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Laura D’Andrea Petrantoni – Immagini e immaginario del Mediterraneo
una ricerca sull’immaginario barocco, la memoria greca e la scrittura islamica
Comunicato stampa
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Domani 1 marzo, alle ore 18.30, verrà inaugurata, presso il “Centro Espositivo della Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni” in via Borghese (angolo via Ripetta), la personale di Laura D’Andrea Petrantoni “Immagini e immaginario del Mediterraneo”, promossa da la Prima Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni” La Sapienza, il CAVEA (Dipartimento di Caratteri dell’Architettura, Valutazione e Ambiente), e il RADAAR (Dipartimento di Rilievo, Analisi e Disegno dell’Architettura e dell’Ambiente).
La mostra, il cui allestimento è curato dalla stessa Laura D’Andrea Petrantoni, pittore e incisore, consta di 25 opere realizzate con tecniche miste (incisione, serigrafia, olio, ecc.) e materiali diversi (legno, ferro, carta, pietra lavica, ecc.) che racchiudono la ricerca artistica ispirata alle immagini e all’immaginario del Mediterraneo. Una ricerca che rappresenta un percorso tra le suggestioni del barocco siciliano (Sala 1), della memoria greca (Sala 2) e della scrittura islamica (sala 3), tre ambiti tematici ciascuno dei quali ha costituito una fase specifica della vita artistica di Laura D’Andrea Petrantoni.
Il percorso espositivo apre con un richiamo all’anno 1963: fu un attimo, un terribile terremoto, che gli scienziati oggi definirebbero di magnitudo 8, fece migliaia di vittime e distrusse gran parte delle costruzioni nella Val di Noto e nella Val Demone. In seguito, fu avviato un grandioso processo di ricostruzione architettonica che trovò nelle forme del barocco la sua peculiare caratteristica, tant’è che il barocco della Sicilia sud-orientale è oggi riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
Le opere di Laura D’Andrea Petrantoni rappresentano la forza della tragedia e, in particolare, l’energia che si sprigiona dal movimento armonioso e teatrale delle architetture barocche delle città di Noto, Ibla e Catania. Le immagini si appropriano delle architetture e dei dettagli, come nel caso della testa di putto inghirlandata di foglie che si spacca, perché vi entra a cuneo la facciata di una chiesa. Oppure l’opera “percorsa da fiati d’aria, i mostri”, per dirla con le parole di Marcello Venturoli tratte da un contributo che il critico scrisse nel 1997 sul lavoro della D’Andrea Petrantoni.
Si passa poi alla memoria greca, testimoniata dalla ricerca su l’anfiteatro, le maschere e i miti di Apollo e Dafne (Sala 2) per terminare con la ricerca sul grafismo islamico, svolta al Cairo nel 1980 e frutto dei numerosi viaggi che l’artista ha compiuto nei paesi islamici e nel Magreb, presentata per la prima volta a Roma da Francesco Gabrieli all’Istituto di cultura egiziano.
Un’opera eclettica che ha come denominatore comune il Mediterraneo, quel mare “fra le terre”, da sempre tessuto connettivo privilegiato – “il mare unisce ciò che divide” - e piccolissimo oceano in bilico fra tre continenti. Storia d’incontri e di scontri millenari risolti in uno straordinario vortice d’umanità, in una somma di genti, di costumi, di colori, di cibi, di stili di vita diversi.
«E’ difficile indagare il senso culturale profondo di cosa significhi per noi Mediterraneo – dichiara Laura D’Andrea Petrantoni -. Probabilmente è un’idea astratta, ma spesso le astrazioni sono utili alla comprensione della realtà. Il Mediterraneo è una continua dicotomia: esiste la sponda di cultura cristiana e quella di cultura islamica, quella europea, africana ed asiatica. Esiste il Mediterraneo politeista, di ieri, e monoteista, di oggi».
L’inaugurazione della mostra sarà introdotta da un convegno dall’omonimo titolo, che si terrà nell’Aula Magna della Facoltà alle ore 15.30), al quale interverranno illustri esponenti del mondo accademico, istituzionale e culturale per un approccio multidisciplinare al tema dell’immaginario del Mediterraneo. All’incontro interverranno: Lucio Valerio Barbera, Valter Bordini, Mario Docci, Enzo Bianco, Giuseppe Panocchia, Maria Pia Garavaglia, Franco Antoci, Giuseppe Nicosia, Enza Cilia, Simonetta Lux, Daniela Primicerio, Paolo Morawsky, Carmelo Licita e Franco Conti.
Dopo Roma, “Immagini e immaginario del Mediterraneo” proseguirà il suo itinerario in Sicilia a Palermo e Ragusa, in Tunisia a Tunisi, in Egitto ad Alessandria presso la Biblioteca Alessandrina e in Marocco.
L’iniziativa è patrocinata da: Commissione Affari Costituzionali del Senato, Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali della Città di Ragusa, Provincia di Ragusa, Comune di Roma, Comune di Vittoria, Premio Internazionale del Documentario e Reportage del Mediterraneo della RAI e da Engineering.
