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Le nove magnifiche più una
Segni, colori, immagini nello spazio raccontano la storia di un gruppo di artiste, di interpreti della realtà contemporanea, di pittrici che operano nell’area culturale e creativa di Antonio Carena.
Comunicato stampa
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Segni, colori, immagini nello spazio raccontano la storia di un gruppo di artiste, di interpreti della realtà contemporanea, di pittrici che operano nell'area culturale e creativa di Antonio Carena.
Singolari, attente al valore della forma, impegnate in una continua ed inesausta ricerca di nuove espressioni, appartengono a questo tempo di linguaggi aperti a inesplorate galassie del sogno, della memoria, della poesia.
Angelo Mistrangelo
aprile 2009
SEGNI COLORI IMMAGINI NELLO SPAZIO
… E in questa dimensione, s'incontra il discorso di Antonella Avataneo che, dopo aver studiato con Peynet e Pontecorvo, ha raggiunto una propria dimensione alla scuola di Antonio Carena. I suoi dipinti astratti, realizzati con impasti di materiali edili, sono il risultato dell'unione tra grumi cromatici e linee graffite sulle superfici.
Diplomata all'Accademia di Belle Arti di Cuneo, Elena Costanzo Capello utilizza per le composizioni materiali poveri, stoffe, colle, vetri, che le permettono di «costruire» un universo di fiori onirici, di drappeggi, di forme. E si tratta di un'artista dalla «sensibilità sofferta e profonda», dalla complessa spiritualità.
In Maria Rosa Frigieri, la lieve cadenza del colore è l'artefice di una raffigurazione impreziosita dalla luce atmosferica, dalla sequenza del dato cromatico incorporeo e purissimo, dalla delicata misura espressiva. Si avverte nei quadri il fascino segreto di un'emozione, di un magico richiamo a una verità interiore e interiorizzata.
Autrice dello stendardo del Palio di Alpignano, Maria Rosa Giovenale, che si firma «Moja», affida ai suoi dipinti la visione di un universo come riassorbito dall'atmosfera, immerso in silenzi incommensurabili, permeato da un colore steso con una pennellata armoniosa. La Giovenale ha eseguito la scenografia per il balletto «Sogno di una notte di mezza estate».
Proseguendo s'individua in Sara Giraudo una scrittura segnica che delinea una composizione a forma di raggiera, labirintica, tesa a esprimere la propria interiore e poliedrica misura umana. In effetti, si nota il clima di «una ricerca volta - afferma l'artista - a scoprire qualcosa di autenticamente genuino, da poter opporre alla desolante mancanza di certezze».
Le vele costituiscono l'essenza del dettato di Serafina Marranghino, la forza di un dire che «trova fascinazione attraverso quintessenziate posture spaziali» (Antonio Carena), la limpida «struttura» di una forma stilizzata che si staglia su orizzonti azzurri e nitidi. Ora è pervenuta a una pittura quasi astratta, ripetitiva nella metafisica enunciazione del triangolo-emblema.
Presente alle «sociali» della Promotrice al Valentino e al Premio di Pittura Cesare Pavese, Nicoletta Nava pone l'attenzione su particolari della figura umana, come i piedi calzati da scarponcini, che traduce in opere dal pregnante realismo. Vi è in queste tavole l'energia di una figurazione che trae vitalità dalla «lettura» dall'ambiente circostante.
Maria Angela Neirotti comunica con un vibrante cromatismo, con l'immediatezza di un'esecuzione estremamente spontanea, con un'emulsione fluida magicamente disposta nello spazio circoscritto del quadro. Invitata alla rassegna «Segni» al Cenacolo Casorati, la Neirotti rivela una pulsante disposizione dell'immagine nella luce atmosferica.
Con «In e out» Greta Stella unisce scrittura e pittura, lettere dell'alfabeto e colore, segno e parola, in una sintesi del pensiero che diviene poesia. Una sintesi che determina quegli accordi tematici che le hanno permesso di venire selezionata per le rassegne a Palazzo Mistrot di Villarbasse e per la personale alla Libreria Mood di Torino.
Il «corpus» di opere che compone il gruppo di allieve di Carena, si arricchisce delle composizioni «Senza Titolo» elaborate da Tin. Si tratta di assemblaggi pittorici composti da orologi da polso, fiori, il bricco del caffè espresso, gli eroi dei fumetti, i modelli di macchine, matasse di lana gialla e rossa. L'insieme degli oggetti-immagine formano la trama di una rappresentazione ironica, ludica, simbolica.
