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Le ragioni del presente.
La mostra nasce in concomitanza con il Salone del Mobile di Milano e il Design Week 2019 divenendo presenza viva all’interno di questo spazio, attraverso un registro stilistico vario eppur carico di simbologie, di storie, di letture, di emozioni e fantasie.
Comunicato stampa
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La mostra dal titolo “LE RAGIONI DEL PRESENTE ” è promossa dall' ARTESTUDIO 26, punto di riferimento significativo nella planimetria artistica di una città fortemente europea come Milano. Lo spazio oltre a vivacizzare ricognizioni ad ampio raggio di tendenze che caratterizzano l’arte contemporanea, offre lezioni tecniche e teoriche e conferenze di illustri artisti e intellettuali italiani del secondo Novecento. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte Contemporanea, che firma anche il testo, dal titolo “Le ragioni del presente” riunisce opere e installazioni di cinque artisti italiani, che misurano la cronaca dell’esistere attraverso un registro stilistico vario eppur carico di simbologie, di storie, di letture, di emozioni e fantasie, e ogni cosa che possa muovere e smuovere lo scenario del presente. La presenza di artisti affermati e di altri più giovani nel panorama delle scelte che l'ARTESTUDIO 26 propone lascia intendere la capacità di leggere la storicità, di scoprire il nuovo, di rompere con un passato troppo vischioso e riscrivere anche una sorta di taccuino del futuro.
Scrive Carlo Franza: “La mostra nasce in concomitanza con il Salone del Mobile di Milano e il Design Week 2019 divenendo presenza viva all’interno di Artestudio 26 che accoglie anche un’installazione di due prototipi originali disegnati da Elena Prandina, ex allieva dello studio, realizzati dal marchio Plinio Il Giovane e divenendo anche un moderno concept di live sharing, ribadendo così l’importanza di fare un “uso creativo dello spazio”. E mentre PLINIO IL GIOVANE esempla nel cuore del Fuorisalone 2019 il pregiato e innovativo lavoro creativo delle sua linea con forme e colori di straordinaria armonia, ecco unitamente la presenza di cinque artisti accomunati dal lavoro creativo di indagine su un presente effervescente. Certo l’installazione di Elena Prandina per PLINIO IL GIOVANE dà un contributo alla discussione su come vorremmo vivere in futuro.
Sempre più persone, nelle città, dovranno dividersi spazi sempre più ristretti. Crediamo che qui vi sia il potenziale per accrescere lo spirito di comunanza e l’interscambio sociale. L’installazione unisce su un’area compatta due vantaggi: un posto in cui ritirarsi in privato e un accesso alla vita in comunità. Per questa installazione, PLINIO IL GIOVANE si è avvalso della collaborazione di architetti di chiara fama mentre Studi di Design hanno assicurato la fattibilità e l’attuazione del concept tecnico. PLINIO IL GIOVANE è da sempre un esempio di urban brand, di sicura eccellenza italiana, e gran parte dei possessori di questi prodotti vivono in grandi città. Per proporre ai clienti offerte allettanti, occorre considerare la città nel suo insieme e studiare soluzioni adeguate; è così che è nata l’ installazione ad ARTESTUDIO 26 - MILANO per il Fuorisalone 2019.
L’esposizione, ideata e curata da me, storico dell’arte aperto all’incontro creativo di arte e design che racconta l’attualità del Classico, lascia leggere una mostra-evento inteso da una parte come categoria trasversale dell’abitare, che attraversa le diverse epoche mantenendo la propria costante attualità, ma anche la possibilità di vedere a parete opere in libertà di artisti di chiara attualità, di provocante innesto nel presente, di sottile e partecipato culto di uso di materie e forme che raccontano il presente non dimenticando il passato. ANDREA FELICE si è portato avanti nell’ultimo quinquennio verso un illusionismo privilegiato catturando il brusio di un mondo che ha oltrepassato ogni confine di genere e di stile, pur attingendo a piene mani dalla sperimentazione modernista di Joyce, Kafka, Eliot, Woolf e Stein, come dalla fantascienza speculativa di Dick, Ballard, Moorcock, Zelazny,Le Guin, Silverberg, Delany, Brunner, Spinrad, Farmer e Disch. Era partito dalla fantascienza e dal fantasy con una citazione anche colta e mediata da spunti legati alla storia dell’arte e della letteratura per portarsi verso la nascita di una vera propria “scuola” nazionale alla scoperta dello spazio interiore, della psiche