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Le nostre radici dalle apuane al mare ed oltre
Mostra collettiva
Comunicato stampa
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Oltre il limite dello spazio, il senso dell’incontro.
Breve nota critica a cura di Claudia Baldi
“La pittura è una professione da cieco: il pittore non dipinge ciò che vede, ma quello che sente” P.Picasso
Quando ho iniziato la collaborazione al progetto della mostra collettiva “Dalle Apuane al mare ed oltre” ciò che mi ha colpito, da subito, è stato l’entusiasmo degli organizzatori e degli artisti, che si sono susseguiti, nelle diverse edizioni, con lo stesso spirito di amicizia e lo stesso impegno. Il senso e la bellezza di questa iniziativa, più che nella mera esposizione artistica, che ha comunque toccato in certi casi livelli significativi, è proprio nella volontà di dare spazio alle voci di artisti emergenti o poco conosciuti, dove il legame con il territorio costituisce il filo conduttore che consente di armonizzare, nello stesso spazio, opere molto diverse tra loro.
All’interno di questa ultima esposizione collettiva della Galleria Europa abbiamo avvicinato due fotografi, cinque pittori e tre scultori, ed abbiamo inserito nel percorso, come di consueto, un artista illustre del passato affinché, attraverso la propria opera, raccontasse le nostre radici culturali. I due fotografi presenti si distinguono per due modi differenti di confrontarsi a tale mezzo espressivo: da una parte Domiziano Di Figlia concepisce la fotografia come un racconto di viaggio, dove le immagini dei paesaggi e delle persone incontrate in Perù, in Vietnam, in Senegal ed in Mongolia descrivono i profumi, i colori, le emozioni provate; dall’altra Monia Tardelli esprime, attraverso la fotografia, la propria ricerca interiore, trovando nella natura e nella realtà circostante la bellezza delle piccole cose che, attraverso l’obiettivo, si riscattano dal mondo comune.
Tra i pittori Francesca Cristiana Ciolli si distingue per una pittura fresca e luminosa, dove il colore chiaro e la pennellata fluida costruiscono forme astratte, impressioni di stati d’animo ed emozioni, mentre Graziano Guiso racconta luoghi immaginari, simbolici, dove i ricordi affiorano evocati dal sogno. Di carattere figurativo sono i dipinti di Luca Paparo che descrivono scorci della Versilia e dei luoghi vicini, attraverso pennellate rapide e dense che catturano la luce e l’atmosfera di questa terra, così come le opere di Massimiliano Bertola, che indaga le possibilità espressive del corpo umano attraverso il realismo e l’intensità del ritratto.
Oltre a Francesca Cristiana Ciolli che espone, accanto ai dipinti, alcune lampade-sculture in terracotta raffiguranti volti esotici, anche Paolo Ghilarducci dipinge figure femminili eleganti e sinuose, intessute coi colori chiari e luminosi che sembrano riflettere uno sfondo acquoso e con la stessa armonia realizza le tre sculture in bronzo e cartapesta, dove i corpi si intrecciano in un gioco speculare di abbracci. Il mare, l’amore e la figura mitologica della sirena sono i soggetti scelti da Omar Salvagno per le piccole sculture in bronzo patinato, che attraverso una lavorazione con acidi ed ossidi colorati, richiamano le superfici ruvide dei reperti marini.
La presenza di Leone Tommasi, pittore ma soprattutto importante scultore del XX secolo, assume il valore di memoria storica e culturale: l’artista, vissuto a Pietrasanta, ha saputo raggiungere alti livelli di lirismo ed espressività scultorea per poi approdare, in una seconda fase più matura, a caratteri introspettivi e contemplativi legati a pose più pacate. Tommasi si inserisce nella collettiva all’interno di un disegno complessivo di riscoperta e riqualificazione delle “radici” culturali della nostra storia, che trova negli esempi di artisti del passato stimolo e forza per le generazioni del presente.
Concludo questa mia nota critica con un’ultima considerazione: lo spazio di una galleria spesso è un contenitore di opere, una vetrina per esporre oggetti che non sempre si possono definire “arte”, ma nel nostro caso io credo che lo spazio sia un luogo di incontro, dove ciascun artista, più o meno qualificato che sia, può confrontarsi e crescere con gli altri, in un clima di vera affinità culturale.
