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Le maniglie dell’amore
Centodieci maniglie – una per ogni femminicidio registrato in Italia nel corso dell’ultimo anno – riproducono l’immagine di un cimitero di corpi silenziosi e di storie di donne senza più voce
Comunicato stampa
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«Ora non grido più,/ giunta al termine della mia voce,/ anche le botte sono finite/ e così finalmente anche la mia prigionia/ in questa cella di sordi, muti e ciechi,/ muoio in un paese invalido,/ che poco a poco ogni giorno/ sposta il mio sgabello…/ impiccata dalle mie corde vocali,/ ho smesso di lamentarmi»
L’Associazione Culturale Dello Scompiglio, all’interno della programmazione del 2024 incentrata sulla voce nelle varie accezioni e significati del termine, presenta la mostra "Le maniglie dell’amore" di Chiara Ventura (Verona, 1997) a cura di Angel Moya Garcia. La mostra vede 110 maniglie, una per ogni femminicidio registrato in Italia nel corso dell’ultimo anno, che vengono installate a parete riproducendo l’immagine di un cimitero. 110 loculi, 110 corpi silenziosi, 110 descrizioni di storie di donne senza più voce. 110 vittime di femminicidio per ragioni economiche, interruzioni non accettate di relazioni, tentativi di possesso, disperazione per futili motivi, abilismo, dinamiche tossiche e soprattutto gelosie che portano allo stalking, ai pedinamenti, al revenge porn, all’oppressione, ai maltrattamenti, alle aggressioni fisiche e verbali, alla violenza domestica e, infine, all’omicidio.
Sappiamo che il femminicidio rappresenta una parte preponderante degli omicidi di donne, con la caratteristica della maturazione in ambito familiare o all'interno di relazioni sentimentali poco stabili. È noto che il termine femminicidio, nell'accezione comunemente intesa, è un neologismo che può essere fatto risalire agli anni 90, per qualificare gli omicidi basati sul genere, che vedono come vittima la donna "in quanto donna". In un momento in cui non erano ancora conosciuti dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - che indicano come la prima causa di uccisione nel mondo delle donne tra i 16 e i 44 anni sia ad opera di persone conosciute - si ritenne importante dare un nome a questa tipologia di omicidio al fine di rendere "visibile" il fenomeno. L'ordinamento italiano non prevede l'ipotesi di femminicidio come ipotesi di reato autonoma, ma solo come circostanza aggravante. La recente normativa (decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93 convertito in legge 15 ottobre 2013, n. 119: c.d "legge contro il femminicidio"), che anche porta tra le sue motivazioni quella di rispondere al "susseguirsi di eventi di gravissima efferatezza in danno di donne e il conseguente allarme sociale che ne è derivato", non definisce la fattispecie di femminicidio, ma disciplina e rafforza l'azione rivolta a contrastare e prevenire la violenza di genere che racchiude al suo interno varie categorie di condotte criminose (oltre all’omicidio i maltrattamenti, lo stalking, le percosse, le lesioni, …) accomunati dal contesto e dal soggetto passivo cui sono diretti. Quanto al femminicidio, che fa proprio (o contiene in sé) il concetto culturale di violenza di genere, è un'espressione che descrive il fenomeno con riferimento alle sue basi empirico-criminologiche, ponendo in risalto la posizione o il ruolo dell'autore.
La ricerca di Chiara Ventura è incentrata proprio sulle dinamiche di coppia e la critica al patriarcato che trova una forma di attivismo transfemminista attraverso la pratica di plurale (collettivo osmotico fondato nel 2020 che vede oggi Leonardo Avesani e la stessa Ventura come attivatori). L'artista indaga le infinite possibilità del corpo, si concentra sui margini e cerca altre modalità di vedere il mondo, costruendo contronarrazioni.
In questo senso, la mostra vuole descrivere la morte come l’ultima evidente e innegabile manifestazione della violenza di genere, esercitata sul e attraverso il corpo. Lo fa decontestualizzando la maniglia, un oggetto comune, legato alla sfera domestica, all’intimità e al quotidiano, sottolineando come proprio nella vita di tutti i giorni, in ciò che non sempre si riesce a vedere (metaforicamente e non - dentro casa-), si nascondono i comportamenti e le dinamiche patriarcali che costituiscono le basi e le strutture per i gesti estremi di cui oggi, quotidianamente, riceviamo notizia.