collettiva per come si sta trasformando, pensando di incorniciare il valore e il senso di quel cambiamento proiettandolo in avanti. E’ così che finalmente Andrea Felice ha varato un suo linguaggio digitale variamente composito che spazia tra fantascienza, fantastico e fantasy, mai dimentico di quanto già scrisse James G. Ballard, che la fantascienza è stata la letteratura più importante del XX secolo. La sua innovazione è stata quella di aver introdotto nel suo sistema di esplorazione e definizione poetica digitale certo spunti derivanti da fantascienza, fantasy e citazioni colte prelevate da vere e proprie scuole nazionali, con l’insistenza di aver poi elaborato una vera e propria nuova frontiera del vivere utopico. La sua è una fantasy postmodern e quello che rende tale operazione creativa stupenda e complicata è quel misto di speculazione e di favoloso proprio perché -faccio mie le parole di Jonathan Lethem- “la fantascienza è al tempo stesso narrativa di pensiero e narrativa di sogno”. Andrea Felice muove da un’avventura stilistica e immaginativa che attiene a una sorta di realtà distopica, oscura, fantasmagorica, pur avvolta di una solida cornice teorica e tecnologica, in cui il presente e il futuro si fronteggiano come in un dialogo, fin quasi a divenirne indistinguibili fra loro, proiettandoci in un “presente immaginario”, tanto che questo mito ricostituito sarà, anzi è già, una mitologia, una rivelazione. GIULIA MATTIOLI ci propone tondi di diverse misure, universi interiori siglati da una materia fondo oro, variamente sfilacciata con movimenti di segni che partono da un centro e si irradiano in modo quasi infinito. E’ la finestra dell’intimità che parla, e semmai traduce in queste opere di altissimo tenore visivo i suoi immagazzinamenti mentali, la luce che si espande via via fino a farsi baricentro di un colloquio. L’operazione artistica si legge come estetica dell’astrattismo e dell’informale, sia di stampo europeo che americano, che qui si incornicia in misura sublime. Il colore per lo più fondo oro, dolce ed espanso, rischiarato da pulsazioni luminose, crea un clima di indefinibile poesia, ed è il mezzo di espressione più verosimile del suo vocabolario aniconico. Dai suoi lavori si legge una sorta di geografia anzitutto dell’anima e poi del mondo, tanto che l'artista pare guidata da una sensibilità poetica sintetica eppure originale, che apre a seduzioni pittoriche innovative, capaci di veicolare nuove aperture in una sorta di ricerca neospazialista. MARISA SETTEMBRINI illustre artista contemporanea tra le più apprezzate dalla critica contemporanea le cui opere ormai spaziano in diversi continenti, ricombina in affreschi contemporanei, partendo da momenti di ricerca, riflessione, accumulo e/o di figure storiche, di accattivanti volti intrisi di mito e sensualità, di storia e cultura, una vasta produzione di lavori, con lo smembramento dell’immagine e la sua ricomposizione, in un lacerto di forme, ritagli e assemblaggi nobili, edificando enciclopedie visivo-narrative che sono la nuova storia del nostro tempo. CHIARA SILVA continua il lavoro sui cieli e sull’universo, non solo con la descrizione della realtà universale fenomenica, impreziosita dai materiali e dai colori, che fa riemergere da un’atmosfera composita ed espressionistica, ma lascia leggere il dominio della natura oltre ogni alienazione o modernità, come vera e propria illuminazione, riproposta nella sua stessa filosofia tradizionale. LAURA STRINGINI squaderna nobilmente il traghettamento nella pittura della febbre, del battito, di emozioni psichiche, di fondi di memoria. Ed allora è facile comprendere come da questo nucleo vitale che muove la sua estetica pittorica emerga una pittura che porta con sé la complessità, una sobillante e irrefrenabile intuizione che spazia nell’anarchia del gesto e della materia, per portarsi poi verso un’estenuante volontà di ritmo, di struttura, di traduzione del proprio io nella frontiera assoluta della pittura. Si intuisce così come questo lavoro fatto con passione, fuoriesca da una lezione astratta, si fa lezione astratta, intemporale, proprio di sigla stilistica. E d’altronde in occasione del Fuori Salone del Mobile 2019 sono molto efficaci questi suoi teleri, in quanto confermano un’immagine pittorica capace di dialogare con l’eventicità dell’oggi, vissuta nel suo atto rischioso di quadrante filosofico, un’immagine pittorica immersa nella vertigine dei significati, proprio nel principio del giorno.
