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Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla storia
La Biennale di Venezia presenta una mostra curata per la prima volta da tutti i direttori dei sei settori artistici, che hanno lavorato insieme per ripercorrere, attraverso fonti uniche e inedite d’archivio, quei momenti in cui La Biennale e la storia del Novecento si sono intrecciate a Venezia.
Comunicato stampa
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La Biennale di Venezia
presenta la mostra
Le muse inquiete
La Biennale di Venezia di fronte alla storia
realizzata dall’Archivio Storico della Biennale – ASAC
curata per la prima volta da tutti i direttori dei sei settori artistici
(Arte, Architettura, Cinema, Danza, Musica, Teatro)
con la collaborazione di Istituto Luce-Cinecittà e Rai Teche
e di altri archivi nazionali e internazionali
Padiglione Centrale, Giardini della Biennale
dal 29 agosto all’8 dicembre 2020
La Biennale di Venezia, nella ricorrenza dei 125 anni dalla sua fondazione, presenta la mostra Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla storia, che si terrà al Padiglione Centrale dei Giardini della Biennale da sabato 29 agosto fino a martedì 8 dicembre 2020, realizzata dall’Archivio storico della Biennale – ASAC.
La mostra è curata per la prima volta da tutti i direttori dei sei settori artistici che hanno lavorato insieme per ripercorrere, attraverso le fonti uniche dell’Archivio della Biennale e di altri archivi nazionali e internazionali, quei momenti in cui La Biennale e la storia del Novecento si sono intrecciate a Venezia.
Cecilia Alemani (Arte), Alberto Barbera (Cinema), Marie Chouinard (Danza), Ivan Fedele (Musica), Antonio Latella (Teatro), Hashim Sarkis (Architettura) hanno attinto non solo ai materiali dell’Archivio storico della Biennale e dell’Istituto Luce-Cinecittà e Rai Teche, ma anche ai documenti dell’Archivio Centrale dello Stato, degli archivi della Galleria Nazionale Arte Moderna di Roma, Fondazione Modena Arti Visive, Archivio Ugo Mulas, Aamod-Fondazione archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, Archivio Cameraphoto Arte Venezia, IVESER Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della società contemporanea, Peggy Guggenheim Collection, Tate Modern London, LIMA AMSTERDAM.
Il Presidente della Biennale Roberto Cicutto, nel presentare la mostra ha espresso la sua gratitudine per “la generosa adesione che i direttori, lo staff dell’Archivio storico e lo staff della Biennale tutta hanno dato alla costruzione - in parallelo con gli impegni relativi alle Mostre e ai Festival - di un progetto che rafforza ancor più La Biennale come laboratorio permanente di ricerca delle arti contemporanee, motore indispensabile di indagine sul presente e sul futuro e strumento strategico di sviluppo anche economico per la società contemporanea.”
I direttori hanno selezionato per questa mostra testimonianze, filmati rari e opere e costruito percorsi di ricerca che si soffermano su quei momenti in cui il passato dell’Istituzione veneziana si è intersecato agli eventi della storia globale, manifestando e generando fratture istituzionali, crisi politiche ed etiche, ma anche nuovi idiomi creativi.
La mostra si articola nelle sale del Padiglione Centrale in un itinerario che attraversa le sei discipline: dagli Anni del Fascismo (1928-1945) alla guerra fredda e ai nuovi ordini mondiali (1948-1964), dal ’68 alle biennali di Carlo Ripa di Meana (1974-78), dal Postmoderno alla prima Biennale di Architettura fino agli anni ’90 e l’inizio della globalizzazione (si veda la scheda “Le sale” in allegato).
Nel Padiglione del Libro ai Giardini, disegnato da James Stirling, è allestita una rassegna dei manifesti delle manifestazioni di arte e architettura, cinema, danza, musica e teatro, dal 2000 al 2019.
In un periodo di instabilità globale che solo negli ultimi mesi ha visto alternarsi catastrofi ecologiche, nuove pandemie e rivoluzioni sociali, La Biennale di Venezia si distingue così non solo come luogo di produzione e riflessione delle tendenze più innovative delle principali discipline artistiche contemporanee, ma conferma anche il suo ruolo di testimone privilegiato di molteplici cambiamenti, drammi e crisi sociali susseguitisi dalla fine dell’Ottocento a oggi, registrando come un sismografo i sussulti della storia.
