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Le immagini del vivere. Scritture e figure di Mario Tobino
Mostra d’arte nel Centenario della nascita dell’illustre psichiatra e scrittore Mario Tobino (1910-2010)
Comunicato stampa
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Centenario di Mario Tobino 1910 – 2010
“La mia vita è qui, nel Manicomio di Lucca. Qui si snodano i miei sentimenti. Qui sincero mi manifesto. Qui vedo albe, tramonti e il tempo scorre nella mia attenzione. Dentro una stanza del Manicomio studio gli uomini e li amo. Qui attendo: gloria e morte. Di qui parto per le vacanze. Qui, fino a questo momento sono ritornato. Ed il mio desiderio è di fare di ogni grano di questo territorio un tranquillo, ordinato, universale parlare”.
da Le libere donne di Magliano
Mario Tobino nasceva cento anni fa a Viareggio, il 16 gennaio 1910. All’autore delle Libere donne di Magliano, uno dei veri e propri long seller della letteratura italiana, la Fondazione Mario Tobino - insieme alla Regione Toscana, alla Provincia di Lucca, al Comune di Viareggio, al Comune di Lucca, alla USL di Lucca e agli eredi Tobino - dedica un anno di attività volte a mostrare e a indagare sia gli aspetti scientifici che quelli letterari dello scrittore viareggino. Molto significativa sarà l’inaugurazione, prevista per la primavera, dell’ala dell’ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano, ristrutturata come sede della Fondazione, e comprendente le “Stanze di Tobino”, con il loro spartano arredamento originale, la scrivania, le penne, la macchina da scrivere del medico-scrittore. Questa porzione del grande e suggestivo complesso medioevale è il luogo dove si sta costruendo passo dopo passo il Museo e il Centro di studi tobiniani: sia per la sezione letteraria sia per quella di storia della medicina, della psichiatria e del disagio sociale. Il Centro potrà contare sulla formazione di un archivio bibliografico, sul riordino della biblioteca e sull’esposizione dei più significativi strumenti medici e scientifici.
“Nel recupero dei luoghi, la Fondazione – dice il presidente Andrea Tagliasacchi - ha avuto un ruolo importante, come anche nella rinata attenzione verso Tobino. Abbiamo iniziato a riparlarne tanti anni fa con Cesare Garboli e abbiamo continuato a farlo con Enzo Siciliano, riportando in libreria l’autore non solo delle Libere donne ma di Su per le antiche scale, delle Braci dei Biassoli, dell’Angelo del Liponard.: un autore sfuggito alle classificazioni, alle scuole, che è stato in grado di darci, ad esempio, il più intenso e vitale libro sulla Resistenza, Il Clandestino, con cui vinse il Premio Strega. E oggi, grazie all’attenzione delle Istituzioni, finalmente la riapertura della ‘città’ di Tobino, del luogo dove curava i suoi malati, e dove ha vissuto quarant’anni anni della sua vita: l’ex Manicomio di Maggiano sulle colline di Lucca”.
Il Centenario prende avvio con due eventi realizzati dalla Fondazione Tobino con il Premio Viareggio–Repaci ed il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux. Il 15 gennaio si inaugura la mostra Le immagini del vivere, scritture e figure di Mario Tobino (Viareggio, Museo Civico Palazzo Paolina, 15 – 31 gennaio 2010) che esporrà carte manoscritte e dattiloscritte, corrispondenza, documenti personali, ritagli di giornale, insieme a ritratti, oli e disegni, che amici pittori di Tobino hanno eseguito e donato allo scrittore: Marcucci, Rosai, Tirinnanzi, Santini, Michetti e tanti altri.
Il 16 gennaio, sempre a Viareggio, al Teatro Eden, verrà consegnato il Premio Viareggio-Tobino nato per onorare lo scrittore viareggino nel giorno della sua nascita. Il Premio proclama “Autore dell’Anno” un autore vivente di lingua italiana in riconoscimento della sua attività complessiva, prendendo spunto da un’opera che tale attività riassuma e rappresenti. Il vincitore di questa edizione è Sergio Zavoli.
Contestualmente, tra febbraio e marzo verranno presentati due studi importanti. Uscirà il Catalogo degli strumenti medici e scientifici dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale di Fregionaia Lucca, a cura di Franco Bellato, Gino Fornaciari, Marco Natalizi e Renzo Sabbatini (edizioni Fondazione Mario Tobino) che raccoglie il materiale, gli oggetti di 150 anni di psichiatria.
Riguarderà invece il Tobino scrittore il volume curato da Paola Italia, Mario Tobino bibliografia testuale e critica (1910-1991) che raccoglie tutti gli scritti pubblicati nella stampa periodica dall’Autore e tutti gli articoli di critica pubblicati sulla sua opera. A maggio, al Salone Internazionale del Libro di Torino verranno presentati gli atti del Convegno: Il turbamento e la scrittura, curato da Giulio Ferroni (Donzelli, 2010) e tenutosi a Lucca nel novembre 2007. Sempre a Lucca e sempre in maggio si tiene la tavola rotonda di Storia sociale della psichiatria: Questioni di Storia dell’organizzazione e dell’assistenza sanitaria.
Il 26 e 27 novembre, ancora Gulio Ferroni sarà il curatore del convegno Il mondo di Tobino: il medico e le arti in Toscana e in Italia, che si terrà nel palazzo Ducale di Lucca.