Cenni biografici degli artisti
Andrea Felice (1961) è Artista, Videoartsta e Architetto Il percorso prende avvio dalla fine degli anni Ottanta, nel 1991 con una personale alla Galleria l’Ariete di Roma, nel 1995 partecipa alla Collettiva Presenza Inside - Progetto Europa 95, curata da Forum Interart Roma, a cui seguono altre mostre dal 2001 al 2011. Nel 2011 espone a Londra nella mostra Art Italy con la New Artemisia Gallery. Nel 2012 a Bergamo riceve un premio con l’opera Presenze al Concorso G. B. Moroni - La mia libera espressione. Partecipa, come giurato nel 2012, alla 3° edizione de Il sapere delle Mani a Nazzano (RM). Nello stesso anno è presente alla XII° Edizione di Terra-Arte in Irpinia e alla manifestazione Mad Vieste Festival. In questo periodo realizza tenutesi a Roma due personali: Fantacity, al Complesso dei Dioscuri al Quirinale, e Cuore che batte su Roma eterna al DAI Studio, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del Comune di Roma e dell’Ordine degli Architetti. Da novembre 2012 ad aprile 2013 realizza a Berlino la personale Mondi del Terzo millennio presso la Sala Hoffmann del Plus Berlin. Nel 2012 a Milano riceve il Premio della Critica d’Arte nella XXIV edizione del Premio delle Arti Premio della Cultura. Sempre nel 2012 il Mediamuseum di Pescara ospita la personale Fantacity. Nel 2013 presso la Galleria d’arte Spazio Tadini di Milano, partecipa a Save My Dream, iniziativa umanitaria realizzata per il Comune di Lampedusa. L’anno seguente, 2014, è impegnato al DAI Studio di Roma nella quarta collettiva Now#4. Tra 2015 e 2016 è tra gli artisti che espongono al MACRO di via Nizza alla mostra EGOSUPEREGOALTEREGO - Volto e Corpo Contemporaneo dell’Arte. Nell’ottobre 2016 espone alla Casa dell’Architettura presso l’Acquario Romano nel corso della Collettiva Architetti Artisti. Nel 2017, nell’ambito di ARTISSIMA 2016, a Torino, realizza la personale A Trip to Fantacity – L’Arte di Essere Felice presso la Little Nemo Art Gallery. Nel 2016 a Milano è tra gli artisti che espongono presso la UNCommon alla mostra Digital Frame e a Roma interpreta insieme ad altri 32 artisti visivi I 33nomi di Dio di Marguerite Yourcenar, con la realizzazione del volume donato a Papa Francesco, curato dal “Centro Antinoo per l’Arte – Archivio Marguerite Yourcenar”. A marzo 2017 a Roma, presso lo Shoow-Room Lo Cascio Arredamenti partecipa alla Collettiva Architetti Artisti curata da Aloa Associazione Ordine Architetti Roma. Ad ottobre 2017 partecipa alla seconda edizione diRAW Rome Art Week curando presso il suo studio d’arte Il Pensatoio una performance, uno dei 100 eventi della manifestazione. A novembre è inserito all’interno dei 100 artisti nell’Asta-Evento presso la Bertolami Fine Arts ed espone alla Casa dell’Architettura presso l’Acquario Romano nel corso della Collettiva Architetti Artisti. Nel 2018 a Palermo, partecipa alla mostra internazionale «Nature is viral» Paradise lost ‐ artists support the green world – durante Manifesta 12 biennale europea di arte contemporanea itinerante presso Palazzo Scavuzzo Trigona. In ottobre 2018 partecipa alla terza edizione di RAW Rome Art Week curando una performance presso il suo studio d’arte Il Pensatoio uno dei 200 eventi della manifestazione. A novembre espone alla Casa dell’Architettura presso l’Acquario Romano nel corso della Collettiva Architetti Artisti. A febbraio 2019 partecipa alla 15° Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea – Arte Genova 2019. Svolge anche la professione di Architetto presso il suo studio associato; è docente di Produzioni Cinematografiche con animazione e SFX presso il Corso di Laurea in Scienza e Tecnologia per i Media, all’Università Tor Vergata di Roma e di ScenografiaCinematografica presso il Corso di laurea Magistrale Mcu e in Architettura – Interni e Allestimenti, all’ Università La Sapienza di Roma. E’stato docente, di Editing e Compositing presso l’Università Tor Vergata e di Tecniche Scenografiche, di Laboratorio di Interni III, di Elementi di Architettura degli Interni, di Progettazione di Prototipi e Simulazione e Modellazione e Rappresentazione Digitale presso Facoltà di Architettura all’ Università La Sapienza di Roma e presso l’Università Federico II di Napoli (Consorzio A.R.P.A.). Con il suo studio associato di occupa di progettazione partecipata, allestimento, interiors design e sistemi multimediali.E’ esperto di cinema di animazione disneyano, dal 1928 al 1941. Dal 1999 al 2000, è nel direttivo di Immagine, associazione culturale che organizza le mostre Lucca Comics prima, ed Expocartoon (Roma) dopo, entrambe dedicate a fumetti e disegni animati. Nel 1999 collabora con l’Editrice Comic Art di Roma. In occasione del Giubileo del 2000, disegna per la Bose s.p.a. la nuova linea di altoparlanti professionali Razor per gli impianti audio delle Basiliche di S. Pietro in Vaticano e S. Maria Maggiore a Roma, della Chiesa di S. Maria del Fiore a Firenze e della Cattedrale di Catania. Progetta l’allestimento dello stand dell'Arch. Massimo Fazzino, al Padiglione Italia della VI Biennale di Architettura di Venezia (1996) ed espone lavori di Scenografia cinematografica alla XII Biennale di Architettura di Venezia (2010). Scrive articoli per le riviste di grafica e cinema, architettura, design e comunicazione come Computer Grafica, Progettare, OFX. Nel 2013 riceve il Premio all’Architettura per il recupero dell’Ex- Opificio Sonnino di Roma, Zona Ostiense, nella XXV edizione del Premio delle Arti Premio della Cultura a Milano.
Giulia Mattioli è nata a Bologna nel 1979, città dove oggi vive e opera. Compie studi d'arte e di scenografia, oltre a mettersi alla prova come attrice in laboratori di teatro di ricerca presso alcune teatri compagnie romagnoli. Nel frattempo diviene assistente scenografo tirocinante e consegue il diploma di attrezzista teatrale. Da quasi 20 anni ricerca e approfondisce, nelle arti applicate una sua personale tecnica di ossidazione delle foglie metalliche, da cui scaturiscono i suoi tondi di derivazione alchemica.
