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Le ragioni della leggerezza
La mostra trova il suo spunto nella prima delle Lezioni Americane di Italo Calvino, quella che ha per protagonista la leggerezza. Questo concetto trova oggi spazio nell’indagine artistica che, proprio in questa dimensione, esplica il bisogno di liberare la fantasia da restrizioni e luoghi comuni.
Comunicato stampa
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Le ragioni della leggerezza
Con il Patrocinio del Premio Letterario Italo Calvino
La Galleria EFFEARTE presenta la mostra, Le ragioni della leggerezza, con Francesca Ceccarelli, Tommaso Gorla, Daniele Italia, J&Peg e Paolo Nicola Rossini.
La mostra trae la sua ispirazione dal testo di Italo Calvino, Lezioni Americane, di cui nel 2010
ricade il 25° anniversario della redazione e contestualmente anche della morte dello scrittore.
Proprio per il legame con Calvino, la collettiva ha il patrocinio del Premio Letterario Italo Calvino,
che svolge il ruolo di scopritore di nuovi autori, così come la Galleria Effearte con questa mostra
vuole dare rilievo all’opera di artisti che si stanno affacciando al mondo dell’arte.
In particolare la mostra trova il suo spunto nella prima delle lezioni, quella che ha per protagonista
la leggerezza. Questo concetto trova oggi spazio nell’indagine artistica che, proprio in questa
dimensione, esplica il bisogno di liberare la fantasia da restrizioni e luoghi comuni, da certezze
accumulate e falsi miti.
Per questo, la mostra vuole mettere in luce la ricerca di cinque giovani artisti che costantemente, e
a volte quasi inconsapevolmente, si misurano con la pesantezza dell’oggi, “dimostrando che un
certo tipo di gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quella che molti credono essere la
vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte,
come un cimitero di automobili arrugginite”.
Gli artisti scelti - tutti under 35 - portano avanti da alcuni anni un lavoro concettualmente simile a
quello di Calvino che all’inizio del testo afferma “ la mia operazione è stata il più delle volte una
sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle
città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio”.
Calvino vi riesce attraverso il linguaggio, i nostri artisti con il loro modo di fare arte, reso mediante
L’uso dei più differenti media.
Francesca Ceccarelli grazie all’uso del colore, amalgamato alla solidità dello stucco, alla
impalpabilità dei fiori e alla forza della resina, crea superfici pittoriche dove luci ed ombre
raccontano la storia della loro genesi, quasi come volessero recitare una “poesia della materia”.
Tommaso Gorla, nei suoi piccoli e delicati lavori, come un novello Lucrezio, racconta il macro
attraverso il micro: piccole figure di animali si aggirano in mondi fantastici, la loro ferinità si perde
nella magia del colore che rende “il vuoto altrettanto concreto che i corpi solidi”.
Daniele Italia, giovanissimo neodiplomato all’Accademia di Brera, sceglie come mezzo espressivo
il video che lega all’elemento primordiale dell’acqua: corpi immersi ruotano su sé stessi,
diventando malinconicamente un tutt’uno con il liquido, “un pulviscolo d'atomi come tutto ciò che
costituisce l'ultima sostanza della molteplicità delle cose”.
J&Peg, duo artistico formato da Antonio Managò e Simone Zecubi, creano a quattro mani e una
macchina fotografica una sintesi tra immagine e pensiero che suscita visioni che vanno al di là dei
soggetti rappresentati. Come a dire: con l’arte non bisogna avere fretta, ma rifiutare la
semplicistica visione diretta, come Calvino dice di Perseo, per assumerne una indiretta.
Paolo Nicola Rossini, avvicinatosi da poco al mondo della fotografia, sceglie soggetti
rappresentanti la fisicità del mondo: aeroplani, tralicci, alberi e una natura isolata e dimenticata.
Così dal singolo fotogramma, l’artista compone un nuovo mondo che “polverizza la realtà” quasi
volesse dirci che tutto può trasformarsi in nuove forme; ciò che è grave muta in leggero e
viceversa, per andare a ridefinire “una parità essenziale tra tutto ciò che esiste, contro ogni
gerarchia di poteri e di valori”.
Il Premio Calvino nasce a Torino nel 1985, per iniziativa di un gruppo di estimatori dello scrittore
tra cui Norberto Bobbio, Natalia Ginzburg, Lalla Romano, e si rivolge agli scrittori esordienti ed
inediti, per i quali non è facile trovare contatto con le case editrici, ponendosi come un’interfaccia
tra questo universo e il mondo dell'editoria, del pubblico e della critica.
