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LavorArte
Il progetto Un lavoro a regola d’arte finora aveva coinvolto due dimensioni: il mondo del lavoro e quello dell’arte. Con Lavorarte se ne aggiunge una terza, non meno importante e articolata: il territorio.
Comunicato stampa
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Comuni di
Buccinasco - Cesano Boscone - Corsico (MI)
Gli artisti:
Giannetto Bravi; Angelo Caruso, Giorgio Celon, Cho Eunhee, Marisa Cortese, Yair Gabriel da Costa, Monia Di Santo, Gretel Fehr, Dino Ferruzzi, Luigia Introini, Clara luiselli, Gianni Maffi, Sandro Pastorino, Luciano Pivotto, Antonella Prota Giurleo, Milvia Quadrio, Luca Rendina, Stefano Soddu, Antonio Sormani, Stefano Sevegnani, topylabrys, Franco Tripodi, Giancarla Ugoccione, Odilia Zanini
RIVOLGERSI AL TERRITORIO .
Il progetto Un lavoro a regola d'arte finora aveva coinvolto due dimensioni: il mondo del lavoro e quello dell'arte. Con Lavorarte se ne aggiunge una terza, non meno importante e articolata: il territorio.
Utilizzo questa parola con una certa cautela. So infatti che ad essa si richiamano una moltitudine di accezioni che hanno l'effetto di renderla un termine generico e persino un po' abusato.
Territorio per me non ha un senso soltanto geografico o amministrativo, ma anche sociale o, meglio ancora, relazionale. Un territorio è anzitutto il complesso di rapporti che si vengono a creare in un determinato spazio, le relazioni che si instaurano tra un luogo e le persone che lo abitano.
Intervenire con una mostra su un territorio significa riportare in primo piano la concezione per la quale non si fa arte solo per soddisfare il bisogno espressivo dell'autore, ma per rendere partecipi del gioco estetico lo spazio, i luoghi e le persone. Ciò permette una particolare apertura dell'artista alle molteplici possibilità del dialogo, e anche alle personali e talvolta imprevedibili interpretazioni delle opere da parte di chi le vede spuntare improvvisamente nei dintorni della propria abitazione.
Capita ormai spesso che gli addetti ai lavori dell'arte contemporanea si pongano la questione del pubblico . Non è forse vero che per accostarsi alle opere d'arte occorre essere iniziati alle problematiche estetiche contemporanee, e che ciò comporta una selezione drastica dei loro fruitori? La soluzione escogitata di recente prescrive che le opere escano dalle gallerie e vengano sparse nel territorio. Si spiega così la proliferazione di mostre, soprattutto nel territorio milanese, che coinvolgono piazze, edifici pubblici, luoghi di ritrovo di diversa tipologia.
Rispetto a queste iniziative, Lavorarte suggerisce ulteriori domande e forse anche alcune risposte. E' sufficiente uscire dalle gallerie senza entrare veramente in un territorio, senza misurarsi concretamente con le complesse dinamiche relazionali che lo costituiscono? Se non ci si pone in questa prospettiva di confronto, non si rischia forse di intendere anche il territorio come una grande galleria d'arte, come un luogo in cui cercare il consenso degli addetti ai lavori ignorando la popolazione che lo abita?
Lavorarte si pone come un'iniziativa che si svolge su di un territorio perché a esso si rivolge , perché lo interpella, lo sollecita a prendere coscienza di un problema che non può non riguardarlo da vicino: il problema del lavoro, che il progetto Un lavoro a regola d'arte aveva già tentato di osservare attraverso lo sguardo di alcuni artisti che partecipano a questa mostra. Ma Lavorarte fornisce un'indicazione in più per rendere fertile qualsiasi operazione artistica sul territorio. Il coinvolgimento delle istituzioni è una condizione indispensabile per consentire a un determinato luogo di sentire come proprio l'intervento che si svolge al suo interno. Le amministrazioni locali vanno anzi sollecitate a partecipare attivamente all'intervento, come è avvenuto in questo caso, in cui i sindaci dei tre comuni che ospitano la mostra sono stati invitati a dibattere con il pubblico dello spinoso rapporto fra la creazione artistica e l'attività politica . Un rapporto che, vale la pena ricordarlo, è importante ridiscutere per ampliare non solo gli orizzonti della politica, ma anche quelli dell'arte.