Il suo approccio alla materia è brutale, cosa ben diversa da quello della tradizionale doratura; l'elemento che maggiormente si discosta dalla tradizione, e dà vita a composizioni di sapore si può esoterico nutrito di suggestioni romantiche al limite con la malinconia. Giulia Mattioli riceve un'ispirazione scevra da ogni interpretazione: il suo fine non prevede narrazione ma canalizzazione della verità della bellezza. Ha il dono di leggere la materia per poi modificarne l'uso, realizzando ad esempio oggetti con varie funzionalità e mutandone quindi l'identità originaria: oggetti di carta, di plastica, libri d'arte, sassi, vasi recuperati con la tecnica del kintsugi e altro a venire. E’ inoltre talentuosa scrittrice: di racconti, poesie,prosa poetica e poesia visiva erotica. Nel 2019 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla nella Rassegna dal titolo “ Le ragioni del presente” presso Artestudio26 a Milano in occasione della 58ma edizione del Salone del Mobile.
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera, a Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana.Numerose le mostre personali e le installazioni in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto, Teglio) e all’estero (New York, Monaco di Baviera, Berlino, Dusseldorf), e le partecipazioni a importanti rassegne. Nel 2011 viene invitata da Vittorio Sgarbi a partecipare alla 54ma edizione della Biennale di Venezia. E’ presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Ha inoltre elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson, a Carlo Franza, da Armando Ginesi a Virgilio Guzzi e a D. Montalto, dalla E. Muritti a N. Ponente, da F. Russoli a R. Sanesi, da Evelina Schatz a Walter Schonenberg, da Fulvio Papi a Marco Valsecchi.
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera, vive e lavora a Milano. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ma la sua prima mostra personale è a Milano allo Studio di Arti Visive Comerio nel 2008, presentata dal Prof. C. Franza. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Sempre nel 2008 tiene una personale a “Frontiera” presso il Plus Florence a Firenze e partecipa a Milano alle mostre “Solstizio d’estate”, “Un Dialogo col cielo” e “Panorama Italiano” presso il Circolo della Stampa. Nel 2009 tiene una mostra personale dal titolo “Il Paradiso del mutamento” a Roma, presso il Centrale Ristotheatre, è presente con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio, su invito alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari”, a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo”, alla mostra “Per incanto”, con M. Settembrini, F. Iori e A. Soulè presso lo studio di Arti Visive Comerio. Nel 2010 è presente alle mostre “Concerto per Eva” presso lo spazio Hajech e a “Sentieri di Pace” presso il MIMAC di Alessano. Nel 2011 partecipa alla mostra “Malinconia degli Universi” e “Bella Italia. 1861 – 2011” presso ARTESTUDIO 26 a Milano, ancora a “Fratelli d’Italia e poi con una personale dal titolo “Apologia del cielo”, a Borgo Cardigliano (Le). Nel 2013 è invitata dallo Storico dell’Arte Prof. C. Franza alla mostra “Capolavori del giardino segreto” all' Otel di Firenze e con una personale dal titolo “I cieli e la terra” nella Sala Hoffmann al Plus Berlin di Berlino. Ha presentato una grande installazione alla mostra “Mitografie familiari” presso la galleria “Arianna Sartori” di Mantova. Parallelamente, apre Skià art-lab, un laboratorio a Milano ove tiene corsi di arti visive in collaborazione con altri artisti e docenti. Nel 2015 realizza progetti importanti di collaborazione, come la realizzazione delle scenografie per History Map, progetto di Fondazione Feltrinelli. Nel 2016 è presente in una rassegna a Milano; nel 2017 alla mostra “Nostalgia del presente”, evento fuori salone, Salone del Mobile, alla rassegna “Quadreria internazionale” al Plus Florence di Firenze.