Angelo Mistrangelo
Singolari, attente al valore della forma, impegnate in una continua ed inesausta ricerca di nuove espressioni, appartengono a questo tempo di linguaggi aperti a inesplorate galassie del sogno, della memoria, della poesia.
Angelo Mistrangelo
aprile 2009
SEGNI COLORI IMMAGINI NELLO SPAZIO
… E in questa dimensione, s'incontra il discorso di Antonella Avataneo che, dopo aver studiato con Peynet e Pontecorvo, ha raggiunto una propria dimensione alla scuola di Antonio Carena. I suoi dipinti astratti, realizzati con impasti di materiali edili, sono il risultato dell'unione tra grumi cromatici e linee graffite sulle superfici.
Diplomata all'Accademia di Belle Arti di Cuneo, Elena Costanzo Capello utilizza per le composizioni materiali poveri, stoffe, colle, vetri, che le permettono di «costruire» un universo di fiori onirici, di drappeggi, di forme. E si tratta di un'artista dalla «sensibilità sofferta e profonda», dalla complessa spiritualità.
In Maria Rosa Frigieri, la lieve cadenza del colore è l'artefice di una raffigurazione impreziosita dalla luce atmosferica, dalla sequenza del dato cromatico incorporeo e purissimo, dalla delicata misura espressiva. Si avverte nei quadri il fascino segreto di un'emozione, di un magico richiamo a una verità interiore e interiorizzata.
Autrice dello stendardo del Palio di Alpignano, Maria Rosa Giovenale, che si firma «Moja», affida ai suoi dipinti la visione di un universo come riassorbito dall'atmosfera, immerso in silenzi incommensurabili, permeato da un colore steso con una pennellata armoniosa. La Giovenale ha eseguito la scenografia per il balletto «Sogno di una notte di mezza estate».
Proseguendo s'individua in Sara Giraudo una scrittura segnica che delinea una composizione a forma di raggiera, labirintica, tesa a esprimere la propria interiore e poliedrica misura umana. In effetti, si nota il clima di «una ricerca volta - afferma l'artista - a scoprire qualcosa di autenticamente genuino, da poter opporre alla desolante mancanza di certezze».
Le vele costituiscono l'essenza del dettato di Serafina Marranghino, la forza di un dire che «trova fascinazione attraverso quintessenziate posture spaziali» (Antonio Carena), la limpida «struttura» di una forma stilizzata che si staglia su orizzonti azzurri e nitidi. Ora è pervenuta a una pittura quasi astratta, ripetitiva nella metafisica enunciazione del triangolo-emblema.
Presente alle «sociali» della Promotrice al Valentino e al Premio di Pittura Cesare Pavese, Nicoletta Nava pone l'attenzione su particolari della figura umana, come i piedi calzati da scarponcini, che traduce in opere dal pregnante realismo. Vi è in queste tavole l'energia di una figurazione che trae vitalità dalla «lettura» dall'ambiente circostante.
Maria Angela Neirotti comunica con un vibrante cromatismo, con l'immediatezza di un'esecuzione estremamente spontanea, con un'emulsione fluida magicamente disposta nello spazio circoscritto del quadro. Invitata alla rassegna «Segni» al Cenacolo Casorati, la Neirotti rivela una pulsante disposizione dell'immagine nella luce atmosferica.
Con «In e out» Greta Stella unisce scrittura e pittura, lettere dell'alfabeto e colore, segno e parola, in una sintesi del pensiero che diviene poesia. Una sintesi che determina quegli accordi tematici che le hanno permesso di venire selezionata per le rassegne a Palazzo Mistrot di Villarbasse e per la personale alla Libreria Mood di Torino.
Il «corpus» di opere che compone il gruppo di allieve di Carena, si arricchisce delle composizioni «Senza Titolo» elaborate da Tin. Si tratta di assemblaggi pittorici composti da orologi da polso, fiori, il bricco del caffè espresso, gli eroi dei fumetti, i modelli di macchine, matasse di lana gialla e rossa. L'insieme degli oggetti-immagine formano la trama di una rappresentazione ironica, ludica, simbolica.
Angelo Mistrangelo
15
maggio 2009
Le nove magnifiche più una
Dal 15 al 29 maggio 2009
arte contemporanea
Location
MARTINARTE
Torino, Corso Siracusa, 24a, (Torino)
Torino, Corso Siracusa, 24a, (Torino)
Orario di apertura
lun 15.30 – 19.30 mar-giov 10.00 – 12.30 / 15.30 - 22.00 mer-ven 10.00 – 12.30 / 15.30 – 19.30
Vernissage
15 Maggio 2009, ore 18.30-22.00
Autore