Il progetto di allestimento della mostra è a cura di Formafantasma.
Il catalogo della mostra è edito dalla Biennale di Venezia.
Vendita dei biglietti di mostra esclusivamente on line
Ingressi ogni 30 minuti (con capienza massima di 200 persone per fascia oraria)
Prezzo: intero 12 euro, ridotto studenti 8 euro / Per gruppi prenotati 10 euro
Per prenotazioni gruppi e informazioni booking@labiennale.org
Orari
Periodo estivo: dalle 11:00 alle 19:00 /
Periodo invernale (dal 6 ottobre): dalle 10:00 alle 18:00
Chiuso il lunedì (escluso 31 agosto, 7 settembre, 2 novembre, 7 dicembre)
LE IMMAGINI della Mostra possono essere scaricate al seguente link:
http://ftp.labiennale.org | Account: biennale2020 | Password: biennale2020
Hashtag: #BiennaleArchivio #MuseInquiete #Biennale2020 #LaBiennaleDiVenezia
Facebook: La Biennale di Venezia | Twitter: @la_Biennale
Instagram: labiennale | YouTube: BiennaleChannel
Informazioni: Ufficio Stampa La Biennale di Venezia | Tel. +39 041 5218 - 857/859 | Official website www.labiennale.org
presenta la mostra
Le muse inquiete
La Biennale di Venezia di fronte alla storia
realizzata dall’Archivio Storico della Biennale – ASAC
curata per la prima volta da tutti i direttori dei sei settori artistici
(Arte, Architettura, Cinema, Danza, Musica, Teatro)
con la collaborazione di Istituto Luce-Cinecittà e Rai Teche
e di altri archivi nazionali e internazionali
Padiglione Centrale, Giardini della Biennale
dal 29 agosto all’8 dicembre 2020
La Biennale di Venezia, nella ricorrenza dei 125 anni dalla sua fondazione, presenta la mostra Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla storia, che si terrà al Padiglione Centrale dei Giardini della Biennale da sabato 29 agosto fino a martedì 8 dicembre 2020, realizzata dall’Archivio storico della Biennale – ASAC.
La mostra è curata per la prima volta da tutti i direttori dei sei settori artistici che hanno lavorato insieme per ripercorrere, attraverso le fonti uniche dell’Archivio della Biennale e di altri archivi nazionali e internazionali, quei momenti in cui La Biennale e la storia del Novecento si sono intrecciate a Venezia.
Cecilia Alemani (Arte), Alberto Barbera (Cinema), Marie Chouinard (Danza), Ivan Fedele (Musica), Antonio Latella (Teatro), Hashim Sarkis (Architettura) hanno attinto non solo ai materiali dell’Archivio storico della Biennale e dell’Istituto Luce-Cinecittà e Rai Teche, ma anche ai documenti dell’Archivio Centrale dello Stato, degli archivi della Galleria Nazionale Arte Moderna di Roma, Fondazione Modena Arti Visive, Archivio Ugo Mulas, Aamod-Fondazione archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, Archivio Cameraphoto Arte Venezia, IVESER Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della società contemporanea, Peggy Guggenheim Collection, Tate Modern London, LIMA AMSTERDAM.
Il Presidente della Biennale Roberto Cicutto, nel presentare la mostra ha espresso la sua gratitudine per “la generosa adesione che i direttori, lo staff dell’Archivio storico e lo staff della Biennale tutta hanno dato alla costruzione - in parallelo con gli impegni relativi alle Mostre e ai Festival - di un progetto che rafforza ancor più La Biennale come laboratorio permanente di ricerca delle arti contemporanee, motore indispensabile di indagine sul presente e sul futuro e strumento strategico di sviluppo anche economico per la società contemporanea.”
I direttori hanno selezionato per questa mostra testimonianze, filmati rari e opere e costruito percorsi di ricerca che si soffermano su quei momenti in cui il passato dell’Istituzione veneziana si è intersecato agli eventi della storia globale, manifestando e generando fratture istituzionali, crisi politiche ed etiche, ma anche nuovi idiomi creativi.
