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Laura M. Cincotta – Figuratively Speaking
“Figuratively Speaking” presenta i lavori figurativi di Laura M. Cincotta, pittrice americana, nella prima istallazione di Back to Back: Two American artists in Bologna
Comunicato stampa
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Di fronte ai soggetti di Laura M. Cincotta il paragone con Lucian Freud potrebbe sembrare scontato e frutto di uno sguardo superficiale, ma risulta estremamente utile per comprendere quanto sia differente lo spirito pittorico nel trattare il corpo nell’intimità che emerge da questi quadri rispetto alle tele di Freud. Non si tratta di una differenza legata solo alla matericità del pittore inglese, nato a Berlino, o alla scelta frequente della nudità dei suoi protagonisti, quanto più alla natura della composizione dei quadri. Mentre Lucian Freud ritrae pose e mollezze dei dormienti, che sembrano venire scoperti nelle loro stanze da letto, qui l’occhio si avvicina in modo più delicato, e lo spettatore viene accompagnato in una quotidianità non rubata, ma condivisa. Non si ha la sensazione di entrare come intrusi, ma di essere presi per mano per osservare dall’interno. In queste tele non vi è traccia di voyeurismo e i colori tenui e la resa pittorica dello sfuocato si caricano di una forza evocativa particolare.
Il vibrato pittorico ha un ruolo fondamentale perché da puro stile si trasforma in un punto di vista sul reale. Di fronte a quella vetrata o a quel divano, lo spettatore viene spinto a proiettarsi con la mente in un’altra realtà. Il dettaglio non conta perché si conoscono le pieghe di un divano o i riflessi di una finestra, quello che non si conosce o che spesso si dimentica sono gli istanti vissuti in quegli ambienti, le sensazioni di quei momenti. Ecco perché non vi è alcun intento descrittivo e perché il colore deve poter uscire dalla figura, deve eludere il volto, memore dell’anatomia di un viso per lasciarlo all’immaginazione. I volti sono negati, ma restituiscono ad ogni modo un’intensità espressiva. La negazione per niente brutale riscopre il mezzo pittorico in tutte le sue sfaccettature. Vi è una volontà di sottrazione dell’immagine che non è, per questo, meno poetica.
La partecipazione emotiva dello spettatore, quindi, passa gradi molto diversi, perché attraversa le varie fasi della pittura di Laura M. Cincotta. Nel trittico il richiamo a Magnus Von Plessen e Kevin Bean, pittori che lavorano analogamente nel campo di una sperimentazione simile dell’immagine, diventa a questo punto molto interessante perché indica quanto pian piano la ricerca si stia sviluppando in questa giovane pittrice, per lasciare spazio a nuovi esiti e nuove modalità di concepire la figura, rompendo inevitabilmente con i canoni della tradizione novecentesca che questi quadri possono ricordare ad un osservatore di primo acchito.
Cecilia Sergi
Il vibrato pittorico ha un ruolo fondamentale perché da puro stile si trasforma in un punto di vista sul reale. Di fronte a quella vetrata o a quel divano, lo spettatore viene spinto a proiettarsi con la mente in un’altra realtà. Il dettaglio non conta perché si conoscono le pieghe di un divano o i riflessi di una finestra, quello che non si conosce o che spesso si dimentica sono gli istanti vissuti in quegli ambienti, le sensazioni di quei momenti. Ecco perché non vi è alcun intento descrittivo e perché il colore deve poter uscire dalla figura, deve eludere il volto, memore dell’anatomia di un viso per lasciarlo all’immaginazione. I volti sono negati, ma restituiscono ad ogni modo un’intensità espressiva. La negazione per niente brutale riscopre il mezzo pittorico in tutte le sue sfaccettature. Vi è una volontà di sottrazione dell’immagine che non è, per questo, meno poetica.
La partecipazione emotiva dello spettatore, quindi, passa gradi molto diversi, perché attraversa le varie fasi della pittura di Laura M. Cincotta. Nel trittico il richiamo a Magnus Von Plessen e Kevin Bean, pittori che lavorano analogamente nel campo di una sperimentazione simile dell’immagine, diventa a questo punto molto interessante perché indica quanto pian piano la ricerca si stia sviluppando in questa giovane pittrice, per lasciare spazio a nuovi esiti e nuove modalità di concepire la figura, rompendo inevitabilmente con i canoni della tradizione novecentesca che questi quadri possono ricordare ad un osservatore di primo acchito.
Cecilia Sergi
12
maggio 2007
Laura M. Cincotta – Figuratively Speaking
Dal 12 al 18 maggio 2007
arte contemporanea
Location
GRAFFIO GALLERIA D’ARTE
Bologna, Via Sant'Apollonia, 25, (Bologna)
Bologna, Via Sant'Apollonia, 25, (Bologna)
Orario di apertura
tutti i giorni 15,30-19,30
Vernissage
12 Maggio 2007, ore 18,30
Sito web
www.lauracincotta.com
Autore
Curatore