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Le 5 fasi
Sei artisti poliedrici, di diversa provenienza e formazione, si sono uniti con l’ambizioso programma di rendere le cinque fasi del dolore attraverso cinque storie a strisce, sei progetti artistici, un libro e una grande mostra itinerante
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mostra e presentazione del libro
Venerdì 24 giugno 2011 ore 19:00
Bar libreria KNULP Via Madonna del Mare 16a Trieste
a cura di Nanni Spano
Le 5 fasi
di Alberto Ponticelli, Officina Infernale, Squaz, Akab, Tiziano Angri, Ausonia, Edizioni BD,
Milano 2011, pagine168, formato 30x36 cm
Sei artisti poliedrici, di diversa provenienza e formazione, si sono uniti con l'ambizioso programma
di rendere le cinque fasi del dolore attraverso cinque storie a strisce, sei progetti artistici, una grande
mostra itinerante.
Le 5 fasi di elaborazione del dolore, teorizzate nel 1970 da Elisabeth Kübler Ross (negazione,
rabbia, patteggiamento, depressione, accettazione) diventano 5 storie illustrate, riunite da un sesto
racconto fotografico conclusivo, viste attraverso gli occhi di sei autori, tra i migliori del panorama
dell'illustrazione italiana, secondo personali interpretazioni, tecniche e media.
Cinque fasi del dolore, cinque tappe, cinque strade per riuscire a prendere coscienza del sé
sopito. “Un percorso nel lutto, nella malattia, nella depressione; un passaggio obbligato. Un libro
che offre uno sguardo lucido e dolente sulla nostra natura umana, una medicina necessaria per
svegliarsi dal torpore della nostra era mediatica.”
La mostra proseguirà fino al 12 settembre 2011
info: www.daydreamingproject.org
staff@ddmagazine.it
nanni spano: 3337245244
ALBERTO PONTICELLI – NEGAZIONE “Ho utilizzato matite varie, ho disegnato senza
cancellare e mantenendo eventuali errori per dare un senso di sporcizia, texure di acquarelli,
pavimenti, mani, mattonelle del cesso e altra roba preparata da me e assemblate. Ho lavorato in
scala di grigi e poi ho ricolorato in trasparenza tutta la tavola, per ottenere un effetto di fotografia in
bianco e nero, ricolorata elaborazione digitale del tutto.”
OFFICINA INFERNALE – RABBIA “Ho usato una tecnica mista a base di acquarello, china,
acrilico, aerografo e collage. Colonna sonora e base di Electric Wizard, Slayer, Kvelertak, Crossed
Out, Hank Williams III, Eyehategod. Ulteriori livelli di pennellate, acquarelli, retini, graffi e
macchie varie. Cibo spazzatura. 2 settimane a San Diego, cibo spazzatura-molto-e skateboarding-
molto poco. Ho stampato tutto su carta fotografica, 2 copie per pagina, una di base, una poi
ritagliata per l’effetto collage sfasato. Nessun lottatore messicano è stato usato contro la sua
volontà e tutti i protagonisti sono maggiorenni. Altri interventi poi di acrilico, graffi, aerografo,
pastelli. Il tutto assemblato in un pentacolo tracciato con il sangue, sacrifici umani, riti blasfemi
inimmaginabili.”
SQUAZ – PATTEGGIAMENTO “La tecnica da me usata è una normalissima china su carta,
colorata in digitale.”
AKAB - DEPRESSIONE “Ho lavorato realizzando singolarmente vignetta per vignetta, usando
acetati e pennarelli, i neri pieni li ho resi con pennarelli secchi con punta a scalpello, imbevuti in
una densa china cinese. Poi con la punta delle forbici ho graffiato i disegni come se fossero vetro.
La colorazione è in parte digitale e in parte no. Il tutto è stato assemblato successivamente usando la
stessa struttura divinatoria dell’I-Ching, essendo la mia storia un frammentato mosaico di memoria.
Come in un unico presente continuo.”
