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Le ore della donna. Storie e immagini nella collezione di ceramiche attiche e magnogreche di Intesa Sanpaolo
La mostra propone una selezione di immagini tutta al femminile, un ritratto della donna greca filtrato dallo sguardo dell’uomo, committente e decoratore.
Comunicato stampa
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Come gli uomini vedono (anzi vedevano) le donne. Il matrimonio, la sensualità del thalamos nuziale, le etére, colte "cortigiane", le donne del mito, Amazzoni e Menadi. E il mistero di una donna artigiano nel vaso più prezioso della collezione, la kalpis con ceramisti al lavoro, del "Pittore di Leningrado".
E' un viaggio nel tempo quello che le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari avviano con questa mostra. Un viaggio che avviene attraverso le immagini dipinte sulle splendide ceramiche greche e della Magna Grecia patrimonio di Intesa Sanpaolo. Una collezione tra le più importanti al mondo, ricca di ben 522 ceramiche che il progetto "Il tempo dell'antico. Pagine di archeologia in Palazzo Leoni Montanari" gradualmente svelerà attraverso percorsi tematici di cui questa mostra è il primo appuntamento.
A quello sulla donna seguiranno approfondimenti sulla figura maschile, l'amore, il lavoro, il sacro, la morte e il mito nella Grecia classica e nei centri della Magna Grecia, attraverso gli spazi e i tempi che scandivano la vita quotidiana.
"Le ore della donna. Storie e immagini nella collezione di ceramiche attiche e magnogreche di Intesa Sanpaolo", aperta a Vicenza alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari dal 12 dicembre 2009 all'11 aprile 2010, propone una selezione di immagini tutta al femminile, un ritratto della donna greca filtrato dallo sguardo dell'uomo, committente e decoratore.
Questa prima esposizione presenta una attenta selezione di opere dell'intera raccolta, proveniente da Ruvo di Puglia, importante centro dell'antica Apulia,e racconta lo spazio e i tempi che scandivano la vita femminile ad Atene e nei territori della Magna Grecia: la donna regina, o prigioniera, dell'oikos, la casa, da cui si allontana solamente in occasioni particolari come le feste religiose; la donna al
lavoro tra le mura domestiche, imprenditrice nell'organizzare in casa l'intera filiera nella produzione dei tessuti; la donna che vive in appartamenti separati dal marito, e si ricongiunge a lui nel thalamos, la camera nuziale.
Due i momenti della vita in cui la donna acquista, anche nella rappresentazione delle immagini vascolari, la stessa dignità dell'uomo: il matrimonio, status sociale degno di rispetto cui la donna greca tende, e la morte.
Di grande efficacia rappresentativa risulta la raffigurazione dell'abbraccio degli sposi nel thalamos nuziale, corredato da particolari che rappresentano la bellezza femminile. La donna è ritratta abbigliata con sfarzose vesti decorate da preziosi accessori e circondate da raffinati oggetti, specchi, ghirlande, ventagli.
Nei vasi in mostra ammiriamo anche le donne "altre", libere di uscire: sono le etére, colte "cortigiane" chiamate a dar piacere col corpo e con le arti, rappresentate nude, intente a lavarsi nel leuterion, la vasca delle abluzioni. Sono figure dai tratti androgini, riconoscibili nella loro femminilità dai gesti e dal laccio stretto sulla gamba, forse amuleto contraccettivo della ragazza intenta a pettinarsi.
L'esposizione si chiude con una sezione dedicata alle donne del mito: le Amazzoni, donne guerriere, e le Menadi, seguaci di Dioniso, dio del vino.
Fondamentale è la consapevolezza che quello che noi vediamo dipinto è lo sguardo dell'uomo sulla donna: è l'uomo a commissionare i vasi, a forgiarli, a decorarli rappresentandovi la sua visione della donna.
Misteriosa è la presenza di una figura femminile al lavoro all'interno di uno degli esemplari più preziosi dell'intera collezione, la kalpis attica del Pittore di Leningrado. La decorazione rappresenta il laboratorio di un vasaio. La scena mostra in un angolo una piccola donna intenta a decorare un vaso: una figura di donna artigiano che rimane qualcosa di unico, dall' interpretazione tuttora non univoca.
Il progetto espositivo "Il tempo dell'antico - Le ore della donna" è curato da Federica Giacobello con la supervisione della professoressa Gemma Sena Chiesa dell'Università degli Studi di Milano, già curatrice del Catalogo sistematico della collezione vascolare edito da Electa nel 2006. Ideatrice del percorso di conoscenza e valorizzazione della collezione vascolare è stata Fatima Terzo, responsabile dei Beni Culturali di Intesa Sanpaolo, scomparsa nel maggio del 2009, a cui viene dedicata oggi la rassegna espositiva.
Saranno previste inoltre attività legate all'esposizione, quali la lettura di brani classici nel salone di Apollo di Palazzo Leoni Montanari, ambientazione ideale con scene di miti legati alla figura del dio delle arti.
Saranno attivati laboratori didattici rivolti alle scuole, aperti alle famiglie.