Laura Stringini nasce a Milano nel 1960, città dove oggi vive e lavora. Compie gli studi artistici presso il Liceo Artistico delle Orsoline di Milano e si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1984. Docente da oltre un trentennio presso il Liceo Artistico di Brera, dove è titolare della cattedra di Architettura e in seguito di Design dal 2006. Ha collaborato come giornalista presso l’Ordine degli Architetti di Milano, e ha lavorato presso studi di architettura. Ha collaborato agli allestimenti di opere di Design e nel 2017 all’allestimento della mostra "Alfabeti Contemporanei" nello Spazio Hajech. Ha tenuto mostre personali a Campodolcino (So), nel luglio 1985, nella sala consiliare, a Milano nel 2010 e nel 2017. Ha partecipato a numerose Rassegne, tra cui, nel 2009 "Sentiero fra tradizione e modernita” al Liceo di Brera, nel 2011 "Armonie natalizie" nello Spazio Hajech, nel 2015 "Visioni d'arte. Opere di 65 artiste" sempre nello Spazio Hajech, nel 2016 e 2017 “Mostra di Natale dei docenti artisti del Brera”. Nel 2017 l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza la invita a tenere una sua personale dal titolo “Armonie del mondo” al Plus Florence di Firenze nel Progetto “Scenari”. Nel maggio 2018 è chiamata dall' illustre Storico dell'Arte Prof. Carlo Franza, a tenere sempre una mostra personale dal titolo “Nell’artificio della trasparenza” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto “Strade d’Europa”. Nel febbraio 2019 è ancora una volta l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla a tenere una sua personale dal titolo “Principio del giorno” nel Progetto Belvedere -Otto nell’Ex-Studio di Piero Manzoni a Milano nello storico quartiere di Brera.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende l’attività giornalistica come “opinionista” sul quotidiano “Il Giornale” e tiene la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 vince il Premio Berlino per la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
Scrive Carlo Franza: “La mostra nasce in concomitanza con il Salone del Mobile di Milano e il Design Week 2019 divenendo presenza viva all’interno di Artestudio 26 che accoglie anche un’installazione di due prototipi originali disegnati da Elena Prandina, ex allieva dello studio, realizzati dal marchio Plinio Il Giovane e divenendo anche un moderno concept di live sharing, ribadendo così l’importanza di fare un “uso creativo dello spazio”. E mentre PLINIO IL GIOVANE esempla nel cuore del Fuorisalone 2019 il pregiato e innovativo lavoro creativo delle sua linea con forme e colori di straordinaria armonia, ecco unitamente la presenza di cinque artisti accomunati dal lavoro creativo di indagine su un presente effervescente. Certo l’installazione di Elena Prandina per PLINIO IL GIOVANE dà un contributo alla discussione su come vorremmo vivere in futuro.
Sempre più persone, nelle città, dovranno dividersi spazi sempre più ristretti. Crediamo che qui vi sia il potenziale per accrescere lo spirito di comunanza e l’interscambio sociale. L’installazione unisce su un’area compatta due vantaggi: un posto in cui ritirarsi in privato e un accesso alla vita in comunità. Per questa installazione, PLINIO IL GIOVANE si è avvalso della collaborazione di architetti di chiara fama mentre Studi di Design hanno assicurato la fattibilità e l’attuazione del concept tecnico. PLINIO IL GIOVANE è da sempre un esempio di urban brand, di sicura eccellenza italiana, e gran parte dei possessori di questi prodotti vivono in grandi città. Per proporre ai clienti offerte allettanti, occorre considerare la città nel suo insieme e studiare soluzioni adeguate; è così che è nata l’ installazione ad ARTESTUDIO 26 - MILANO per il Fuorisalone 2019.
L’esposizione, ideata e curata da me, storico dell’arte aperto all’incontro creativo di arte e design che racconta l’attualità del Classico, lascia leggere una mostra-evento inteso da una parte come categoria trasversale dell’abitare, che attraversa le diverse epoche mantenendo la propria costante attualità, ma anche la possibilità di vedere a parete opere in libertà di artisti di chiara attualità, di provocante innesto nel presente, di sottile e partecipato culto di uso di materie e forme che raccontano il presente non dimenticando il passato. ANDREA FELICE si è portato avanti nell’ultimo quinquennio verso un illusionismo privilegiato catturando il brusio di un mondo che ha oltrepassato ogni confine di genere e di stile, pur attingendo a piene mani dalla sperimentazione modernista di Joyce, Kafka, Eliot, Woolf e Stein, come dalla fantascienza speculativa di Dick, Ballard, Moorcock, Zelazny,Le Guin, Silverberg, Delany, Brunner, Spinrad, Farmer e Disch. Era partito dalla fantascienza e dal fantasy con una citazione anche colta e mediata da spunti legati alla storia dell’arte e della letteratura per portarsi verso la nascita di una vera propria “scuola” nazionale alla scoperta dello spazio interiore, della psiche collettiva per come si sta trasformando, pensando di incorniciare il valore e il senso di quel cambiamento proiettandolo in avanti. E’ così che finalmente Andrea Felice ha varato un suo linguaggio digitale variamente composito che spazia tra fantascienza, fantastico e fantasy, mai dimentico di quanto già scrisse James G. Ballard, che la fantascienza è stata la letteratura più importante del XX secolo. La sua innovazione è stata quella di aver introdotto nel suo sistema di esplorazione e definizione poetica digitale certo