TIZIANO ANGRI - ACCETTAZIONE “Per le 5 fasi ho usato china, pennello e qualche
analgesico per il mal di capa. Scansione, pulitura e lettering delle tavole sono opera di Elena
Grigioli.”
AUSONIA “Unisce le 5 storie attraverso un sesto racconto fotografico.”
Elisabeth Kübler Ross (Zurigo, 8 luglio 1926 – Scottsdale, 24 agosto 2004)
è stata un medico, psichiatra e docente di medicina comportamentale svizzera.
Viene considerata la fondatrice della psicotanatologia, ed uno dei più noti esponenti dei death
studies.Dopo gli studi in Svizzera, nel 1958 si è trasferita negli USA dove ha lavorato per molti anni
in un ospedale di New York. Dalle sue esperienze con i malati terminali ha tratto il libro La morte
e il morire pubblicato nel 1969, che ha fatto di lei una vera autorità sull'argomento. Celebre la sua
definizione dei cinque stadi di reazione alla prognosi mortale: diniego (denial and isolation), rabbia
(anger), negoziazione (bargaining), depressione (depression), accettazione (acceptance). Chiave del
suo lavoro è la ricerca del modo corretto di affrontare la sofferenza psichica, oltre che quella fisica.
Usava anche praticare la tecnica dell'"uscita fuori da corpo" (OBE) che aveva appreso da Robert A.
Monroe.
Negli anni settanta ha tenuto numerosi seminari e conferenze.Le cinque fasi della elaborazione del
lutto
Il suo modello a cinque fasi, elaborato nel 1970, rappresenta uno strumento che permette di capire
le dinamiche mentali più frequenti della persona a cui è stata diagnosticata una malattia terminale,
ma gli psicoterapeuti hanno constatato che esso è valido anche ogni volta che ci sia da elaborare un
lutto solo affettivo e/o ideologico.
Da sottolineare che si tratta di un modello a fasi, e non a stadi, per cui le fasi possono anche
alternarsi, presentarsi più volte nel corso del tempo, con diversa intensità, e senza un preciso ordine,
dato che le emozioni non seguono regole particolari, ma anzi come si manifestano, così svaniscono,
magari miste e sovrapposte.
1. Fase della negazione o del rifiuto: “Ma è sicuro, dottore, che le analisi sono fatte
bene?”, “Non è possibile, si sbaglia!”, “Non ci posso credere” sono le parole più frequenti
di fronte alla diagnosi di una patologia organica grave; questa fase è caratterizzata dal
fatto che il paziente, usando come meccanismo di difesa il rigetto dell'esame di realtà,
ritiene impossibile di avere proprio quella malattia. Molto probabilmente il processo di
rifiuto psicotico della verità circa il proprio stato di salute può essere funzionale al malato
per proteggerlo da un’eccessiva ansia di morte e per prendersi il tempo necessario per
organizzarsi. Con il progredire della malattia tale difesa diventa sempre più debole, a meno
che non s’irrigidisca raggiungendo livelli ancor più psicopatologici.
Fase della rabbia: dopo la negazione iniziano a manifestarsi emozioni forti quali rabbia e
paura, che esplodono in tutte le direzioni, investendo i familiari, il personale ospedaliero,
Dio. La frase più frequente è “perché proprio a me?”. È una fase molto delicata dell’iter
psicologico e relazionale del paziente. Rappresenta un momento critico che può essere sia il
momento di massima richiesta di aiuto, ma anche il momento del rifiuto, della chiusura e del
ritiro in sé.
Fase della contrattazione o del patteggiamento: in questa fase la persona inizia a verificare
cosa è in grado di fare, ed in quale progetti può investire la speranza, iniziando una specie
di negoziato, che a seconda dei valori personali, può essere instaurato sia con le persone
che costituiscono la sfera relazione del paziente, sia con le figure religiose. “se prendo le
medicine, crede che potrò vivere fino a…”, “se guarisco, farò…”. In questa fase, la persona
riprende il controllo della propria vita, e cerca di riparare il riparabile.
