Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Laurita Mazapàn / Nuuco – I/Ceberg
In un mondo in cui sempre più si parla di globalizzazione, immigrazione, ma anche di tecnologia, digitalizzazione e social network, il tema dell’identità e come gli artisti riflettano sulla questione della costruzione dell’identità e dell’appartenenza sociale risulta estremamente attuale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Museo MIIT di Torino, la rivista internazionale Italia Arte, la Galleria Folco presentano la mostra “I/CEBERG” – LAURITA MAZAPAN – NUUCO”, dedicata ai due vincitori assoluti del Premio “Internazionale Italia Arte 2017”.
In un mondo in cui sempre più si parla di globalizzazione, immigrazione, ma anche di tecnologia, digitalizzazione e social network, il tema dell’identità e come gli artisti riflettano sulla questione della costruzione dell’identità e dell’appartenenza sociale risulta estremamente attuale.
In questa doppia personale, Nuuco (Messina, 1981 - www.nuucoart.com ) e Laurita Mazapàn (Madrid, 1982 – www.lauritamazapan.com ) affrontano l’argomento in modo poetico e innovativo, presentando con le loro fotografie dei riuscitissimi esempi di questa urgenza collettiva di riconoscimento e di ricerca di un’identità personale e universale. Avvertire il problema dell’identità significa porsi una domanda di consapevolezza alla quale gli artisti di solito si sentono particolarmente chiamati a rispondere. Nuuco e Laurita Mazapàn danno una loro interpretazione al tema, partendo da una medesima constatazione di radice freudiana, secondo cui la mente dell’uomo può essere rappresentata dall’immagine di un “iceberg,” e arrivano ad una loro personale risposta che manifesta un percorso di riflessione tra arte, psicologia e sociologia.
Sigmund Freud per descrivere cosa fosse la psiche paragonò la struttura della mente ad un iceberg, dove la piccola parte che emerge dall’acqua è la coscienza, mentre l’inconscio corrisponde alla parte sommersa, non visibile, predominante però nella scelta dei comportamenti umani.
Anche per Nuuco e Laurita Mazapàn la produzione artistica ha stretti legami con la produzione inconscia, in quanto riesce ad esprimere i bisogni insoddisfatti che ognuno di noi ha: così come i bambini giocano per organizzare e gestire situazioni che ancora non riescono a padroneggiare direttamente, così fa l’artista, esprimendo nelle opere i suoi desideri proibiti. L’arte permette la sublimazione degli stessi, spostando, attraverso la propria creatività, una pulsione inconscia in una risposta positiva, socialmente accettabile ed accettata.
Per Freud questo riorientamento delle energie, tradotte in una direzione produttiva attraverso l’attività creativa, sostituiva il principio del piacere – ossia il bisogno di appagare qualsiasi desiderio in modo immediato e incondizionato – con il principio di realtà – ossia la consapevolezza che bisogna venire a patti con le situazioni, e inventarsi delle vie di uscita alternative.
Il sentire ed il pensare sono inesorabilmente legati l’uno all’altro nell’arte, per Nuuco e Laurita Mazapàn, i quali tentano, in modi molto differenti nelle loro fotografie, di cercare la loro identità, sia in rapporto alla propria individualità che in rapporto alla società circostante. Entrambi stanno vivendo quel processo interiore che li ha portati a sviluppare il tema dell’identità come la necessaria trasformazione di parti di sé fino all’accettazione unitaria del proprio Io, nel difficile tentativo di rappresentare una condizione non solo soggettiva, ma tipica dell’uomo del nostro tempo.
Per Laurita Mazapàn questa ricerca si sviluppa maggiormente come autocoscienza e faticosa acquisizione della consapevolezza di sé attraverso una moderna forma di “autoritratto”, trasformando se stessa, con il body painting, in metafore pittoriche ogni volta diverse, mentre Nuuco affronta il tema dell’identità soprattutto con il confronto costante della propria opera con il pubblico e l’affermazione del proprio ruolo di artista come parte integrante della società.
Per entrambi comunque l’Ego si connette alla propria personalità, all’auto-rappresentazione e all’auto-percezione del proprio essere individuo nel mondo.