Con il Patrocinio del Premio Letterario Italo Calvino
La Galleria EFFEARTE presenta la mostra, Le ragioni della leggerezza, con Francesca Ceccarelli, Tommaso Gorla, Daniele Italia, J&Peg e Paolo Nicola Rossini.
La mostra trae la sua ispirazione dal testo di Italo Calvino, Lezioni Americane, di cui nel 2010
ricade il 25° anniversario della redazione e contestualmente anche della morte dello scrittore.
Proprio per il legame con Calvino, la collettiva ha il patrocinio del Premio Letterario Italo Calvino,
che svolge il ruolo di scopritore di nuovi autori, così come la Galleria Effearte con questa mostra
vuole dare rilievo all’opera di artisti che si stanno affacciando al mondo dell’arte.
In particolare la mostra trova il suo spunto nella prima delle lezioni, quella che ha per protagonista
la leggerezza. Questo concetto trova oggi spazio nell’indagine artistica che, proprio in questa
dimensione, esplica il bisogno di liberare la fantasia da restrizioni e luoghi comuni, da certezze
accumulate e falsi miti.
Per questo, la mostra vuole mettere in luce la ricerca di cinque giovani artisti che costantemente, e
a volte quasi inconsapevolmente, si misurano con la pesantezza dell’oggi, “dimostrando che un
certo tipo di gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quella che molti credono essere la
vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte,
come un cimitero di automobili arrugginite”.
Gli artisti scelti - tutti under 35 - portano avanti da alcuni anni un lavoro concettualmente simile a
quello di Calvino che all’inizio del testo afferma “ la mia operazione è stata il più delle volte una
sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle
città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio”.
Calvino vi riesce attraverso il linguaggio, i nostri artisti con il loro modo di fare arte, reso mediante
L’uso dei più differenti media.
Francesca Ceccarelli grazie all’uso del colore, amalgamato alla solidità dello stucco, alla
impalpabilità dei fiori e alla forza della resina, crea superfici pittoriche dove luci ed ombre
raccontano la storia della loro genesi, quasi come volessero recitare una “poesia della materia”.
Tommaso Gorla, nei suoi piccoli e delicati lavori, come un novello Lucrezio, racconta il macro
attraverso il micro: piccole figure di animali si aggirano in mondi fantastici, la loro ferinità si perde
nella magia del colore che rende “il vuoto altrettanto concreto che i corpi solidi”.
Daniele Italia, giovanissimo neodiplomato all’Accademia di Brera, sceglie come mezzo espressivo
il video che lega all’elemento primordiale dell’acqua: corpi immersi ruotano su sé stessi,
diventando malinconicamente un tutt’uno con il liquido, “un pulviscolo d'atomi come tutto ciò che
costituisce l'ultima sostanza della molteplicità delle cose”.
J&Peg, duo artistico formato da Antonio Managò e Simone Zecubi, creano a quattro mani e una
macchina fotografica una sintesi tra immagine e pensiero che suscita visioni che vanno al di là dei
soggetti rappresentati. Come a dire: con l’arte non bisogna avere fretta, ma rifiutare la
semplicistica visione diretta, come Calvino dice di Perseo, per assumerne una indiretta.
Paolo Nicola Rossini, avvicinatosi da poco al mondo della fotografia, sceglie soggetti
rappresentanti la fisicità del mondo: aeroplani, tralicci, alberi e una natura isolata e dimenticata.
Così dal singolo fotogramma, l’artista compone un nuovo mondo che “polverizza la realtà” quasi
volesse dirci che tutto può trasformarsi in nuove forme; ciò che è grave muta in leggero e
viceversa, per andare a ridefinire “una parità essenziale tra tutto ciò che esiste, contro ogni
gerarchia di poteri e di valori”.
Il Premio Calvino nasce a Torino nel 1985, per iniziativa di un gruppo di estimatori dello scrittore
tra cui Norberto Bobbio, Natalia Ginzburg, Lalla Romano, e si rivolge agli scrittori esordienti ed
inediti, per i quali non è facile trovare contatto con le case editrici, ponendosi come un’interfaccia
tra questo universo e il mondo dell'editoria, del pubblico e della critica.
12
ottobre 2010
Le ragioni della leggerezza
Dal 12 ottobre al 20 novembre 2010
arte contemporanea
Location
EFFEARTE
Milano, Via Ponte Vetero, 13, (Milano)
Milano, Via Ponte Vetero, 13, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 11-19
sabato 15-19
Vernissage
12 Ottobre 2010, dalle 19.00 alle 21.00
Autore
Curatore