Fase della depressione: rappresenta un momento nel quale il paziente inizia a prendere
consapevolezza delle perdite che sta subendo o che sta per subire e di solito si manifesta
quando la malattia progredisce ed il livello di sofferenza aumenta. Questa fase viene
distinta in due tipi di depressione: una reattiva ed una preparatoria. La depressione reattiva
è conseguente alla presa di coscienza di quanti aspetti della propria identità, della propria
immagine corporea, del proprio potere decisionale e delle proprie relazioni sociali, sono
andati persi. La depressione preparatoria ha un aspetto anticipatorio rispetto alle perdite
che si stanno per subire. In questa fase della malattia la persona non può più negare la sua
condizione di salute, e inizia a prendere coscienza che la ribellione non è possibile, per cui
la negazione e la rabbia vengono sostituite da un forte senso di sconfitta. Quanto maggiore
è la sensazione dell’imminenza della morte, tanto più probabile è che la persona viva fasi di
depressione.
Fase dell’accettazione: quando il paziente ha avuto modo di elaborare quanto sta succedendo
intorno a lui, arriva ad un’accettazione della propria condizione ed a una consapevolezza
di quanto sta per accadere; durante questa fase possono sempre e comunque essere presenti
livelli di rabbia e depressione, che però sono di intensità moderata. In questa fase il paziente
tende ad essere silenzioso ed a raccogliersi, inoltre sono frequenti momenti di profonda
comunicazione con i familiari e con le persone che gli sono accanto. È il momento dei
saluti e della restituzione a chi è stato vicino al paziente. È il momento del “testamento” e
della sistemazione di quanto può essere sistemato, in cui si prende cura dei propri “oggetti”
(sia in senso pratico, che in senso psicoanalitico). La fase dell’accettazione non coincide
necessariamente con lo stadio terminale della malattia o con la fase pre-morte, momenti in
cui i pazienti possono comunque sperimentare diniego, ribellione o depressione.
Venerdì 24 giugno 2011 ore 19:00
Bar libreria KNULP Via Madonna del Mare 16a Trieste
a cura di Nanni Spano
Le 5 fasi
di Alberto Ponticelli, Officina Infernale, Squaz, Akab, Tiziano Angri, Ausonia, Edizioni BD,
Milano 2011, pagine168, formato 30x36 cm
Sei artisti poliedrici, di diversa provenienza e formazione, si sono uniti con l'ambizioso programma
di rendere le cinque fasi del dolore attraverso cinque storie a strisce, sei progetti artistici, una grande
mostra itinerante.
Le 5 fasi di elaborazione del dolore, teorizzate nel 1970 da Elisabeth Kübler Ross (negazione,
rabbia, patteggiamento, depressione, accettazione) diventano 5 storie illustrate, riunite da un sesto
racconto fotografico conclusivo, viste attraverso gli occhi di sei autori, tra i migliori del panorama
dell'illustrazione italiana, secondo personali interpretazioni, tecniche e media.
Cinque fasi del dolore, cinque tappe, cinque strade per riuscire a prendere coscienza del sé
sopito. “Un percorso nel lutto, nella malattia, nella depressione; un passaggio obbligato. Un libro
che offre uno sguardo lucido e dolente sulla nostra natura umana, una medicina necessaria per
svegliarsi dal torpore della nostra era mediatica.”
La mostra proseguirà fino al 12 settembre 2011
info: www.daydreamingproject.org
staff@ddmagazine.it
nanni spano: 3337245244
ALBERTO PONTICELLI – NEGAZIONE “Ho utilizzato matite varie, ho disegnato senza
cancellare e mantenendo eventuali errori per dare un senso di sporcizia, texure di acquarelli,
pavimenti, mani, mattonelle del cesso e altra roba preparata da me e assemblate. Ho lavorato in
scala di grigi e poi ho ricolorato in trasparenza tutta la tavola, per ottenere un effetto di fotografia in
bianco e nero, ricolorata elaborazione digitale del tutto.”