La Mazapàn, come negli autoritratti del passato, nei suoi lavori autobiografici usa lo specchio, il complice per eccellenza di ogni autoritratto, lo strumento rivelatore del nostro lato oscuro, la finestra fisica verso il nostro inconscio. Come afferma la psicoanalisi, la nostra identità in qualche misura si forma attraverso il rapporto con lo specchio, e Laurita attraverso l’autoritratto si libera, a volte, di parti di sé inaccettate che vengono proiettate sulle proprie opere e che trovano pace proprio grazie a questa forma di arte che può essere definita quasi terapeutica.
L’identità invece, per Nuuco, si concretizza maggiormente con la rappresentazione che hanno di noi gli altri e che ci rimandano attraverso un feedback sociale espresso con l’apporto della creatività del pubblico sulle sue opere, oppure con il confronto costante con le miriadi di immagini comuni che la nuova tecnologia social ha portato nelle nostre vite: Nuuco riesce a riconoscersi attraverso gli occhi degli altri, o meglio attraverso l’immagine che l’artista pensa che gli altri abbiano o debbano avere di lui.
Si tratta in entrambi i casi di un processo complesso, perché in realtà l’indagine su se stessi deve avvenire nella consapevolezza dell’unità sostanziale dell’Io. In questo modo le loro opere si configurano come una confessione, un racconto autobiografico, una riflessione su se stessi nel quale si prende coscienza del proprio corpo e della propria immagine, che non sempre coincide con la nostra immagine mentale.
Attraverso questa ri-creazione/riparazione freudiana che avviene nella loro arte, Nuuco e Laurita Mazapàn dimostrano la propria capacità di rendere concreta la possibilità di farci sopravvivere nell’instabile e mutevole mondo contemporaneo: le loro fotografie esprimono il tentativo di comprendere il mondo nel quale si vive, senza indicare una direzione univoca, ma offrendo l’occasione di interrogarci su diversi modi di affrontare l’esistenza e di sperimentare il cambiamento.
Ogni manifestazione dell'espressività umana risponde a questo bisogno intimo di dare una forma all'esperienza interna di sofferenza per la rottura di un equilibrio. Nuuco e la Mazapàn decidono di non sanare completamente le ferite imposte dal difficile rapporto con la società circostante, ma le usano quale mezzo per far affiorare dalle profondità psichiche la forza risanatrice della creatività.
Creare, dunque, è per Nuuco e Laurita Mazapàn, un tentativo di scoprire ed affermare la propria identità, è un modo di entrare in relazione con l’inconscio ed affrontare con passione e serenità le sfide quotidiane imposte dalla vita.
BIOGRAFIE
Laurita Mazapàn è un’artista spagnola di body painting che realizza ritratti e autoritratti incentrati sulla figura umana Intesa come metafora e simbolo dell’esistenza, del sentiment, dell’amore. Il suo primo da body artist è stato “Portraits of my Life”, diario visivo che l’ha aiutata ad esplorare e ad esprimere l’inconscio più profondo del suo essere. Da qui è nata l’idea e l’ispirazione di aiutare anche gli altri a conoscere meglio se stessi attraverso l’arte. Psicologa, Arte terapeuta, l’artista ha colto da questa sua formazione spunti essenziali per le sue creazioni. Ha esposto in tutto il mondo con riconoscimenti e successo di pubblico, critica e collezionismo. .
Nuuco è nato a Messina e si è laureate all’Università di Siena, seguendo anche un progetto Erasmus con l’Ecole Normale Superiore de Cachan di Parigi durante il suo Master in International Economics. Ha studiato Fotografia all’EFTI di Madrid a Art Direction alla Central Saint Martins di Londra. Nuuco ha lavorato per dieci anni nel mondo della finanza per poi dedicarsi esclusivamente all’arte, seguendo una passione nata fin da giovane. Per Nuuco, come dice lui stesso “L’arte è una cosa seria, che assorbe il 100 per 100 delle mie energie e del mio tempo”. Il suo lavoro è stato esposto e presentato in tutto il mondo nell’ambito di prestigiose esposizioni e ha ricevuto l’ambita Honorable Mention by the Moscow International Foto Award (MIFA), in occasione della quale è stato pubblicato un volume sulla sua opera: “The imperfect choise”. Molte le recensioni che hanno approfondito le tematiche del suo lavoro, tra cui le pubblicazioni su ART Report – Monte Paschi di Siena, Italia Arte, blog come NeroSpinto e Photography Post. Vive e lavora tra Londra, Milano, Madrid.
