Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Le mani di Zara Personale – Finissage
Invito per chi non ha potuto partecipare all’inaugurazione della mostra Personale dell’artista Patrizia Zara:
FINISSAGE
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nata in America, la Corrente iperrealistica, chiamata anche
Iperfotografismo ha vita breve, perché il Movimento propone una
riproduzione meccanica de la cosa. Sbarcato poi in Europa, il Movimento si
attiene ancora al virtuosismo, ma con una cognizione metafisica de la cosa.
Le mani, che nell’approccio iperrealistico di Zara erano l’oggetto, ora
celebrano la preziosità di un virtuosismo che trascende qualsiasi altro
contenuto: è pur vero che uno dei primi obiettivi accademici era ed è il
saper eseguire le mani, tanto che gli artisti del Seicento, a commissione
di un ritratto, quotando la parcella, esigevano un supplemento per
l’implicazione delle mani. Ed è anche vero che - già quarantamila anni fa –
l’oggetto dominante sulle pareti delle grotte di Altamira erano le mani.
Oggi, come si sa, si può riprodurre qualsiasi cosa a colori e in qualsiasi
misura avvalendosi di programmi tecnologici di facile utilizzazione, tanto
da far pensare che Zara se ne avvalga, no, Zara si avvale solo del suo
talento e, oltre al virtuosismo tecnico, qui trascende il paradigma delle
mani come supporto de la cosa, il ché le conferisce un registro metafisico
già latente nelle opere precedenti, ma ora palesemente rinforzato
nell’eleganza delle scelte oggettuali. (Gustavo Bonora)
Iperfotografismo ha vita breve, perché il Movimento propone una
riproduzione meccanica de la cosa. Sbarcato poi in Europa, il Movimento si
attiene ancora al virtuosismo, ma con una cognizione metafisica de la cosa.
Le mani, che nell’approccio iperrealistico di Zara erano l’oggetto, ora
celebrano la preziosità di un virtuosismo che trascende qualsiasi altro
contenuto: è pur vero che uno dei primi obiettivi accademici era ed è il
saper eseguire le mani, tanto che gli artisti del Seicento, a commissione
di un ritratto, quotando la parcella, esigevano un supplemento per
l’implicazione delle mani. Ed è anche vero che - già quarantamila anni fa –
l’oggetto dominante sulle pareti delle grotte di Altamira erano le mani.
Oggi, come si sa, si può riprodurre qualsiasi cosa a colori e in qualsiasi
misura avvalendosi di programmi tecnologici di facile utilizzazione, tanto
da far pensare che Zara se ne avvalga, no, Zara si avvale solo del suo
talento e, oltre al virtuosismo tecnico, qui trascende il paradigma delle
mani come supporto de la cosa, il ché le conferisce un registro metafisico
già latente nelle opere precedenti, ma ora palesemente rinforzato
nell’eleganza delle scelte oggettuali. (Gustavo Bonora)
16
ottobre 2013
Le mani di Zara Personale – Finissage
16 ottobre 2013
arte moderna e contemporanea
Location
EX FABBRICA DELLE BAMBOLE
Milano, Via Giovanni Antonio Plana, 26, (Milano)
Milano, Via Giovanni Antonio Plana, 26, (Milano)
Vernissage
16 Ottobre 2013, ore 18,30
Autore
Curatore