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Laura Thermes – Architetture – 1971-2021
Progetti, disegni, modelli, immagini delle architetture di Laura Thermes, a partire dalla sua tesi di laurea del 1971 a coprire l’intero l’arco temporale del suo lavoro di architetto.
Sabato 22 aprile 2023 dalle 18:00, a chiusura della mostra si terrà l’incontro “Dialogo con l’Architetto”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 15 aprile 2023 presso la Galleria Embrice (Roma, via delle Sette Chiese 78), sono esposti progetti, disegni, modelli, immagini delle architetture di Laura Thermes, a partire dalla sua tesi di laurea del 1971 a coprire l’intero l’arco temporale del suo lavoro di architetto.
Sabato 22 aprile 2023 dalle 18:00, a chiusura della mostra si terrà l’incontro “Dialogo con l’Architetto” con Laura Thermes, Carmen Andriani, Federico Bilò, Lina Malfona.
La tranche del progetto “Case a Torre di Cardeto sud“ e i tre progetti “Capriccio Architettonico”, “L'opera d'arte nell'opera d'arte” e “Il Ponte delle Signore” testimoniano un lungo itinerario dell'Architetto Thermes, non solo per i decenni trascorsi fra il primo e gli altri, ma anche per il carattere di una apparente migrazione da impegno a disimpegno; il passaggio da una forma ricavata, comunque, dal progettista, attraversando il tema del suo ruolo sociale, a una proposta formale autonoma: un capriccio, appunto.
Rivendicazione di una ricerca formale pura, tangente con il campo disciplinare, con lo statuto dell'Architettura.
Laura Thermes espone tre modelli, disegni recenti, un grande abaco che documenta le sue numerose occasioni professionali in campo residenziale e una serie di immagini di progetti urbani, a partire dalla sua tesi di laurea del 1971.
Questa scelta testimonia una volontà di riflessione sul vasto campo dell'impegno di architetto che Laura ha sperimentato; il leit motiv è "proseguire il mondo"; Laura usa questa locuzione di fronte all'aura che circondava un piccolo ma importantissimo centro siciliano, in una posizione elevata, che assegna oggi a Chiaramonte Gulfi il titolo turistico di balcone della Sicilia.
Nel suo autonomo percorso professionale si è spesso confrontata con il tema della residenza collettiva: piani di edilizia sovvenzionata che a volte, come nel caso di Cardeto, hanno richiesto un impegno progettuale che va dal rilievo del sito alla proposta di una nuova toponomastica, passando per la progettazione di massima, definitiva ed esecutiva di un considerevole numero di alloggi.
Laura ci consegnava una ventina di anni fa una testimonianza che, articolata sulle teorie di quegli anni, su un neologismo transitorio come transtipologia, ci guidava verso un arricchimento della idea di tipo, un arricchimento tale da distruggerla, a favore dell’idea di open space: nella quale al design finirà per essere assegnata la bacchetta del comando della vita quotidiana di noi tutti.
Dal design al paesaggio: il paesaggio come corpo, forse come paradigma del corpo umano.
L’ambito proprio nel quale il paesaggio si presenta, quello cioè dell’immagine, che consente la percezione della bellezza, riporta tuttavia il tema a quello di una percezione estetica che il territorio in varia misura - della natura naturans, della natura antropizzata fino al paesaggio urbano - è capace di suscitare nel corpo umano.
Gli estremi possono essere ben rappresentati nella percezione del sublime “sublime” per Thomas Jefferson, all’inizio dell’ottocento in piedi sul famoso “Natural Arch” della Virgina o dello “erhabner” di Goethe, sessant’anni prima, in alto sulle torri del Duomo di Strasburgo.
Sabato 22 aprile 2023 dalle 18:00, a chiusura della mostra si terrà l’incontro “Dialogo con l’Architetto” con Laura Thermes, Carmen Andriani, Federico Bilò, Lina Malfona.
La tranche del progetto “Case a Torre di Cardeto sud“ e i tre progetti “Capriccio Architettonico”, “L'opera d'arte nell'opera d'arte” e “Il Ponte delle Signore” testimoniano un lungo itinerario dell'Architetto Thermes, non solo per i decenni trascorsi fra il primo e gli altri, ma anche per il carattere di una apparente migrazione da impegno a disimpegno; il passaggio da una forma ricavata, comunque, dal progettista, attraversando il tema del suo ruolo sociale, a una proposta formale autonoma: un capriccio, appunto.
Rivendicazione di una ricerca formale pura, tangente con il campo disciplinare, con lo statuto dell'Architettura.
Laura Thermes espone tre modelli, disegni recenti, un grande abaco che documenta le sue numerose occasioni professionali in campo residenziale e una serie di immagini di progetti urbani, a partire dalla sua tesi di laurea del 1971.
Questa scelta testimonia una volontà di riflessione sul vasto campo dell'impegno di architetto che Laura ha sperimentato; il leit motiv è "proseguire il mondo"; Laura usa questa locuzione di fronte all'aura che circondava un piccolo ma importantissimo centro siciliano, in una posizione elevata, che assegna oggi a Chiaramonte Gulfi il titolo turistico di balcone della Sicilia.
Nel suo autonomo percorso professionale si è spesso confrontata con il tema della residenza collettiva: piani di edilizia sovvenzionata che a volte, come nel caso di Cardeto, hanno richiesto un impegno progettuale che va dal rilievo del sito alla proposta di una nuova toponomastica, passando per la progettazione di massima, definitiva ed esecutiva di un considerevole numero di alloggi.
Laura ci consegnava una ventina di anni fa una testimonianza che, articolata sulle teorie di quegli anni, su un neologismo transitorio come transtipologia, ci guidava verso un arricchimento della idea di tipo, un arricchimento tale da distruggerla, a favore dell’idea di open space: nella quale al design finirà per essere assegnata la bacchetta del comando della vita quotidiana di noi tutti.
Dal design al paesaggio: il paesaggio come corpo, forse come paradigma del corpo umano.
L’ambito proprio nel quale il paesaggio si presenta, quello cioè dell’immagine, che consente la percezione della bellezza, riporta tuttavia il tema a quello di una percezione estetica che il territorio in varia misura - della natura naturans, della natura antropizzata fino al paesaggio urbano - è capace di suscitare nel corpo umano.
Gli estremi possono essere ben rappresentati nella percezione del sublime “sublime” per Thomas Jefferson, all’inizio dell’ottocento in piedi sul famoso “Natural Arch” della Virgina o dello “erhabner” di Goethe, sessant’anni prima, in alto sulle torri del Duomo di Strasburgo.
15
aprile 2023
Laura Thermes – Architetture – 1971-2021
Dal 15 al 22 aprile 2023
architettura
Location
GALLERIA EMBRICE
Roma, Via Delle Sette Chiese, 78, (Roma)
Roma, Via Delle Sette Chiese, 78, (Roma)
Orario di apertura
dalle 18:00 alle 20:30, domenica chiuso.
Vernissage
15 Aprile 2023, dalle 18:00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico