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Laura Partin – Sfratto
Questa serie di disegni affronta il problema dei rom sfrattati dalle loro case in affitto in Romania dal 2010 e finora. Il progetto si inspira dalle fotografie di fotoreporter, articoli e rapporti video su questi casi, e documenta la situazione di esclusione sociale e vulnerabilità.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Accademia di Romania in Roma con l’appoggio dell’Istituto Culturale Romeno inaugurerà mercoledì, 19 febbraio, alle ore 18:00, la mostra di disegni “Sfratto”, dell’artista Laura Partin.
Questa serie di disegni affronta il problema dei rom sfrattati dalle loro case in affitto in Romania dal 2010 e finora. Il progetto si inspira dalle fotografie di fotoreporter, articoli e rapporti video su questi casi, e documenta la situazione di esclusione sociale e la vulnerabilità delle persone che sono arrivate in strada o in alloggi estremamente precari dopo la chiusura delle aziende industriali in cui lavoravano.
Il portfolio di opere dell'artista, che includerà 60 disegni, mira a minare alcuni stereotipi e sensibilizzare l'opinione pubblica, attirando l'attenzione sull'esclusione sociale in cui alcuni rom sono presenti negli attuali contesti sociali, sia in Romania che in altri paesi.
Le opere saranno esposte nella Galleria dell'Accademia di Romania in Roma dal 19 febbraio al 29 febbraio e la mostra sarà visitabile secondo il programma visualizzato sulla pagina dell'evento.
Questa serie di disegni e un progetto artistico e di ricerca, uno dei due casi documentati dall'artista - il più serio e insufficientemente pubblicizzato – e quello delle 76 famiglie (circa 300 persone) che vivevano vicino alla fossa della spazzatura di Pata Rât a Cluj, dal 2010 al 2016, come a seguito della loro evacuazione da via Coastei. Il municipio di Cluj aveva costruito edifici modulari a Pata Rât per le famiglie evacuate, costrette dalle circostanze a vivere in un ambiente malsano, in stanze troppo piccole per famiglie numerose, a volte superiori a 15 membri. Nel 2017, un'associazione è riuscita a consentire a 35 famiglie di Pata Rât di trasferirsi negli appartamenti a Cluj, grazie a finanziamenti esterni.
Il secondo caso riguarda le famiglie evacuate nel 2014 dalla via Vulturii, a Bucarest, che hanno vissuto in tende davanti alle loro ex case per alcuni mesi, compreso l'inverno - una forma di protesto contro l'ingiustizia e la mancanza di protezione dalle autorità che avevano ignorato le loro richieste di alloggi sociali. Le famiglie dei rom affittuari avevano il diritto ad un alloggio sociale, a causa dei loro redditi molto bassi e dello status di sfrattati, dal momento che le 25 case in cui avevano alloggiato le 100 persone erano edifici retrocessi in maniera irrevocabile ai loro proprietari di diritto.
Laura Partin è nata nel 1986 a Iasi, è laureata in arti grafiche e ha un master in ricerca interdisciplinare nel campo della teoria dell'arte. La sua pratica artistica è focalizzata sul disegno e la performance. Gli argomenti trattati nel suo lavoro sono aderenti alla sfera sociale o all'area poetica esistenzialista. Dopo gli studi universitari a ottenuto una residenza presso l'Istituto Romeno di Ricerca e Cultura Umanistica a Venezia, una borsa “Nicolae Iorga” di ricerca e creazione per due anni. In questo periodo ha continuato la sua analisi sull'arte partecipativa e le strategie delle arterie contemporanee e quelle degli psicologi sociali. La ricerca si intitola "L'estetica della disillusione" e studia le pratiche artistiche che hanno al centro la costruzione di una situazione simile a una farsa, ma traccia anche una genealogia di questo fenomeno nelle avanguardie del secolo XX, dal dadaismo, surrealismo e futurismo al letrismo e le arte concettuale. Durante questo periodo espone nella galleria dell'istituto tre progetti artistici personali e partecipa a un festival internazionale di arte contemporanea: Morphos - Pixel di identità. Dal 2016 ha iniziato una tesi di dottorato all'Università di Parigi 8, con lo stesso argomento di studio e ha esposto recentemente al salone DDessin. Dal 2018 lavora al Musée des Avelines di Saint-Cloud come mediatore culturale.