spunti derivanti da fantascienza, fantasy e citazioni colte prelevate da vere e proprie scuole nazionali, con l’insistenza di aver poi elaborato una vera e propria nuova frontiera del vivere utopico. La sua è una fantasy postmodern e quello che rende tale operazione creativa stupenda e complicata è quel misto di speculazione e di favoloso proprio perché -faccio mie le parole di Jonathan Lethem- “la fantascienza è al tempo stesso narrativa di pensiero e narrativa di sogno”. Andrea Felice muove da un’avventura stilistica e immaginativa che attiene a una sorta di realtà distopica, oscura, fantasmagorica, pur avvolta di una solida cornice teorica e tecnologica, in cui il presente e il futuro si fronteggiano come in un dialogo, fin quasi a divenirne indistinguibili fra loro, proiettandoci in un “presente immaginario”, tanto che questo mito ricostituito sarà, anzi è già, una mitologia, una rivelazione. GIULIA MATTIOLI ci propone tondi di diverse misure, universi interiori siglati da una materia fondo oro, variamente sfilacciata con movimenti di segni che partono da un centro e si irradiano in modo quasi infinito. E’ la finestra dell’intimità che parla, e semmai traduce in queste opere di altissimo tenore visivo i suoi immagazzinamenti mentali, la luce che si espande via via fino a farsi baricentro di un colloquio. L’operazione artistica si legge come estetica dell’astrattismo e dell’informale, sia di stampo europeo che americano, che qui si incornicia in misura sublime. Il colore per lo più fondo oro, dolce ed espanso, rischiarato da pulsazioni luminose, crea un clima di indefinibile poesia, ed è il mezzo di espressione più verosimile del suo vocabolario aniconico. Dai suoi lavori si legge una sorta di geografia anzitutto dell’anima e poi del mondo, tanto che l'artista pare guidata da una sensibilità poetica sintetica eppure originale, che apre a seduzioni pittoriche innovative, capaci di veicolare nuove aperture in una sorta di ricerca neospazialista. MARISA SETTEMBRINI illustre artista contemporanea tra le più apprezzate dalla critica contemporanea le cui opere ormai spaziano in diversi continenti, ricombina in affreschi contemporanei, partendo da momenti di ricerca, riflessione, accumulo e/o di figure storiche, di accattivanti volti intrisi di mito e sensualità, di storia e cultura, una vasta produzione di lavori, con lo smembramento dell’immagine e la sua ricomposizione, in un lacerto di forme, ritagli e assemblaggi nobili, edificando enciclopedie visivo-narrative che sono la nuova storia del nostro tempo. CHIARA SILVA continua il lavoro sui cieli e sull’universo, non solo con la descrizione della realtà universale fenomenica, impreziosita dai materiali e dai colori, che fa riemergere da un’atmosfera composita ed espressionistica, ma lascia leggere il dominio della natura oltre ogni alienazione o modernità, come vera e propria illuminazione, riproposta nella sua stessa filosofia tradizionale. LAURA STRINGINI squaderna nobilmente il traghettamento nella pittura della febbre, del battito, di emozioni psichiche, di fondi di memoria. Ed allora è facile comprendere come da questo nucleo vitale che muove la sua estetica pittorica emerga una pittura che porta con sé la complessità, una sobillante e irrefrenabile intuizione che spazia nell’anarchia del gesto e della materia, per portarsi poi verso un’estenuante volontà di ritmo, di struttura, di traduzione del proprio io nella frontiera assoluta della pittura. Si intuisce così come questo lavoro fatto con passione, fuoriesca da una lezione astratta, si fa lezione astratta, intemporale, proprio di sigla stilistica. E d’altronde in occasione del Fuori Salone del Mobile 2019 sono molto efficaci questi suoi teleri, in quanto confermano un’immagine pittorica capace di dialogare con l’eventicità dell’oggi, vissuta nel suo atto rischioso di quadrante filosofico, un’immagine pittorica immersa nella vertigine dei significati, proprio nel principio del giorno.
Cenni biografici degli artisti
Andrea Felice (1961) è Artista, Videoartsta e Architetto Il percorso prende avvio dalla fine degli anni Ottanta, nel 1991 con una personale alla Galleria l’Ariete di Roma, nel 1995 partecipa alla Collettiva Presenza Inside - Progetto Europa 95, curata da Forum Interart Roma, a cui seguono altre mostre dal 2001 al 2011. Nel 2011 espone a Londra nella mostra Art Italy con la New Artemisia Gallery. Nel 2012 a Bergamo riceve un premio con l’opera Presenze al Concorso G. B. Moroni - La mia libera espressione. Partecipa, come giurato nel 2012, alla 3° edizione de Il sapere delle Mani a Nazzano (RM). Nello stesso anno è presente alla XII° Edizione di Terra-Arte in Irpinia e alla manifestazione Mad Vieste Festival. In questo periodo realizza tenutesi a Roma due personali: Fantacity, al Complesso dei Dioscuri al Quirinale, e Cuore che batte su Roma eterna al DAI Studio, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del Comune di Roma e dell’Ordine degli Architetti. Da novembre 2012 ad aprile 2013 realizza a Berlino la personale Mondi del Terzo millennio presso la Sala Hoffmann del Plus Berlin. Nel 2012 a Milano riceve il Premio della Critica d’Arte nella XXIV edizione del Premio delle Arti Premio della Cultura. Sempre nel 2012 il Mediamuseum di Pescara ospita la personale Fantacity. Nel 2013 presso la Galleria d’arte Spazio Tadini di Milano, partecipa a Save My Dream, iniziativa umanitaria realizzata per il Comune di Lampedusa. L’anno seguente, 2014, è impegnato al DAI Studio di Roma