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Laura Zicari – Psyco Anatomy
L’artista continua il suo percorso di liberazione dalle convenzioni, guardando dentro e fuori di sé, convocando sulla scena pittorica altre figure femminili note o ignote, gratificate o sacrificate,
che siano la felina Leonor Fini, la passionale Frida Kalho, il sex-symbol Brigitte Bardot o anonime protagoniste della cronaca nera quotidiana.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo il premio a ManinFesto nel 2007 e la mostra “Sic transit gloria mundi”, allo studio Tommaseo di
Trieste, Laura Zicari presenta con questa mostra a Bassano del Grappa il suo nuovo ciclo di lavori.
L’artista continua il suo percorso di liberazione dalle convenzioni, guardando dentro e fuori di sé,
convocando sulla scena pittorica altre figure femminili note o ignote, gratificate o sacrificate,
che siano la felina Leonor Fini, la passionale Frida Kalho, il sex-symbol Brigitte Bardot o anonime
protagoniste della cronaca nera quotidiana.
E lo fa con la sua consueta pittura-collage, fatta di dettagli anatomici iperrealisti( vedi il suo lavoro di
disegnatrice anatomica), combinati coi materiali più eterogenei di una Bag Lady che porta tutto con
sé, pronta a rivestire e trasformare in modo sorprendente i suoi personaggi-alter ego, ma nello stesso
tempo sollecitandoci ad intervenire con la nostra immaginazione.
Mentre nei cicli precedenti il rivestimento serviva a smascherare ironicamente la vuota, spettacolare,
ipocrita messa in scena delle gerarchie ecclesiastiche o i vizi, le avidità, le perversioni di una
decadente famiglia borghese tipo, ora la riflessione si fa più profonda.
La trasformazione stessa diventa il tema centrale, intesa come “morte e sogno di rinascita, lasciando
sempre spazio per quella umanità sofferente fotografata o disegnata, diciamo fissata nell’attimo del
cambiamento” ( Francesca Longo).
Ne è esempio la citazione dal Cristo del Mantegna, fatto rivivere sul tavolo chirurgico, consapevole
delle manipolazioni, ma capace di uscirne nella carne-passione-amore-speranza.
Pur non appartenendo le opere di Laura Zicari tout court alle Vanitas, ne realizzano efficacemente lo
scopo: far riflettere sulla caducità della vita, ma anche sulla sua squisitezza.
Nota critica
“Un grande inconsueto diario quello di Laura Zicari, introverso ed estroverso, intimo e mediatico, che,
tramite quel segno incisivo coniuga ritratti propri e altrui con scritte vergate a mano, prescrizioni da
manuale, istruzioni per un defferenziato approccio ai suoi quadri, ritagli di titoli e articoli di cronaca
nera da giornali e riviste, citazioni, aforismi, adorniane riflessioni sulla vita danneggiata.
La sua professione ordinaria viene così a prestare gli strumenti alla sua produzione estetica
straordinaria” ( Viana Conti)
Trieste, Laura Zicari presenta con questa mostra a Bassano del Grappa il suo nuovo ciclo di lavori.
L’artista continua il suo percorso di liberazione dalle convenzioni, guardando dentro e fuori di sé,
convocando sulla scena pittorica altre figure femminili note o ignote, gratificate o sacrificate,
che siano la felina Leonor Fini, la passionale Frida Kalho, il sex-symbol Brigitte Bardot o anonime
protagoniste della cronaca nera quotidiana.
E lo fa con la sua consueta pittura-collage, fatta di dettagli anatomici iperrealisti( vedi il suo lavoro di
disegnatrice anatomica), combinati coi materiali più eterogenei di una Bag Lady che porta tutto con
sé, pronta a rivestire e trasformare in modo sorprendente i suoi personaggi-alter ego, ma nello stesso
tempo sollecitandoci ad intervenire con la nostra immaginazione.
Mentre nei cicli precedenti il rivestimento serviva a smascherare ironicamente la vuota, spettacolare,
ipocrita messa in scena delle gerarchie ecclesiastiche o i vizi, le avidità, le perversioni di una
decadente famiglia borghese tipo, ora la riflessione si fa più profonda.
La trasformazione stessa diventa il tema centrale, intesa come “morte e sogno di rinascita, lasciando
sempre spazio per quella umanità sofferente fotografata o disegnata, diciamo fissata nell’attimo del
cambiamento” ( Francesca Longo).
Ne è esempio la citazione dal Cristo del Mantegna, fatto rivivere sul tavolo chirurgico, consapevole
delle manipolazioni, ma capace di uscirne nella carne-passione-amore-speranza.
Pur non appartenendo le opere di Laura Zicari tout court alle Vanitas, ne realizzano efficacemente lo
scopo: far riflettere sulla caducità della vita, ma anche sulla sua squisitezza.
Nota critica
“Un grande inconsueto diario quello di Laura Zicari, introverso ed estroverso, intimo e mediatico, che,
tramite quel segno incisivo coniuga ritratti propri e altrui con scritte vergate a mano, prescrizioni da
manuale, istruzioni per un defferenziato approccio ai suoi quadri, ritagli di titoli e articoli di cronaca
nera da giornali e riviste, citazioni, aforismi, adorniane riflessioni sulla vita danneggiata.
La sua professione ordinaria viene così a prestare gli strumenti alla sua produzione estetica
straordinaria” ( Viana Conti)
17
ottobre 2009
Laura Zicari – Psyco Anatomy
Dal 17 ottobre al 05 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTBUG DIEDA
Bassano Del Grappa, Via Roma, 98, (Vicenza)
Bassano Del Grappa, Via Roma, 98, (Vicenza)
Vernissage
17 Ottobre 2009, ore 18
Autore
Curatore