A dicembre verrà presentato uno dei primi volumi coordinati da Renzo Sabbatini e da Marco Natalizi: Il manicomio di Fregionaia, il disagio mentale e i problemi dell’assistenza sociale e sanitaria nel territorio lucchese tra Sette e Novecento.
La Fondazione Tobino, inaugurata il 20 maggio 2006, intende infatti conservare, valorizzare, ma soprattutto mettere a frutto la grande eredità culturale di Mario Tobino; riportare alla luce le vicende dell’ospedale di Fregionaia fin dalla sua istituzione, recuperare la memoria storica di un’intera comunità, favorire l’indagine critica della produzione letteraria tobiniana e allo stesso tempo farsi strumento di promozione del dibattito regionale e nazionale sul futuro dell’assistenza psichiatrica. La Fondazione opera in stretto rapporto con la Regione Toscana e con la USL lucchese nonché con la Provincia e il comune di Lucca, il comune di Viareggio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la Fondazione Banca del Monte. Molto importanti sono anche le sinergie con le scuole superiori e con l’Università. A febbraio verranno premiate due tesi di laurea magistrale discusse nelle Università italiane, che hanno approfondito temi riguardanti i seguenti ambiti disciplinari: Sezione Letteraria - per uno studio di carattere filologico-letterario sulla vita e l’opera di Mario Tobino; Sezione Storica- per uno studio sulla storia della malattia mentale a partire dal Settecento.
Centenario della nascita di Mario Tobino 1910-2010
Programma
Gennaio
In collaborazione con il Premio Viareggio–Repaci ed il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze il 15 gennaio, presso i locali di Palazzo Paolina a Viareggio, sarà inaugurata la mostra Le immagini del vivere. Scritture e figure di Mario Tobino, che propone ritratti, oli e disegni, che amici pittori di Tobino hanno eseguito e donato allo scrittore ed alcuni documenti dattiloscritti di Mario Tobino.
Il 16 gennaio, presso il Teatro Eden a Viareggio, consegna del Premio Viareggio-Tobino a Sergio Zavoli. Il Viareggio-Tobino, nato per onorare il nome di Mario Tobino nel giorno della sua nascita, che quest’anno coincide con il centenario, consiste nella proclamazione di “Autore dell’Anno” da conferire ad un autore vivente di lingua italiana in riconoscimento della sua attività complessiva, prendendo spunto da un’opera che tale attività riassuma e rappresenti.
Febbraio
Doppio appuntamento, il 12 febbraio presso la sala Accademia della Provincia di Lucca, in Palazzo Ducale.
Premiazione delle due tesi di laurea magistrale discusse nelle Università italiane, che hanno approfondito temi riguardanti i seguenti ambiti disciplinari (Sezione Letteraria: per uno studio di carattere filologico-letterario sulla vita e l’opera di Mario Tobino e Sezione Storica: per uno studio sulla storia della malattia mentale a partire dal Settecento). Nell’occasione verrà allestita una mostra fotografica che documenta l’ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano.
Presentazione del Catalogo degli strumenti medici e scientifici dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale di Fregionaia Lucca, a cura di Franco Bellato, Gino Fornaciari, Marco Natalizi e Renzo Sabbatini (edizioni Fondazione Mario Tobino).
Tale pubblicazione evidenzia l’importanza dei beni recuperati, oggi non più in uso ma che hanno fatto la storia della medicina. Questi oggetti sono riferibili al periodo più recente di attività dell’ex Ospedale Psichiatrico e coprono un arco cronologico di circa 150 anni, che dalla metà del XIX secolo arriva fino alla seconda metà del secolo scorso.
Marzo
Presentazione, a Lucca, del volume a cura di Paola Italia: Mario Tobino bibliografia testuale e critica (1910-1991). Collaboratori: Giuseppe Bonura, Giacomo Contiero, Walter Scancarello: Bibliografia degli scritti pubblicati nella stampa periodica dell’opera dispersa di Mario Tobino. In questa sezione si sono recuperati testi narrativi e saggistici indicandone l’appartenenza ad opere già edite o il loro status di inediti.
Bibliografia critica sulle opere di Mario Tobino. In questa sezione si sono recuperati tutti gli articoli di critica pubblicati sull’opera di Tobino.
Il progetto scientifico qui presentato permetterà di realizzare, presso la sede della Fondazione Tobino, un Centro di Documentazione multimediale che permetterà agli studiosi di visionare e avere in riproduzione (nel rispetto delle norme sul copyright), in formato digitale, i seguenti materiali: articoli di Tobino pubblicati nella stampa periodica; articoli di critica sull’opera di Mario Tobino pubblicati nella stampa periodica e in volume; immagini dell’autore e della sua famiglia; riproduzioni digitali delle prime edizioni e delle copertine delle successive edizioni dell’opera.
Aprile
Inaugurazione della nuova sede Fondazione Mario Tobino presso i locali dell’ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano denominato “Casa dei Medici”. Apertura de “Le stanze di Tobino.” La porzione restaurata è una parte dell’imponente edificio medioevale che è stato sede del Manicomio, e dove Tobino ha abitato fino alla sua morte.
Il 9 aprile presso la sala Accademia della Provincia di Lucca si svolgerà il 3° Seminario di Psicopatologia dal titolo La rappresentazione delle “nevrosi” in letteratura.
Il seminario si articola in sessione mattutina con interventi di Adolfo Pazzagli, Filippo Maria Ferro, e di Beatrice Alfonsetti; sessione pomeridiana con contributi di Giuseppe Riefolo, Anna Ferruta e del Direttore dell’UF Psichiatrica adulti di Lucca, Enrico Marchi.
