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Le Forme dell’Attesa
Le forme dell’attesa
Lavorare l’argilla ti insegna ad attendere. Quest’anno anche la situazione pandemica ha trasformato i tempi veloci delle nostre vite in tempi di attesa, o forse in un tempo sospeso.
È nato in noi il desiderio di lasciare un segno di ottimismo, di raccontare storie nuove.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Comunicato Stampa 01-09-2021
Mostra colletiva di ceramica “Le forme dell’attesa”
dal 23 al 25 Settembre 2021
Casa Internazionale delle Donne
Via San Francesco di Sales 1/A - Roma
Le forme dell’attesa
Lavorare l’argilla ti insegna ad attendere. La materia prende forma lentamente, ogni fase si prende il suo tempo. I pensieri, l’ispirazione che hanno dato origine alla forma si calano nella materia con una certa imponderabilità che fa spesso, poi, mutare l’attesa in un sentimento di sconfinato stupore.
Quest’anno anche la situazione pandemica ha trasformato i tempi veloci delle nostre vite in tempi di attesa, o forse in un tempo sospeso.
Per tutte noi, l’appuntamento bisettimanale, alla scuola Zabaglia di Arti e Mestieri di Roma è stato un momento di confronto creativo, di supporto reciproco e sopratutto la possibilità di incontrarsi, nonostante tutto.
È nato in noi il desiderio di lasciare un segno di ottimismo, di raccontare storie nuove per un mondo che “deve cambiare” per vivere.
L’attesa porta con se allora una nascita. Il tempo dell’attesa la precede, la forma, e segna l’inizio di una nuova storia, di nuove possibilità.
Zoe
Zoe è il titolo della nostra opera collettiva. In greco “ζωη” significa vita, l’essenza della vita: quella forza che colma l’universo con una creatività e freschezza inesauribile. È l’energia generatrice, intrinsecamente femminile.
In un momento storico come questo, difficile, di passaggio, ognuna di noi nella sua zolla di argilla, di terra ha messo un pensiero di pace, di gioia, di creatività.
Vogliamo iniziare a raccontare una storia nuova per tutta l’umanità: un futuro per tutti i nostri figli, per tutte le generazioni.
Se proviamo a riconsiderare il nostro progresso, immaginando che l’invenzione più importante per l’umanità non siano state le armi per combattere e difendersi, come ci viene sempre raccontato e dimostrato; ma che, invece, più decisiva sia stata, per la storia dell’umanità, la manifattura di un sacco intrecciato, di una sporta, di un contenitore magari fatto anche con l’ argilla per trasportare e conservare il cibo, per nutrirsi quando non si trovava, per condividerlo, per portare in modo sicuro, avendo le mani libere i bimbi più piccoli durante gli spostamenti, come ci racconta nel suo piccolo e significativo libro “The Carrier Bag Theory of Fiction” Ursula K. Le Guin.
Quest’anno ricorre il centenario della nascita di un’altra studiosa, docente di archeologia Marija Gimbutas, anche lei riporta alla luce nel suo lavoro e in particolare nel libro “Il linguaggio della Dea” la presenza centrale del femminile nella pacifica civiltà arcaica dell’Europa Antica; dove, la manualità e il fare erano al servizio della vita.
Invitiamo tutti, uomini e donne, a partecipare a questo progetto, ad aggiungere a questo “Mandala della Vita” la propria zolla, il proprio impegno per la vita e la terra.
Quest’opera è stata ispirata anche da una rosa bianca che si trova nell’Orto Botanico di Roma il cui nome è Ilaria Alpi, e a Lei la dedichiamo.
Contatto per informazioni :
Carolina Goretti carolinagoretti@icloud.com
cell.3473748456
Laura Fusar Poli lauraeffepi@tiscali.it
cell. 328187504
Mostra colletiva di ceramica “Le forme dell’attesa”
dal 23 al 25 Settembre 2021
Casa Internazionale delle Donne
Via San Francesco di Sales 1/A - Roma
Le forme dell’attesa
Lavorare l’argilla ti insegna ad attendere. La materia prende forma lentamente, ogni fase si prende il suo tempo. I pensieri, l’ispirazione che hanno dato origine alla forma si calano nella materia con una certa imponderabilità che fa spesso, poi, mutare l’attesa in un sentimento di sconfinato stupore.
Quest’anno anche la situazione pandemica ha trasformato i tempi veloci delle nostre vite in tempi di attesa, o forse in un tempo sospeso.
Per tutte noi, l’appuntamento bisettimanale, alla scuola Zabaglia di Arti e Mestieri di Roma è stato un momento di confronto creativo, di supporto reciproco e sopratutto la possibilità di incontrarsi, nonostante tutto.
È nato in noi il desiderio di lasciare un segno di ottimismo, di raccontare storie nuove per un mondo che “deve cambiare” per vivere.
L’attesa porta con se allora una nascita. Il tempo dell’attesa la precede, la forma, e segna l’inizio di una nuova storia, di nuove possibilità.
Zoe
Zoe è il titolo della nostra opera collettiva. In greco “ζωη” significa vita, l’essenza della vita: quella forza che colma l’universo con una creatività e freschezza inesauribile. È l’energia generatrice, intrinsecamente femminile.
In un momento storico come questo, difficile, di passaggio, ognuna di noi nella sua zolla di argilla, di terra ha messo un pensiero di pace, di gioia, di creatività.
Vogliamo iniziare a raccontare una storia nuova per tutta l’umanità: un futuro per tutti i nostri figli, per tutte le generazioni.
Se proviamo a riconsiderare il nostro progresso, immaginando che l’invenzione più importante per l’umanità non siano state le armi per combattere e difendersi, come ci viene sempre raccontato e dimostrato; ma che, invece, più decisiva sia stata, per la storia dell’umanità, la manifattura di un sacco intrecciato, di una sporta, di un contenitore magari fatto anche con l’ argilla per trasportare e conservare il cibo, per nutrirsi quando non si trovava, per condividerlo, per portare in modo sicuro, avendo le mani libere i bimbi più piccoli durante gli spostamenti, come ci racconta nel suo piccolo e significativo libro “The Carrier Bag Theory of Fiction” Ursula K. Le Guin.
Quest’anno ricorre il centenario della nascita di un’altra studiosa, docente di archeologia Marija Gimbutas, anche lei riporta alla luce nel suo lavoro e in particolare nel libro “Il linguaggio della Dea” la presenza centrale del femminile nella pacifica civiltà arcaica dell’Europa Antica; dove, la manualità e il fare erano al servizio della vita.
Invitiamo tutti, uomini e donne, a partecipare a questo progetto, ad aggiungere a questo “Mandala della Vita” la propria zolla, il proprio impegno per la vita e la terra.
Quest’opera è stata ispirata anche da una rosa bianca che si trova nell’Orto Botanico di Roma il cui nome è Ilaria Alpi, e a Lei la dedichiamo.
Contatto per informazioni :
Carolina Goretti carolinagoretti@icloud.com
cell.3473748456
Laura Fusar Poli lauraeffepi@tiscali.it
cell. 328187504
23
settembre 2021
Le Forme dell’Attesa
Dal 23 al 25 settembre 2021
arte contemporanea
collettiva
collettiva
Location
CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE
Roma, Via Della Lungara, 19, (Roma)
Roma, Via Della Lungara, 19, (Roma)
Orario di apertura
giovedì dalle 18 alle 22
venerdì e sabato dalle 16,00 alle 19
Sito web
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Sponsor
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