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Le pietre del cielo. Luigi Ghirri e Paolo Icaro
Per il secondo atto del programma di ricerca legato al Fondo Luigi Ghirri, la Fondazione Querini Stampalia sviluppa un progetto che mette a confronto fotografia e scultura, aprendo una nuova occasione di valorizzazione tra linguaggi dell’arte.
Dopo la mostra del 2015 “Paesaggi d’aria. Luigi Ghirri e Yona Friedman” che faceva risuonare l’opera del fotografo emiliano con la teoria visionaria del celebre architetto ungherese, quest’anno l’invito è stato accettato da un grande maestro della scultura contemporanea, Paolo Icaro.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Per il secondo atto del programma di ricerca legato al Fondo Luigi Ghirri, la
Fondazione Querini Stampalia sviluppa un progetto che mette a confronto fotografia
e scultura, aprendo una nuova occasione di valorizzazione tra linguaggi dell’arte.
Dopo la mostra del 2015 “Paesaggi d’aria. Luigi Ghirri e Yona Friedman” che
faceva risuonare l’opera del fotografo emiliano con la teoria visionaria del celebre
architetto ungherese, quest’anno l’invito è stato accettato da un grande maestro della
scultura contemporanea, Paolo Icaro.
Lo scultore piemontese intende l’architettura come esplorazione del luogo. Le sue
opere sono costruzioni intime, memorie che tracciano le coordinate di una possibilità
dell’abitare, di paesaggi portatili. Questa possibilità è resa attraverso elementi
minimali in ferro, gesso e pietra che lavorano con la flessibilità e il frammento, la
stabilità e la caduta. Le sue strutture evocano una spazialità mentale che è memoria
dei luoghi, tema caro alle immagini di Luigi Ghirri in cui l’esperienza quotidiana
riesce a diventare mitologia. Ghirri indaga il paesaggio con l’intento di ottenere un
risultato lontano dallo stereotipo dell’illustrazione, alla ricerca di segni, di tracce della
storia e “zone della memoria” che solo l’immaginazione può restituire al presente.
L’allestimento nell’area Carlo Scarpa della Fondazione Querini Stampalia metterà
in scena i paesaggi privati di questi due autori, selezionando i lavori di Ghirri dal
“Profilo delle nuvole” (1989), assieme ad opere scelte appositamente da Icaro nella
sua produzione dagli anni Sessanta a oggi. Il rapporto con la materia della scultura
apre la fotografia a un più intenso dialogo con lo spazio espositivo e permette un
confronto diretto dei due autori con le architetture di Carlo Scarpa, prolungamento
visivo e paesaggio esso stesso entro il quale si organizza l’idea emotiva del farsi
luogo “nel divenire del tempo”. Per questa mostra verrà presentato un lavoro di Icaro
pensato appositamente per la ‘sala Colonne’ dell’area Carlo Scarpa.
Fotografia, scultura e architettura, espressioni di tre grandi maestri del Novecento,
saranno offerti al pubblico in una sintesi che accorda le specifiche possibilità
linguistiche: offrire, costruire e rappresentare lo spazio in una compenetrazione
che pieghi ciascuna disciplina ad un equilibrio surreale tra diverse visioni, una
scommessa che ha ispirato il titolo di questa rassegna sulle tracce di Neruda e
Magritte.
La mostra è realizzata in collaborazione con la Galleria P420 di Bologna e con il
sostegno della Galleria Massimo Minini di Brescia.
È prevista la pubblicazione del Quaderno n.2 del Fondo Luigi Ghirri con gli atti
della giornata di studio che sarà organizzata alla Fondazione Querini Stampalia nel
periodo di durata della mostra.
Fondazione Querini Stampalia sviluppa un progetto che mette a confronto fotografia
e scultura, aprendo una nuova occasione di valorizzazione tra linguaggi dell’arte.
Dopo la mostra del 2015 “Paesaggi d’aria. Luigi Ghirri e Yona Friedman” che
faceva risuonare l’opera del fotografo emiliano con la teoria visionaria del celebre
architetto ungherese, quest’anno l’invito è stato accettato da un grande maestro della
scultura contemporanea, Paolo Icaro.
Lo scultore piemontese intende l’architettura come esplorazione del luogo. Le sue
opere sono costruzioni intime, memorie che tracciano le coordinate di una possibilità
dell’abitare, di paesaggi portatili. Questa possibilità è resa attraverso elementi
minimali in ferro, gesso e pietra che lavorano con la flessibilità e il frammento, la
stabilità e la caduta. Le sue strutture evocano una spazialità mentale che è memoria
dei luoghi, tema caro alle immagini di Luigi Ghirri in cui l’esperienza quotidiana
riesce a diventare mitologia. Ghirri indaga il paesaggio con l’intento di ottenere un
risultato lontano dallo stereotipo dell’illustrazione, alla ricerca di segni, di tracce della
storia e “zone della memoria” che solo l’immaginazione può restituire al presente.
L’allestimento nell’area Carlo Scarpa della Fondazione Querini Stampalia metterà
in scena i paesaggi privati di questi due autori, selezionando i lavori di Ghirri dal
“Profilo delle nuvole” (1989), assieme ad opere scelte appositamente da Icaro nella
sua produzione dagli anni Sessanta a oggi. Il rapporto con la materia della scultura
apre la fotografia a un più intenso dialogo con lo spazio espositivo e permette un
confronto diretto dei due autori con le architetture di Carlo Scarpa, prolungamento
visivo e paesaggio esso stesso entro il quale si organizza l’idea emotiva del farsi
luogo “nel divenire del tempo”. Per questa mostra verrà presentato un lavoro di Icaro
pensato appositamente per la ‘sala Colonne’ dell’area Carlo Scarpa.
Fotografia, scultura e architettura, espressioni di tre grandi maestri del Novecento,
saranno offerti al pubblico in una sintesi che accorda le specifiche possibilità
linguistiche: offrire, costruire e rappresentare lo spazio in una compenetrazione
che pieghi ciascuna disciplina ad un equilibrio surreale tra diverse visioni, una
scommessa che ha ispirato il titolo di questa rassegna sulle tracce di Neruda e
Magritte.
La mostra è realizzata in collaborazione con la Galleria P420 di Bologna e con il
sostegno della Galleria Massimo Minini di Brescia.
È prevista la pubblicazione del Quaderno n.2 del Fondo Luigi Ghirri con gli atti
della giornata di studio che sarà organizzata alla Fondazione Querini Stampalia nel
periodo di durata della mostra.
10
novembre 2017
Le pietre del cielo. Luigi Ghirri e Paolo Icaro
Dal 10 novembre 2017 al 28 gennaio 2018
arte moderna e contemporanea
Location
FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA
Venezia, Campo Santa Maria Formosa, 5252, (Venezia)
Venezia, Campo Santa Maria Formosa, 5252, (Venezia)
Biglietti
La visita alla mostra è inclusa nel biglietto d’ingresso alla Fondazione Querini Stampalia.
Intero €10; ridotto €8
Orario di apertura
Da martedì a domenica, dalle 10 alle 18
Vernissage
10 Novembre 2017, h 18
Autore
Curatore