Maggio
Torino, Salone Internazionale del Libro (13-17 maggio). Presentazione degli atti del Convegno: Il Turbamento e la scrittura, a cura di Giulio Ferroni, edito dalla casa editrice Donzelli di Roma.
Tavola rotonda, a Lucca, di Storia sociale della psichiatria: Questioni di Storia dell’organizzazione e dell’assistenza sanitaria.
Ottobre
14-17 ottobre, a Lucca, Occasioni tobiniane. In collaborazione con “Lucca Autori “saranno organizzate una serie di manifestazioni per le scuole, di approfondimento sulla figura e l’opera dello scrittore Mario Tobino.
Novembre
26-27 novembre presso la sala Accademia della Provincia di Lucca – Palazzo Ducale, convegno: Il mondo di Tobino: il medico e le arti in Toscana e in Italia. A cura di Giulio Ferroni. Il convegno ospiterà gli interventi di letterati e storici della letteratura e della cultura italiana di fama nazionale e internazionale.
Premiazione, a Lucca, della IVª edizione del Premio Mario Tobino per le Scuole Medie Superiori, tema svolto in forma di saggio critico o di attività multimediale: “La ritrattistica di Mario Tobino: figure e personaggi nella sua opera.”
Dicembre
Presentazione di uno dei primi volumi frutto del progetto di ricerca coordinato da Renzo Sabbatini e da Marco Natalizi: Il manicomio di Fregionaia, il disagio mentale e i problemi dell’assistenza sociale e sanitaria nel territorio lucchese tra Sette e Novecento.
Docu-Film: Vita e opera di Mario Tobino, regia di Giovanni Fago.
Biografia
Mario Tobino nacque il 16 gennaio 1910 a Viareggio da genitori liguri. Il padre farmacista gestiva l’attività in via Battisti (piazza del Mercato), tuttora condotta dalla famiglia. La madre Biassoli, alla quale fu sempre molto legato, proveniva da Vezzano. Ha avuto un fratello, Pietro, e due sorelle, Clotilde e Luisa. Di temperamento assai vivace, indocile e generoso, fu messo in un Collegio di religiosi a Collesalvetti (PI) per concludere il Ginnasio, e conseguì la Maturità a Pisa. Fin dagli anni giovanili si appassionò alla lettura di Dante, Machiavelli, dei classici latini, dei grandi Autori europei e nord-americani. Frequentò la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Pisa e si laureò a Bologna nel 1936. Esordì nel 1934 con Poesie; collaborò con le riviste “Il selvaggio” di Mino Maccari, “Rivoluzione”, “L’Italiano”, nelle quali espresse subito la propria personalità irruenta ed insofferente verso il fascismo, con uno stile molto personale.
Compì il servizio militare quale Ufficiale Medico degli Alpini a Merano e poi divenne Specialista a Bologna in Neuropsichiatria e Medicina Legale. Pubblicò una seconda raccolta di liriche Amicizia nel 1939, cui seguì Veleno e amore nel 1942, assieme alla prima edizione de Il figlio del farmacista e alla Gelosia del marinaio. Lavorò negli Ospedali psichiatrici di Bologna, Ancona, Gorizia, Firenze, e fu richiamato alle armi nella seconda guerra mondiale come Ufficiale medico della 31a Sezione di Sanità della Divisione “Pavia” che operava in Libia. Da questa esperienza trasse uno dei suoi capolavori Il deserto della Libia, disincantato ed ironico diario di guerra, edito nel 1952.
Rientrato in patria invalido nel 1942, prese servizio al Manicomio di Maggiano, frazione del Comune di Lucca dove visse e lavorò per quaranta anni. Il tema doloroso della follia fu uno dei grandi e amati argomenti della sua poetica, assieme al mondo degli affetti familiari, a quello della guerra, della Resistenza nella lotta di Liberazione contro il Nazi-Fascismo, tema quest’ultimo de Il clandestino, con il quale vinse il Premio Strega nel 1962. Sono del 1949 “44 – 48”, del 1950 Bandiera nera, del 1951 L’angelo del Liponard.
Nel 1953 uscì Le libere donne di Magliano, splendido diario nel quale esprime, ai vertici della narrativa, l’osservazione scientifica dello psichiatra e l’umano affetto per le donne internate, anime struggenti di dolore e di vitalità. Nel 1956 e 1957 tenne la Direzione dell’Ospedale psichiatrico, verso il quale profuse tutte le sue energie, approntando il giardino della Direzione, il laboratorio di elettroencefalografia, l’Infermeria, la sezione infantile. Poi fu Primario della Divisione femminile dopo l’arrivo del Direttore Gherarducci.
L’asso di picche fu pubblicato nel 1955. Nel 1956, rappresentò l’affetto profondo per la madre con accenti di malinconico lirismo ne La brace dei Biassoli. Rari viaggi lo portarono fuori dal Manicomio: Due italiani a Parigi, 1954, e Passione per l’Italia, 1958. La Viareggio, tanto amata, dell’infanzia e dell’adolescenza e la Versilia, celebrò in Sulla spiaggia e di là dal molo, 1966; poi nel 1968 pubblicò Una giornata con Dufenne. Il tema del Manicomio riapparve tra speranze e delusioni in Per le antiche scale, con il quale vinse il Premio Campiello nel 1972.
