, con intenso programma di talent scouting di artisti internazionali.
Raffaella Guidobono è curatore indipendente, direttore artistico del progetto curatoriale AKA che risponde alle dinamiche sociali e culturali di varie città attraverso l´utilizzo di spazi inusuali tra Italia, Argentina, UK, US e Mexico. Il progetto piu' recente esposto a New York e in corso fino al 19 maggio al Printemps Design del Centre Pompidou con date previste nel 2008 a Berlino, San Francisco e Venezia è Detour Moleskine (2006-2007-2008) mostra collettiva di taccuini interpretati da artisti, architetti, scrittori, designer e outsider tra cui Tom Sachs, Ragnar Kjartansson, Manfredi Beninati, Renzo Piano, Odile Decq, Dave Eggers, Javier Marias, Paolo Tamburella, Joep Van Lieshout, Massimo Vitali, Spike Jonze, Antonio Marras, Maira Kalman, Paul Davis, Ana Prvacki, ideata per la ONG Lettera27.org /
La presenza imponente di un solo elemento va visto quale spunto metaforico per capire il senso dell´impresa artistica di veri e propri carpentieri in grado di coniugare la forza del messaggio minato di una bomba a mano con la funzionalita´ di una cassettiera, finemente levigata.
Il nome collettivo Los Carpinteros, risale al 1994. Le decine di committenze culturali fin qui affrontate per esporre due volte alla Biennale dell´Havana e alla Biennale di Venezia, affrontano la situazione politica e sociale con opere esploranti i confini tra l´aspetto decorativo e la sua sublimazione. Attraverso la doppia valenza semantica del lavoro esposto prende spunto una forzata modifica della pura funzione originaria.
Il senso del paradosso e´ il dato essenziale del multiforme repertorio dei Los Carpinteros, affermato duo cubano conteso dai musei nel mondo. Formatosi nel 1991 inizialmente con la partecipazione di Alexandre Arrechea (b. 1970), dopo il suo distacco da 4 anni i Los Carpinteros sono Marco Castillo (b. 1971) e Dagoberto Rodriguez (b. 1969). Ospiti di varie istituzioni dopo la partecipazione alla 51°Biennale di Venezia presso l'Istituto Italo-Latino Americano, in Europa alla Fondazione Calder e nella prestigiosa T-B A21 Thyssen-Bornemisza Art Contemporary - Space in Progress e a febbraio 2008 hanno inaugurato una mostra personale nella Galleria Sean Kelly a New York. Sono nelle collezioni permanenti del County Museum a Los Angeles, Nacional Centro de Arte Reina Sofia a Madrid, Museo de Bellas Artes all´Havana, Centro Cultural de Arte Contemporaneo a Mexico City, Art in General, Guggenheim, Moma e P.S.1 a New York.
Gli artisti dagli esordi amplificano le problematiche all´interno del sistema e le semplificano attraverso strumenti eloquenti opportunamente ribaltati di senso. La suggestione dei lavori passa per una immediata riconoscibilita´ subito smentita dalla nuova forma che contraddice la logica dell´utilizzo primario. Nel loro immaginario gli oggetti aderiscono a schemi nuovi di ordine discordante, con ambiguo riferimento alla situazione politica e ai contrasti in corso nel paese, suggeriscono agli astanti la natura differente del lato piu´ ovvio delle questioni e mettono in dubbio il dato piu´ scontato.
