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Le origini del libro ebraico in Italia
Non solo libri da acquistare e leggere oggi, ma anche da ammirare in quanto esempi della grandezza dell’editoria ebraica del passato.
Comunicato stampa
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Non solo libri da acquistare e leggere oggi, ma anche da ammirare in quanto esempi della grandezza dell'editoria ebraica del passato.
A Ferrara, dal 17 al 21 aprile, in occasione della prima Festa del libro ebraico in Italia, proposta dal MEIS - Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Provincia e del Comune di Ferrara e dell'Unione delle Comunità Ebraiche in Italia e con il supporto organizzativo di Ferrara Fiere, si potrà ammirare una importante mostra dedicata alle origini del libro ebraico..
La mostra, a cura di Gadi Luzzatto Voghera, sarà ospitata presso il Salone di onore del palazzo del Municipio e resterà aperta dal 18 al 30 aprile.
Nell'ebraismo il libro ha goduto sempre della massima importanza. Nel corso dei millenni si è assistito a due passaggi fondamentali nei modi "materiali" di proporre i testi: fra l'VIII e il IX secolo si è passati dalla forma del rotolo pergamenaceo a quella del codice rilegato, mentre nella prima età moderna si è registrato il passaggio dal testo manoscritto al volume a stampa. La mostra si occupa di questo secondo momento cruciale. La stampa assunse subito un valore rilevante sia sul piano della diffusione dei testi tradizionali sia in rapporto alle ricadute sociali e culturali determinate da questo sviluppo tecnologico.
In tale contesto, l'Italia giocò un ruolo centrale sul piano tanto qualitativo quanto quantitativo. A partire da 1475, anno nel quale a Reggio Calabria venne stampato il primo libro ebraico al mondo, è impossibile fare una storia dell'editoria ebraica nel suo insieme senza dedicare un ampio spazio al ruolo centrale assunto dagli stampatori (ebrei e cristiani), dagli intellettuali, dagli artigiani e dai commercianti che operarono in Italia rendendola, per un secolo e mezzo, la patria privilegiata del libro a stampa.
La mostra rende accessibile tesori dell'editoria ebraica troppo spesso chiusi nelle biblioteche. Essa aiuterà il visitatore a capire come la stampa abbia mutato il testo ebraico e il suo utilizzo e a fargli comprendere perché attorno alla stampa e al rogo del Talmud e di altri libri ebraici voluta dall'Inquisizione (1553) si sia giocata gran parte della storia culturale dell'Italia ebraica del passato millennio.
I volumi in mostra provengono dai fondi della Biblioteca Ariostea di Ferrara, dal Centro bibliografico dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dalle Comunità ebraiche di Ferrara e di Padova e da collezioni private.
A Ferrara, dal 17 al 21 aprile, in occasione della prima Festa del libro ebraico in Italia, proposta dal MEIS - Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Provincia e del Comune di Ferrara e dell'Unione delle Comunità Ebraiche in Italia e con il supporto organizzativo di Ferrara Fiere, si potrà ammirare una importante mostra dedicata alle origini del libro ebraico..
La mostra, a cura di Gadi Luzzatto Voghera, sarà ospitata presso il Salone di onore del palazzo del Municipio e resterà aperta dal 18 al 30 aprile.
Nell'ebraismo il libro ha goduto sempre della massima importanza. Nel corso dei millenni si è assistito a due passaggi fondamentali nei modi "materiali" di proporre i testi: fra l'VIII e il IX secolo si è passati dalla forma del rotolo pergamenaceo a quella del codice rilegato, mentre nella prima età moderna si è registrato il passaggio dal testo manoscritto al volume a stampa. La mostra si occupa di questo secondo momento cruciale. La stampa assunse subito un valore rilevante sia sul piano della diffusione dei testi tradizionali sia in rapporto alle ricadute sociali e culturali determinate da questo sviluppo tecnologico.
In tale contesto, l'Italia giocò un ruolo centrale sul piano tanto qualitativo quanto quantitativo. A partire da 1475, anno nel quale a Reggio Calabria venne stampato il primo libro ebraico al mondo, è impossibile fare una storia dell'editoria ebraica nel suo insieme senza dedicare un ampio spazio al ruolo centrale assunto dagli stampatori (ebrei e cristiani), dagli intellettuali, dagli artigiani e dai commercianti che operarono in Italia rendendola, per un secolo e mezzo, la patria privilegiata del libro a stampa.
La mostra rende accessibile tesori dell'editoria ebraica troppo spesso chiusi nelle biblioteche. Essa aiuterà il visitatore a capire come la stampa abbia mutato il testo ebraico e il suo utilizzo e a fargli comprendere perché attorno alla stampa e al rogo del Talmud e di altri libri ebraici voluta dall'Inquisizione (1553) si sia giocata gran parte della storia culturale dell'Italia ebraica del passato millennio.
I volumi in mostra provengono dai fondi della Biblioteca Ariostea di Ferrara, dal Centro bibliografico dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dalle Comunità ebraiche di Ferrara e di Padova e da collezioni private.
17
aprile 2010
Le origini del libro ebraico in Italia
Dal 17 al 30 aprile 2010
Location
MUNICIPIO
Ferrara, Piazza Del Municipio, 2, (Ferrara)
Ferrara, Piazza Del Municipio, 2, (Ferrara)
Vernissage
17 Aprile 2010, presso il Salone di onore
Sito web
www.festalibroebraico.it
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Curatore