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Laura de Santillana – Nuovi lavori
Diverse opere, circa una ventina, che illustrano la complessa e significativa ricerca di un’artista nata all’interno della più autorevole tradizione vetraria veneziana e che al vetro ritorna costantemente, guardando oltre
Comunicato stampa
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Opere cariche di mistero che si svela, di suggestioni là dove la luce incontra la materia, forme primigenie frutto di calibrata elaborazione: così è il lavoro di Laura De Santillana che viene presentato alla Galleria Marina Barovier di Venezia dal 31 maggio al 30 settembre 2007.
Diverse opere, circa una ventina, che illustrano la complessa e significativa ricerca di un’artista nata all’interno della più autorevole tradizione vetraria veneziana e che al vetro ritorna costantemente, guardando oltre.
Laura De Santillana, cresciuta nell’alveo privilegiato della Venini, di cui rappresenta la terza generazione essendo nipote di Paolo Venini, e formatasi a New York alla School of Visual Arts, ha maturato un percorso del tutto personale che l’ha portata ad esprimersi attraverso il vetro soffiato da lei utilizzato in modo sorprendente, piegandolo ad esiti inaspettati.
Le tecniche vengono reinterpretate fino all’estremo, come nel caso di alcune opere che appaiono alla vista come lastre dall’accentuata matericità. Queste nascono infatti dallo schiacciamento della tipica bolla che si forma durante la soffiatura del vetro, in fase di lavorazione.
Ciò che ne deriva è una continua riflessione sulla presenza scultorea degli oggetti che mutano in relazione alle variazioni cromatiche, determinate dall’incidenza e dalla penetrazione della luce attraverso lo spessore.
Nelle opere recenti la De Santillana privilegia il vetro incolore, una materia diafana all’interno della quale, grazie all’inserimento di elementi metallici, si manifestano delle presenze astratte, che quasi galleggiano nello spazio dell’oggetto. Ampliando lo sguardo, lo studio si allarga coinvolgendo altri materiali come la cera, il bronzo, il gesso ed il marmo: variazioni materiche, giocate anch’esse come opere pittoriche tridimensionali reattive alla luce.
“Là dove il pittore dipinge procedendo con la pennellata a successive velature, qui le stratificazioni sono costituite dalle due pareti ravvicinate, dall’esiguo spazio intermedio, dal trattamento delle superfici anteriore e posteriore che smorza la brillantezza e la trasparenza del vetro. Sono opere pittoriche, nate dalla luce e dal colore, la cui particolarissima essenza non potrebbe essere conseguita che con il vetro soffiato, perché lo spazio intermedio gioca un ruolo essenziale e la stessa materia vitrea è assimilabile alla pittura ma ne prende le distanze” 1
L’artista definisce così il proprio lavoro: “Lo spazio all’interno delle forme compresse, è ridotto al minimo, quel che resta sono gli scheletri di cose ormai consumate e irriconoscibili. Sequenze, pagine di un libro. L’anima di ogni forma, il vetro la contiene e la conserva come in un tabernacolo, come in un corpo.”
Diverse opere, circa una ventina, che illustrano la complessa e significativa ricerca di un’artista nata all’interno della più autorevole tradizione vetraria veneziana e che al vetro ritorna costantemente, guardando oltre.
Laura De Santillana, cresciuta nell’alveo privilegiato della Venini, di cui rappresenta la terza generazione essendo nipote di Paolo Venini, e formatasi a New York alla School of Visual Arts, ha maturato un percorso del tutto personale che l’ha portata ad esprimersi attraverso il vetro soffiato da lei utilizzato in modo sorprendente, piegandolo ad esiti inaspettati.
Le tecniche vengono reinterpretate fino all’estremo, come nel caso di alcune opere che appaiono alla vista come lastre dall’accentuata matericità. Queste nascono infatti dallo schiacciamento della tipica bolla che si forma durante la soffiatura del vetro, in fase di lavorazione.
Ciò che ne deriva è una continua riflessione sulla presenza scultorea degli oggetti che mutano in relazione alle variazioni cromatiche, determinate dall’incidenza e dalla penetrazione della luce attraverso lo spessore.
Nelle opere recenti la De Santillana privilegia il vetro incolore, una materia diafana all’interno della quale, grazie all’inserimento di elementi metallici, si manifestano delle presenze astratte, che quasi galleggiano nello spazio dell’oggetto. Ampliando lo sguardo, lo studio si allarga coinvolgendo altri materiali come la cera, il bronzo, il gesso ed il marmo: variazioni materiche, giocate anch’esse come opere pittoriche tridimensionali reattive alla luce.
“Là dove il pittore dipinge procedendo con la pennellata a successive velature, qui le stratificazioni sono costituite dalle due pareti ravvicinate, dall’esiguo spazio intermedio, dal trattamento delle superfici anteriore e posteriore che smorza la brillantezza e la trasparenza del vetro. Sono opere pittoriche, nate dalla luce e dal colore, la cui particolarissima essenza non potrebbe essere conseguita che con il vetro soffiato, perché lo spazio intermedio gioca un ruolo essenziale e la stessa materia vitrea è assimilabile alla pittura ma ne prende le distanze” 1
L’artista definisce così il proprio lavoro: “Lo spazio all’interno delle forme compresse, è ridotto al minimo, quel che resta sono gli scheletri di cose ormai consumate e irriconoscibili. Sequenze, pagine di un libro. L’anima di ogni forma, il vetro la contiene e la conserva come in un tabernacolo, come in un corpo.”
31
maggio 2007
Laura de Santillana – Nuovi lavori
Dal 31 maggio al 30 settembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARINA BAROVIER
Venezia, San Marco, 3216, (Venezia)
Venezia, San Marco, 3216, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10 – 13, 15 - 19
Vernissage
31 Maggio 2007, ore 19
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