Claudia Baldi
Breve nota critica a cura di Claudia Baldi
“La pittura è una professione da cieco: il pittore non dipinge ciò che vede, ma quello che sente” P.Picasso
Quando ho iniziato la collaborazione al progetto della mostra collettiva “Dalle Apuane al mare ed oltre” ciò che mi ha colpito, da subito, è stato l’entusiasmo degli organizzatori e degli artisti, che si sono susseguiti, nelle diverse edizioni, con lo stesso spirito di amicizia e lo stesso impegno. Il senso e la bellezza di questa iniziativa, più che nella mera esposizione artistica, che ha comunque toccato in certi casi livelli significativi, è proprio nella volontà di dare spazio alle voci di artisti emergenti o poco conosciuti, dove il legame con il territorio costituisce il filo conduttore che consente di armonizzare, nello stesso spazio, opere molto diverse tra loro.
All’interno di questa ultima esposizione collettiva della Galleria Europa abbiamo avvicinato due fotografi, cinque pittori e tre scultori, ed abbiamo inserito nel percorso, come di consueto, un artista illustre del passato affinché, attraverso la propria opera, raccontasse le nostre radici culturali. I due fotografi presenti si distinguono per due modi differenti di confrontarsi a tale mezzo espressivo: da una parte Domiziano Di Figlia concepisce la fotografia come un racconto di viaggio, dove le immagini dei paesaggi e delle persone incontrate in Perù, in Vietnam, in Senegal ed in Mongolia descrivono i profumi, i colori, le emozioni provate; dall’altra Monia Tardelli esprime, attraverso la fotografia, la propria ricerca interiore, trovando nella natura e nella realtà circostante la bellezza delle piccole cose che, attraverso l’obiettivo, si riscattano dal mondo comune.
Tra i pittori Francesca Cristiana Ciolli si distingue per una pittura fresca e luminosa, dove il colore chiaro e la pennellata fluida costruiscono forme astratte, impressioni di stati d’animo ed emozioni, mentre Graziano Guiso racconta luoghi immaginari, simbolici, dove i ricordi affiorano evocati dal sogno. Di carattere figurativo sono i dipinti di Luca Paparo che descrivono scorci della Versilia e dei luoghi vicini, attraverso pennellate rapide e dense che catturano la luce e l’atmosfera di questa terra, così come le opere di Massimiliano Bertola, che indaga le possibilità espressive del corpo umano attraverso il realismo e l’intensità del ritratto.
Oltre a Francesca Cristiana Ciolli che espone, accanto ai dipinti, alcune lampade-sculture in terracotta raffiguranti volti esotici, anche Paolo Ghilarducci dipinge figure femminili eleganti e sinuose, intessute coi colori chiari e luminosi che sembrano riflettere uno sfondo acquoso e con la stessa armonia realizza le tre sculture in bronzo e cartapesta, dove i corpi si intrecciano in un gioco speculare di abbracci. Il mare, l’amore e la figura mitologica della sirena sono i soggetti scelti da Omar Salvagno per le piccole sculture in bronzo patinato, che attraverso una lavorazione con acidi ed ossidi colorati, richiamano le superfici ruvide dei reperti marini.
La presenza di Leone Tommasi, pittore ma soprattutto importante scultore del XX secolo, assume il valore di memoria storica e culturale: l’artista, vissuto a Pietrasanta, ha saputo raggiungere alti livelli di lirismo ed espressività scultorea per poi approdare, in una seconda fase più matura, a caratteri introspettivi e contemplativi legati a pose più pacate. Tommasi si inserisce nella collettiva all’interno di un disegno complessivo di riscoperta e riqualificazione delle “radici” culturali della nostra storia, che trova negli esempi di artisti del passato stimolo e forza per le generazioni del presente.
Concludo questa mia nota critica con un’ultima considerazione: lo spazio di una galleria spesso è un contenitore di opere, una vetrina per esporre oggetti che non sempre si possono definire “arte”, ma nel nostro caso io credo che lo spazio sia un luogo di incontro, dove ciascun artista, più o meno qualificato che sia, può confrontarsi e crescere con gli altri, in un clima di vera affinità culturale.
Claudia Baldi
02
aprile 2010
Le nostre radici dalle apuane al mare ed oltre
Dal 02 al 12 aprile 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA EUROPA
Camaiore, Lungomare Europa , 41, (Lucca)
Camaiore, Lungomare Europa , 41, (Lucca)
Orario di apertura
feriali 16,30-19,00 Festivi 10,00-12,30 e 16,30-19,00
Vernissage
2 Aprile 2010, ore 16.30
Autore