La traduzione letterale dei titoli delle opere spesso stride con il fatto che la costruzione sia in realtà un fantastico episodio ludico. Nel caso della piscina-portaerei chiamata portaaviones di qualche anno fa emergeva una psico-scultura misteriosa, al contempo vessillo di guerra e accessorio lussuoso di uso domestico. Secondo Carol S. Eliel, Curatore del Museo di Arte Moderna e Contemporanea al Los Angeles County Museum of Art, il gruppo attualmente esplora non soltanto quello di cui l´arte è fisicamente costruita, ma esplora argomenti che hanno a che vedere con l´esistenza dell´essere umano all´inizio del XXI secolo. Dopo la 7° Biennale di Havana Los Carpinteros hanno esposto Ciudad Transportable (Transportable City), installazione di tende fatte di nylon e tubi da costruzione, prima mostra di una serie di interventi poi transitata al P.S.1, poi al Museo di Honolulu e a San Francisco. Ogni tenda allude ad un tipo di costruzione diverso, ad esempio una chiesa, un duomo, una fabbrica, un carcere. Nella visione degli artisti rappresenta il minimo indispensabile perché una società possa funzionare. L´idea è quella di una cellula primordiale di cio che una città dovrebbe essere. La Città Portatile, che resta la loro opera più esposta è vista come un fenomeno globale che trascende luoghi o nazioni. L´installazione approfondisce l´attualità del fenomeno di una sempre più frequente diaspora, ovvero racconta la natura itinerante del mondo moderno, laddove fenomeni innarrestabili come le catastrofi naturali o le guerre forzano il disperdersi di intere popolazioni. Per gli artisti la portabilità suggerisce inoltre che la tenda possa funzionare anche per sollevare dalla nostalgia. Castillo spiega che quando le persone devono lasciare il proprio habitat, di solito pensano all´edificio che si sono lasciati alle spalle. Se puoi portare con te la struttura evocante il luogo dove abitavi non hai più bisogno di pensarci. Se puoi trasformare una granata in un oggetto di utilizzo quotidiano suggerisci l´assurdita´ del suo scopo reale e tenti di esorcizzarlo.
Dopo la preview nel Salento a novembre 2007, dal 6 al 18 maggio viene esposta l´opera Granada De mano dei Los Carpinteros. A cura di Raffaella Guidobono AKA curatorial projects con il coordinamento di Alessandra Pomarico / Loop House si apre la quarta parte della mostra LatinoLatino per abbracciare fino a settembre 2008 tutto il Sud Italia, con il patrocinio del Comune di Lecce e della Provincia di Lecce, in collaborazione con Istituto di Culture Mediterranee, Scuola Superiore Isufi, Loop House e con il supporto di Vodafone, Bartolini, Vestas Hotel.
LATINOLATINO presenta una panoramica di artisti contemporanei latino-americani in sette città del centro e sud Italia (Napoli, Bari, Lecce, Maglie, Cosenza, Palermo e Trapani). La mostra è concepita come un unico evento diffuso nell'Italia centro-meridionale a presentare in luoghi e contesti diversi l'opera di artisti affermati e giovani emergenti il cui lavoro si è posto all'attenzione della critica internazionale per valenza estetica e attenzione alla dimensione sociale dell'arte, riflettendo gli orientamenti e le preoccupazioni della scena contemporanea centro-sudamericana, in Italia ancora poco conosciuta.
Una delle questioni poste dalla mostra riguarda la problematica della trasposizione di un'opera dal contesto locale da cui proviene a quello globale in cui viene presentata e fruita. Il titolo LATINOLATINO è una sorta di paradosso che vuole rimettere in questione la rappresentazione, spesso eccessivamente baroccheggiante e piena di luoghi comuni, con cui è rievocata la cultura latino-americana, per rintracciare una sensibilità concettuale che accomuni gli artisti contemporanei al di là dei clichè delle provenienze. Se non esiste differenza formale tra chi è rimasto nel paese di origine e chi vive all'estero, si evidenzia un comune sentire e una forte adesione a temi dalla portata universale, e una soggiacente tensione sociale, anche laddove questa si manifesta in una dimensione intima, domestica, personale.
Il Sedile, ex sede del governo, esempio di recupero di un sito archeologico nel rispetto dell'identità storica e architettonica originaria, i cui spazi riconvertiti ospitano eventi culturali, mostre e installazioni, ospita la scultura "Granada de Mano" del duo cubano Los Carpinteros.
LATINOLATINO raccoglie una polifonia di opere in cui si raffigurano situazioni quotidiane o di una straniante normalità, in cui si riflette sulla condizione e le conseguenze dell'esilio, sulla dimensione dello spazio, domestico e sociale, sullo sgretolamento delle ideologie e la trasformazione degli ideali, sul sentimento di impossibilità a gestire o produrre il cambiamento, sull'indifferenza, sulla disillusione creata dalla società globale in cui la cultura si amalgama, ma le differenze e i problemi restano.