Il suo poeta prediletto da sempre, Dante Alighieri, Maestro di Toscanità e di Lingua, venne in modo del tutto personale, descritto in Biondo era e bello, 1974. Nello stesso anno pubblicò un’altra raccolta di versi Veleno e Amore secondo. Vinse il Premio Viareggio nel 1976 con La bella degli specchi. Il perduto amore, 1979, richiamò l’esperienza sul teatro di guerra libico, un amore “impossibile” e l’avvio del lavoro nel Manicomio. In molte opere di narrativa e di poesia ricordò la sua affettuosa relazione con la Giovanna, compagna di una vita. Soffrì molto, quasi isolato, per l’avvento delle Leggi 180 e 833 del 1978 che sancirono la chiusura degli Ospedali psichiatrici in Italia; condusse con pochissimi Medici una battaglia impari contro la demagogia e la mistificazione socio-politica che negarono l’esistenza e la specificità della follia. Volle che fino a quando un solo malato fosse presente in Ospedale, questi dovesse essere curato ed assistito, ma non avvenne così. Rese testimonianza di ciò ne Gli ultimi giorni di Magliano, pubblicato nel 1982. Nel 1980 fu collocato in pensione per raggiunti limiti di età, ottenendo dalla Provincia di Lucca l’uso delle due stanze di Casa Medici, dove aveva vissuto, scritto e lavorato per quaranta anni. Pubblicò ancora i racconti: La ladra, 1984; Zita dei fiori, 1986; poi La verità viene a galla, 1987, Tre amici, 1988 e Il Manicomio di Pechino, 1990, testimonianza degli anni nei quali resse la Direzione dell’Ospedale psichiatrico, quaderni di appunti che allora “…sperava fossero un giorno pubblicati così come sono”. Oggi gran parte della sua opera è raccolta nel Meridiano Mondadori Opere scelte (2007).
Il Consiglio Comunale di Lucca, all’unanimità, gli conferì la cittadinanza onoraria nel 1987 e l’Amministrazione Provinciale lo festeggiò per gli Ottanta anni, vissuti lucidamente e con indomita energia e generosità. Si recò ad Agrigento per ritirare il Premio Luigi Pirandello e, dopo una calorosa e affettuosa accoglienza da parte di Autorità, critici, e soprattutto dei giovani che sempre ha prediletto, morì nella città siciliana l’11 dicembre 1991. Fu sepolto nel cimitero della
Il 1 marzo 2006, dopo anni di lavoro da parte di pochi colleghi, amici ed familiari, è stata costituita la Fondazione Mario Tobino, inaugurata il 20 maggio dello stesso anno, con lo scopo di valorizzare e approfondire la vita e l’opera dello Psichiatra e dello Scrittore nel contesto nazionale ed europeo, scientifico e letterario. La Sede, è ubicata nel nucleo storico quattrocentesco del Monastero di Fregionaja, poi Spedale dei Pazzi.
L’ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano
Il manicomio è su un colle. Un piccolo colle, nella vasta pianura lucchese. Il colle si chiama Santa Maria delle Grazie. Il paese più vicino è Magliano, ed è questo nome che è celebre nella provincia di Lucca. Essere stati a Magliano significa, ridendo, essere stati matti.
Mario Tobino
L’imponente struttura era in origine sede del Monastero dei Canonici Lateranensi di Santa Maria di Fregionaia. Nel 1769 Il Senato della Repubblica lucchese formulò al Pontefice Clemente XIV (Lorenzo Ganganelli) una richiesta per ottenere la soppressione del Monastero, a condizione di utilizzare gli utili in opere di assistenza nello Spedale lucchese di San Luca della Misericordia. Fu così deciso di destinare la struttura al ricovero e alla custodia dei folli.
Dal 1772 al 1775 furono realizzati i primi lavori di adattamento dell'ex complesso monastico alla nuova struttura manicomiale. Lorenzo Bartolini, rettore dello Spedale di San Luca della Misericordia, cominciò a gettare le basi per una efficiente organizzazione dell'istituto, inviando alcuni assistenti a Firenze affinché prendessero visione dei metodi adottati presso la "casa de' pazzerelli" di Santa Dorotea. Il 20 aprile 1773, con l'insediamento del personale, fu ufficialmente aperto lo Spedale de' Pazzi di Fregionaia come dipendenza dallo Spedale cittadino di San Luca della Misericordia e il giorno seguente arrivarono i primi undici malati, provenienti dal Carcere cittadino della Torre.
I primi anni di vita dell'ospedale videro la prevalenza di sistemi custodialistici, mentre a partire dal secondo decennio dell'Ottocento, grazie all'opera di Giovanni Buonaccorsi, fu adottata come terapia riabilitativa l'occupazione manuale dei malati. Così mentre gli uomini erano occupati prevalentemente nei lavori agricoli, le donne erano impiegate in lavori di pulizie e di riassetto. Tra le terapie più significative è da segnalare, nel 1860, l'acquisto di un organo a tastiera e cilindro e l'apertura di una sala da ballo, metodi quasi antesignani della moderna musicoterapia.
L'istituzione lucchese, nella seconda metà del secolo XX, è stata legata al nome dello psichiatra e scrittore Mario Tobino, che per molti anni ha svolto il ruolo di primario del reparto femminile. Molti sono i romanzi nei quali lo scrittore viareggino si richiama alla sua esperienza professionale. Basti ricordare Le libere donne di Magliano (Firenze, 1953), Per le antiche scale (Milano,1972), Gli ultimi giorni di Magliano (Milano, 1982) e Il manicomio di Pechino (Milano, 1990).