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Nella stessa giornata, dalle ore 11.00 alle ore 19.00, si presentano i tre progetti vincitori de "Il giardino segreto", bando internazionale proposto nel 2023 dalla Associazione Culturale Dello Scompiglio per una residenza di ricerca incentrata sull’idea di giardino: "Waiting for a landslide", opera permanente di Andrea Nacciarriti in cui delle pietre in bronzo sostituiscono altrettante rocce, ponendo al centro il tempo geologico capace di riposizionare l’uomo e la natura in un unico e assoluto ecosistema; "D’un tratto nel folto del bosco", due interventi di Antonio Della Guardia e Valentina Furian, a cura di Vasco Forconi, in cui una grande scultura e un intervento sonoro diffuso sono proposti come apparizioni temporanee nel bosco della Tenuta (fino al 13 aprile); "Officine Oniriche", di Gianluca Trusso Forgia, restituzione del ritiro residenziale svoltosi presso la Tenuta e mirato a sperimentare una connessione più̀ profonda tra l’individuo, i propri ritmi biologici, e l’immaginario onirico (fino al 17 novembre).
Le inaugurazioni sono proposte nell’ambito della XX Giornata del Contemporaneo, grande evento annuale organizzato da AMACI per la promozione dell’arte contemporanea in Italia, con ingresso libero agli spazi espositivi.
Il programma prosegue alle ore 19.30 con "Fàtico", progetto coreografico e musicale di Irene Russolillo, prodotto da Orbita | Spellbound, in cui il canto e la danza battono il tempo di tre orazioni, componendo un discorso laico sulla sacralità. In scena vi sono due performer dotati di un microfono che diviene estensione del corpo, punto di innesco della relazione quasi-fisica con gli spettatori, grazie allo strumento fornito dall'atto vocale. Qui il canto non è un atto di spontaneità, ma il prodotto di una modificazione e potenziamento dell'enciclopedia di questa corporeità. Procedendo per raccordi e collisioni tra le materie sonica e coreutica, la performance chiede al pubblico di lasciarsi indirizzare: il fàtico ascolta!
Negli spazi della Tenuta Dello Scompiglio sono inoltre visitabili le opere permanenti: "Camera #3", installazione di Cecilia Bertoni e Claire Guerrier con Carl G. Beukman; "In sosta" di f.marquespenteado; "There is not a priori answer to this dilemma (The Dolphin Hotel)" di Francesca Banchelli; "W18S" di Antonio Rovaldi e Ettore Favini; "Un Esilio" di Valentina Vetturi; "L'Attesa" di Cecilia Bertoni con Carl G. Beukman; la mostra collettiva "Il Cimitero della Memoria"; "Arie per lo Scompiglio" di Alfredo Pirri; "Sunday Lunch", di Eugenio Tibaldi.
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Il Progetto Dello Scompiglio ideato e diretto dalla regista e artista Cecilia Bertoni, prende vita nella omonima Tenuta, situata alle porte di Lucca, sulle colline di Vorno; una realtà in cui le attività legate alle arti visive e performatiche negli spazi interni ed esterni e il dialogo e le attività con la terra, con il bosco, con la fauna, con l’elemento architettonico contribuiscono a una ricerca di cultura. Ogni scelta relativa al Progetto è perciò valutata in relazione alla propria sostenibilità ambientale, attraverso forme di interazione e di responsabilità. All'interno della Tenuta Dello Scompiglio, accanto all'Azienda Agricola e alla Cucina Dello Scompiglio, opera l'omonima Associazione Culturale. L'Associazione dal 2007 crea, produce e ospita spettacoli, concerti, mostre, installazioni; realizza residenze di artisti, laboratori, corsi e workshop; organizza e propone itinerari performatici all’aperto, visite guidate, lezioni Metodo Feldenkrais®; gestisce lo Spazio Performatico ed Espositivo (SPE). Una particolare attenzione è dedicata infine alle attività culturali per bambini e ragazzi, con rassegne teatrali, laboratori e campi estivi. www.delloscompiglio.org
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Biglietti
Giornata del contemporaneo (ore 11.00-19.00) ingresso libero
Performance: intero € 15,00 | ridotto € 10,00
L’Associazione Culturale Dello Scompiglio, all’interno della programmazione del 2024 incentrata sulla voce nelle varie accezioni e significati del termine, presenta la mostra "Le maniglie dell’amore" di Chiara Ventura (Verona, 1997) a cura di Angel Moya Garcia. La mostra vede 110 maniglie, una per ogni femminicidio registrato in Italia nel corso dell’ultimo anno, che vengono installate a parete riproducendo l’immagine di un cimitero. 110 loculi, 110 corpi silenziosi, 110 descrizioni di storie di donne senza più voce. 110 vittime di femminicidio per ragioni economiche, interruzioni non accettate di relazioni, tentativi di possesso, disperazione per futili motivi, abilismo, dinamiche tossiche e soprattutto gelosie che portano allo stalking, ai pedinamenti, al revenge porn, all’oppressione, ai maltrattamenti, alle aggressioni fisiche e verbali, alla violenza domestica e, infine, all’omicidio.