E' un viaggio nel tempo quello che le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari avviano con questa mostra. Un viaggio che avviene attraverso le immagini dipinte sulle splendide ceramiche greche e della Magna Grecia patrimonio di Intesa Sanpaolo. Una collezione tra le più importanti al mondo, ricca di ben 522 ceramiche che il progetto "Il tempo dell'antico. Pagine di archeologia in Palazzo Leoni Montanari" gradualmente svelerà attraverso percorsi tematici di cui questa mostra è il primo appuntamento.
A quello sulla donna seguiranno approfondimenti sulla figura maschile, l'amore, il lavoro, il sacro, la morte e il mito nella Grecia classica e nei centri della Magna Grecia, attraverso gli spazi e i tempi che scandivano la vita quotidiana.
"Le ore della donna. Storie e immagini nella collezione di ceramiche attiche e magnogreche di Intesa Sanpaolo", aperta a Vicenza alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari dal 12 dicembre 2009 all'11 aprile 2010, propone una selezione di immagini tutta al femminile, un ritratto della donna greca filtrato dallo sguardo dell'uomo, committente e decoratore.
Questa prima esposizione presenta una attenta selezione di opere dell'intera raccolta, proveniente da Ruvo di Puglia, importante centro dell'antica Apulia,e racconta lo spazio e i tempi che scandivano la vita femminile ad Atene e nei territori della Magna Grecia: la donna regina, o prigioniera, dell'oikos, la casa, da cui si allontana solamente in occasioni particolari come le feste religiose; la donna al
lavoro tra le mura domestiche, imprenditrice nell'organizzare in casa l'intera filiera nella produzione dei tessuti; la donna che vive in appartamenti separati dal marito, e si ricongiunge a lui nel thalamos, la camera nuziale.
Due i momenti della vita in cui la donna acquista, anche nella rappresentazione delle immagini vascolari, la stessa dignità dell'uomo: il matrimonio, status sociale degno di rispetto cui la donna greca tende, e la morte.
Di grande efficacia rappresentativa risulta la raffigurazione dell'abbraccio degli sposi nel thalamos nuziale, corredato da particolari che rappresentano la bellezza femminile. La donna è ritratta abbigliata con sfarzose vesti decorate da preziosi accessori e circondate da raffinati oggetti, specchi, ghirlande, ventagli.
Nei vasi in mostra ammiriamo anche le donne "altre", libere di uscire: sono le etére, colte "cortigiane" chiamate a dar piacere col corpo e con le arti, rappresentate nude, intente a lavarsi nel leuterion, la vasca delle abluzioni. Sono figure dai tratti androgini, riconoscibili nella loro femminilità dai gesti e dal laccio stretto sulla gamba, forse amuleto contraccettivo della ragazza intenta a pettinarsi.
L'esposizione si chiude con una sezione dedicata alle donne del mito: le Amazzoni, donne guerriere, e le Menadi, seguaci di Dioniso, dio del vino.
Fondamentale è la consapevolezza che quello che noi vediamo dipinto è lo sguardo dell'uomo sulla donna: è l'uomo a commissionare i vasi, a forgiarli, a decorarli rappresentandovi la sua visione della donna.
Misteriosa è la presenza di una figura femminile al lavoro all'interno di uno degli esemplari più preziosi dell'intera collezione, la kalpis attica del Pittore di Leningrado. La decorazione rappresenta il laboratorio di un vasaio. La scena mostra in un angolo una piccola donna intenta a decorare un vaso: una figura di donna artigiano che rimane qualcosa di unico, dall' interpretazione tuttora non univoca.
Il progetto espositivo "Il tempo dell'antico - Le ore della donna" è curato da Federica Giacobello con la supervisione della professoressa Gemma Sena Chiesa dell'Università degli Studi di Milano, già curatrice del Catalogo sistematico della collezione vascolare edito da Electa nel 2006. Ideatrice del percorso di conoscenza e valorizzazione della collezione vascolare è stata Fatima Terzo, responsabile dei Beni Culturali di Intesa Sanpaolo, scomparsa nel maggio del 2009, a cui viene dedicata oggi la rassegna espositiva.
Saranno previste inoltre attività legate all'esposizione, quali la lettura di brani classici nel salone di Apollo di Palazzo Leoni Montanari, ambientazione ideale con scene di miti legati alla figura del dio delle arti.
Saranno attivati laboratori didattici rivolti alle scuole, aperti alle famiglie.
11
dicembre 2009
Le ore della donna. Storie e immagini nella collezione di ceramiche attiche e magnogreche di Intesa Sanpaolo
Dall'undici dicembre 2009 al 09 maggio 2010
archeologia
arte antica
arti decorative e industriali
arte antica
arti decorative e industriali
Location
GALLERIE D’ITALIA – PALAZZO LEONI MONTANARI
Vicenza, Contrà Santa Corona, 25, (Vicenza)
Vicenza, Contrà Santa Corona, 25, (Vicenza)
Orario di apertura
da martedì a domenica (lunedì chiuso) dalle 10 alle 18.
Vernissage
11 Dicembre 2009, dalle 11.00 alle 15.00 per la stampa
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Curatore