“La mia vita è qui, nel Manicomio di Lucca. Qui si snodano i miei sentimenti. Qui sincero mi manifesto. Qui vedo albe, tramonti e il tempo scorre nella mia attenzione. Dentro una stanza del Manicomio studio gli uomini e li amo. Qui attendo: gloria e morte. Di qui parto per le vacanze. Qui, fino a questo momento sono ritornato. Ed il mio desiderio è di fare di ogni grano di questo territorio un tranquillo, ordinato, universale parlare”.
da Le libere donne di Magliano
Mario Tobino nasceva cento anni fa a Viareggio, il 16 gennaio 1910. All’autore delle Libere donne di Magliano, uno dei veri e propri long seller della letteratura italiana, la Fondazione Mario Tobino - insieme alla Regione Toscana, alla Provincia di Lucca, al Comune di Viareggio, al Comune di Lucca, alla USL di Lucca e agli eredi Tobino - dedica un anno di attività volte a mostrare e a indagare sia gli aspetti scientifici che quelli letterari dello scrittore viareggino. Molto significativa sarà l’inaugurazione, prevista per la primavera, dell’ala dell’ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano, ristrutturata come sede della Fondazione, e comprendente le “Stanze di Tobino”, con il loro spartano arredamento originale, la scrivania, le penne, la macchina da scrivere del medico-scrittore. Questa porzione del grande e suggestivo complesso medioevale è il luogo dove si sta costruendo passo dopo passo il Museo e il Centro di studi tobiniani: sia per la sezione letteraria sia per quella di storia della medicina, della psichiatria e del disagio sociale. Il Centro potrà contare sulla formazione di un archivio bibliografico, sul riordino della biblioteca e sull’esposizione dei più significativi strumenti medici e scientifici.
“Nel recupero dei luoghi, la Fondazione – dice il presidente Andrea Tagliasacchi - ha avuto un ruolo importante, come anche nella rinata attenzione verso Tobino. Abbiamo iniziato a riparlarne tanti anni fa con Cesare Garboli e abbiamo continuato a farlo con Enzo Siciliano, riportando in libreria l’autore non solo delle Libere donne ma di Su per le antiche scale, delle Braci dei Biassoli, dell’Angelo del Liponard.: un autore sfuggito alle classificazioni, alle scuole, che è stato in grado di darci, ad esempio, il più intenso e vitale libro sulla Resistenza, Il Clandestino, con cui vinse il Premio Strega. E oggi, grazie all’attenzione delle Istituzioni, finalmente la riapertura della ‘città’ di Tobino, del luogo dove curava i suoi malati, e dove ha vissuto quarant’anni anni della sua vita: l’ex Manicomio di Maggiano sulle colline di Lucca”.
Il Centenario prende avvio con due eventi realizzati dalla Fondazione Tobino con il Premio Viareggio–Repaci ed il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux. Il 15 gennaio si inaugura la mostra Le immagini del vivere, scritture e figure di Mario Tobino (Viareggio, Museo Civico Palazzo Paolina, 15 – 31 gennaio 2010) che esporrà carte manoscritte e dattiloscritte, corrispondenza, documenti personali, ritagli di giornale, insieme a ritratti, oli e disegni, che amici pittori di Tobino hanno eseguito e donato allo scrittore: Marcucci, Rosai, Tirinnanzi, Santini, Michetti e tanti altri.
Il 16 gennaio, sempre a Viareggio, al Teatro Eden, verrà consegnato il Premio Viareggio-Tobino nato per onorare lo scrittore viareggino nel giorno della sua nascita. Il Premio proclama “Autore dell’Anno” un autore vivente di lingua italiana in riconoscimento della sua attività complessiva, prendendo spunto da un’opera che tale attività riassuma e rappresenti. Il vincitore di questa edizione è Sergio Zavoli.
Contestualmente, tra febbraio e marzo verranno presentati due studi importanti. Uscirà il Catalogo degli strumenti medici e scientifici dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale di Fregionaia Lucca, a cura di Franco Bellato, Gino Fornaciari, Marco Natalizi e Renzo Sabbatini (edizioni Fondazione Mario Tobino) che raccoglie il materiale, gli oggetti di 150 anni di psichiatria.
Riguarderà invece il Tobino scrittore il volume curato da Paola Italia, Mario Tobino bibliografia testuale e critica (1910-1991) che raccoglie tutti gli scritti pubblicati nella stampa periodica dall’Autore e tutti gli articoli di critica pubblicati sulla sua opera. A maggio, al Salone Internazionale del Libro di Torino verranno presentati gli atti del Convegno: Il turbamento e la scrittura, curato da Giulio Ferroni (Donzelli, 2010) e tenutosi a Lucca nel novembre 2007. Sempre a Lucca e sempre in maggio si tiene la tavola rotonda di Storia sociale della psichiatria: Questioni di Storia dell’organizzazione e dell’assistenza sanitaria.
Il 26 e 27 novembre, ancora Gulio Ferroni sarà il curatore del convegno Il mondo di Tobino: il medico e le arti in Toscana e in Italia, che si terrà nel palazzo Ducale di Lucca.
A dicembre verrà presentato uno dei primi volumi coordinati da Renzo Sabbatini e da Marco Natalizi: Il manicomio di Fregionaia, il disagio mentale e i problemi dell’assistenza sociale e sanitaria nel territorio lucchese tra Sette e Novecento.