In un mondo in cui sempre più si parla di globalizzazione, immigrazione, ma anche di tecnologia, digitalizzazione e social network, il tema dell’identità e come gli artisti riflettano sulla questione della costruzione dell’identità e dell’appartenenza sociale risulta estremamente attuale.
In questa doppia personale, Nuuco (Messina, 1981 - www.nuucoart.com
Sigmund Freud per descrivere cosa fosse la psiche paragonò la struttura della mente ad un iceberg, dove la piccola parte che emerge dall’acqua è la coscienza, mentre l’inconscio corrisponde alla parte sommersa, non visibile, predominante però nella scelta dei comportamenti umani.
Anche per Nuuco e Laurita Mazapàn la produzione artistica ha stretti legami con la produzione inconscia, in quanto riesce ad esprimere i bisogni insoddisfatti che ognuno di noi ha: così come i bambini giocano per organizzare e gestire situazioni che ancora non riescono a padroneggiare direttamente, così fa l’artista, esprimendo nelle opere i suoi desideri proibiti. L’arte permette la sublimazione degli stessi, spostando, attraverso la propria creatività, una pulsione inconscia in una risposta positiva, socialmente accettabile ed accettata.
Per Freud questo riorientamento delle energie, tradotte in una direzione produttiva attraverso l’attività creativa, sostituiva il principio del piacere – ossia il bisogno di appagare qualsiasi desiderio in modo immediato e incondizionato – con il principio di realtà – ossia la consapevolezza che bisogna venire a patti con le situazioni, e inventarsi delle vie di uscita alternative.
Il sentire ed il pensare sono inesorabilmente legati l’uno all’altro nell’arte, per Nuuco e Laurita Mazapàn, i quali tentano, in modi molto differenti nelle loro fotografie, di cercare la loro identità, sia in rapporto alla propria individualità che in rapporto alla società circostante. Entrambi stanno vivendo quel processo interiore che li ha portati a sviluppare il tema dell’identità come la necessaria trasformazione di parti di sé fino all’accettazione unitaria del proprio Io, nel difficile tentativo di rappresentare una condizione non solo soggettiva, ma tipica dell’uomo del nostro tempo.
Per Laurita Mazapàn questa ricerca si sviluppa maggiormente come autocoscienza e faticosa acquisizione della consapevolezza di sé attraverso una moderna forma di “autoritratto”, trasformando se stessa, con il body painting, in metafore pittoriche ogni volta diverse, mentre Nuuco affronta il tema dell’identità soprattutto con il confronto costante della propria opera con il pubblico e l’affermazione del proprio ruolo di artista come parte integrante della società.
Per entrambi comunque l’Ego si connette alla propria personalità, all’auto-rappresentazione e all’auto-percezione del proprio essere individuo nel mondo.
La Mazapàn, come negli autoritratti del passato, nei suoi lavori autobiografici usa lo specchio, il complice per eccellenza di ogni autoritratto, lo strumento rivelatore del nostro lato oscuro, la finestra fisica verso il nostro inconscio. Come afferma la psicoanalisi, la nostra identità in qualche misura si forma attraverso il rapporto con lo specchio, e Laurita attraverso l’autoritratto si libera, a volte, di parti di sé inaccettate che vengono proiettate sulle proprie opere e che trovano pace proprio grazie a questa forma di arte che può essere definita quasi terapeutica.
L’identità invece, per Nuuco, si concretizza maggiormente con la rappresentazione che hanno di noi gli altri e che ci rimandano attraverso un feedback sociale espresso con l’apporto della creatività del pubblico sulle sue opere, oppure con il confronto costante con le miriadi di immagini comuni che la nuova tecnologia social ha portato nelle nostre vite: Nuuco riesce a riconoscersi attraverso gli occhi degli altri, o meglio attraverso l’immagine che l’artista pensa che gli altri abbiano o debbano avere di lui.