Roberto Borghi
Buccinasco - Cesano Boscone - Corsico (MI)
Gli artisti:
Giannetto Bravi; Angelo Caruso, Giorgio Celon, Cho Eunhee, Marisa Cortese, Yair Gabriel da Costa, Monia Di Santo, Gretel Fehr, Dino Ferruzzi, Luigia Introini, Clara luiselli, Gianni Maffi, Sandro Pastorino, Luciano Pivotto, Antonella Prota Giurleo, Milvia Quadrio, Luca Rendina, Stefano Soddu, Antonio Sormani, Stefano Sevegnani, topylabrys, Franco Tripodi, Giancarla Ugoccione, Odilia Zanini
RIVOLGERSI AL TERRITORIO .
Il progetto Un lavoro a regola d'arte finora aveva coinvolto due dimensioni: il mondo del lavoro e quello dell'arte. Con Lavorarte se ne aggiunge una terza, non meno importante e articolata: il territorio.
Utilizzo questa parola con una certa cautela. So infatti che ad essa si richiamano una moltitudine di accezioni che hanno l'effetto di renderla un termine generico e persino un po' abusato.
Territorio per me non ha un senso soltanto geografico o amministrativo, ma anche sociale o, meglio ancora, relazionale. Un territorio è anzitutto il complesso di rapporti che si vengono a creare in un determinato spazio, le relazioni che si instaurano tra un luogo e le persone che lo abitano.
Intervenire con una mostra su un territorio significa riportare in primo piano la concezione per la quale non si fa arte solo per soddisfare il bisogno espressivo dell'autore, ma per rendere partecipi del gioco estetico lo spazio, i luoghi e le persone. Ciò permette una particolare apertura dell'artista alle molteplici possibilità del dialogo, e anche alle personali e talvolta imprevedibili interpretazioni delle opere da parte di chi le vede spuntare improvvisamente nei dintorni della propria abitazione.
Capita ormai spesso che gli addetti ai lavori dell'arte contemporanea si pongano la questione del pubblico . Non è forse vero che per accostarsi alle opere d'arte occorre essere iniziati alle problematiche estetiche contemporanee, e che ciò comporta una selezione drastica dei loro fruitori? La soluzione escogitata di recente prescrive che le opere escano dalle gallerie e vengano sparse nel territorio. Si spiega così la proliferazione di mostre, soprattutto nel territorio milanese, che coinvolgono piazze, edifici pubblici, luoghi di ritrovo di diversa tipologia.
Rispetto a queste iniziative, Lavorarte suggerisce ulteriori domande e forse anche alcune risposte. E' sufficiente uscire dalle gallerie senza entrare veramente in un territorio, senza misurarsi concretamente con le complesse dinamiche relazionali che lo costituiscono? Se non ci si pone in questa prospettiva di confronto, non si rischia forse di intendere anche il territorio come una grande galleria d'arte, come un luogo in cui cercare il consenso degli addetti ai lavori ignorando la popolazione che lo abita?
Lavorarte si pone come un'iniziativa che si svolge su di un territorio perché a esso si rivolge , perché lo interpella, lo sollecita a prendere coscienza di un problema che non può non riguardarlo da vicino: il problema del lavoro, che il progetto Un lavoro a regola d'arte aveva già tentato di osservare attraverso lo sguardo di alcuni artisti che partecipano a questa mostra. Ma Lavorarte fornisce un'indicazione in più per rendere fertile qualsiasi operazione artistica sul territorio. Il coinvolgimento delle istituzioni è una condizione indispensabile per consentire a un determinato luogo di sentire come proprio l'intervento che si svolge al suo interno. Le amministrazioni locali vanno anzi sollecitate a partecipare attivamente all'intervento, come è avvenuto in questo caso, in cui i sindaci dei tre comuni che ospitano la mostra sono stati invitati a dibattere con il pubblico dello spinoso rapporto fra la creazione artistica e l'attività politica . Un rapporto che, vale la pena ricordarlo, è importante ridiscutere per ampliare non solo gli orizzonti della politica, ma anche quelli dell'arte.
Roberto Borghi
07
maggio 2004
LavorArte
Dal 07 al 30 maggio 2004
arte contemporanea
Location
VILLA MARAZZI CENTRO CULTURALE
Cesano Boscone, Via Dante Alighieri, 47, (Milano)
Cesano Boscone, Via Dante Alighieri, 47, (Milano)
Vernissage
7 Maggio 2004, ore 21, Sala carrozze
Sito web
www.sitart.org/home/page.htm