La Fondazione Tobino, inaugurata il 20 maggio 2006, intende infatti conservare, valorizzare, ma soprattutto mettere a frutto la grande eredità culturale di Mario Tobino; riportare alla luce le vicende dell’ospedale di Fregionaia fin dalla sua istituzione, recuperare la memoria storica di un’intera comunità, favorire l’indagine critica della produzione letteraria tobiniana e allo stesso tempo farsi strumento di promozione del dibattito regionale e nazionale sul futuro dell’assistenza psichiatrica. La Fondazione opera in stretto rapporto con la Regione Toscana e con la USL lucchese nonché con la Provincia e il comune di Lucca, il comune di Viareggio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la Fondazione Banca del Monte. Molto importanti sono anche le sinergie con le scuole superiori e con l’Università. A febbraio verranno premiate due tesi di laurea magistrale discusse nelle Università italiane, che hanno approfondito temi riguardanti i seguenti ambiti disciplinari: Sezione Letteraria - per uno studio di carattere filologico-letterario sulla vita e l’opera di Mario Tobino; Sezione Storica- per uno studio sulla storia della malattia mentale a partire dal Settecento.
Centenario della nascita di Mario Tobino 1910-2010
Programma
Gennaio
In collaborazione con il Premio Viareggio–Repaci ed il Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze il 15 gennaio, presso i locali di Palazzo Paolina a Viareggio, sarà inaugurata la mostra Le immagini del vivere. Scritture e figure di Mario Tobino, che propone ritratti, oli e disegni, che amici pittori di Tobino hanno eseguito e donato allo scrittore ed alcuni documenti dattiloscritti di Mario Tobino.
Il 16 gennaio, presso il Teatro Eden a Viareggio, consegna del Premio Viareggio-Tobino a Sergio Zavoli. Il Viareggio-Tobino, nato per onorare il nome di Mario Tobino nel giorno della sua nascita, che quest’anno coincide con il centenario, consiste nella proclamazione di “Autore dell’Anno” da conferire ad un autore vivente di lingua italiana in riconoscimento della sua attività complessiva, prendendo spunto da un’opera che tale attività riassuma e rappresenti.
Febbraio
Doppio appuntamento, il 12 febbraio presso la sala Accademia della Provincia di Lucca, in Palazzo Ducale.
Premiazione delle due tesi di laurea magistrale discusse nelle Università italiane, che hanno approfondito temi riguardanti i seguenti ambiti disciplinari (Sezione Letteraria: per uno studio di carattere filologico-letterario sulla vita e l’opera di Mario Tobino e Sezione Storica: per uno studio sulla storia della malattia mentale a partire dal Settecento). Nell’occasione verrà allestita una mostra fotografica che documenta l’ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano.
Presentazione del Catalogo degli strumenti medici e scientifici dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale di Fregionaia Lucca, a cura di Franco Bellato, Gino Fornaciari, Marco Natalizi e Renzo Sabbatini (edizioni Fondazione Mario Tobino).
Tale pubblicazione evidenzia l’importanza dei beni recuperati, oggi non più in uso ma che hanno fatto la storia della medicina. Questi oggetti sono riferibili al periodo più recente di attività dell’ex Ospedale Psichiatrico e coprono un arco cronologico di circa 150 anni, che dalla metà del XIX secolo arriva fino alla seconda metà del secolo scorso.
Marzo
Presentazione, a Lucca, del volume a cura di Paola Italia: Mario Tobino bibliografia testuale e critica (1910-1991). Collaboratori: Giuseppe Bonura, Giacomo Contiero, Walter Scancarello: Bibliografia degli scritti pubblicati nella stampa periodica dell’opera dispersa di Mario Tobino. In questa sezione si sono recuperati testi narrativi e saggistici indicandone l’appartenenza ad opere già edite o il loro status di inediti.
Bibliografia critica sulle opere di Mario Tobino. In questa sezione si sono recuperati tutti gli articoli di critica pubblicati sull’opera di Tobino.
Il progetto scientifico qui presentato permetterà di realizzare, presso la sede della Fondazione Tobino, un Centro di Documentazione multimediale che permetterà agli studiosi di visionare e avere in riproduzione (nel rispetto delle norme sul copyright), in formato digitale, i seguenti materiali: articoli di Tobino pubblicati nella stampa periodica; articoli di critica sull’opera di Mario Tobino pubblicati nella stampa periodica e in volume; immagini dell’autore e della sua famiglia; riproduzioni digitali delle prime edizioni e delle copertine delle successive edizioni dell’opera.
Aprile
Inaugurazione della nuova sede Fondazione Mario Tobino presso i locali dell’ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano denominato “Casa dei Medici”. Apertura de “Le stanze di Tobino.” La porzione restaurata è una parte dell’imponente edificio medioevale che è stato sede del Manicomio, e dove Tobino ha abitato fino alla sua morte.
Il 9 aprile presso la sala Accademia della Provincia di Lucca si svolgerà il 3° Seminario di Psicopatologia dal titolo La rappresentazione delle “nevrosi” in letteratura.
Il seminario si articola in sessione mattutina con interventi di Adolfo Pazzagli, Filippo Maria Ferro, e di Beatrice Alfonsetti; sessione pomeridiana con contributi di Giuseppe Riefolo, Anna Ferruta e del Direttore dell’UF Psichiatrica adulti di Lucca, Enrico Marchi.
Maggio
Torino, Salone Internazionale del Libro (13-17 maggio). Presentazione degli atti del Convegno: Il Turbamento e la scrittura, a cura di Giulio Ferroni, edito dalla casa editrice Donzelli di Roma.
Tavola rotonda, a Lucca, di Storia sociale della psichiatria: Questioni di Storia dell’organizzazione e dell’assistenza sanitaria.
