Lázló Molholy-Nagy
PITTURA FOTOGRAFIA FILM
Nel novantesimo anniversario della fondazione del Bauhaus,
avvenuta nel 1919, Scalpendi editore ripubblica nell'innovativa
collana “libro a fronte”, a cura di Antonello Negri e Alessandro
Nova, tutti i Bauahusbücher: ciascun volume sarà
riprodotto in reprint e abbinato – in un cofanetto – a un secondo
volume con la traduzione del testo e uno o più saggi introduttivi
di specialisti.
Alessandro Nova (Direttore del Kunsthistorisches Institut in
Florenz Max-Planck-Institut), Paolo Rosa (Studio Azzurro) e
Antonello Negri (Direttore del Dipartimento di Storia delle
Arti, della Musica e dello Spettacolo dell’Università degli
Studi di Milano) presenteranno il primo “libro a fronte”, Pittura
Fotografia Film di Lázló Molholy-Nagy: una strepitosa
sequenza di fotografie che incarnano la “nuova visione” della
scuola di Weimar, dove alla bellezza della forma pura si intreccia
il “dramma” della vita quotidiana e della sua percezione in
una qualunque metropoli della civiltà conteporanea.
Un'occasione unica per riscoprire un testo fondamentale dell'arte
“della modernità”, la fotografia, e per riflettere sul suo
ruolo e la sua ricezione oggi.
Antonello Negri
Storico dell’arte milanese, è professore ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea
presso l’Università degli Studi di Milano e direttore del Dipartimento
di Storia delle Arti, della Musica e dello Spettacolo presso la stessa
Università. I suoi principali campi di studi di ricerca sono la pittura e
l’architettura dell’Otto e del Novecento e l’archeologia indistriale. Tra le
sue pubblicazioni Il Realismo da Courbet agli anni Venti (1989), Il Realismo.
Dagli anni trenta agli anni ottanta (1994), Il sogno del moderno. Architettura
e produzione a Milano tra le due guerre (1994), Arte e artisti nella
modernità (2000), Carne e ferro. La pittura tedesca intorno al 1925 (2007). Scalpendi è uno spazio, all’ombra della
letteratura che si compra e si vende, per
riunire,«des hommes à l’écart», forze
scostate d’invenzione, importanti spesso
a loro insaputa. Uno spazio per prodotti
intellettuali senza commercio, del pensiero
in fieri, della più disinteressata ricerca
del domani.
Ricerca autentica, fondata, dunque anche
difficile. Ma ricerca viva, quindi seducente,
capace di divertire, proprio nel senso
di portare altrove. Fuori dall’accademia,
incurante del consenso, ma non del pubblico
cui si rivolge, e che stima molto più
di quanto sia correntemente in uso.