OFFICINA INFERNALE – RABBIA “Ho usato una tecnica mista a base di acquarello, china,
acrilico, aerografo e collage. Colonna sonora e base di Electric Wizard, Slayer, Kvelertak, Crossed
Out, Hank Williams III, Eyehategod. Ulteriori livelli di pennellate, acquarelli, retini, graffi e
macchie varie. Cibo spazzatura. 2 settimane a San Diego, cibo spazzatura-molto-e skateboarding-
molto poco. Ho stampato tutto su carta fotografica, 2 copie per pagina, una di base, una poi
ritagliata per l’effetto collage sfasato. Nessun lottatore messicano è stato usato contro la sua
volontà e tutti i protagonisti sono maggiorenni. Altri interventi poi di acrilico, graffi, aerografo,
pastelli. Il tutto assemblato in un pentacolo tracciato con il sangue, sacrifici umani, riti blasfemi
inimmaginabili.”
SQUAZ – PATTEGGIAMENTO “La tecnica da me usata è una normalissima china su carta,
colorata in digitale.”
AKAB - DEPRESSIONE “Ho lavorato realizzando singolarmente vignetta per vignetta, usando
acetati e pennarelli, i neri pieni li ho resi con pennarelli secchi con punta a scalpello, imbevuti in
una densa china cinese. Poi con la punta delle forbici ho graffiato i disegni come se fossero vetro.
La colorazione è in parte digitale e in parte no. Il tutto è stato assemblato successivamente usando la
stessa struttura divinatoria dell’I-Ching, essendo la mia storia un frammentato mosaico di memoria.
Come in un unico presente continuo.”
TIZIANO ANGRI - ACCETTAZIONE “Per le 5 fasi ho usato china, pennello e qualche
analgesico per il mal di capa. Scansione, pulitura e lettering delle tavole sono opera di Elena
Grigioli.”
AUSONIA “Unisce le 5 storie attraverso un sesto racconto fotografico.”
Elisabeth Kübler Ross (Zurigo, 8 luglio 1926 – Scottsdale, 24 agosto 2004)
è stata un medico, psichiatra e docente di medicina comportamentale svizzera.
Viene considerata la fondatrice della psicotanatologia, ed uno dei più noti esponenti dei death
studies.Dopo gli studi in Svizzera, nel 1958 si è trasferita negli USA dove ha lavorato per molti anni
in un ospedale di New York. Dalle sue esperienze con i malati terminali ha tratto il libro La morte
e il morire pubblicato nel 1969, che ha fatto di lei una vera autorità sull'argomento. Celebre la sua
definizione dei cinque stadi di reazione alla prognosi mortale: diniego (denial and isolation), rabbia
(anger), negoziazione (bargaining), depressione (depression), accettazione (acceptance). Chiave del
suo lavoro è la ricerca del modo corretto di affrontare la sofferenza psichica, oltre che quella fisica.
Usava anche praticare la tecnica dell'"uscita fuori da corpo" (OBE) che aveva appreso da Robert A.
Monroe.
Negli anni settanta ha tenuto numerosi seminari e conferenze.Le cinque fasi della elaborazione del
lutto
Il suo modello a cinque fasi, elaborato nel 1970, rappresenta uno strumento che permette di capire
le dinamiche mentali più frequenti della persona a cui è stata diagnosticata una malattia terminale,
ma gli psicoterapeuti hanno constatato che esso è valido anche ogni volta che ci sia da elaborare un
lutto solo affettivo e/o ideologico.
Da sottolineare che si tratta di un modello a fasi, e non a stadi, per cui le fasi possono anche
alternarsi, presentarsi più volte nel corso del tempo, con diversa intensità, e senza un preciso ordine,
dato che le emozioni non seguono regole particolari, ma anzi come si manifestano, così svaniscono,
magari miste e sovrapposte.