Mostra
La mostra, il cui allestimento è curato dalla stessa Laura D’Andrea Petrantoni, pittore e incisore, consta di 25 opere realizzate con tecniche miste (incisione, serigrafia, olio, ecc.) e materiali diversi (legno, ferro, carta, pietra lavica, ecc.) che racchiudono la ricerca artistica ispirata alle immagini e all’immaginario del Mediterraneo. Una ricerca che rappresenta un percorso tra le suggestioni del barocco siciliano (Sala 1), della memoria greca (Sala 2) e della scrittura islamica (sala 3), tre ambiti tematici ciascuno dei quali ha costituito una fase specifica della vita artistica di Laura D’Andrea Petrantoni.
Il percorso espositivo apre con un richiamo all’anno 1963: fu un attimo, un terribile terremoto, che gli scienziati oggi definirebbero di magnitudo 8, fece migliaia di vittime e distrusse gran parte delle costruzioni nella Val di Noto e nella Val Demone. In seguito, fu avviato un grandioso processo di ricostruzione architettonica che trovò nelle forme del barocco la sua peculiare caratteristica, tant’è che il barocco della Sicilia sud-orientale è oggi riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
Le opere di Laura D’Andrea Petrantoni rappresentano la forza della tragedia e, in particolare, l’energia che si sprigiona dal movimento armonioso e teatrale delle architetture barocche delle città di Noto, Ibla e Catania. Le immagini si appropriano delle architetture e dei dettagli, come nel caso della testa di putto inghirlandata di foglie che si spacca, perché vi entra a cuneo la facciata di una chiesa. Oppure l’opera “percorsa da fiati d’aria, i mostri”, per dirla con le parole di Marcello Venturoli tratte da un contributo che il critico scrisse nel 1997 sul lavoro della D’Andrea Petrantoni.
Si passa poi alla memoria greca, testimoniata dalla ricerca su l’anfiteatro, le maschere e i miti di Apollo e Dafne (Sala 2) per terminare con la ricerca sul grafismo islamico, svolta al Cairo nel 1980 e frutto dei numerosi viaggi che l’artista ha compiuto nei paesi islamici e nel Magreb, presentata per la prima volta a Roma da Francesco Gabrieli all’Istituto di cultura egiziano.
Un’opera eclettica che ha come denominatore comune il Mediterraneo, quel mare “fra le terre”, da sempre tessuto connettivo privilegiato – “il mare unisce ciò che divide” - e piccolissimo oceano in bilico fra tre continenti. Storia d’incontri e di scontri millenari risolti in uno straordinario vortice d’umanità, in una somma di genti, di costumi, di colori, di cibi, di stili di vita diversi.
«E’ difficile indagare il senso culturale profondo di cosa significhi per noi Mediterraneo – dichiara Laura D’Andrea Petrantoni -. Probabilmente è un’idea astratta, ma spesso le astrazioni sono utili alla comprensione della realtà. Il Mediterraneo è una continua dicotomia: esiste la sponda di cultura cristiana e quella di cultura islamica, quella europea, africana ed asiatica. Esiste il Mediterraneo politeista, di ieri, e monoteista, di oggi».
L’inaugurazione della mostra sarà introdotta da un convegno dall’omonimo titolo, che si terrà nell’Aula Magna della Facoltà alle ore 15.30), al quale interverranno illustri esponenti del mondo accademico, istituzionale e culturale per un approccio multidisciplinare al tema dell’immaginario del Mediterraneo. All’incontro interverranno: Lucio Valerio Barbera, Valter Bordini, Mario Docci, Enzo Bianco, Giuseppe Panocchia, Maria Pia Garavaglia, Franco Antoci, Giuseppe Nicosia, Enza Cilia, Simonetta Lux, Daniela Primicerio, Paolo Morawsky, Carmelo Licita e Franco Conti.
Dopo Roma, “Immagini e immaginario del Mediterraneo” proseguirà il suo itinerario in Sicilia a Palermo e Ragusa, in Tunisia a Tunisi, in Egitto ad Alessandria presso la Biblioteca Alessandrina e in Marocco.
L’iniziativa è patrocinata da: Commissione Affari Costituzionali del Senato, Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali della Città di Ragusa, Provincia di Ragusa, Comune di Roma, Comune di Vittoria, Premio Internazionale del Documentario e Reportage del Mediterraneo della RAI e da Engineering.
Mostra
01
marzo 2007
Laura D’Andrea Petrantoni – Immagini e immaginario del Mediterraneo
Dal primo al 17 marzo 2007
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
PRIMA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA LUDOVICO QUARONI
Roma, Piazza Borghese, 9, (Roma)
Roma, Piazza Borghese, 9, (Roma)
Orario di apertura
dal Lunedì al Venerdì dalle 9,00 alle 19,00. Il Sabato dalle 9,00 alle 13
Vernissage
1 Marzo 2007, ore 18.30
Autore