Nella varietà dei media utilizzati e attraverso la cifra stilistica personale di ogni artista, le rappresentazioni tendono ad essere ora riflessive ora violente, a polarizzarsi tra il benessere o la povertà, l'aspettativa o la disillusione, la collera o l'euforia, sia quando si ascrivono a situazioni politiche, sia quando è il piano personale ad essere indagato. Ne emerge una rappresentazione lucida e appassionata della società contemporanea, del limbo in cui rischia di annegare lo spirito vitale dei molti che conservano uno slancio utopico, e dei tanti che invece vivono nel disincanto. In molte opere ritornano, pesanti, i fantasmi delle egemonie del passato, i trascorsi sociali e politici, mentre in altre è rintracciabile un senso di redenzione, rinascita e di riscatto individuale.
Attraverso pittura, scultura, performance, installazioni fotografia,video, disegno, murales, stampe e mixed media i luoghi espositivi, palazzi storici e fabbriche riconvertite, ospitano le opere di Rafael Lozano-Hemmer, Marcos Castro, Aldo Chaparro, Pavel Acosta, Albano Afonso, Assume Vivid Astro Focus, Hernain Bravo, Tania Bruguera, Los Carpinteros, Jorge Macchi, Oswaldo Macià, Los Super Elegantes, Jota Castro, Wilfredo Prieto, Patricia Carmo Baltazar Correa, John Espinosa, Mariana Ferratto, Carlos Garaicoa, Juan Pablo Maciàs, Manuela Ribadeneira, Diango Hernandez, Liset Castello, ConceptinProgress, Debora Hirsch, Sebastiano Mauri, Luis Molina-Pantin, Tatiana Musi, Os Gemeos, Tomas Saraceno per citarne solo alcuni esposti tra Lecce, Maglie, Palermo, Trapani, Bari, Cosenza e Napoli dal mese di novembre agli inizi di settembre 2008.
Le opere provengono da importanti musei, prestigiose gallerie, fondazioni e collezioni private, tra cui Museo del Barrio New York, Exit Art New York, Galleria Continua San Gimignano, Federico Luger di Milano, Sandroni Rey Los Angeles, Galeria Casa Triangulo Sao Paulo, Nogueras Blanchard Barcellona, Luis Adelantado Valencia, CasadoSantapau Madrid, Pinksummer Genova, Blow de la Barra Londra, Galleria Patricia Armocida Milano, Franco Soffiantino Torino, Maisterra Valbuena Madrid, 1/9 Unosunove Roma.
Nel giugno 2008 una mostra "sorella" di LATINOLATINO presenterà all'interno della Sala delle Antiche Terme Comunali a Ischia una selezione di artisti con recenti esperienze in Sud America: Desideria Burgio, Gea Casolaro, Isola&Norzi, Mario Lamberti, Sandro Mele, Pax Paloscia, Giada Ripa, Pietro Ruffo, Guendalina Salini, Paolo W. Tamburella, Lucia Uni.
ASSOCIAZIONE CULTURALE KROITNIJZ promuove dal '99 un approccio trasversale dell'arte contemporanea all'interno di spazi istituzionali e non, con intenso programma di talent scouting di artisti internazionali.
Raffaella Guidobono è curatore indipendente, direttore artistico del progetto curatoriale AKA che risponde alle dinamiche sociali e culturali di varie città attraverso l´utilizzo di spazi inusuali tra Italia, Argentina, UK, US e Mexico. Il progetto piu' recente esposto a New York e in corso fino al 19 maggio al Printemps Design del Centre Pompidou con date previste nel 2008 a Berlino, San Francisco e Venezia è Detour Moleskine (2006-2007-2008) mostra collettiva di taccuini interpretati da artisti, architetti, scrittori, designer e outsider tra cui Tom Sachs, Ragnar Kjartansson, Manfredi Beninati, Renzo Piano, Odile Decq, Dave Eggers, Javier Marias, Paolo Tamburella, Joep Van Lieshout, Massimo Vitali, Spike Jonze, Antonio Marras, Maira Kalman, Paul Davis, Ana Prvacki, ideata per la ONG Lettera27.org /
06
maggio 2008
LatinoLatino. Los Carpinteros
Dal 06 al 18 maggio 2008
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEL SEGGIO – SEDILE
Lecce, Piazza Sant'oronzo, (Lecce)
Lecce, Piazza Sant'oronzo, (Lecce)
Orario di apertura
tutti i giorni 24/24
Vernissage
6 Maggio 2008, ore 19
Sito web
www.latinolatino.com
Autore
Curatore