La mostra si articola nelle sale del Padiglione Centrale in un itinerario che attraversa le sei discipline: dagli Anni del Fascismo (1928-1945) alla guerra fredda e ai nuovi ordini mondiali (1948-1964), dal ’68 alle biennali di Carlo Ripa di Meana (1974-78), dal Postmoderno alla prima Biennale di Architettura fino agli anni ’90 e l’inizio della globalizzazione (si veda la scheda “Le sale” in allegato).
Nel Padiglione del Libro ai Giardini, disegnato da James Stirling, è allestita una rassegna dei manifesti delle manifestazioni di arte e architettura, cinema, danza, musica e teatro, dal 2000 al 2019.
In un periodo di instabilità globale che solo negli ultimi mesi ha visto alternarsi catastrofi ecologiche, nuove pandemie e rivoluzioni sociali, La Biennale di Venezia si distingue così non solo come luogo di produzione e riflessione delle tendenze più innovative delle principali discipline artistiche contemporanee, ma conferma anche il suo ruolo di testimone privilegiato di molteplici cambiamenti, drammi e crisi sociali susseguitisi dalla fine dell’Ottocento a oggi, registrando come un sismografo i sussulti della storia.
Il progetto di allestimento della mostra è a cura di Formafantasma.
Il catalogo della mostra è edito dalla Biennale di Venezia.
Vendita dei biglietti di mostra esclusivamente on line
Ingressi ogni 30 minuti (con capienza massima di 200 persone per fascia oraria)
Prezzo: intero 12 euro, ridotto studenti 8 euro / Per gruppi prenotati 10 euro
Per prenotazioni gruppi e informazioni booking@labiennale.org
Orari
Periodo estivo: dalle 11:00 alle 19:00 /
Periodo invernale (dal 6 ottobre): dalle 10:00 alle 18:00
Chiuso il lunedì (escluso 31 agosto, 7 settembre, 2 novembre, 7 dicembre)
LE IMMAGINI della Mostra possono essere scaricate al seguente link:
http://ftp.labiennale.org | Account: biennale2020 | Password: biennale2020
Hashtag: #BiennaleArchivio #MuseInquiete #Biennale2020 #LaBiennaleDiVenezia
Facebook: La Biennale di Venezia | Twitter: @la_Biennale
Instagram: labiennale | YouTube: BiennaleChannel
Informazioni: Ufficio Stampa La Biennale di Venezia | Tel. +39 041 5218 - 857/859 | Official website www.labiennale.org
29
agosto 2020
Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla storia
Dal 29 agosto all'otto dicembre 2020
architettura
arte contemporanea
documentaria
arte contemporanea
documentaria
Location
GIARDINI DELLA BIENNALE
Venezia, Castello, (Venezia)
Venezia, Castello, (Venezia)
Biglietti
Intero € 12
Ridotto studenti € 8
Biglietto gruppo adulti € 10 (min. 10 persone)
Ingresso gratuito
Bambini fino ai 6 anni compiuti, accompagnatori di persone con invalidità certificata. Gli omaggi andranno richiesti a promozione@labiennale.org almeno 3 gg. prima della data di visita.
ATTENZIONE: in linea con i protocolli igienico-sanitari previsti per le attività culturali, si raccomanda di presentarsi muniti di mascherine e di rispettare la data e la fascia oraria selezionata in fase di acquisto.
Durante la visita si invita ad indossare la mascherina e a mantenere la distanza di sicurezza di un metro dagli altri visitatori presenti all’interno del Padiglione Centrale.
In linea con le normative vigenti i titoli sono strettamente personali e non cedibili.
Orario di apertura
Periodo estivo (dal 29 agosto al 5 ottobre): dalle 11.00 alle 19.00
Periodo invernale (dal 6 ottobre all’8 dicembre): dalle 10.00 alle 18.00
Chiuso il lunedì (escluso 31 agosto, 7 settembre, 2 novembre, 7 dicembre)
Sito web
Ufficio stampa
Ufficio Stampa - La Biennale di Venezia
Autore
Curatore