Si tratta in entrambi i casi di un processo complesso, perché in realtà l’indagine su se stessi deve avvenire nella consapevolezza dell’unità sostanziale dell’Io. In questo modo le loro opere si configurano come una confessione, un racconto autobiografico, una riflessione su se stessi nel quale si prende coscienza del proprio corpo e della propria immagine, che non sempre coincide con la nostra immagine mentale.
Attraverso questa ri-creazione/riparazione freudiana che avviene nella loro arte, Nuuco e Laurita Mazapàn dimostrano la propria capacità di rendere concreta la possibilità di farci sopravvivere nell’instabile e mutevole mondo contemporaneo: le loro fotografie esprimono il tentativo di comprendere il mondo nel quale si vive, senza indicare una direzione univoca, ma offrendo l’occasione di interrogarci su diversi modi di affrontare l’esistenza e di sperimentare il cambiamento.
Ogni manifestazione dell'espressività umana risponde a questo bisogno intimo di dare una forma all'esperienza interna di sofferenza per la rottura di un equilibrio. Nuuco e la Mazapàn decidono di non sanare completamente le ferite imposte dal difficile rapporto con la società circostante, ma le usano quale mezzo per far affiorare dalle profondità psichiche la forza risanatrice della creatività.
Creare, dunque, è per Nuuco e Laurita Mazapàn, un tentativo di scoprire ed affermare la propria identità, è un modo di entrare in relazione con l’inconscio ed affrontare con passione e serenità le sfide quotidiane imposte dalla vita.
BIOGRAFIE
Laurita Mazapàn è un’artista spagnola di body painting che realizza ritratti e autoritratti incentrati sulla figura umana Intesa come metafora e simbolo dell’esistenza, del sentiment, dell’amore. Il suo primo da body artist è stato “Portraits of my Life”, diario visivo che l’ha aiutata ad esplorare e ad esprimere l’inconscio più profondo del suo essere. Da qui è nata l’idea e l’ispirazione di aiutare anche gli altri a conoscere meglio se stessi attraverso l’arte. Psicologa, Arte terapeuta, l’artista ha colto da questa sua formazione spunti essenziali per le sue creazioni. Ha esposto in tutto il mondo con riconoscimenti e successo di pubblico, critica e collezionismo. .
Nuuco è nato a Messina e si è laureate all’Università di Siena, seguendo anche un progetto Erasmus con l’Ecole Normale Superiore de Cachan di Parigi durante il suo Master in International Economics. Ha studiato Fotografia all’EFTI di Madrid a Art Direction alla Central Saint Martins di Londra. Nuuco ha lavorato per dieci anni nel mondo della finanza per poi dedicarsi esclusivamente all’arte, seguendo una passione nata fin da giovane. Per Nuuco, come dice lui stesso “L’arte è una cosa seria, che assorbe il 100 per 100 delle mie energie e del mio tempo”. Il suo lavoro è stato esposto e presentato in tutto il mondo nell’ambito di prestigiose esposizioni e ha ricevuto l’ambita Honorable Mention by the Moscow International Foto Award (MIFA), in occasione della quale è stato pubblicato un volume sulla sua opera: “The imperfect choise”. Molte le recensioni che hanno approfondito le tematiche del suo lavoro, tra cui le pubblicazioni su ART Report – Monte Paschi di Siena, Italia Arte, blog come NeroSpinto e Photography Post. Vive e lavora tra Londra, Milano, Madrid.
06
maggio 2017
Laurita Mazapàn / Nuuco – I/Ceberg
Dal 06 al 18 maggio 2017
fotografia
Location
MIIT – MUSEO INTERNAZIONALE ITALIA ARTE
Torino, Corso Cairoli, 4, (Torino)
Torino, Corso Cairoli, 4, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30 su appuntamento domenica, lunedì e festivi per visite guidate, gruppi, scolaresche
Vernissage
6 Maggio 2017, ore 18
Autore
Curatore