Ottobre
14-17 ottobre, a Lucca, Occasioni tobiniane. In collaborazione con “Lucca Autori “saranno organizzate una serie di manifestazioni per le scuole, di approfondimento sulla figura e l’opera dello scrittore Mario Tobino.
Novembre
26-27 novembre presso la sala Accademia della Provincia di Lucca – Palazzo Ducale, convegno: Il mondo di Tobino: il medico e le arti in Toscana e in Italia. A cura di Giulio Ferroni. Il convegno ospiterà gli interventi di letterati e storici della letteratura e della cultura italiana di fama nazionale e internazionale.
Premiazione, a Lucca, della IVª edizione del Premio Mario Tobino per le Scuole Medie Superiori, tema svolto in forma di saggio critico o di attività multimediale: “La ritrattistica di Mario Tobino: figure e personaggi nella sua opera.”
Dicembre
Presentazione di uno dei primi volumi frutto del progetto di ricerca coordinato da Renzo Sabbatini e da Marco Natalizi: Il manicomio di Fregionaia, il disagio mentale e i problemi dell’assistenza sociale e sanitaria nel territorio lucchese tra Sette e Novecento.
Docu-Film: Vita e opera di Mario Tobino, regia di Giovanni Fago.
Biografia
Mario Tobino nacque il 16 gennaio 1910 a Viareggio da genitori liguri. Il padre farmacista gestiva l’attività in via Battisti (piazza del Mercato), tuttora condotta dalla famiglia. La madre Biassoli, alla quale fu sempre molto legato, proveniva da Vezzano. Ha avuto un fratello, Pietro, e due sorelle, Clotilde e Luisa. Di temperamento assai vivace, indocile e generoso, fu messo in un Collegio di religiosi a Collesalvetti (PI) per concludere il Ginnasio, e conseguì la Maturità a Pisa. Fin dagli anni giovanili si appassionò alla lettura di Dante, Machiavelli, dei classici latini, dei grandi Autori europei e nord-americani. Frequentò la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Pisa e si laureò a Bologna nel 1936. Esordì nel 1934 con Poesie; collaborò con le riviste “Il selvaggio” di Mino Maccari, “Rivoluzione”, “L’Italiano”, nelle quali espresse subito la propria personalità irruenta ed insofferente verso il fascismo, con uno stile molto personale.
Compì il servizio militare quale Ufficiale Medico degli Alpini a Merano e poi divenne Specialista a Bologna in Neuropsichiatria e Medicina Legale. Pubblicò una seconda raccolta di liriche Amicizia nel 1939, cui seguì Veleno e amore nel 1942, assieme alla prima edizione de Il figlio del farmacista e alla Gelosia del marinaio. Lavorò negli Ospedali psichiatrici di Bologna, Ancona, Gorizia, Firenze, e fu richiamato alle armi nella seconda guerra mondiale come Ufficiale medico della 31a Sezione di Sanità della Divisione “Pavia” che operava in Libia. Da questa esperienza trasse uno dei suoi capolavori Il deserto della Libia, disincantato ed ironico diario di guerra, edito nel 1952.
Rientrato in patria invalido nel 1942, prese servizio al Manicomio di Maggiano, frazione del Comune di Lucca dove visse e lavorò per quaranta anni. Il tema doloroso della follia fu uno dei grandi e amati argomenti della sua poetica, assieme al mondo degli affetti familiari, a quello della guerra, della Resistenza nella lotta di Liberazione contro il Nazi-Fascismo, tema quest’ultimo de Il clandestino, con il quale vinse il Premio Strega nel 1962. Sono del 1949 “44 – 48”, del 1950 Bandiera nera, del 1951 L’angelo del Liponard.
Nel 1953 uscì Le libere donne di Magliano, splendido diario nel quale esprime, ai vertici della narrativa, l’osservazione scientifica dello psichiatra e l’umano affetto per le donne internate, anime struggenti di dolore e di vitalità. Nel 1956 e 1957 tenne la Direzione dell’Ospedale psichiatrico, verso il quale profuse tutte le sue energie, approntando il giardino della Direzione, il laboratorio di elettroencefalografia, l’Infermeria, la sezione infantile. Poi fu Primario della Divisione femminile dopo l’arrivo del Direttore Gherarducci.
L’asso di picche fu pubblicato nel 1955. Nel 1956, rappresentò l’affetto profondo per la madre con accenti di malinconico lirismo ne La brace dei Biassoli. Rari viaggi lo portarono fuori dal Manicomio: Due italiani a Parigi, 1954, e Passione per l’Italia, 1958. La Viareggio, tanto amata, dell’infanzia e dell’adolescenza e la Versilia, celebrò in Sulla spiaggia e di là dal molo, 1966; poi nel 1968 pubblicò Una giornata con Dufenne. Il tema del Manicomio riapparve tra speranze e delusioni in Per le antiche scale, con il quale vinse il Premio Campiello nel 1972.