Sappiamo che il femminicidio rappresenta una parte preponderante degli omicidi di donne, con la caratteristica della maturazione in ambito familiare o all'interno di relazioni sentimentali poco stabili. È noto che il termine femminicidio, nell'accezione comunemente intesa, è un neologismo che può essere fatto risalire agli anni 90, per qualificare gli omicidi basati sul genere, che vedono come vittima la donna "in quanto donna". In un momento in cui non erano ancora conosciuti dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - che indicano come la prima causa di uccisione nel mondo delle donne tra i 16 e i 44 anni sia ad opera di persone conosciute - si ritenne importante dare un nome a questa tipologia di omicidio al fine di rendere "visibile" il fenomeno. L'ordinamento italiano non prevede l'ipotesi di femminicidio come ipotesi di reato autonoma, ma solo come circostanza aggravante. La recente normativa (decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93 convertito in legge 15 ottobre 2013, n. 119: c.d "legge contro il femminicidio"), che anche porta tra le sue motivazioni quella di rispondere al "susseguirsi di eventi di gravissima efferatezza in danno di donne e il conseguente allarme sociale che ne è derivato", non definisce la fattispecie di femminicidio, ma disciplina e rafforza l'azione rivolta a contrastare e prevenire la violenza di genere che racchiude al suo interno varie categorie di condotte criminose (oltre all’omicidio i maltrattamenti, lo stalking, le percosse, le lesioni, …) accomunati dal contesto e dal soggetto passivo cui sono diretti. Quanto al femminicidio, che fa proprio (o contiene in sé) il concetto culturale di violenza di genere, è un'espressione che descrive il fenomeno con riferimento alle sue basi empirico-criminologiche, ponendo in risalto la posizione o il ruolo dell'autore.
La ricerca di Chiara Ventura è incentrata proprio sulle dinamiche di coppia e la critica al patriarcato che trova una forma di attivismo transfemminista attraverso la pratica di plurale (collettivo osmotico fondato nel 2020 che vede oggi Leonardo Avesani e la stessa Ventura come attivatori). L'artista indaga le infinite possibilità del corpo, si concentra sui margini e cerca altre modalità di vedere il mondo, costruendo contronarrazioni.
In questo senso, la mostra vuole descrivere la morte come l’ultima evidente e innegabile manifestazione della violenza di genere, esercitata sul e attraverso il corpo. Lo fa decontestualizzando la maniglia, un oggetto comune, legato alla sfera domestica, all’intimità e al quotidiano, sottolineando come proprio nella vita di tutti i giorni, in ciò che non sempre si riesce a vedere (metaforicamente e non - dentro casa-), si nascondono i comportamenti e le dinamiche patriarcali che costituiscono le basi e le strutture per i gesti estremi di cui oggi, quotidianamente, riceviamo notizia.