Questa serie di disegni affronta il problema dei rom sfrattati dalle loro case in affitto in Romania dal 2010 e finora. Il progetto si inspira dalle fotografie di fotoreporter, articoli e rapporti video su questi casi, e documenta la situazione di esclusione sociale e la vulnerabilità delle persone che sono arrivate in strada o in alloggi estremamente precari dopo la chiusura delle aziende industriali in cui lavoravano.
Il portfolio di opere dell'artista, che includerà 60 disegni, mira a minare alcuni stereotipi e sensibilizzare l'opinione pubblica, attirando l'attenzione sull'esclusione sociale in cui alcuni rom sono presenti negli attuali contesti sociali, sia in Romania che in altri paesi.
Le opere saranno esposte nella Galleria dell'Accademia di Romania in Roma dal 19 febbraio al 29 febbraio e la mostra sarà visitabile secondo il programma visualizzato sulla pagina dell'evento.
Questa serie di disegni e un progetto artistico e di ricerca, uno dei due casi documentati dall'artista - il più serio e insufficientemente pubblicizzato – e quello delle 76 famiglie (circa 300 persone) che vivevano vicino alla fossa della spazzatura di Pata Rât a Cluj, dal 2010 al 2016, come a seguito della loro evacuazione da via Coastei. Il municipio di Cluj aveva costruito edifici modulari a Pata Rât per le famiglie evacuate, costrette dalle circostanze a vivere in un ambiente malsano, in stanze troppo piccole per famiglie numerose, a volte superiori a 15 membri. Nel 2017, un'associazione è riuscita a consentire a 35 famiglie di Pata Rât di trasferirsi negli appartamenti a Cluj, grazie a finanziamenti esterni.
Il secondo caso riguarda le famiglie evacuate nel 2014 dalla via Vulturii, a Bucarest, che hanno vissuto in tende davanti alle loro ex case per alcuni mesi, compreso l'inverno - una forma di protesto contro l'ingiustizia e la mancanza di protezione dalle autorità che avevano ignorato le loro richieste di alloggi sociali. Le famiglie dei rom affittuari avevano il diritto ad un alloggio sociale, a causa dei loro redditi molto bassi e dello status di sfrattati, dal momento che le 25 case in cui avevano alloggiato le 100 persone erano edifici retrocessi in maniera irrevocabile ai loro proprietari di diritto.
Laura Partin è nata nel 1986 a Iasi, è laureata in arti grafiche e ha un master in ricerca interdisciplinare nel campo della teoria dell'arte. La sua pratica artistica è focalizzata sul disegno e la performance. Gli argomenti trattati nel suo lavoro sono aderenti alla sfera sociale o all'area poetica esistenzialista. Dopo gli studi universitari a ottenuto una residenza presso l'Istituto Romeno di Ricerca e Cultura Umanistica a Venezia, una borsa “Nicolae Iorga” di ricerca e creazione per due anni. In questo periodo ha continuato la sua analisi sull'arte partecipativa e le strategie delle arterie contemporanee e quelle degli psicologi sociali. La ricerca si intitola "L'estetica della disillusione" e studia le pratiche artistiche che hanno al centro la costruzione di una situazione simile a una farsa, ma traccia anche una genealogia di questo fenomeno nelle avanguardie del secolo XX, dal dadaismo, surrealismo e futurismo al letrismo e le arte concettuale. Durante questo periodo espone nella galleria dell'istituto tre progetti artistici personali e partecipa a un festival internazionale di arte contemporanea: Morphos - Pixel di identità. Dal 2016 ha iniziato una tesi di dottorato all'Università di Parigi 8, con lo stesso argomento di studio e ha esposto recentemente al salone DDessin. Dal 2018 lavora al Musée des Avelines di Saint-Cloud come mediatore culturale.
19
febbraio 2020
Laura Partin – Sfratto
Dal 19 al 29 febbraio 2020
disegno e grafica
Location
ACCADEMIA DI ROMANIA
Roma, Viale delle Belle Arti, 110, (Roma)
Roma, Viale delle Belle Arti, 110, (Roma)
Orario di apertura
10:00 - 19:00
Vernissage
19 Febbraio 2020, h 18:00
Sito web
Autore