Il suo poeta prediletto da sempre, Dante Alighieri, Maestro di Toscanità e di Lingua, venne in modo del tutto personale, descritto in Biondo era e bello, 1974. Nello stesso anno pubblicò un’altra raccolta di versi Veleno e Amore secondo. Vinse il Premio Viareggio nel 1976 con La bella degli specchi. Il perduto amore, 1979, richiamò l’esperienza sul teatro di guerra libico, un amore “impossibile” e l’avvio del lavoro nel Manicomio. In molte opere di narrativa e di poesia ricordò la sua affettuosa relazione con la Giovanna, compagna di una vita. Soffrì molto, quasi isolato, per l’avvento delle Leggi 180 e 833 del 1978 che sancirono la chiusura degli Ospedali psichiatrici in Italia; condusse con pochissimi Medici una battaglia impari contro la demagogia e la mistificazione socio-politica che negarono l’esistenza e la specificità della follia. Volle che fino a quando un solo malato fosse presente in Ospedale, questi dovesse essere curato ed assistito, ma non avvenne così. Rese testimonianza di ciò ne Gli ultimi giorni di Magliano, pubblicato nel 1982. Nel 1980 fu collocato in pensione per raggiunti limiti di età, ottenendo dalla Provincia di Lucca l’uso delle due stanze di Casa Medici, dove aveva vissuto, scritto e lavorato per quaranta anni. Pubblicò ancora i racconti: La ladra, 1984; Zita dei fiori, 1986; poi La verità viene a galla, 1987, Tre amici, 1988 e Il Manicomio di Pechino, 1990, testimonianza degli anni nei quali resse la Direzione dell’Ospedale psichiatrico, quaderni di appunti che allora “…sperava fossero un giorno pubblicati così come sono”. Oggi gran parte della sua opera è raccolta nel Meridiano Mondadori Opere scelte (2007).
Il Consiglio Comunale di Lucca, all’unanimità, gli conferì la cittadinanza onoraria nel 1987 e l’Amministrazione Provinciale lo festeggiò per gli Ottanta anni, vissuti lucidamente e con indomita energia e generosità. Si recò ad Agrigento per ritirare il Premio Luigi Pirandello e, dopo una calorosa e affettuosa accoglienza da parte di Autorità, critici, e soprattutto dei giovani che sempre ha prediletto, morì nella città siciliana l’11 dicembre 1991. Fu sepolto nel cimitero della
Il 1 marzo 2006, dopo anni di lavoro da parte di pochi colleghi, amici ed familiari, è stata costituita la Fondazione Mario Tobino, inaugurata il 20 maggio dello stesso anno, con lo scopo di valorizzare e approfondire la vita e l’opera dello Psichiatra e dello Scrittore nel contesto nazionale ed europeo, scientifico e letterario. La Sede, è ubicata nel nucleo storico quattrocentesco del Monastero di Fregionaja, poi Spedale dei Pazzi.
L’ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano
Il manicomio è su un colle. Un piccolo colle, nella vasta pianura lucchese. Il colle si chiama Santa Maria delle Grazie. Il paese più vicino è Magliano, ed è questo nome che è celebre nella provincia di Lucca. Essere stati a Magliano significa, ridendo, essere stati matti.
Mario Tobino
L’imponente struttura era in origine sede del Monastero dei Canonici Lateranensi di Santa Maria di Fregionaia. Nel 1769 Il Senato della Repubblica lucchese formulò al Pontefice Clemente XIV (Lorenzo Ganganelli) una richiesta per ottenere la soppressione del Monastero, a condizione di utilizzare gli utili in opere di assistenza nello Spedale lucchese di San Luca della Misericordia. Fu così deciso di destinare la struttura al ricovero e alla custodia dei folli.
Dal 1772 al 1775 furono realizzati i primi lavori di adattamento dell'ex complesso monastico alla nuova struttura manicomiale. Lorenzo Bartolini, rettore dello Spedale di San Luca della Misericordia, cominciò a gettare le basi per una efficiente organizzazione dell'istituto, inviando alcuni assistenti a Firenze affinché prendessero visione dei metodi adottati presso la "casa de' pazzerelli" di Santa Dorotea. Il 20 aprile 1773, con l'insediamento del personale, fu ufficialmente aperto lo Spedale de' Pazzi di Fregionaia come dipendenza dallo Spedale cittadino di San Luca della Misericordia e il giorno seguente arrivarono i primi undici malati, provenienti dal Carcere cittadino della Torre.
I primi anni di vita dell'ospedale videro la prevalenza di sistemi custodialistici, mentre a partire dal secondo decennio dell'Ottocento, grazie all'opera di Giovanni Buonaccorsi, fu adottata come terapia riabilitativa l'occupazione manuale dei malati. Così mentre gli uomini erano occupati prevalentemente nei lavori agricoli, le donne erano impiegate in lavori di pulizie e di riassetto. Tra le terapie più significative è da segnalare, nel 1860, l'acquisto di un organo a tastiera e cilindro e l'apertura di una sala da ballo, metodi quasi antesignani della moderna musicoterapia.
L'istituzione lucchese, nella seconda metà del secolo XX, è stata legata al nome dello psichiatra e scrittore Mario Tobino, che per molti anni ha svolto il ruolo di primario del reparto femminile. Molti sono i romanzi nei quali lo scrittore viareggino si richiama alla sua esperienza professionale. Basti ricordare Le libere donne di Magliano (Firenze, 1953), Per le antiche scale (Milano,1972), Gli ultimi giorni di Magliano (Milano, 1982) e Il manicomio di Pechino (Milano, 1990).
15
gennaio 2010
Le immagini del vivere. Scritture e figure di Mario Tobino
Dal 15 al 31 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
MUSEI CIVICI – VILLA PAOLINA BONAPARTE
Viareggio, Via Niccolò Machiavelli, 2, (Lucca)
Viareggio, Via Niccolò Machiavelli, 2, (Lucca)
Orario di apertura
ore 16-19. Chiusa il lunedì
Sito web
www.fondazionemariotobino.it
Ufficio stampa
DAVIS & CO.
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