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Nella stessa giornata, dalle ore 11.00 alle ore 19.00, si presentano i tre progetti vincitori de "Il giardino segreto", bando internazionale proposto nel 2023 dalla Associazione Culturale Dello Scompiglio per una residenza di ricerca incentrata sull’idea di giardino: "Waiting for a landslide", opera permanente di Andrea Nacciarriti in cui delle pietre in bronzo sostituiscono altrettante rocce, ponendo al centro il tempo geologico capace di riposizionare l’uomo e la natura in un unico e assoluto ecosistema; "D’un tratto nel folto del bosco", due interventi di Antonio Della Guardia e Valentina Furian, a cura di Vasco Forconi, in cui una grande scultura e un intervento sonoro diffuso sono proposti come apparizioni temporanee nel bosco della Tenuta (fino al 13 aprile); "Officine Oniriche", di Gianluca Trusso Forgia, restituzione del ritiro residenziale svoltosi presso la Tenuta e mirato a sperimentare una connessione più̀ profonda tra l’individuo, i propri ritmi biologici, e l’immaginario onirico (fino al 17 novembre).
Le inaugurazioni sono proposte nell’ambito della XX Giornata del Contemporaneo, grande evento annuale organizzato da AMACI per la promozione dell’arte contemporanea in Italia, con ingresso libero agli spazi espositivi.
Il programma prosegue alle ore 19.30 con "Fàtico", progetto coreografico e musicale di Irene Russolillo, prodotto da Orbita | Spellbound, in cui il canto e la danza battono il tempo di tre orazioni, componendo un discorso laico sulla sacralità. In scena vi sono due performer dotati di un microfono che diviene estensione del corpo, punto di innesco della relazione quasi-fisica con gli spettatori, grazie allo strumento fornito dall'atto vocale. Qui il canto non è un atto di spontaneità, ma il prodotto di una modificazione e potenziamento dell'enciclopedia di questa corporeità. Procedendo per raccordi e collisioni tra le materie sonica e coreutica, la performance chiede al pubblico di lasciarsi indirizzare: il fàtico ascolta!
Negli spazi della Tenuta Dello Scompiglio sono inoltre visitabili le opere permanenti: "Camera #3", installazione di Cecilia Bertoni e Claire Guerrier con Carl G. Beukman; "In sosta" di f.marquespenteado; "There is not a priori answer to this dilemma (The Dolphin Hotel)" di Francesca Banchelli; "W18S" di Antonio Rovaldi e Ettore Favini; "Un Esilio" di Valentina Vetturi; "L'Attesa" di Cecilia Bertoni con Carl G. Beukman; la mostra collettiva "Il Cimitero della Memoria"; "Arie per lo Scompiglio" di Alfredo Pirri; "Sunday Lunch", di Eugenio Tibaldi.
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Il Progetto Dello Scompiglio ideato e diretto dalla regista e artista Cecilia Bertoni, prende vita nella omonima Tenuta, situata alle porte di Lucca, sulle colline di Vorno; una realtà in cui le attività legate alle arti visive e performatiche negli spazi interni ed esterni e il dialogo e le attività con la terra, con il bosco, con la fauna, con l’elemento architettonico contribuiscono a una ricerca di cultura. Ogni scelta relativa al Progetto è perciò valutata in relazione alla propria sostenibilità ambientale, attraverso forme di interazione e di responsabilità. All'interno della Tenuta Dello Scompiglio, accanto all'Azienda Agricola e alla Cucina Dello Scompiglio, opera l'omonima Associazione Culturale. L'Associazione dal 2007 crea, produce e ospita spettacoli, concerti, mostre, installazioni; realizza residenze di artisti, laboratori, corsi e workshop; organizza e propone itinerari performatici all’aperto, visite guidate, lezioni Metodo Feldenkrais®; gestisce lo Spazio Performatico ed Espositivo (SPE). Una particolare attenzione è dedicata infine alle attività culturali per bambini e ragazzi, con rassegne teatrali, laboratori e campi estivi. www.delloscompiglio.org
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Biglietti
Giornata del contemporaneo (ore 11.00-19.00) ingresso libero
Performance: intero € 15,00 | ridotto € 10,00
12
ottobre 2024
Le maniglie dell’amore
Dal 12 ottobre 2024 al 13 aprile 2025
arte contemporanea
Location
TENUTA DELLO SCOMPIGLIO
Capannori, Via Di Vorno, 67, (Lucca)
Capannori, Via Di Vorno, 67, (Lucca)
Biglietti
€ 5,00
nel biglietto è incluso anche l’ingresso alle opere permanenti
Orario di apertura
giovedì-domenica, ore 14.00-18.00, oppure su appuntamento
Vernissage
12 Ottobre 2024, ore 11.00-19.00
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