nella quarta collettiva Now#4. Tra 2015 e 2016 è tra gli artisti che espongono al MACRO di via Nizza alla mostra EGOSUPEREGOALTEREGO - Volto e Corpo Contemporaneo dell’Arte. Nell’ottobre 2016 espone alla Casa dell’Architettura presso l’Acquario Romano nel corso della Collettiva Architetti Artisti. Nel 2017, nell’ambito di ARTISSIMA 2016, a Torino, realizza la personale A Trip to Fantacity – L’Arte di Essere Felice presso la Little Nemo Art Gallery. Nel 2016 a Milano è tra gli artisti che espongono presso la UNCommon alla mostra Digital Frame e a Roma interpreta insieme ad altri 32 artisti visivi I 33nomi di Dio di Marguerite Yourcenar, con la realizzazione del volume donato a Papa Francesco, curato dal “Centro Antinoo per l’Arte – Archivio Marguerite Yourcenar”. A marzo 2017 a Roma, presso lo Shoow-Room Lo Cascio Arredamenti partecipa alla Collettiva Architetti Artisti curata da Aloa Associazione Ordine Architetti Roma. Ad ottobre 2017 partecipa alla seconda edizione diRAW Rome Art Week curando presso il suo studio d’arte Il Pensatoio una performance, uno dei 100 eventi della manifestazione. A novembre è inserito all’interno dei 100 artisti nell’Asta-Evento presso la Bertolami Fine Arts ed espone alla Casa dell’Architettura presso l’Acquario Romano nel corso della Collettiva Architetti Artisti. Nel 2018 a Palermo, partecipa alla mostra internazionale «Nature is viral» Paradise lost ‐ artists support the green world – durante Manifesta 12 biennale europea di arte contemporanea itinerante presso Palazzo Scavuzzo Trigona. In ottobre 2018 partecipa alla terza edizione di RAW Rome Art Week curando una performance presso il suo studio d’arte Il Pensatoio uno dei 200 eventi della manifestazione. A novembre espone alla Casa dell’Architettura presso l’Acquario Romano nel corso della Collettiva Architetti Artisti. A febbraio 2019 partecipa alla 15° Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea – Arte Genova 2019. Svolge anche la professione di Architetto presso il suo studio associato; è docente di Produzioni Cinematografiche con animazione e SFX presso il Corso di Laurea in Scienza e Tecnologia per i Media, all’Università Tor Vergata di Roma e di ScenografiaCinematografica presso il Corso di laurea Magistrale Mcu e in Architettura – Interni e Allestimenti, all’ Università La Sapienza di Roma. E’stato docente, di Editing e Compositing presso l’Università Tor Vergata e di Tecniche Scenografiche, di Laboratorio di Interni III, di Elementi di Architettura degli Interni, di Progettazione di Prototipi e Simulazione e Modellazione e Rappresentazione Digitale presso Facoltà di Architettura all’ Università La Sapienza di Roma e presso l’Università Federico II di Napoli (Consorzio A.R.P.A.). Con il suo studio associato di occupa di progettazione partecipata, allestimento, interiors design e sistemi multimediali.E’ esperto di cinema di animazione disneyano, dal 1928 al 1941. Dal 1999 al 2000, è nel direttivo di Immagine, associazione culturale che organizza le mostre Lucca Comics prima, ed Expocartoon (Roma) dopo, entrambe dedicate a fumetti e disegni animati. Nel 1999 collabora con l’Editrice Comic Art di Roma. In occasione del Giubileo del 2000, disegna per la Bose s.p.a. la nuova linea di altoparlanti professionali Razor per gli impianti audio delle Basiliche di S. Pietro in Vaticano e S. Maria Maggiore a Roma, della Chiesa di S. Maria del Fiore a Firenze e della Cattedrale di Catania. Progetta l’allestimento dello stand dell'Arch. Massimo Fazzino, al Padiglione Italia della VI Biennale di Architettura di Venezia (1996) ed espone lavori di Scenografia cinematografica alla XII Biennale di Architettura di Venezia (2010). Scrive articoli per le riviste di grafica e cinema, architettura, design e comunicazione come Computer Grafica, Progettare, OFX. Nel 2013 riceve il Premio all’Architettura per il recupero dell’Ex- Opificio Sonnino di Roma, Zona Ostiense, nella XXV edizione del Premio delle Arti Premio della Cultura a Milano.
Giulia Mattioli è nata a Bologna nel 1979, città dove oggi vive e opera. Compie studi d'arte e di scenografia, oltre a mettersi alla prova come attrice in laboratori di teatro di ricerca presso alcune teatri compagnie romagnoli. Nel frattempo diviene assistente scenografo tirocinante e consegue il diploma di attrezzista teatrale. Da quasi 20 anni ricerca e approfondisce, nelle arti applicate una sua personale tecnica di ossidazione delle foglie metalliche, da cui scaturiscono i suoi tondi di derivazione alchemica.
Il suo approccio alla materia è brutale, cosa ben diversa da quello della tradizionale doratura; l'elemento che maggiormente si discosta dalla tradizione, e dà vita a composizioni di sapore si può esoterico nutrito di suggestioni romantiche al limite con la malinconia. Giulia Mattioli riceve un'ispirazione scevra da ogni interpretazione: il suo fine non prevede narrazione ma canalizzazione della verità della bellezza. Ha il dono di leggere la materia per poi modificarne l'uso, realizzando ad esempio oggetti con varie funzionalità e mutandone quindi l'identità originaria: oggetti di carta, di plastica, libri d'arte, sassi, vasi recuperati con la tecnica del kintsugi e altro a venire. E’ inoltre talentuosa scrittrice: di racconti, poesie,prosa poetica e poesia visiva erotica. Nel 2019 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla nella Rassegna dal titolo “ Le ragioni del presente” presso Artestudio26 a Milano in occasione della 58ma edizione del Salone del Mobile.