1. Fase della negazione o del rifiuto: “Ma è sicuro, dottore, che le analisi sono fatte
bene?”, “Non è possibile, si sbaglia!”, “Non ci posso credere” sono le parole più frequenti
di fronte alla diagnosi di una patologia organica grave; questa fase è caratterizzata dal
fatto che il paziente, usando come meccanismo di difesa il rigetto dell'esame di realtà,
ritiene impossibile di avere proprio quella malattia. Molto probabilmente il processo di
rifiuto psicotico della verità circa il proprio stato di salute può essere funzionale al malato
per proteggerlo da un’eccessiva ansia di morte e per prendersi il tempo necessario per
organizzarsi. Con il progredire della malattia tale difesa diventa sempre più debole, a meno
che non s’irrigidisca raggiungendo livelli ancor più psicopatologici.
Fase della rabbia: dopo la negazione iniziano a manifestarsi emozioni forti quali rabbia e
paura, che esplodono in tutte le direzioni, investendo i familiari, il personale ospedaliero,
Dio. La frase più frequente è “perché proprio a me?”. È una fase molto delicata dell’iter
psicologico e relazionale del paziente. Rappresenta un momento critico che può essere sia il
momento di massima richiesta di aiuto, ma anche il momento del rifiuto, della chiusura e del
ritiro in sé.
Fase della contrattazione o del patteggiamento: in questa fase la persona inizia a verificare
cosa è in grado di fare, ed in quale progetti può investire la speranza, iniziando una specie
di negoziato, che a seconda dei valori personali, può essere instaurato sia con le persone
che costituiscono la sfera relazione del paziente, sia con le figure religiose. “se prendo le
medicine, crede che potrò vivere fino a…”, “se guarisco, farò…”. In questa fase, la persona
riprende il controllo della propria vita, e cerca di riparare il riparabile.
Fase della depressione: rappresenta un momento nel quale il paziente inizia a prendere
consapevolezza delle perdite che sta subendo o che sta per subire e di solito si manifesta
quando la malattia progredisce ed il livello di sofferenza aumenta. Questa fase viene
distinta in due tipi di depressione: una reattiva ed una preparatoria. La depressione reattiva
è conseguente alla presa di coscienza di quanti aspetti della propria identità, della propria
immagine corporea, del proprio potere decisionale e delle proprie relazioni sociali, sono
andati persi. La depressione preparatoria ha un aspetto anticipatorio rispetto alle perdite
che si stanno per subire. In questa fase della malattia la persona non può più negare la sua
condizione di salute, e inizia a prendere coscienza che la ribellione non è possibile, per cui
la negazione e la rabbia vengono sostituite da un forte senso di sconfitta. Quanto maggiore
è la sensazione dell’imminenza della morte, tanto più probabile è che la persona viva fasi di
depressione.
Fase dell’accettazione: quando il paziente ha avuto modo di elaborare quanto sta succedendo
intorno a lui, arriva ad un’accettazione della propria condizione ed a una consapevolezza
di quanto sta per accadere; durante questa fase possono sempre e comunque essere presenti
livelli di rabbia e depressione, che però sono di intensità moderata. In questa fase il paziente
tende ad essere silenzioso ed a raccogliersi, inoltre sono frequenti momenti di profonda
comunicazione con i familiari e con le persone che gli sono accanto. È il momento dei
saluti e della restituzione a chi è stato vicino al paziente. È il momento del “testamento” e
della sistemazione di quanto può essere sistemato, in cui si prende cura dei propri “oggetti”
(sia in senso pratico, che in senso psicoanalitico). La fase dell’accettazione non coincide
necessariamente con lo stadio terminale della malattia o con la fase pre-morte, momenti in
cui i pazienti possono comunque sperimentare diniego, ribellione o depressione.
24
giugno 2011
Le 5 fasi
Dal 24 giugno al 12 settembre 2011
fotografia
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
KNULP
Trieste, Via Della Madonna Del Mare, 7/a, (Trieste)
Trieste, Via Della Madonna Del Mare, 7/a, (Trieste)
Vernissage
24 Giugno 2011, ore 19
Sito web
www.daydreamingproject.org
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