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera, a Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana.Numerose le mostre personali e le installazioni in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto, Teglio) e all’estero (New York, Monaco di Baviera, Berlino, Dusseldorf), e le partecipazioni a importanti rassegne. Nel 2011 viene invitata da Vittorio Sgarbi a partecipare alla 54ma edizione della Biennale di Venezia. E’ presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Ha inoltre elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson, a Carlo Franza, da Armando Ginesi a Virgilio Guzzi e a D. Montalto, dalla E. Muritti a N. Ponente, da F. Russoli a R. Sanesi, da Evelina Schatz a Walter Schonenberg, da Fulvio Papi a Marco Valsecchi.
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera, vive e lavora a Milano. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ma la sua prima mostra personale è a Milano allo Studio di Arti Visive Comerio nel 2008, presentata dal Prof. C. Franza. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Sempre nel 2008 tiene una personale a “Frontiera” presso il Plus Florence a Firenze e partecipa a Milano alle mostre “Solstizio d’estate”, “Un Dialogo col cielo” e “Panorama Italiano” presso il Circolo della Stampa. Nel 2009 tiene una mostra personale dal titolo “Il Paradiso del mutamento” a Roma, presso il Centrale Ristotheatre, è presente con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio, su invito alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari”, a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo”, alla mostra “Per incanto”, con M. Settembrini, F. Iori e A. Soulè presso lo studio di Arti Visive Comerio. Nel 2010 è presente alle mostre “Concerto per Eva” presso lo spazio Hajech e a “Sentieri di Pace” presso il MIMAC di Alessano. Nel 2011 partecipa alla mostra “Malinconia degli Universi” e “Bella Italia. 1861 – 2011” presso ARTESTUDIO 26 a Milano, ancora a “Fratelli d’Italia e poi con una personale dal titolo “Apologia del cielo”, a Borgo Cardigliano (Le). Nel 2013 è invitata dallo Storico dell’Arte Prof. C. Franza alla mostra “Capolavori del giardino segreto” all' Otel di Firenze e con una personale dal titolo “I cieli e la terra” nella Sala Hoffmann al Plus Berlin di Berlino. Ha presentato una grande installazione alla mostra “Mitografie familiari” presso la galleria “Arianna Sartori” di Mantova. Parallelamente, apre Skià art-lab, un laboratorio a Milano ove tiene corsi di arti visive in collaborazione con altri artisti e docenti. Nel 2015 realizza progetti importanti di collaborazione, come la realizzazione delle scenografie per History Map, progetto di Fondazione Feltrinelli. Nel 2016 è presente in una rassegna a Milano; nel 2017 alla mostra “Nostalgia del presente”, evento fuori salone, Salone del Mobile, alla rassegna “Quadreria internazionale” al Plus Florence di Firenze.
Laura Stringini nasce a Milano nel 1960, città dove oggi vive e lavora. Compie gli studi artistici presso il Liceo Artistico delle Orsoline di Milano e si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1984. Docente da oltre un trentennio presso il Liceo Artistico di Brera, dove è titolare della cattedra di Architettura e in seguito di Design dal 2006. Ha collaborato come giornalista presso l’Ordine degli Architetti di Milano, e ha lavorato presso studi di architettura. Ha collaborato agli allestimenti di opere di Design e nel 2017 all’allestimento della mostra "Alfabeti Contemporanei" nello Spazio Hajech. Ha tenuto mostre personali a Campodolcino (So), nel luglio 1985, nella sala consiliare, a Milano nel 2010 e nel 2017. Ha partecipato a numerose Rassegne, tra cui, nel 2009 "Sentiero fra tradizione e modernita” al Liceo di Brera, nel 2011 "Armonie natalizie" nello Spazio Hajech, nel 2015 "Visioni d'arte. Opere di 65 artiste" sempre nello Spazio Hajech, nel 2016 e 2017 “Mostra di Natale dei docenti artisti del Brera”. Nel 2017 l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza la invita a tenere una sua personale dal titolo “Armonie del mondo” al Plus Florence di Firenze nel Progetto “Scenari”. Nel maggio 2018 è chiamata dall' illustre Storico dell'Arte Prof. Carlo Franza, a tenere sempre una mostra personale dal titolo “Nell’artificio della trasparenza” al Plus Berlin di Berlino nel Progetto “Strade d’Europa”. Nel febbraio 2019 è ancora una volta l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla a tenere una sua personale dal titolo “Principio del giorno” nel Progetto Belvedere -Otto nell’Ex-Studio di Piero Manzoni a Milano nello storico quartiere di Brera.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende l’attività giornalistica come “opinionista” sul quotidiano “Il Giornale” e tiene la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 vince il Premio Berlino per la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
09
aprile 2019
Le ragioni del presente.
Dal 09 al 14 aprile 2019
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ARTESTUDIO 26
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica ore 16,00 - 19,00.
visitabile in orari diversi previo appuntamento al 338.9197709
Vernissage
9 Aprile 2019, ore 18.00
Autore
Curatore